LA CHIESA

      


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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:







  VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) > Vai direttamente alle OMELIE 
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
BO060 ;

Il profeta Isaia proclamava che il Messia sarebbe venuto per annunciare la buona novella ai poveri. Gesù, commentando
questo testo nella sinagoga di Nazaret, dice solennemente: “Questa parola della Scrittura... si adempie oggi” (Lc 4,18-19).
Ma Gesù è venuto per guarire le malattie dei poveri, spesso in modo straordinario o prodigioso? Certo Gesù dà spesso prova della sua misericordia di fronte alle sofferenze umane. Ma, in ogni caso, questi sono segni del potere che il Figlio dell’uomo ha ricevuto da colui che lo ha mandato per liberare da una schiavitù più profonda, da una lebbra più cronica, per liberare dal peccato.
Chi può perdonare i peccati, se non Dio? “Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati disse al paralitico, prendi il tuo letto e va’ a casa tua” (Mt 9,6).
Cos’ha Gesù, che cosa irradia il Maestro per provocare nel lebbroso questa supplica colma di fiducia: “Se vuoi, puoi guarirmi”? Gesù si avvicina al lebbroso: “Lo toccò”; il lebbroso manifesta la sua fiducia, la sua gioia, la sua testimonianza, non può tacere.
E noi? Noi siamo la Chiesa di Gesù che prolunga la sua presenza e la sua opera nel mondo. In tutti i settori dove è in gioco il dolore di un qualsiasi uomo, dove la sua dignità di figlio di Dio è in pericolo, dove c’è emarginazione, qualunque essa sia, là si gioca la nostra credibilità in quanto Chiesa che porta la salvezza di Gesù.

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Antifona d'ingresso
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Tu sei mia rupe e mia fortezza:
guidami per amore del tuo nome. (Cf. Sal 30,3-4)


Colletta
O Dio, che hai promesso di abitare
in coloro che ti amano con cuore retto e sincero,
donaci la grazia di diventare tua degna dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Oppure (Anno B):
Padre, che nel tuo Figlio crocifisso
annulli ogni separazione e distanza,
aiutaci a scorgere nel volto di chi soffre
l'immagine stessa di Cristo,
per testimoniare ai fratelli la tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

 
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Prima lettura

 

Lv 13,1-2.45-46
Il lebbroso se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento.

Dal libro del Levìtico

Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e disse:
«Se qualcuno ha sulla pelle del corpo un tumore o una pustola o macchia bianca che faccia sospettare una piaga di lebbra, quel tale sarà condotto dal sacerdote Aronne o da qualcuno dei sacerdoti, suoi figli.
Il lebbroso colpito da piaghe porterà vesti strappate e il capo scoperto; velato fino al labbro superiore, andrà gridando: “Impuro! Impuro!”.
Sarà impuro finché durerà in lui il male; è impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento».

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 31

Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia.

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.

Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!
Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!

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Seconda lettura

1Cor 10,31-11,1
Diventate miei imitatori come io lo sono di Cristo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio.
Non siate motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio; così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare il mio interesse ma quello di molti, perché giungano alla salvezza.
Diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 7,16)
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.

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Vangelo

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Mc 1,40-45
La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore nostro Gesù Cristo ha preso su di sé le nostre sofferenze per farci partecipare alla sua risurrezione. Consapevoli di questo suo dono, rivolgiamo a lui il grido della nostra preghiera.
Preghiamo insieme e diciamo: Risanaci, o Signore!

1. Per la Chiesa e i suoi pastori: manifestino nel loro ministero la presenza di Gesù che si china sui malati e condivide il loro dolore, preghiamo.
2. Per i nostri malati: sappiamo vedere in loro i nostri fratelli che soffrono, cercando di essere loro vicini con amore e sacrificio, preghiamo.
3. Per le autorità politiche ed economiche: si impegnino a combattere le gravi malattie che ancora oggi non hanno sufficienti cure, soprattutto nei luoghi più poveri del mondo, preghiamo.
4. Per i malati di AIDS e per tutte le malattie che, come la lebbra, allontanano le persone: perché la lotta contro il male superi i pregiudizi e le nostre paure, preghiamo.
5. Per la nostra comunità cristiana: guardi con rispetto e serva con delicatezza i malati, i disabili, gli anziani, riconoscendo che le loro sofferenze unite a Cristo sono offerte per la nostra salvezza, preghiamo.

Signore, che hai toccato la mano del lebbroso e l'hai risanato, tocca anche i nostri cuori, liberali dall'egoismo e dall'indifferenza che ci spinge a chiudere gli occhi di fronte al male presente nel mondo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Preghiera sulle offerte
Questa offerta, o Signore,
ci purifichi e ci rinnovi,
e ottenga a chi è fedele alla tua volontà
la ricompensa eterna.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Mangiarono fino a saziarsi
e il Signore appagò il loro desiderio.
La loro brama non andò delusa. (Cf. Sal 77,29-30)

Oppure:
Dio ha tanto amato il mondo
da dare il Figlio unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)

Oppure (Anno B):
«Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
«Lo voglio, sii purificato!». (Cf. Mc 1,40.41)


Preghiera dopo la comunione
O Signore,
che ci hai fatto gustare il pane del cielo,
fa’ che desideriamo sempre questo cibo
che dona la vera vita.
Per Cristo nostro Signore.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net


    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 11-02-2024)
Commento su Mc 1,40-45
Come vivere questa Parola? Il Vangelo di questa domenica c'introduce al tempo forte che stiamo per iniziare questo prossimo mercoledì delle cenere, il tempo liturgico della Quaresima; tempo di conversione e di purificazione. Oggi ci troviamo di fronte a Gesù e il lebbroso purificato. L'evangelista Marco ha la capacità di trasmetterci l'incontro di Gesù ...
(continua)

 
    don Lucio D'Abbraccio       (Omelia del 11-02-2024)
Lasciamoci toccare e purificare da Cristo Gesù, e usiamo misericordia verso i nostri fratelli!
Domenica scorsa abbiamo visto che Gesù, nella sua vita pubblica, ha guarito molti malati, rivelando che Dio vuole per l'uomo la vita, la vita in pienezza. Il Vangelo di questa domenica ci mostra Gesù a contatto con la forma di malattia considerata a quei tempi la più grave, tanto da rendere la persona "impura" e da escluderla dai rapporti sociali: parliam ...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 11-02-2024)
Nel dolore la morte e la resurrezione
Il rapporto di Gesù con un lebbroso, affetto da quello che oggigiorno viene definito il "morbo di Hansen", del quale si conoscono anche le cause e le terapie anticontagio, collocato nel suo tempo ci suggerisce quello che doveva essere la concezione della malattia in senso globale. In altre parole, la lebbra per la sua gravità compendia ogni altra malattia ...
(continua)

 
    Agenzia SIR       (Omelia del 11-02-2024)
Commento su Marco 1,40-45
Voglio essere purificato (Dal Vangelo di Marco) Nella liturgia odierna la Scrittura ci ricorda le meraviglie di Dio nella nostra vita. I "mirabilia Dei" sono una presa di coscienza di chi riconosce Gesù come kyrios, e come maestro della vita. Non è un semplice guaritore ma il Figlio di Dio, il Verbo che si fa carne e a quanti lo accolgono dà il potere ...
(continua)

 
    don Domenico Bruno       (Omelia del 11-02-2024)
L' amore dona nuova vita
Tutti abbiamo bisogno di sentirci amati. Tutti vogliamo qualcuno di speciale e per cui essere speciale... continua a leggere su www.annunciatedaitetti.it La nostra missione continua con altri formati anche su: Instagram Facebook Telegram dove troverai anteprime e contenuti esclusivi. Abbiamo anche una WebTv Ascolta tutti i nostri podcast e gli altr ...
(continua)

 
    don Alberto Brignoli       (Omelia del 11-02-2024)
Toccare con mano le miserie umane
È difficile per noi comprendere la pesantezza e la gravità di una malattia come la lebbra, che non solo sfigura nella carne, ma crea pure una grave forma di emarginazione sociale, considerato l'elevato grado di contagiosità che essa porta con sé. Nel passato, poi, la lebbra ha dovuto fare i conti con quella mentalità che portava a ritenere il malato un ...
(continua)

 
    don Alfonso Giorgio Liguori       (Omelia del 11-02-2024)
Lo voglio, sii purificato!
LA GIOIA DEL VANGELO ...
(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 11-02-2024)
Dio risana le nostre vite senza porre condizioni
Un lebbroso cammina diritto verso di lui. Gesù non si scansa, non mostra paura. Si ferma in faccia al dolore, al rifiuto del villaggio, così vicino da toccarlo. Il lebbroso "porterà vesti strappate, sarà velato fino al labbro superiore, starà solo e fuori" (Lev 13,46). Dalla bocca velata, dal volto nascosto del rifiutato, esce un'espressione bellissima ...
(continua)

 
    don Nicola Salsa       (Omelia del 11-02-2024)
Luoghi deserti cuori aperti (Mc 1,40-45)
...
(continua)

 
    Frati Minori Cappuccini       (Omelia del 11-02-2024)
Commento su Marco 1,40-45
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(continua)

 
    don Fabio Rosini       (Omelia del 11-02-2024)
Commento al Vangelo del 11 febbraio
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(continua)

 
    Missionari della Via       (Omelia del 11-02-2024)
Lo voglio, sii purificato
...
(continua)

 
    Missionari della Via       (Omelia del 11-02-2024)

Nella Bibbia il termine lebbra copriva un'ampia gamma di malattie e infezioni della pelle (oltre che muffe casalinghe e impurità di oggetti). Probabilmente al tempo di Gesù indicava anche la vera e propria "malattia di Hansen". Erano dunque considerati lebbrose diverse categorie di persone, escluse dalla vita della comunità, emarginate fuori dalle città ...
(continua)

 
    don Michele Cerutti       (Omelia del 11-02-2024)

Gesù ci mostra in questi primi passi nel ministero pubblico il vero volto del Padre. Vicinanza, compassione e tenerezza. Vicinanza per ciascun uomo nessuno escluso perfino per un lebbroso. Malato che doveva essere messo ai margini perché impuro e doveva perfino abitare fuori dai centri abitati. Gesù ascolta il grido di aiuto e si fa vicino a questo info ...
(continua)

 
    padre Paul Devreux       (Omelia del 11-02-2024)
Commento su Marco 1,40-45
In quel tempo, venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!» Il lebbroso doveva vivere lontano dai sani, per evitare il contagio. Ma pensavano anche che se uno contraeva la lebbra era perché Dio aveva voluto punirlo per i suoi peccati. Quindi era considerato malato per colpa sua, e non incuteva alcuna ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 11-02-2024)

...
(continua)

 
    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 11-02-2024)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Quintino Venneri Quanto noi associamo alla parola lebbra, al tempo di Gesù era molto più ampio. Con "lebbra" si intendono tutta una serie di malattie della pelle, più o meno gravi, ma comunque evidenti, visibili, riconoscibili. Se eri malato di lebbra, questo non poteva essere nascosto. Diventava un marchio ev ...
(continua)

 
    Omelie.org (bambini)       (Omelia del 11-02-2024)

