| (Testo CEI74) 7 VII. RAGUELE
1Quando fu entrato in Ecbàtana, Tobia disse: «Fratello Azaria, conducimi diritto da nostro fratello Raguele». Egli lo condusse alla casa di Raguele, che trovarono seduto presso la porta del cortile. Lo salutarono per primi ed egli rispose: «Salute fratelli, siate i benvenuti!». Li fece entrare in casa.
2Disse alla moglie Edna: «Quanto somiglia questo giovane a mio fratello Tobi!».
3Edna domandò loro: «Di dove siete, fratelli?», ed essi risposero: «Siamo dei figli di Nèftali, deportati a Ninive».
4Disse allora: «Conoscete nostro fratello Tobi?». Le dissero: «Lo conosciamo». Riprese: «Come sta?».
5Risposero: «Vive e sta bene». E Tobia aggiunse: «E' mio padre».
6Raguele allora balzò in piedi, l'abbracciò e pianse. Poi gli disse: «Sii benedetto, figliolo! Sei il figlio di un ottimo padre. Che sventura per un uomo giusto e largo di elemosine essere diventato cieco!». Si gettò al collo del parente Tobia e pianse.
7Pianse anche la moglie Edna e pianse anche la loro figlia Sara.
8Poi egli macellò un montone del gregge e fece loro una calorosa accoglienza.
9Si lavarono, fecero le abluzioni e, quando si furono messi a tavola, Tobia disse a Raffaele: «Fratello Azaria, domanda a Raguele che mi dia in moglie mia cugina Sara».
10Raguele udì queste parole e disse al giovane: «Mangia, bevi e stà allegro per questa sera, poiché nessuno all'infuori di te, mio parente, ha il diritto di prendere mia figlia Sara, come del resto neppure io ho la facoltà di darla ad un altro uomo all'infuori di te, poiché tu sei il mio parente più stretto. Però, figlio, vogliono dirti con franchezza la verità.
11L'ho data a sette mariti, scelti tra i nostri fratelli, e tutti sono morti la notte stessa delle nozze. Ora mangia e bevi, figliolo; il Signore provvederà».
12Ma Tobia disse: «Non mangerò affatto né berrò, prima che tu abbia preso una decisione a mio riguardo». Rispose Raguele: «Lo farò! Essa ti viene data secondo il decreto del libro di Mosè e come dal cielo è stato stabilito che ti sia data. Prendi dunque tua cugina, d'ora in poi tu sei suo fratello e lei tua sorella. Ti viene concessa da oggi per sempre. Il Signore del cielo vi assista questa notte, figlio mio, e vi conceda la sua misericordia e la sua pace».
13Raguele chiamò la figlia Sara e quando essa venne la prese per mano e l'affidò a Tobia con queste parole: «Prendila; secondo la legge e il decreto scritto nel libro di Mosè ti viene concessa in moglie. Tienila e sana e salva conducila da tuo padre. Il Dio del cielo vi assista con la sua pace».
14Chiamò poi la madre di lei e le disse di portare un foglio e stese il documento di matrimonio, secondo il quale concedeva in moglie a Tobia la propria figlia, in base al decreto della legge di Mosè. Dopo di ciò cominciarono a mangiare e a bere.
15Poi Raguele chiamò la moglie Edna e le disse: «Sorella mia, prepara l'altra camera e conducila dentro».
16Essa andò a preparare il letto della camera, come le aveva ordinato, e vi condusse la figlia. Pianse per lei, poi si asciugò le lacrime e disse:
17«Coraggio, figlia, il Signore del cielo cambi in gioia il tuo dolore. Coraggio, figlia!». E uscì.
| (Testo TILC) 7 In casa di Raguel
1Quando giunsero nella città di Ecbatana, Tobia disse al suo compagno: 'Azaria, amico mio! Portami subito da quel nostro parente, Raguel!'. Egli lo condusse alla casa di Raguel. Lo trovarono seduto accanto al cancello del cortile e lo salutarono per primi. Egli rispose: 'Salute, amici! Siate i benvenuti!'. E li fece entrare in casa.
2Disse intanto Raguel a sua moglie: - Guarda questo ragazzo: come assomiglia al mio parente Tobi!
3Edna domandò: - Di dove siete, amici? - Siamo della tribù di Neftali, - risposero. - Il nostro gruppo è stato deportato a Ninive!
4Edna chiese ancora: - Conoscete Tobi? - Certo! - risposero.
5Edna domandò: - Sta bene? - È vivo e sta bene! - risposero. E Tobia esclamò: - È mio padre!
6Allora Raguel si alzò di scatto in piedi e lo baciò con le lacrime agli occhi. Disse: 'Sii il benvenuto, caro ragazzo! Tuo padre è veramente un brav'uomo! È una grossa disgrazia che