"lo voglio sii purificato" Cari Bambini ben trovati! Oggi abbiamo ascoltato una storia veramente bella: la guarigione di un lebbroso! Noi non sappiamo più cosa sia un lebbroso perché fortunatamente questo male, qui da noi in Italia, non c'è più da tanto tempo. Anticamente però era molto diffuso. Anche san Francesco quando vedeva un lebbroso all'inizio ...
(continua)

 
    padre Maurizio De Sanctis       (Omelia del 11-02-2024)
La lebbra più pericolosa...
...
(continua)

 
    don Marco Scandelli       (Omelia del 11-02-2024)
#2minutiDiVangelo Marco 1,40-45 - Perché oggi accadono meno miracoli?
2minutiDiVangelo Mc 1,40-45 Perché oggi accadono meno miracoli? Più aumenta la fede e meno bisogno c'è di miracoli. Commento al Vangelo - Omelia a cura di don Marco Scandelli Siamo al capitolo I di San Marco, versetti 40-45. Il testo odierno ci offre uno spaccato di quella che è stata la vita terrena di Gesù negli ultimi anni, dall'inizio de ...
(continua)

 
    don Roberto Seregni       (Omelia del 11-02-2024)
Tese la mano e lo toccó
È la prima volta che l'evangelista Marco parla della compassione di Gesù. È davvero bella questa immagine del maestro che si commuove davanti al lebbroso. È come se perdesse il controllo davanti al dolore di un uomo schiacciato dalla vita e non riuscisse a tenere a freno i suoi sentimenti. Il verbo scelto da Marco indica passione, esprime il fremere inti ...
(continua)

 
    don Roberto Fiscer       (Omelia del 11-02-2024)
#StradeDorate - Commento su Marco 1,40-45
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(continua)

 
    don Gianfranco Calabrese       (Omelia del 11-02-2024)
Video commento su Marco 1,40-45
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(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 11-02-2024)
Lo voglio
L'inizio del vangelo di Marco non finisce di stupirci. Gesù ha iniziato il suo ministero guarendo un indemoniato nella sinagoga, per ricordare alla sua comunità, e a noi, che la prima conversione da fare è all'interno della Chiesa che, troppe volte, ha una visione "demoniaca" della fede, come di qualcosa che intercetta la vita quotidiana nella visione di ...
(continua)

 
    don Antonino Sgrò       (Omelia del 11-02-2024)
La vera guarigione è la relazione con Gesù
La gente spesso pronuncia espressioni che lasciano intendere una certa comprensione del mistero di Cristo, come ‘abbi pietà di me', ‘sia fatta la tua volontà'. In questo racconto la pietà e la volontà di Gesù sono mosse da un lebbroso che, lontano da ogni sguardo d'amore e possibilità di comunicare, trova finalmente la forza di gridare il suo dolor ...
(continua)

 
    diac. Vito Calella       (Omelia del 11-02-2024)
L'impuro si supera con la severità della purezza della carità, praticata da Gesù
La realtà dell'impurità esclude, separa La parola di Dio di questa domenica ci pone di fronte alla paura dell'impurità delle persone, che genera situazioni di conflitto nelle relazioni umane, com separazioni, conflitti ed esclusioni dal convivio comunitario. Nella tradizione del popolo di Israele qualsiasi malattia contagiosa della pelle doveva essere e ...
(continua)

 
    don Giampaolo Centofanti       (Omelia del 11-02-2024)

Un lebbroso a quel tempo doveva stare fuori dell'abitato e a distanza dalle persone sane. Invece questo si avvicina con fiducia a Gesù. È un episodio che fa molto riflettere. Anche gli apostoli la mettono con Gesù sul piano della dignità e gradualmente scoprono che lui li ama di un amore meraviglioso, che è loro vicino. Se un genitore che ama i propri f ...
(continua)

 
    padre Ezio Lorenzo Bono       (Omelia del 11-02-2024)
Disertare le strade senza fiori
I. Quando ero bambino (e quindi non sto parlando del medioevo) mi ricordo che c'erano dei parroci che non celebravano i matrimoni se la sposa era incinta, e mandavano queste coppie a sposarsi in un santuario qualsiasi al di fuori dalla propria parrocchia. Altri parroci invece celebravano i matrimoni di queste coppie alle 5:00 del mattino, quasi di nascosto, ...
(continua)

 
    Paolo De Martino       (Omelia del 11-02-2024)
L' uomo vale più della Legge.
Quella di Gesù di Nazareth è stata una storia dentro il tessuto di tante storie, così profondo che non si può arrivare alla conoscenza del suo volto, se non nei luoghi e incontri in cui esso scelse di raccontarsi. Ora tocca a un lebbroso. Lebbroso Non ha un nome né un volto il lebbroso, perché è ogni uomo. Siamo noi "il lebbroso", la sua carne che v ...
(continua)

 
    don Claudio Luigi Fasulo       (Omelia del 11-02-2024)
Scegliere una vita nuova
...
(continua)

 
    padre Fernando Armellini       (Omelia del 11-02-2024)
Video commento su Mc 1,40-45
...
(continua)

 
    CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)       (Omelia del 11-02-2024)
Commento su Lv 13,1-2.45-46; Sal 31; 1Cor 10,31-11,1; Mc 1,40-45
La lebbra Nelle letture di questa settimana si accampa, terrificante, l'incubo di una malattia che, ancor oggi, anche solo sentendola nominare, incute paura: la lebbra. Il Levitico ne dà una descrizione minuziosa. Ai primi sintomi occorreva presentarsi alle autorità religiose che ne certificavano l'esistenza. Chi ne era colpito veniva subito estromesso ...
(continua)

 
    don Giovanni Berti       (Omelia del 14-02-2021)
Toccare Per Guarire
Clicca qui per la vignetta della settimana. Me lo ricordo il lebbrosario di Cumura in Guinea Bissau, quando l'ho visitato in un viaggio missionario con diversi giovani della Diocesi, 25 anni fa. Fino ad allora i lebbrosi li avevo visti solamente in foto o in qualche documentario. In tutto il gruppo c'era un misto di curiosità e paura, rischiando di dim ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 14-02-2021)
Video commento a Mc 1,40-45
...
(continua)

 
    Bella prof! - don Gianmario Pagano       (Omelia del 14-02-2021)
Se vuoi, puoi purificarmi: il "tocco fatale" del lebbroso
...
(continua)

 
    don Luca Garbinetto       (Omelia del 14-02-2021)
Lasciarci toccare per imparare a toccare
Un volto sfigurato, delle vesti strappate, un grido angosciato che mescola paura a speranza: ‘Se vuoi, puoi sanarmi!'. L'incontro con il lebbroso, per Gesù, è preludio della Sua passione. Nell'uomo drammaticamente ferito nel corpo e nello spirito, straziato dal male che segrega e deforma l'immagine di sé, Dio riconosce il proprio figlio bisognoso del Su ...
(continua)

 
    don Lucio D'Abbraccio       (Omelia del 14-02-2021)
Signore, guariscici dall'indifferenza!
Nelle letture di questa sesta Domenica del tempo ordinario risuona più volte la parola: lebbra. Al tempo di Gesù la lebbra era una malattia spaventosa. Va ricordato che nell'Israele antico il lebbroso rappresentava la persona emarginata per eccellenza: colpito da una malattia sentita non solo come ripugnante, ma anche come dovuta a una punizione divina per ...
(continua)

 
    don Alberto Brignoli       (Omelia del 14-02-2021)
Non è certo Dio che esclude...
Non siamo certo stati noi a scoprire, in quest'ultimo anno, le malattie contagiose; né siamo stati noi i primi ad attuare forme di prevenzione del contagio attraverso l'isolamento o il distanziamento sociale. È sufficiente rileggere le parole della prima lettura di oggi, tratta dal libro del Levitico, per renderci conto che già 1300 anni prima di Cristo i ...
(continua)

 
    don Domenico Bruno       (Omelia del 14-02-2021)
Purificazione è piegarsi a Gesù
Ogni volta che usiamo doppi sensi, linguaggi ambigui, pensieri scettici su ogni cosa o parola che ci rivolgono, il cuore si macchia sempre più. Sia il nostro che quello di chi ci circonda. Si ottenebra, perde la sua lucentezza. In altri termini perdiamo la semplicità dei bambini che vedono la realtà senza filtri e per questo hanno la capacità di credere ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 14-02-2021)
Gesù abbatte le distanze, tocca le ferite
Qualche settimana fa con un gruppo di ragazzi abbiamo letto il Vangelo e abbiamo voluto preparare, con un piccolo impegno concreto, la giornata mondiale dei lebbrosi. I ragazzi si sono interessati ai problemi dei malati di lebbra, della loro emarginazione, della loro umiliazione e della speranza che nutrono di potere guarire. Ho avuto modo di raccontare loro ...
(continua)

 
    don Marco Scandelli       (Omelia del 14-02-2021)
#2minutiDiVangelo Domenica 6 T.O. Con un episodio, Gesù riesce a distruggere il nostro moralismo
Commento al Vangelo del Domenica della VI settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo ---- Mc 1 40-45 ---- Ma che Vangelo strano è questo? Che senso ha tutto ciò? Perché tanti e tali paradossi? Io credo che con questo episodio Gesù abbia voluto sfidare le nostre logiche quotidiane che tendono a farci ...
(continua)

 
    IlCenacoloWebTv       (Omelia del 14-02-2021)
Lectio Divina - VI Domenica del Tempo Ordinario - Anno B
...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 14-02-2021)
Dio vuole la vita delle persone...E io?
...
(continua)

 
    don Mario Simula       (Omelia del 14-02-2021)
Signore, tocca la mia lebbra!
Quando Gesù entra nella mia vita, la prende tutta: corpo, povertà, limiti, miserie. Non sta alla larga, come l'atteggiamento farisaico suggerisce: con te, ma a debita distanza. Il passo di un lebbroso che si avvicina non curante ‐ ma lui sa cosa sta patendo il suo cuore di paura e di esitazione! - crea stupore, anzi smarrimento, anzi ripugnanza tutt'int ...
(continua)

 
    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 14-02-2021)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Rocco Pezzimenti 1. L'episodio del Vangelo di oggi è molto famoso, ma, dietro al miracolo, si celano una serie di risvolti sui quali raramente ci soffermiamo. Prima di tutto la supplica del lebbroso e la sua completa fiducia in Gesù: "Se vuoi, puoi mondarmi!". Non a caso la risposta è: "Lo voglio!" ma tra la d ...
(continua)

 
    Omelie.org (bambini)       (Omelia del 14-02-2021)
Commento su Marco 1,40-45
Carissimi bambini, oggi il Vangelo di Marco ci presenta un lebbroso. Chi erano i lebbrosi? Erano quelli che avevano una brutta malattia, la lebbra. E' una malattia terribile perché contagiosa... ti obbliga ad un perpetuo lockdown. Come è stato per voi il lockdown? Il lebbroso non vive il lockdown per qualche giorno o settimana, ma per sempre. Pensate ch ...
(continua)

 
    don Roberto Seregni       (Omelia del 14-02-2021)
Tese la mano e lo toccó
È la prima volta che l'evangelista Marco parla della compassione di Gesù. È davvero bella questa immagine del maestro che si commuove davanti al lebbroso. È come se perdesse il controllo davanti al dolore di un uomo schiacciato dalla vita e non riuscisse a tenere a freno i suoi sentimenti. Questo verbo indica passione, esprime il fremere intimo delle vis ...
(continua)

 
    Agenzia SIR       (Omelia del 14-02-2021)
Commento su Marco 1,40-45
"Venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: Se vuoi, puoi purificarmi". Il Vangelo di oggi inizia con queste parole e introduce la comunità dei credenti a riflettere sul tema della purificazione. Marco sembra usare parole specifiche per distinguere il tema della guarigione da quello della purificazione. La nuova traduzione dei ...
(continua)

 
    don Fabio Rosini       (Omelia del 14-02-2021)
Commento al Vangelo del 14 febbraio
...
(continua)

 
    Michele Antonio Corona       (Omelia del 14-02-2021)
È più facile ghettizzare o includere?
La lebbra presupponeva l'esclusione netta dalla vita sociale, religiosa e comunitaria. Chi ne era affetto doveva allontanarsi, rinchiudersi in ghetti appositi, segnalava la propria presenza per essere scacciato o evitato. Ecco perché la malattia era maledizione. Chi poteva dire bene di una persona a tal punto rigettata e sfortunata? Oltre ai concittadini, s ...
(continua)

 
    don Gaetano Luca (Amore)       (Omelia del 14-02-2021)

...
(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 14-02-2021)
Dio vuole guarire tutti Non rifiuta mai nessuno
Entra in scena un lebbroso, un disperato che ha perso tutto: casa, lavoro, amici, abbracci, dignità e perfino Dio. Quell'uomo che si sta decomponendo da vivo, per la società è un peccatore, rifiutato da Dio e castigato con la lebbra. Viene e si avvicina a Gesù, e non deve, non può, la legge gli impone la segregazione assoluta. Ma Gesù non scappa, non s ...
(continua)

 
    diac. Vito Calella       (Omelia del 14-02-2021)
I con-tatti di Gesù e i nostri con-tatti responsabili
La lebbra come malattia e il suo significato simbolico. Dall'antichità fino ad poco tempo fa, la malattia contagiosa della lebbra diventava una condanna per chi la contraeva. La prevenzione del contagio imponeva l'isolamento sociale degli infettati, costretti a vivere nei lebbrosari. Senza ospizi, conforme la legge del Levitico, il girovagare dei lebbrosi ...
(continua)

 
    don Roberto Fiscer       (Omelia del 14-02-2021)
#StradeDorate - Commento su Marco 1,40-45
...
(continua)

 
    padre Paul Devreux       (Omelia del 14-02-2021)

"Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!» Il lebbroso doveva vivere lontano dai sani, per evitare il contagio. Ma consideravano il problema anche da un punto di vista religioso. Pensavano che se uno contraeva la lebbra era segno che Dio aveva voluto punirlo e smascherare la sua colpa con la malatt ...
(continua)

 
    mons. Erio Castellucci diocesi di Modena-Nonantola       (Omelia del 14-02-2021)
Lo voglio, sii purificato
...
(continua)

 
    Missionari della Via       (Omelia del 14-02-2021)
A Dio importa di me?
...
(continua)

 
    Missionari della Via       (Omelia del 14-02-2021)

Gesù sta predicando per la Galilea quand'ecco venirgli incontro un lebbroso che lo supplica e si getta in ginocchio: «se vuoi puoi purificarmi». La lebbra ha una particolare rilevanza in tutta la tradizione biblica: in essa rientrano tante malattie della pelle e condiziona fortemente il malato sia dal punto di vista sociale, perché lo isola dai normali r ...
(continua)

 
    don Alfonso Giorgio Liguori       (Omelia del 14-02-2021)
Lo voglio, sii purificato!
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(continua)

 
    padre Antonio Rungi       (Omelia del 14-02-2021)
Se vuoi puoi guarirmi. E Gesù guarisce il lebbroso che si rivolge a lui.
La parola di Dio di questa sesta domenica del tempo ordinario ci prepara immediatamente al tempo forte dell'anno liturgico che è la Quaresima. Questo lungo periodo di preparazione alla Pasqua è molto importante al fine della nostra vita spirituale e cristiana. Il tempo di quaresima che inizieremo mercoledì prossimo con le Ceneri, in realtà è anticipato ...
(continua)

 
    Frati Minori Cappuccini       (Omelia del 14-02-2021)
Gesù si arrabbia
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(continua)

 
    Diocesi di Vicenza       (Omelia del 14-02-2021)
La Parola - Commento al Vangelo di Marco (Mc 1,40-45)
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(continua)

 
    mons. Roberto Brunelli       (Omelia del 14-02-2021)
La lebbra dei nostri giorni
"Il lebbroso porterà vesti strappate e il capo scoperto; velato fino al labbro superiore, andrà gridando: ‘Impuro! Impuro!' Sarà impuro finché durerà in lui il male; e impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento". Queste parole angoscianti, che per certi aspetti sembrano riferirsi ai colpiti o minacciati dal covid 19 (mascherina, isol ...
(continua)

 
    don Claudio Luigi Fasulo       (Omelia del 14-02-2021)
L'amore di Dio è la fonte di ogni amore per vivere la vita con amore
...
(continua)

 
    Paolo De Martino       (Omelia del 14-02-2021)
L'uomo vale più della Legge.
Il vangelo di oggi riporta l'incontro tra Gesù e un lebbroso. Non ha un nome né un volto il lebbroso, perché è ogni uomo, siamo noi "il lebbroso". Lui chiede a nome nostro: cosa vuoi Dio per me? Ancora oggi si sente dire che il dolore è la punizione per i peccati, o comunque "volontà di Dio". Abbiamo fatto coincidere la volontà di Dio sempre con avv ...
(continua)

 
    don Michele Cerutti       (Omelia del 14-02-2021)

Sant'Agostino di Ippona invitava i suoi fedeli a vigilare con attenzione perché il Signore mentre passa non sia lasciato sfuggire. "Temo il Signore che passa" era l'esortazione e Agostino ne sapeva qualcosa. Lui è stato un giovane dissoluto alla ricerca della verità aveva abbracciato le filosofie del tempo che non erano in grado di soddisfarlo e lo conduc ...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 14-02-2021)
Malattia e peccato
I lebbrosi, secondo la legge del Levitico, erano persone impure e inavvicinabili. Se qualsiasi malattia grave era considerata associata a un peccato commesso di cui pagavano dazio, la lebbra era fra tutte quella più impietosa in tal senso e considerava coloro che ne erano affetti maledetti e derelitti, addirittura cadaveri ambulanti. Fin quando non superava ...
(continua)

 
    fr. Massimo Rossi       (Omelia del 14-02-2021)
Commento su Marco 1,40-45
La prima lettura è tratta dal Levitico e descrive la situazione di un malato di lebbra: al tempo in cui veniva scritto il libro, la scienza, così come la concepiamo oggi, non esisteva ancora... Con "lebbra" si identificava qualsiasi malattia grave della pelle, compresa la lebbra, naturalmente. Le "regole di purità" non riguardavano solo l'aspetto medico, ...
(continua)

 
    don Gianfranco Calabrese       (Omelia del 14-02-2021)
Video commento su Marco 1,40-45
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(continua)

 
    CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)       (Omelia del 14-02-2021)
Commento su Lv 13,1-2.45-46; Sal 31; 1Cor 10,31-11,1; Mc 1,40-45
Non solamente ai tempi di Mosè, la lebbra era considerata una malattia incurabile, che comportava una distruzione fisica e una morte sociale. lo è statore tutto il medioevo e oltre, anche se è quasi del tutto scomparsa dall'Europa, ma non dagli altri continenti, almeno fino agli anni cinquanta del secolo scorso. Forse oggi, se si sente parlare dell'isola ...
(continua)

 
    don Nicola Salsa       (Omelia del 14-02-2021)
Se vuoi puoi guarirmi (Mc 1,40-45)
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(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 11-02-2018)
Commento su Mc 1,42
"Subito la lebbra scomparve ed egli guarì." Mc 1,42 Come vivere questa Parola? Il vangelo ci presenta Gesù che guarisce un lebbroso: con la sua bontà e la sua onnipotenza, il Salvatore gli restituisce salute e dignità umana (ricordiamo che in quel tempo i lebbrosi erano esclusi dalla società civile). Egli manifesta la sua misericordia e la sua pietà ...
(continua)

 
    don Claudio Luigi Fasulo       (Omelia del 11-02-2018)
Audio commento al Vangelo - Mc 1,40-45
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(continua)

 
    IlCenacoloWebTv       (Omelia del 11-02-2018)
Video commento - sesta domenica ordinario B
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(continua)

 
    Sulla strada - TV2000       (Omelia del 11-02-2018)
Commento su Marco 1,40-45
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(continua)

 
    Wilma Chasseur       (Omelia del 11-02-2018)
Audio commento alla liturgia - Mc 1,40-45
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)

 
    don Marco Pozza       (Omelia del 11-02-2018)
Nessuno obblighi Cristo a far miracoli
Ha appreso che l'Uomo-in-viaggio sta passando dalle sue parti e si è appeso alla grazia di quella vicinanza: «Se vuoi, puoi purificarmi». E' strana la macchina dei miracoli di Cristo: quando Gli riesce di compierli - giacché non sempre gli è possibile a causa di un indice di fede insufficiente - li compie sempre a favore di altri, mai di se stesso. Li f ...
(continua)

 
    don Maurizio Prandi       (Omelia del 11-02-2018)
Servire: prendere il posto
È l'ultima domenica di questa prima parte del tempo ordinario. Mercoledì sera, con la celebrazione dell'imposizione delle Ceneri, comincerà già il tempo di Quaresima. Proviamo allora a fare un attimo il punto della situazione con l'ascolto del vangelo di Marco, che ci ha presentato fino ad oggi la vita quotidiana di Gesù, fatta di parole capaci di smu ...
(continua)

 
    don Claudio Doglio       (Omelia del 11-02-2018)
Per la gloria di Dio senza scandali
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)

 
    don Luca Garbinetto       (Omelia del 11-02-2018)
Lasciarsi toccare per imparare a toccare
Un volto sfigurato, delle vesti strappate, un grido angosciato che mescola paura a speranza: ‘Se vuoi, puoi sanarmi!'. L'incontro con il lebbroso, per Gesù, è preludio della Sua passione. Nell'uomo drammaticamente ferito nel corpo e nello spirito, straziato dal male che segrega e deforma l'immagine di sé, Dio riconosce il proprio figlio bisognoso del Su ...
(continua)

 
    don Giovanni Berti       (Omelia del 11-02-2018)
La potenza dei gesti inutili
Clicca qui per la vignetta della settimana. Nel film di fantascienza "Elysium" del 2013, solo una piccola parte ricca dell'umanità che vive su una supertecnologica stazione spaziale lontana dalla Terra abitata da miliardi di poveri, può accedere a delle sofisticatissime macchine mediche che con un solo veloce passaggio di un raggio stile scanner fanno l ...
(continua)

 
    Agenzia SIR       (Omelia del 11-02-2018)
Commento su Marco 1,40-45
Il lebbroso è l'emarginato per eccellenza. Perfino il Levitico, contenente le leggi di Mosè e le prescrizioni per il popolo, al capitolo "lebbrosi" stabiliva che questi gridassero "Impuro! Impuro!" per impedire a chiunque di accostarsi. La lebbra è ripugnante perché sfigura e storpia. Coperti di stracci, anche sul volto, i lebbrosi si annunciavano con ca ...
(continua)

 
    fr. Massimo Rossi       (Omelia del 11-02-2018)
Commento su Marco 1,40-45
160 anni fa, presso un villaggio dell'Occitania, Alti Pirenei francesi, chiamato Lourdes, più precisamente nella grotta di Massabielle, si verificò un fenomeno che avrebbe trasformato l'intera regione in una delle mete religiose più visitate al mondo: la Vergine Maria apparve a una ragazzina di nome Bernadette. È passato più di un secolo e mezzo, ma i p ...
(continua)

 
    dom Luigi Gioia       (Omelia del 11-02-2018)
Non angeli ma "carne"
Occorre interrogarsi sulla ragione per la quale, nella pagina evangelica odierna, quando il lebbroso si avvicina a Gesù non gli chieda di essere guarito. Non gli dice infatti: "Se vuoi, puoi guarirmi", ma Se vuoi, puoi purificarmi (Mc 1,40). E Gesù gli risponde: Lo voglio, sii purificato! (Mc 1,41) La purezza è diventata piuttosto equivoca nella nostra c ...
(continua)

 
    don Claudio Doglio       (Omelia del 11-02-2018)
Video commento a Mc 1,40-45
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(continua)

 
    don Alberto Brignoli       (Omelia del 11-02-2018)
Siamo sicuri che Dio emargina?
La lebbra è forse la malattia invalidante più antica al mondo, eppure non siamo ancora riusciti a debellarla. Ogni anno si presentano circa 200.000 nuovi casi nel mondo, con una percentuale di mortalità ancora significativa, in quanto meno della metà riescono a guarire. La lebbra uccide tre volte: per la malattia in sé, per l'emarginazione sociale che c ...
(continua)

 
    diac. Vito Calella       (Omelia del 11-02-2018)
Sentirsi toccati dalla compassione per ritrovare la gioia della comunione
Sentirsi toccati dalla compassione per ritrovare la gioia della comunione Le parole di Gesù risorto che ascoltiamo nella preghiera personale e nella celebrazione comunitaria della sua Pasqua sono parole trasformanti, liberanti, potenti. Cambiano la situazione, sono parole "performatrici". Nel contemplare il testo del Vangelo di questa domenica immagino i ...
(continua)

 
    don Fabio Rosini       (Omelia del 11-02-2018)
Audio commento alla liturgia dell'11 febbraio 2018
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(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 11-02-2018)
La compassione di Gesù e i lebbrosi del nostro tempo
Un lebbroso cammina diritto verso di lui. Gesù non si scansa, non mostra paura. Si ferma addosso al dolore e ascolta. Il lebbroso «porterà vesti strappate, sarà velato fino al labbro superiore, starà solo e fuori» (Levitico 13,46). Dalla bocca velata, dal volto nascosto del rifiutato esce un'espressione bellissima: «Se vuoi, puoi guarirmi». Con tutt ...
(continua)

 
    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 11-02-2018)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Gigi Avanti Colpisce la narrazione - testimonianza della guarigione del lebbroso da parte di Gesù fatta dall'evangelista Marco - per la sobrietà di parole, per la capacità di focalizzare l'attenzione sulla sostanza dell'evento straordinario, evitando all'ascoltatore o al lettore di perdersi nel sottobosco di d ...
(continua)

 
    Omelie.org (bambini)       (Omelia del 11-02-2018)

Il Vangelo di oggi ci parla di una persona emarginata che, ai nostri giorni, nessuno di noi potrebbe sicuramente incontrare: un lebbroso. Con "lebbra" al tempo di Gesù si indicava qualsiasi malattia grave della pelle, e non soltanto quella che alla fine dell'Ottocento il medico norvegese Hansen riuscì a identificare (e a trovare così la cura adatta). Sp ...
(continua)

 
    don Giacomo Falco Brini       (Omelia del 11-02-2018)
Il tocco e la parola
Che cosa spinse un uomo ammalato di lebbra ad osare avvicinarsi a Gesù, violando apertamente le puntuali prescrizioni della Legge? (Lv 13,45-46) Aver forse udito da qualche parte che guariva molti affetti da varie malattie (Mc 1,34)? Ma chi gli aveva parlato di Gesù? Non abitava costui presso luoghi di totale solitudine e desolazione, lontano da ogni umano ...
(continua)

 
    don Luciano Cantini       (Omelia del 11-02-2018)
Se vuoi
Gesù Marco è il primo a scrivere il Vangelo - anzi è lui che per primo inventa questa parola -, lo fa con una preoccupazione, quella di far capire chi è Gesù. Non possiamo dire che Marco sia uno storico, né un letterato: non dice nulla della nascita, non riporta neppure un discorso, si ferma all'annuncio della resurrezione, neanche racconta le appariz ...
(continua)

 
    padre Antonio Rungi       (Omelia del 11-02-2018)
Signore, se vuoi, tu puoi guarirmi dalla lebbra dello spirito
La parola di Dio di questa domenica ci parla della condizione del lebbroso nell'Antico Testamento e della guarigione di un lebbroso da parte di Gesù, nel brano del Vangelo, tratto dall'evangelista Marco. Nella prima lettura, assunta dal Libro del Levitico vengono dettate le norme di come gestire la malattia della lebbra da parte di chi ne era affetto. E ci ...
(continua)

 
    Missionari della Via       (Omelia del 11-02-2018)

Il Vangelo secondo Marco ci sta conducendo al seguito di Gesù per le strade del mondo. Gli viene incontro un lebbroso; per la sua malattia, era considerato impuro, lontano da Dio, costretto a vivere isolato da tutti, portando segni esteriori di riconoscimento (capo rasato, vesti stracciate, gridando "impuro impuro" per non farsi avvicinare): un uomo emargin ...
(continua)

 
    don Domenico Luciani       (Omelia del 11-02-2018)
Video commento su Mc 1,40-45
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(continua)

 
    don Roberto Fiscer       (Omelia del 11-02-2018)
#StradeDorate - Commento su Marco 1,40-45
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(continua)

 
    mons. Roberto Brunelli       (Omelia del 11-02-2018)
Il segno visibile e la realtà interiore
"Il lebbroso porterà vesti strappate e il capo scoperto; velato fino al labbro superiore, andrà gridando: ‘Impuro! Impuro!' Sarà impuro finché durerà in lui il male; e impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento". Queste parole angoscianti, comprese nella prima lettura di oggi (Levitico 13,45-46), fanno parte delle disposizioni date d ...
(continua)

 
    Wilma Chasseur       (Omelia del 11-02-2018)
Regole infrante
Oggi raccogliamo cocci. Cocci di cosa? Di regole infrante. Da chi? Nientemeno che da Gesù e da un lebbroso e lo vediamo nel terzo miracolo che Gesù fa dall'inizio del suo ministero in Galilea che è appunto la guarigione del lebbroso. Lebbra: parola terrificante, male devastante, isolamento totale. Chi ne era affetto veniva considerato impuro e relegato fu ...
(continua)

 
    Diocesi di Vicenza       (Omelia del 11-02-2018)
La Parola - Commento al Vangelo Marco (Mc 1,40-45)
...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 11-02-2018)
Ancora sul senso del dolore
"Mi lamentavo perché non avevo scarpe. Poi vidi un uomo che non aveva piedi." In questa frase di Morrison forse si compendia una delle risposte possibili al problema della conciliabilità di un Dio buono e provvidente con la persistenza del dolore e della malattia nel mondo. Dio certamente non può volere alcun male per l'uomo e non si prodiga certo, divert ...
(continua)

 
    Carla Sprinzeles       (Omelia del 11-02-2018)
Commento su Levitico 13,1-2.45-46; Marco 1,40-45
Oggi le letture ci fanno prendere in considerazione il diverso, il sofferente, l'emarginato. L'esperienza della malattia e della sofferenza è sempre qualcosa di cui non riusciamo a comprendere pienamente il senso. Tuttavia nel Vangelo troviamo un'indicazione chiara: Dio non ama la sofferenza. Gesù ha compassione per tutti gli ammalati. La malattia non ...
(continua)

 
    CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)       (Omelia del 11-02-2018)
Commento su Lv 13,1-2.45-46; Sal 31; 1Cor 10,31-11,1; Mc 1,40-45
La liturgia di domenica scorsa ci ha presentato un Gesù che riforma la logica umana, un Gesù che vede le miserie e le sofferenze degli uomini e cerca di alleviarle facendosene carico. Egli però non si preoccupa solo delle sofferenze umane, ma cerca di far entrare l'uomo in relazione con quel Padre che annunzia e che lui stesso ci presenta. I malati, con ...
(continua)

 
    Diocesi di Vicenza       (Omelia del 15-02-2015)
La Parola - commento a Mc 1,40-45
...
(continua)

 
    Monastero Domenicano Matris Domini       (Omelia del 15-02-2015)
Commento su Mc 1,40-45
Collocazione del brano Con questo miracolo ha termine il capitolo primo del vangelo di Marco. Al termine della giornata tipo di Gesù a Cafarnao abbiamo un altro miracolo che è narrato un po' come una risurrezione. Con il capitolo secondo avremo poi le cinque controversie galilaiche (2,1-3,6), in cui Gesù si pone apertamente in contrasto con le tradizioni ...
(continua)

 
    Monastero Domenicano Matris Domini       (Omelia del 15-02-2015)
Commento su 1Cor 10,31-11,1
Collocazione del brano Termina con questa domenica la lettura della seconda parte della prima lettera ai Corinti. La terza parte ci aspetta l'anno prossimo, di nuovo nelle prime domeniche del tempo ordinario. Nei capitolo 8-10 ha affrontato il tema della carne sacrificata agli idoli e che poi si vendeva sul mercato. I cristiani più "emancipati" l'acquistav ...
(continua)

 
    dom Luigi Gioia       (Omelia del 15-02-2015)
La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato
Uno degli aspetti più sorprendenti della pagina evangelica di oggi, è quella che questo lebbroso, quando si avvicina a Gesù, non gli chiede di essere guarito. Non gli dice infatti: "Se vuoi, puoi guarirmi", ma gli dice: Se vuoi, puoi purificarmi, "puoi restituirmi la purezza". E Gesù effettivamente gli risponde: "Lo voglio, sii purificato!". E' important ...
(continua)

 
    don Maurizio Prandi       (Omelia del 15-02-2015)
Compatire, coinvolgersi, imitare...
Con l'ascolto di oggi terminiamo il primo capitolo del vangelo di Marco. Gesù, proprio perché è il figlio di Dio, ha dischiuso per noi, in poche righe, mondi bellissimi; ci ha posto di fronte a scelte che possono fare della nostra vita una vita bella oppure una vita troppo normale. Una vita che cerca il successo: tutti ti cercano... fermiamoci, approfitti ...
(continua)

 
    Wilma Chasseur       (Omelia del 15-02-2015)
Audio commento alla liturgia - Mc 1,40-45
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)

 
    don Claudio Doglio       (Omelia del 15-02-2015)
Fate tutto per la gloria di Dio
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)

 
    don Giovanni Berti       (Omelia del 15-02-2015)
Gesù guarisce la fede
Clicca qui per la vignetta della settimana. Questo racconto evangelico sembra come quei film che amo particolarmente, dove la bravura dello sceneggiatore e del regista inganna lo spettatore, attirandolo in una storia dove gli tutti elementi (personaggi, dialoghi, avvenimenti e luoghi) sembravano avere un significato e una direzione precise, ma alla fine s ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 15-02-2015)
Commento su Mt. 1, 40-41
"Venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!". Mt. 1, 40-41 Come vivere questa Parola? E' una pericope che illumina a fondo due atteggiamenti: quello dell'uomo che invoca, quello di Gesù che acconsente. C'è ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 15-02-2015)
Gesù è venuto a guarirci dalle nostre infermità
A volte, soprattutto in antico, alcuni tipi di malattia, come la lebbra, non erano solo sofferenze fisiche, ma avevano una forte ripercussione morale, perché il malato veniva emarginato. Erano malattie a volte contagiose, ma considerate conseguenza di gravi peccati e l'uomo che ne era affetto, doveva essere escluso da qualsiasi tipo di relazione con gli alt ...
(continua)

 
    don Alberto Brignoli       (Omelia del 15-02-2015)
No, Dio non vuole il male!
A noi oggi risulta difficile comprendere - perché grazie a Dio non ne abbiamo diretta esperienza - la pesantezza e la gravità di una malattia come la lebbra; una malattia che non solo sfigura nella carne chi la contrae, ma che pure crea una grave forma di emarginazione sociale, considerato l'elevato grado di contagiosità che essa porta con sé, soprattutt ...
(continua)

 
    don Claudio Doglio       (Omelia del 15-02-2015)
Video commento a Mc 1,40-45
...
(continua)

 
    don Marco Pozza       (Omelia del 15-02-2015)
Se vuoi. Altrimenti decidi tu cos'è meglio
Una storia dentro il tessuto di tante storie. Una storia tra le storie che diventa la storia: quella per eccellenza, la più ambiziosa, la più densa di paradosso e di sorprese. Quella dell'Uomo che, venuto da Nazareth, tentò la scalata del Cielo: riuscendoci appieno, unico tra i tanti che hanno tentato lungo il corso dei secoli. Una storia, dicevamo: la st ...
(continua)

 
    don Luciano Cantini       (Omelia del 15-02-2015)
Lo toccò
Venne da Gesù un lebbroso L'episodio della purificazione del lebbroso si incastra fra la partenza di Gesù da Cafarnao per andare altrove ed il suo ritorno nella cittadina lacustre. Dell'incontro con il lebbroso non è detto nulla del luogo e neppure del momento, il racconto di Marco ci offre un respiro di universalità. Non c'è neppure la folla, forse sp ...
(continua)

 
    don Roberto Fiscer       (Omelia del 15-02-2015)
#StradeDorate - Commento su Marco 1,40-45
...
(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 15-02-2015)
Dio è guarigione contro ogni nostro male
Un lebbroso. Il più malato dei malati, di malattia non soltanto fisica, un rifiuto della società: «porterà vesti strappate, velato fino al labbro superiore... è impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento» (Lv 13,46). E Gesù invece si avvicina, si oppone alla cultura dello scarto, accoglie e tocca il lebbroso, l'ultimo della fila. Tocc ...
(continua)

 
    Agenzia SIR       (Omelia del 15-02-2015)
Commento su Marco 1,40-45
Una fede forte, convinta, quella del lebbroso che chiede la guarigione. Più potente ancora la determinazione di Gesù: "E subito la lebbra scomparve". In risposta alla quasi-provocazione del lebbroso ("se vuoi puoi purificarmi"), il Signore si mostra ben capace di compiere ciò che vuole, anzi non solo interviene sulla malattia (la lebbra), ma anche la sua ...
(continua)

 
    mons. Gianfranco Poma       (Omelia del 15-02-2015)
Guarda di non dire niente a nessuno
Il brano del Vangelo di Marco che la Liturgia ci fa leggere nella domenica VI del tempo ordinario, Mc.1,40-45, ha una particolare importanza nel cammino della formazione del discepolo che Gesù chiama a seguirlo, per dare un volto autentico alla sua comunità. Nel succedersi veloce ("subito") e quasi incessante degli episodi e degli incontri (con l'uomo con ...
(continua)

 
    don Domenico Luciani       (Omelia del 15-02-2015)
Video commento su Mc 1,40-45
...
(continua)

 
    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 15-02-2015)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Rocco Pezzimenti 1. Questo brano evangelico mostra, ancora una volta, la pietà del Signore verso il prossimo che soffre. Il lebbroso lo supplica e cade in ginocchio e "Gesù, impietositosi, stese la mano, lo toccò". È un semplice gesto di tenerezza verso un uomo che, come si sa, nessuno avvicinava e, ovviament ...
(continua)

 
    Omelie.org (bambini)       (Omelia del 15-02-2015)

Vi siete mai sentiti, in qualche momento, soli? Forse a voi è capitato raramente perché siete giovani, avete vicino mamma e papà, o i nonni, oppure altre persone che vi vogliono bene. Ma forse qualche volta vi è capitato... provate a pensarci. Non è una bella sensazione la solitudine... sembra di non avere nessuno su cui contare, ci si domanda anche s ...
(continua)

 
    mons. Roberto Brunelli       (Omelia del 15-02-2015)
Dalla realtà al simbolo: c'è chi si autoesclude
"Il lebbroso porterà vesti strappate e il capo scoperto; velato fino al labbro superiore, andrà gridando: ‘Impuro! Impuro!' Sarà impuro finché durerà in lui il male; e impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento". Queste parole angoscianti, comprese nella prima lettura di oggi (Levitico 13,45-46), fanno parte delle disposizioni date d ...
(continua)

 
    don Giorgio Zevini       (Omelia del 15-02-2015)
Videocommento a Mc 1, 40-45
...
(continua)

 
    padre Antonio Rungi       (Omelia del 15-02-2015)
Una storia di sofferenza. Una storia di guarigione
Il vangelo è pieno di racconti di storie di sofferenze e, parimenti, storie di guarigioni di ogni genere. Da un lato, delle persone che soffrono anche indicibilmente; dall'altro, Gesù che opera le guarigioni, invocate e chieste in tanti modi a lui, con semplici gesti, con dialoghi, con il silenzio, con un contatto con gli abiti del Maestro. Storie che si ...
(continua)

 
    don Lello Ponticelli       (Omelia del 15-02-2015)
Prediche senza pulpito - Commento a Mc 1,40-45
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(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 15-02-2015)
Quale vera medicina?
Se c'è un film che mi ha fatto piangere per la rabbia e per l'amarezza, quello è stato "Risvegli" con Robert De Niro. Racconta la storia (purtroppo reale) di un giovane medico che dopo varie sperimentazioni scopre un farmaco capace di risvegliare diversi pazienti affetti di encefalite letargica, che per tanti anni erano nello stato vegetativo di torpore e ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 15-02-2015)
Video commento a Mc 1,40-45
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(continua)

 
    don Marco Pratesi       (Omelia del 15-02-2015)
Ruminare i Salmi - Salmo 32,5 (VI domenica del tempo ordinario, anno B)
Ruminare i Salmi - Salmo 32 (Vulgata / liturgia 31),5 (V domenica del tempo ordinario, anno B) CEI Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità» e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. TILC Ho deciso di confessarti il mio errore e tu hai perdonato il peccato e la colpa. 1Corinzi 10,31-33 Sia che mangiate sia che beviate sia che facciat ...
(continua)

 
    fr. Massimo Rossi       (Omelia del 15-02-2015)

...E così Gesù è costretto a vivere come vivevano i lebbrosi, in disparte, in luoghi desertici, senza poter neppure entrare in città. La solitudine è il prezzo dell'originalità, del carisma, della fama. Fedele al suo mandato di incarnarsi nella storia, il Verbo di Dio deve suo malgrado porre una distanza tra sé e il consesso umano. Sì, la distanza la ...
(continua)

 
    CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)       (Omelia del 15-02-2015)
Commento su Lv 13,1-2.45-46; Sal 31; 1Cor 10,31-11,1; Mc 1,40-45
Le letture della liturgia di oggi ci mettono di fronte alle difficoltà, che spesso abbiamo, nell'accettare il diverso, nell'accogliere chi abbiamo classificato, per cultura, tradizione o pregiudizio personale, una persona da evitare per non essere "contaminati" nei nostri perbenismi, o a volte nei nostri interessi. Ma san Palo, nella sua lettera ai Corinzi, ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 12-02-2012)
Commento su Marco 1,40-45
Davanti al dolore non abbiamo bisogno di risposte, se Dio venisse e facesse una conferenza stampa in cui spiegasse la ragione della sofferenza, non avrei, comunque, nessuna soddisfazione. Io non voglio risposte: voglio non soffrire. Gesù chiede al lebbroso, guarito, il silenzio. Non vuole passare come un guaritore, come un santone, certo, ma vuole anche in ...
(continua)

 
    dom Luigi Gioia       (Omelia del 12-02-2012)
La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato
...
(continua)

 
    Wilma Chasseur       (Omelia del 12-02-2012)

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(continua)

 
    Monastero Janua Coeli       (Omelia del 12-02-2012)

Se vuoi, puoi guarirmi! Stese la mano, lo toccò e gli disse: Lo voglio, guarisci! Perché Gesù tocca il lebbroso quando sarebbe bastato il suo volere e la sua parola per operare la guarigione? In questo gesto c'è tutto il suo amore per la persona. I lebbrosi erano tagliati fuori da tutto, intoccabili. Quello che guarisce il cuore di quest'uomo è quel ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 12-02-2012)
Commento su Levitico 13, 45-46
Il lebbroso colpito da piaghe porterà vesti strappate e il capo scoperto; velato fino al labbro superiore... se ne starà solo, abiterà fuori dall'accampamento. Lv 13, 45-46 Come vivere questa Parola? Con il termine "lebbra", gli antichi indicavano tutte quelle malattie della pelle che si rivelavano contagiose. Lo stare fuori dal gruppo era una norma ig ...
(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 12-02-2012)
La buona novella: il Signore guarisce
Un lebbroso. Il più malato dei malati. La sua malattia non è solo fisica. È uno che c'è ma non esiste. La legge ordina «Starà solo, lontano, fuori dell'accampamento» (Lv 13,46). E Gesù, invece di lasciarlo solo e lontano, supera le regole, abbatte le barriere, lo accoglie e lo tocca. Tocca l'intoccabile. Ama l'inamabile. Nessun sacerdote l'avrebbe fa ...
(continua)

 
    don Luca Orlando Russo       (Omelia del 12-02-2012)
«Lo voglio, sii purificato!»
C'è un notevole contrasto tra le due scene descritte, rispettivamente, dalla prima lettura e dal Vangelo. Nella prima lettura, abbiamo visto come si comportava, di fronte a uno sventurato colpito dalla lebbra, la legge di Mosè. Sono prescrizioni che atterriscono: l'infelice deve allontanarsi dalla società, vivere «fuori dell'accampamento» e gridare: «I ...
(continua)

 
    don Giovanni Berti       (Omelia del 12-02-2012)
Gesù impuro per amore
Clicca qui per la vignetta della settimana puro o impuro... sacro o profano... santo o peccatore.... credente o laico... Ho cominciato a fare questa lista mentale di parole che descrivono contrapposizioni e distinzioni nette tra persone, partendo dalla parola chiave di questo brano: purificare. La nuova traduzione in italiano dal testo greco (molto ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 12-02-2012)
Gesù è venuto a guarirci tutti nel cuore
La tenerezza, la compassione, la misericordia di Gesù... Un lebbroso, uno dei tanti lebbrosi, che la Legge ebraica obbligava a tenersi a distanza dalle persone sane... Un lebbroso, il cui corpo veniva sfigurato dalla malattia, gli arti ridotti talora a moncherini... Un leb­broso, costretto ad abbandonare la sua famiglia, il suo lavoro, il suo villaggio, e ...
(continua)

 
    don Alberto Brignoli       (Omelia del 12-02-2012)
La gloria di Dio? È l'uomo vivente!
"Fate tutto per la gloria di Dio". Cosa ci avrà voluto dire, Paolo, con questa lapidaria esortazione contenuta nella seconda lettura di oggi? Il contesto della lettera scritta alla comunità cristiana di Corinto ci fa pensare alla situazione di una comunità ricca di elementi di spicco, con personalità ben marcate, che rischiavano - soprattutto con certi l ...
(continua)

 
    don Marco Pozza       (Omelia del 12-02-2012)
Lo scarabocchio è l'altro nome della tenerezza
Nella sua spelonca, come un antico mago, Satana si divertì a scomporre il corpo dell'uomo nei suoi tessuti e nelle sue fibra, ne spiò ogni nervo, ne scrutò le ossa e le midolla; volle che un lembo del suo inferno si trapiantasse quaggiù nella nostra terra di vivi. Gli riuscì di trasformare la notte in un forno maledetto dove avvoltolarsi fino all'alba c ...
(continua)

 
    mons. Antonio Riboldi       (Omelia del 12-02-2012)
Ci sono, in noi, tante lebbre da guarire
Gesù, non solo quando era tra di noi fisicamente, così come ce lo presenta S. Marco, ma anche oggi, continuamente, con il Suo comportamento, seguita a stupirci, come del resto ha meravigliato e spesso messo in discussione chi lo avvicinava allora e ogni credente vero oggi. Gesù non si sottrae dall'amare l'uomo che è in necessità, ma perché non vi foss ...
(continua)

 
    padre Paul Devreux       (Omelia del 12-02-2012)

Oggi Gesù guarisce un lebbroso. Erano considerati come dei morti ambulanti. L'unico modo che la società aveva trovato per difendersi dal contagio era isolarli, ma visibilmente un qualche modo per rimanere in contatto con il mondo dei normali l'avevano, magari tramite qualche parente che furtivamente gli portava da mangiare, tanto è vero che uno di que ...
(continua)

 
    Marco Pedron       (Omelia del 12-02-2012)
Chi conosce Dio non teme nessuno
Il vangelo di oggi ci presenta un lebbroso (Mc 1,40). Chi sia questa persona non si sa. Quando nei vangeli trovate una persona anonima vuol dire che l'evangelista non vuole indicare tanto un episodio storico, avvenuto duemila anni fa, quanto un profondo insegnamento per la comunità cristiana. Il personaggio senza nome, anonimo, è per così dire un persona ...
(continua)

 
    Gaetano Salvati       (Omelia del 12-02-2012)
Il ministero dell'accoglienza
Il vangelo di oggi riferisce uno strepitoso miracolo compiuto dal Signore nei confronti di un lebbroso. Innanzitutto, all'epoca in cui visse Gesù, un individuo colpito da lebbra era considerato un peccatore punito giustamente da Dio, e perciò un escluso della società. Il Maestro, invece, come riferisce l'evangelista, sentendosi interpellato da un sofferen ...
(continua)

 
    mons. Gianfranco Poma       (Omelia del 12-02-2012)
Fa' attenzione! Non dire niente a nessuno
La pagina del Vangelo che la Liturgia di questa domenica ci fa leggere (Mc.1,40-45), ci chiede una notevole attenzione: siamo di fronte ad una tipica pagina di Marco, essenziale nello stile narrativo, ricchissima di contenuti solo accennati e lasciati alla intelligenza del lettore da comprendere e da approfondire. Siamo di fronte ad una pagina tutta concentr ...
(continua)

 
    mons. Roberto Brunelli       (Omelia del 12-02-2012)
Un impegno prioritario e non solo per chi comanda
L'uomo è un animale sociale, riconosceva già Aristotele; nessuno è fatto per stare solo; la società è per ciascuno dei suoi membri come l'aria che respira: se manca, non sopravvive. Dall'essere in relazione con i suoi simili ogni uomo trae la possibilità non solo di soddisfare necessità e desideri pratici, ma anche di sviluppare le proprie doti intell ...
(continua)

 
    don Domenico Luciani       (Omelia del 12-02-2012)
Video commento a Mc 1,40-45
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(continua)

 
    don Roberto Seregni       (Omelia del 12-02-2012)
Se vuoi...
Ho appena salutato un gruppo di ragazzi che ogni lunedì vengono in casa mia per pregare i Vespri. Hanno sfidato il vento gelido di questa sera, qualcuno arriva dall'allenamento ancora con i capelli bagnati, altri sono appena riemersi dai libri di fisica o di filosofia. Mi piace pregare insieme a loro, recitare i salmi sottovoce e sentirmi dentro un unico re ...
(continua)

 
    Giovani Missioitalia       (Omelia del 12-02-2012)
Io, Lebbroso
Devo riconoscere che sono stato infedele ai miei ideali di giovane degli anni sessanta. Ci furono due grandi uomini in quegli anni che ci invitarono a fare delle scelte che forse avrebbero potuto cambiare il mondo se fossimo stati coerenti con quello che andavamo sbandierando nelle piazze e nelle scuole: Albert Schweitzer fondatore di "Lambaréné" e Raoul F ...
(continua)

 
    Agenzia SIR       (Omelia del 12-02-2012)
Commento su Mc 1,40-45
La lebbra era "la primogenita della morte" (Gb 18,13). Chi ne era colpito doveva tenersi separato e non poteva avvicinarsi a nessuno. I lebbrosi erano abbandonati a se stessi, destinati ad una lenta morte, infamati come peccatori che meritavano quella condanna. La lebbra era una malattia ributtante, inguaribile e infettiva. Tutti si allontanavano dai lebbros ...
(continua)

 
    Ileana Mortari - rito romano       (Omelia del 12-02-2012)
Se vuoi, puoi guarirmi!
La prima e la terza lettura di oggi ci pongono dinanzi a quello che è stato per secoli un vero e proprio incubo, un terribile spettro che suscita repulsione ed orrore: la lebbra. Il primo testo è tratto dal libro del Levitico, in particolare da quella sezione (capp.13-14) che tratta minuziosamente della lebbra: il cap.13 ne descrive la tipologia include ...
(continua)

 
    don Luciano Cantini       (Omelia del 12-02-2012)
Fuori dalla città
Venne da Gesù un lebbroso La lebbra ha assunto la caratteristica emblematica di quel male che è l'emarginazione. Il lebbroso doveva portare abiti stracciati segno caratteristico del lutto, coprirsi il volto per nascondersi alla vista e vivere fuori della città per non contaminare la popolazione. La legge ebraica del tempo non è dissimile a tanti nostri ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 12-02-2012)
Purificati
Ci sono delle esperienze o delle situazioni che ci isolano dagli altri, che ci fanno piombare in un non richiesto gruppo speciale, condannato ad essere marginalizzato. Come quando perdiamo una persona cara, come quando il dolore fisico irrompe nella nostra vita, come quando un fallimento affettivo resetta la nostra vita. Allora ci sentiamo estranei alla vit ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 12-02-2012)
Video commento a Mc 1, 40-45
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(continua)

 
    padre Sergio Tellan, OFM cap.       (Omelia del 12-02-2012)
Video commento a Mc 1, 40-45
...
(continua)

 
    don Claudio Doglio       (Omelia del 12-02-2012)
Video commento a Mc 1, 40-45
...
(continua)

 
    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 12-02-2012)

PRIMO COMMENTO ALLE LETTURE a cura di Marco Simeone Questa è la sesta domenica del tempo ordinario e la liturgia ci sta facendo leggere il primo capitolo del Vangelo di Marco pezzo per pezzo, quasi a dirci che con la Parola di Dio le cose si fanno serie, importanti, mai banali. L'incontro tra Gesù e il lebbroso avviene proprio nel transito tra Cafarn ...
(continua)

 
    Omelie.org (bambini)       (Omelia del 12-02-2012)

Grazie alla liturgia, continuiamo a seguire il viaggio che Gesù ha compiuto in Galilea e in tutta la Palestina. Il nostro "navigatore", lo sappiamo, quest'anno è Marco, e lui nel suo racconto parla, sebbene in modo sintetico, di tanti segni prodigiosi avvenuti ad opera di Gesù. Eventi miracolosi che lo rendono famoso, potremmo dire a tal punto che deve al ...
(continua)

 
    Wilma Chasseur       (Omelia del 12-02-2012)
La forza dell'uomo e la debolezza di Dio
Dopo la liberazione dell'indemoniato e la guarigione della suocera di Pietro, assistiamo al terzo miracolo che Gesù fa dall'inizio del suo ministero in Galilea: la guarigione del lebbroso. Lebbra: parola terrificante, male devastante, isolamento totale. Chi ne era affetto veniva considerato impuro e relegato fuori dalle mura della città col divieto assolu ...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 12-02-2012)
Malati di pregiudizio e di falso orgoglio
Gesù ha ragione del dolore, dell'infermità e della morte. Ce ne ha dato la certezza egli stesso nella liturgia della scorsa domenica, nella quale riflettevamo sulla pazienza e la solidarietà che usava nei confronti degli ammalati e degli indemoniati. Ma se qualsiasi malessere fisico offre a Gesù l'occasione di mostrare misericordia, quella della lebbra ...
(continua)

 
    CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)       (Omelia del 12-02-2012)
Commento su Levitico 13,1-2.45-46; Prima Corinzi 10,31-11.1;Marco 1,40-45
Oggi le letture proposte dalla liturgia utilizzano una parola predominante (e, nello stesso tempo ripetuta con ossessione): lebbra e lebbroso. Viene messa in luce come questa lebbra passa da una malattia fisica ad una malattia sociale. E' un po' come dire che oltre all'umiliazione di una malattia classificata tra le peggiori esiste anche una "beffa" ulterio ...
(continua)

 
    Monastero Domenicano Matris Domini       (Omelia del 15-02-2009)
Commento su Marco 1,40-45
Lectio Contesto Prima di passare ad un gruppo di controversie con gli scribi e i farisei (2,1-3,6) Marco inserisce al termine del primo capitolo il racconto schematico della guarigione di un lebbroso (unico caso nel suo vangelo) che con l'esorcismo nella sinagoga di Cafarnao (1,21-28) indica il potere risanatore di cui è dotato. Il testo mette in luce anc ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 15-02-2009)

Il dolore dell'innocente, non quello provocato dalla malvagità degli uomini, ma quello che tragicamente colpisce la vita di certe persone, è l'obiezione più radicale all'esistenza di Dio, e all'esistenza di un Dio buono, come Gesù pretende di annunciare. Davanti al dolore dell'innocente i ragionamenti che maldestramente tentiamo di opporre rischiano d ...
(continua)

 
    Wilma Chasseur       (Omelia del 15-02-2009)
Il potere della fede
Dopo la liberazione dell'indemoniato e la guarigione della suocera di Pietro di domenica scorsa, oggi assistiamo al terzo miracolo che Gesù fa dall'inizio del suo ministero in Galilea: la guarigione del lebbroso. Abbiamo visto come il Vangelo ci mostri, di volta in volta, i vari poteri che Gesù aveva: 1. sulle forze scatenate della natura quando comandav ...
(continua)

 
    padre Sergio Tellan, OFM cap.       (Omelia del 15-02-2009)
Video commento a Mc 1,40-45
...
(continua)

 
    don Ezio Stermieri       (Omelia del 15-02-2009)
Chiamati
È ancora una volta la "chiamata" la parola guida della Parola che abbiamo ascoltato. Chiamata che si fa attrattiva dalla situazione che l'uomo, e, dunque, ognuno di noi sperimenta: "Venne da Gesù un lebbroso che lo supplicava"... Ad andare verso Gesù: "Se vuoi, puoi purificarmi!" Il libro del Levitico aveva ben descritto la situazione umana nella figura d ...
(continua)

 
    don Daniele Muraro       (Omelia del 15-02-2009)
Paolo imitatore di Cristo
Nell’anno paolino mettiamo ancora una volta al centro dell’attenzione la figura dell’Apostolo Paolo e stavolta lo vediamo sotto il profilo di imitatore di Cristo. "Io mi sforzo di piacere a tutti in tutto" abbiamo sentito nel brano ai Corinti. Conosciamo il carattere forte di Paolo e possiamo immaginare quanto questo atteggiamento nei confronti del pr ...
(continua)

 
    don Maurizio Prandi       (Omelia del 15-02-2009)
Potenza e debolezza
Concludiamo, con questa domenica, l’ascolto del primo capitolo del vangelo di Marco e può essere questa l’occasione per dare uno sguardo d’insieme, fare un po’ di sintesi e cogliere alcuni aspetti che possono dare sostanza al nostro rapporto con Dio. Un primo aspetto è quello della apertura, della universalità, di questo Gesù che continuamente ...
(continua)

 
    Marco Pedron       (Omelia del 15-02-2009)
La sorgente pura
Il vangelo di oggi riporta lo stupendo incontro tra Gesù e un lebbroso. Per noi è difficile da capire perché non comprendiamo cosa volesse dire essere lebbrosi a quel tempo. Sostanzialmente si era dei morti viventi. Nessuno di noi è lebbroso (anche se in varie parti del mondo continuano ad esserci lebbrosi e a morire di lebbra). Eppure noi ci possiamo pi ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 15-02-2009)
Dolore e scogliere
Il sole squarcia le nubi e dipinge di mille colori le onde del mare in burrasca che si infrangono sulla costa frastagliata di Levante. All’orizzonte si staglia il promontorio di Portofino. La temperatura è mite e lungamente poso il mio sguardo sulle mimose in fiore. Socchiudo gli occhi e mi assaporo ogni secondo di sole. Il mio corpo sembra risvegliars ...
(continua)

 
    don Giovanni Berti       (Omelia del 15-02-2009)
Il malato autodenunciato
Clicca qui per la vignetta della settimana. C’è uno strano gioco di coincidenze incrociate tra questa pagina domenicale del vangelo e l’attualità. In questi giorni è passata una legge che toglie il divieto ai medici di denunciare gli extracomunitari irregolari che si presentano per esser curati. In pratica, con questa norma, chi non ha regolare pe ...
(continua)

 
    LaParrocchia.it       (Omelia del 15-02-2009)
Il lebbroso... dalla morte alla vita
L'episodio del lebbroso raccontato da Marco contiene alcuni elementi essenziali utili alla nostra riflessione e necessari alla preghiera. Il testo ci presenta un uomo che "viene" a -o- verso Gesù... il verbo esprime in sé l'atteggiamento di colui che si avvicina perché ha fiducia piena ed incondizionata, vede nella persona di Gesù (anche se non nominato ...
(continua)

 
    Totustuus       (Omelia del 15-02-2009)

SCHEMA RIASSUNTIVO Tema: Il peccato è la vera lebbra dell’anima Obiettivo: Far sì che i miei parrocchiani comprendano che il peccato è la lebbra dell’anima 1. Se vuoi puoi guarirmi a) Il lebbroso era cosciente dell'incurabilità della malattia. Aveva sentito del potere taumaturgico di Gesù. Egli era la sua unica e ultima possibilità. b) Ma il ...
(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 15-02-2009)
Il nostro è il Dio della compassione
Non ha nome né volto il leb­broso, perché è ogni uo­mo, voce di ogni creatura. Con tutta la discrezione di cui è ca­pace dice solo: se vuoi, puoi gua­rirmi. Il suo futuro è appeso ad un 'sé seminato nel cuore di Dio. A nome nostro il lebbroso chiede: che cosa vuole Dio per me? Cosa vuole da questa carne sfatta, da questo corpo piagato, da questi a ...
(continua)

 
    padre Antonio Rungi       (Omelia del 15-02-2009)
Noi diventiamo motivo di scandalo per la nostra pochezza morale e spirituale
Celebriamo oggi la sesta domenica del tempo ordinario e la parola di Dio ci riporta nuovamente a incentrarci su Cristo che guarisce. Nel Vangelo di oggi, infatti, viene riportata la guarigione di un lebbroso. Il racconto di questo evento di grazia e misericordia di Gesù nei confronti di una persona bisognosa ci conferma quanto Dio sia vicino alle nostre deb ...
(continua)

 
    padre Paul Devreux       (Omelia del 15-02-2009)

Per la terza domenica consecutiva contempliamo dei vangeli in cui Gesù guarisce. Oggi si tratta di un lebbroso. Erano considerati come dei morti ambulanti. Non potevano avvicinarsi alla gente e chi si fosse avvicinato a loro sarebbe stato considerato uno di loro. L'unico modo che avevano trovato per difendersi dal contagio era di isolarli, ma visibilment ...
(continua)

 
    mons. Antonio Riboldi       (Omelia del 15-02-2009)
Ma chi è veramente Gesù?
Vorrei ricordare ai miei cari lettori, che oggi è la Giornata dei lebbrosi, malattia ancora diffusa tra la povera gente, che ha sempre subito la segregazione dalla comunità, per la paura del contagio, condannandoli così ad un vero isolamento 'fuori dal nostro mondo', come i tanti malati di AIDS: solitudine che è la più grande pena per un uomo, il cui 'e ...
(continua)

 
    don Roberto Seregni       (Omelia del 15-02-2009)
Il nostro Dio è differente...
Le parole del Levitico lo dicono chiaramente: per tutti il lebbroso è un morto che cammina, è l’emarginato per eccellenza. E in aggiunta, come se non bastasse, è pure colpevole della propria ripugnanza: la malattia è un castigo per i propri peccati. Per tutti il lebbroso è uno da evitare e lui stesso deve gridare la sua condizione ("Immondo, immondo!" ...
(continua)

 
    padre Mimmo Castiglione       (Omelia del 15-02-2009)
Obiezione di coscienza al dermatologico!
Viene Gesù. S’incarna il Figlio. Insegna il Maestro. il Messia appare, per riammettere alla comunione gli esclusi, riavvicinare i lontani, reintrodurre gli emarginati: separati dal Divisore, criminalizzati dall’Accusatore. Prima l’indemoniato, poi la suocera di Pietro ch’era malata, ora il lebbroso che viene mondato. È come risuscitare un m ...
(continua)

 
    mons. Roberto Brunelli       (Omelia del 15-02-2009)
Fuori dell’accampamento
"Il lebbroso porterà vesti strappate e il capo scoperto; velato fino al labbro superiore, andrà gridando: ‘Impuro! Impuro!’ Sarà impuro finché durerà in lui il male; e impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento". Queste parole angoscianti, comprese nella prima lettura di oggi (Levitico 13,45-46), fanno parte delle disposizioni da ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 15-02-2009)

Dalla Parola del giorno Venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi». Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!» Come vivere questa Parola? Con pochi, incisivi tratti, Marco delinea una scena che va molto oltre quell’istintivo sentimento di compassione che tutti pos ...
(continua)

 
    padre Romeo Ballan       (Omelia del 15-02-2009)
“Farsi lebbrosi”, come Gesù, per sanare e salvare i fratelli
Riflessioni Un morto in vita! Tale era il lebbroso nell’Antico Testamento e nelle culture antiche: un malato incurabile, considerato un maledetto da Dio, escluso dalla famiglia e dalla convivenza sociale. La legge ebraica (I lettura) gli imponeva di vivere da solo, emarginato, con l’obbligo di gridare a tutti i passanti la sua situazione di immondo (v. ...
(continua)

 
    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 15-02-2009)

COMMENTO ALLE LETTURE a cura di don Nazzareno Marconi Stese la mano Gli si accosta un lebbroso... un appestato, un malato di AIDS. Parole che sembrano un rintocco funebre, che appaiono contagiose al solo pronunciarle. La lebbra, ogni tipo di lebbra... è "morte che cammina". Ed ecco che questa morte totale, definitiva ed ingiusta, si inginocchia ai pie ...
(continua)

 
    Omelie.org (bambini)       (Omelia del 15-02-2009)

Continuiamo anche in questa domenica a seguire il racconto dell’evangelista Marco, riguardo ai primi tempi della missione di Gesù. La scorsa domenica il Vangelo si concludeva con il Maestro di Nazareth che si allontanava da Cafarnao, malgrado tanta folla lo cercasse, per ascoltarlo e soprattutto per chiedergli miracoli. Ma Gesù ha invitato gli apostoli a ...
(continua)

 
    don Remigio Menegatti       (Omelia del 15-02-2009)
La tua salvezza, Signore, mi colma di gioia
PREGHIERA DI COLLETTA Risanaci, o Padre, dal peccato che ci divide, e dalle discriminazioni che ci avviliscono; aiutaci a scorgere anche nel volto del lebbroso l'immagine del Cristo sanguinante sulla croce, per collaborare all'opera della redenzione e narrare ai fratelli la tua misericordia. Per Cristo nostro Signore... Risanaci, o Padre, dal peccato che ...
(continua)

 
    Monaci Benedettini Silvestrini       (Omelia del 15-02-2009)
Lo toccò e disse...
«Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». Questa sentenza del Signore ci indica verso chi egli indirizza di preferenza la sua missione e, paragonandosi ad un medico, dice di voler anzitutto s ...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 15-02-2009)
Solidarietà nel dolore
Gesù solidarizza con gli ammalati e viene loro incontro, risollevandoli dal loro gravame di infermità fisica e anche spirituale, poiché nell’Antico Testamento ogni malattia era considerata una conseguenza del peccato, questo commesso dall’ammalato stesso o da qualcuno dei suoi progenitori. Gesù non ha difficoltà ad avvicinare alcun infermo, si prodi ...
(continua)

 
    don Marco Pratesi       (Omelia del 15-02-2009)
Impurità
Le categorie puro/impuro sono piuttosto estranee alla mentalità moderna, ma importanti nella letteratura veterotestamentaria, soprattutto nei documenti di origine sacerdotale, come il Levitico. Esse sono relative a quella di santità: per accostarsi a ciò che è santo occorre essere puri. "Santo" è quanto è divino o appartiene a Dio, distinto e diverso r ...
(continua)

 
    Agenzia SIR       (Omelia del 15-02-2009)
Commento su Marco 1,40-45
Da sempre e ovunque il lebbroso è l'emarginato per eccellenza. Perfino il libro del Levitico, contenente le leggi di Mosé e le prescrizioni per il popolo d'Israele, al capitolo "lebbrosi" stabiliva che costoro dovessero gridare "Impuro! Impuro!" per impedire a chiunque di accostarsi. La lebbra: una malattia ripugnante perché sfigura il corpo e il viso. Co ...
(continua)

 
    Il pane della domenica       (Omelia del 15-02-2009)
La lebbra e la rabbia
La lebbra scomparve ed egli guarì Sono già varie domeniche che s. Marco ci sta raccontando la guerra senza quartiere di Gesù contro il male, contro ogni specie di male; a favore dei malati, di ogni malato. Due domeniche fa', nel quadro della giornata di Cafarnao, abbiamo riletto la pagina della prima cacciata di uno spirito maligno da un povero indemon ...
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    don Bruno Maggioni       (Omelia del 12-02-2006)
L’amore che non esclude nessuno
Il Vangelo di Marco è un racconto di miracolo e le sue sottolineature sono almeno tre. La prima è che il miracolo è legato alla fede: suppone la fede, suppone che l'uomo prenda coscienza della sua situazione (dalla quale non può uscire) e si affidi alla potenza di Gesù («Lo supplicava in ginocchio e diceva: se vuoi, puoi guarirmi»). Così il miracolo ...
(continua)

 
    padre Antonio Rungi       (Omelia del 12-02-2006)
Se vuoi, puoi guarirmi
La Parola di Dio di questa sesta domenica del tempo ordinario ci presenta ancora una volta Gesù alle prese della sofferenza e del dolore umano, nei confronti dei quali si mostra sensibile ed interviene con le sue uniche e straordinarie possibilità per eliminarli. In questa domenica il Vangelo di Marco, infatti, ci presenta la guarigione di un lebbroso. Que ...
(continua)

 
    Monastero Janua Coeli       (Omelia del 12-02-2006)
Stese la mano
Il lebbroso viveva lontano dai centri abitati. Guarito, torna in città e divulga la sua guarigione. Gesù, sanato il lebbroso, non può più entrare pubblicamente in città e se ne sta fuori, in luoghi deserti.... è Lui ora il lebbroso. Un lebbroso cui arrivano genti da ogni parte. Quelle mani che hanno toccato senza timore la lebbra di quell'uomo relegato ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 12-02-2006)

Dalla Parola del giorno Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo! Sarà immondo finché avrà la piaga; è immondo, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento. Come vivere questa Parola? Con il termine "lebbra", gli antichi indicavano tutte quelle mal ...
(continua)

 
    don Mario Campisi       (Omelia del 12-02-2006)
Il tocco di Dio
Gli insegnamenti del brano evangelico di questa domenica si sviluppano in tre direzioni pastorali. Guarendo il lebbroso Dio mostra di essere vicino all'uomo: dunque il cristianesimo deve annunciare sempre e soltanto un Dio misericordia e di amore. Dalla guarigione risulta anche che Dio non fa distinzione di persone: dunque neppure la comunità cristiana la d ...
(continua)

 
    Omelie.org (bambini)       (Omelia del 12-02-2006)

Carissimi bambini, domenica scorsa abbiamo visto che Gesù vuole che diciamo a tutti che Lui ci ama, e vuole che accompagnamo queste parole con i nostri gesti di amore verso gli altri. Oggi Gesù compie un gesto di amore verso un uomo malato di lebbra. Sapete che cosa è la lebbra? Chi me lo sa dire? La lebbra è una malattia terribile, che esiste anc ...
(continua)

 
    padre Paul Devreux       (Omelia del 12-02-2006)

A quei tempi, il lebbroso doveva vivere in luoghi deserti e il colmo è che, oltre a stare male e a dovere stare lontano da tutti per paura del contagio, doveva anche fare penitenza pubblica portando vesti strappate e stando a capo scoperto perché, per difendere la bontà e la giustizia di Dio, i sacerdoti dicevano che se era malato era colpa sua, per via d ...
(continua)

 
    mons. Antonio Riboldi       (Omelia del 12-02-2006)
Se vuoi, puoi guarirmi
Quando ero giovane mi appassionavo nel leggere la vita di quel grande missionario, Padre Damiano, che aveva fatto la scelta di vivere appartato dal mondo, in un'isola dove erano confinati i lebbrosi. Era poca la conoscenza, allora, di questo male, che si riteneva contagioso, e quindi questi malati dovevano vivere "fuori" dalla società, il più lontano poss ...
(continua)

 
    LaParrocchia.it       (Omelia del 12-02-2006)
Và, presentati dal sacerdote
San Marco continua a presentarci la persona di Gesù di Nazareth, in lui dobbiamo saper vedere o meglio scoprire non solo l'Uomo potente in parole e opere, ma soprattutto il Dio che si è fatto uomo per risanarlo dalle ferite del peccato. Il tema della sofferenza e della malattia anche questa domenica è al centro della nostra attenzione. Ieri abbiamo celebr ...
(continua)

 
    padre Romeo Ballan       (Omelia del 12-02-2006)
La missione va oltre le restrizioni legali, ambientali e culturali
Riflessioni Nell'Antico Testamento e nelle culture antiche, il lebbroso era un morto in vita: malato incurabile, considerato un maledetto da Dio, escluso dalla famiglia e dalla convivenza sociale. La legge ebraica (I lettura) gli imponeva di vivere da solo, emarginato e di gridare a tutti i passanti la sua situazione di immondo (v. 45-46). Nei secoli seguen ...
(continua)

 
    mons. Vincenzo Paglia       (Omelia del 12-02-2006)
Lo voglio, guarisci
Il brano evangelico si apre con una notazione asciutta e assolutamente singolare per quel tempo: "Venne a Gesù un lebbroso". Era davvero strano che un lebbroso osasse avvicinarsi a qualcuno, visto che avevano l'obbligo di stare lontani dalla gente. Il libro del Levitico era categorico: "Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo sco ...
(continua)

 
    Comunità Missionaria Villaregia (giovani)       (Omelia del 12-02-2006)
Baricentro verso l'altro
Al tempo di Gesù la legislazione relativa alla purità-impurità era molto complicata e tendeva a investire tutti i momenti e gli ambiti della vita privata e pubbica. Tutto ciò che riguardava il sangue, il contatto con la morte, con i cadaveri, rendeva impuri; avvicinarsi a un lebbroso rendeva impuri, per cui egli doveva vivere isolato e senza avvicinarsi ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 12-02-2006)
Se vuoi, puoi guarirmi
Le letture di oggi ci parlano di lebbrosi. La prima riporta la legislazione mosaica molto dura e molto emarginante per i lebbrosi. Certamente erano norme e precauzioni perché la malattia non si estendesse. Il vangelo riporta l'incontro di Gesù con un lebbroso (ne incontrerà altri) che lo supplica. Gesù toglie il marchio dell'emarginazione, compie il mir ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 12-02-2006)
Il dolore
Gesù esce dalla sinagoga e inizia a guarire la suocera di Pietro, poi evangelizza, scaccia i demoni e conclude la sua giornata pregando. Noi, spesso, usciamo dalla sinagoga e chiudiamo il cassetto del proprio ego religioso: se ne riparlerà tra una settimana, Dio ha avuto la sua razione di devozione. Gesù trova nella preghiera la forza per cambiare, per ...
(continua)

 
    Agenzia SIR       (Omelia del 12-02-2006)

Sono sempre esistite delle persone che, per vari motivi, sono escluse dalla società. Sono emarginati e respinti talvolta per le condizioni di salute, l'anzianità o anche per motivi politici o religiosi, a causa delle loro idee non condivise o della loro fede. Stese la mano – Ai tempi di Gesù, una delle categorie più emarginate era quella dei lebbros ...
(continua)

 
    Monaci Benedettini Silvestrini       (Omelia del 12-02-2006)
Lo voglio, guarisci!
I miracoli di Gesù hanno sempre una loro caratteristica; un loro modo particolare di manifestarsi. Tutti indicano in Gesù un mIstero più grande dell'intelletto umano. Ogni miracolo indica allora proprio a Gesù, al Gesù chi volge verso la Croce e la Resurrezione. In ogni miracolo abbiamo questa rappresentazione. Il miracolo di oggi manifesta il mistero d ...
(continua)

 
    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 12-02-2006)

* Mi è capitato più di qualche volta di avere a Messa fra i fedeli della domenica mattina un barbone che inaspettatamente si siede in uno dei primi banchi della chiesa e segue con attenzione tutta la celebrazione. Arrivato al momento della Comunione si mette in fila con gli altri e la riceve. Il senso di disagio che qualcuno prova, una di queste mattine ha ...
(continua)

 
    mons. Ilvo Corniglia       (Omelia del 12-02-2006)

Chi era colpito dalla lebbra (sotto questa denominazione figuravano varie specie di affezione cutanea) era considerato "impuro". Il lebbroso cioè non era in grado di accostarsi a Dio nel culto e "contaminava", come un cadavere, quelli che entravano in contatto con lui. Per questo i lebbrosi portavano dei contrassegni - come le vesti stracciate, il capo scop ...
(continua)

 
    CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)       (Omelia del 12-02-2006)

La lebbra è una malattia che miete vitime anche ai nostri giorni ed è ancora temuta, e chi né è affetto evitato. I lebbrosi attuali sono gli emarginati, le persone sole, gli zingari e, anche se non sempre, quelli che la pensano in maniera diversa dalla nostra. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare che fra i lebrosi ci siamo anche noi, che abbiamo bisog ...
(continua)

 
    don Marco Pratesi       (Omelia del 12-02-2006)
La lebbra sparisce
Il Vangelo ci racconta la guarigione di un lebbroso. Il lebbroso era l'uomo isolato per eccellenza, escluso dalla famiglia, dalla società, dalla sinagoga, da tutto. Questo nasceva dal fatto che non c'era alcun'altra possibilità di difendersi dalla malattia, se non quella di evitare ogni contatto con l'ammalato. Il lebbroso non aveva più alcuna relazione c ...
(continua)

 
    Suor Giuseppina Pisano o.p.       (Omelia del 12-02-2006)
Commento a Mc 1, 40-45
Il brano del Vangelo di questa domenica, nella essenzialità del racconto, riceve grande luce dalle parole: "mosso a compassione", le quali, mentre svelano il mistero di Gesù, il Cristo, offrono alla nostra contemplazione un tratto commovente della sua umanità, quell'umanità, attraverso la quale egli ci ha redenti, e, allo stesso tempo, presenta un model ...
(continua)

 
    don Remigio Menegatti       (Omelia del 12-02-2006)
La tua salvezza, Signore, mi colma di gioia (234)
Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature La prima lettura (Lv 13,1-2.45-46) è presa dal Levitico, il libro che contiene una serie di regole che i leviti dovevano osservare e insegnare per il bene della comunità degli ebrei. Nel brano di oggi si parla della lebbra: una malattia considerata molto pericolosa perché di facile diffusione, soprat ...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 12-02-2006)
Quel che significa "Lo voglio, sii guarito"
Anche oggi siamo invitati a riflettere sulle malattie fisiche conformemente a quanto ci veniva proposto la scorsa settimana. Se Gesù rende esplicito l'amore del Padre nei confronti di tutti gli ammalati affermando la sollecitudine e la misericordia divina verso coloro che soffrono nel fisico, in tutto questo egli mostra anche la sua supremazia da Figlio di ...
(continua)

 
    don Luciano Sanvito       (Omelia del 12-02-2006)
Del come dietro 'carità' si celi 'orgoglio'
Del come dietro l'opera della carità si celi il grande nostro orgoglio. Se ci capitasse di far opere di carità, stiamo bene guardinghi affinché non succeda anche a noi d'esser contagiati da ciò che benefichiamo a titolo e modo nostro. Se incontrando un poverello che ci chiedesse l'elemosina, noi cominciassimo a far disquisizioni internamente al nos ...
(continua)

 
    a cura dei Carmelitani       (Omelia del 16-02-2003)
Gesu' cura un lebbroso. Inserire di nuovo gli esclusi nella convivenza umana
1. Orazione iniziale Signore Gesù, invia il tuo Spirito, perché ci aiuti a leggere la Scrittura con lo stesso sguardo, con il quale l'hai letta Tu per i discepoli sulla strada di Emmaus. Con la luce della Parola, scritta nella Bibbia, Tu li aiutasti a scoprire la presenza di Dio negli avvenimenti sconvolgenti della tua condanna e della tua morte. Così, ...
(continua)

 
    mons. Vincenzo Paglia       (Omelia del 16-02-2003)
Lo voglio, guarisci
Il vangelo di Marco continua ad accompagnarci di domenica in domenica per renderci partecipi della vita stessa di Gesù. I Vangeli ci mostrano il clima nuovo che nasceva al passaggio di Gesù tra gli uomini. Era visibile una straordinaria corrente di misericordia che percorreva le strade di quella lontana periferia dell'Impero romano. Avvenivano cose che ma ...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 16-02-2003)
"Lo voglio, sii guarito!"
Triste situazione quella che i lebbrosi erano costretti a subire nei tempi precedenti alla vanuta di Gesù Cristo! Il lro malessere li rendeva oggetto di ripudio e dI allontanamento da parte del contesto contesto della soietà in cui vivevano; non soltanto il lebbroso, ma chiunque recasse sulla sua pelle il minimo sintomo che lasciasse sospettare la presenza ...
(continua)

 
    don Fulvio Bertellini       (Omelia del 16-02-2003)
Commento
Noi non possiamo immaginare il ribrezzo che suscitava il lebbroso nell'antichità, e che suscita ancor oggi nella maggior parte dei paesi del Terzo Mondo. Se non recuperiamo almeno nella nostra immaginazione l'orrore suscitato da una simile malattia, difficilmente potremo entrare nella logica di questo brano del Vangelo di Marco. Gesù vince la malattia più ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 16-02-2003)
Guariti dentro
Gesù e il lebbroso si trovano di fronte; un incontro drammatico, specialmente per ciò che il lebbroso rappresentava nell'immaginario collettivo di Israele. La lebbra era sì una terribile malattia della povertà, era invalidante, recideva dalla comunità, creava una separazione insanabile ma era soprattutto il segno del peccato. Un crudele quanto efficace ...
(continua)

 
    Totustuus       (Omelia del 16-02-2003)
Sesta Domenica del Tempo Ordinario
Nesso tra le letture L'Antico Testamento non conosceva rimedio per quel terribile flagello che è la lebbra; nel tentare di arrestare la sua diffusione tra quelli che erano sani, condannava il lebbroso a un'esistenza di solitudine che era un inferno in terra (prima lettura). Per contrasto, nel Nuovo Testamento, pur rimanendo la lebbra parimenti temuta e al ...
(continua)

 
    don Romeo Maggioni       (Omelia del 16-02-2003)
Mosso da compassione, disse: Lo voglio, guarisci!
Niente quanto un malato di lebbra esprime il simbolo della nostra precarietà e miseria, da quella materiale - quella di un corpo che si disfa è preannuncio di morte; a quella spirituale interiore - allora, al tempo di Gesù, il lebbroso era considerato un impuro e segregato dalla società (cfr. I lett.). Su questa miseria si china - "mosso da compassion ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 16-02-2003)
Signore, se tu vuoi, puoi guarirmi!
In questo testo il vangelo di Marco parla per la prima volta, ma già all'inizio (siamo al cap. I°) della guarigione di un lebbroso. La lebbra era una malattia spaventosa, perché escludeva dalla comunione con il popolo, cioè separava l'uomo dalle sue relazioni con il popolo di Dio. Il lebbroso era escluso dalla società. Il libro del Levitino dice: "Il le ...
(continua)

 
    mons. Antonio Riboldi       (Omelia del 16-02-2003)
La difficile prova dell'amore
Mentre sto scrivendo questa riflessione, cerco una risposta al momento difficile che stiamo attraversando. Mai come in questi tempi si è visto l'uomo della strada, noi, che troppo spesso veniamo considerati un numero che fa popolo, e non una persona, che fa famiglia, manifestare la sua natura vera, quella donataci da Dio, chiedendo a gran voce il bene della ...
(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 16-02-2003)
Quel 'se vuoi' che spinge Dio a guarirci
Di quel lebbroso non conosciamo né il volto né il nome, perché è l'uomo, ogni uomo, sbalzato a terra dalla carovana troppo rapida e troppo indifferente del mondo. Il rifiutato è stanco di fuggire e di gridare, si avvicina, va' contro la legge, attorno a lui si crea il vuoto, ma Gesù rimane. E riafferma così che nulla vale quanto la vita di un uomo. Se ...
(continua)

 
    LaParrocchia.it       (Omelia del 16-02-2003)
Omelia della VI Domenica del T.O.
La lebbra, tra tutte le malattie, è quella che fa più ribrezzo e che ispira perfino terrore. Ma c'è di peggio, ed è la lebbra del peccato. Perché? E come guarirla? E come diffonderne il rimedio? - La lebbra del peccato. La lebbra materiale tocca solo il corpo, il peccato insudicia l'anima, penetra in profondità, ne inaridisce le sorgenti vitali, la se ...
(continua)

 
    padre Paul Devreux       (Omelia del 16-02-2003)
Mc 1,40-45
Dal Vangelo secondo Marco Noi, leggendo questo vangelo, ci stupiamo del fatto che Gesù è in grado di guarire un lebbroso, ma ci rendiamo conto di quanto gli costa? Gesù non si limita a guarirlo; Gesù, cogliendo il bisogno di condivisione di quest'uomo, lo tocca. Cosi facendo rischia il contagio, e diventa anche lui impuro per chi provava a stargli vicin ...
(continua)

 
    don Elio Dotto       (Omelia del 16-02-2003)
Parole e silenzi davanti alla malattia
"La potenza di questo sacramento, o Padre, ci pervada corpo e anima, perché non prevalga in noi il nostro sentimento, ma l'azione del tuo Santo Spirito" (Messale Romano, Orazione dopo la Comunione della XXIV Domenica del Tempo Ordinario). Così abbiamo pregato qualche settimana fa nella liturgia: e ci sembrava una supplica davvero attuale, considerando l'i ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 13-02-2000)

Dalla Parola del giorno "Fratelli, sia che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio". Come vivere questa Parola? Paolo ha appena esortato alla carità come criterio fondamentale di scelta tra il decidersi a fare o no una determinata azione. Qui poi approfondisce il senso vero e pieno del nostro " ...
(continua)

 
    padre Paul Devreux       (Omelia del 13-02-2000)
Mc 1, 40-45
Marco ci parla di un lebbroso, uno che vive la decomposizione da vivo. Venivano isolati per evitare il contagio. Possiamo immaginare che quest'uomo interpella Gesù per strada, mantenendo la debita distanza. Dice: "se vuoi, puoi guarirmi". Non dice: "perché non mi guarisci", oppure "Signore, guariscimi", come tante volte facciamo noi, pronti a criticare ...
(continua)

 
    mons. Antonio Riboldi       (Omelia del 13-02-2000)
Ma chi è costui?
C'è continuamente negli atteggiamenti di Gesù, così come ce lo presenta l'evangelista san Marco, qualcosa che seguita a stupirci; e avrà stupito chi Lo avvicinava. Non si sottrae dall'amare l'uomo che è nella necessità, ma poi impone il silenzio: davanti all'esaltazione della gente che fermava pericolosamente la sua attenzione e speranza nel gesto dell ...
(continua)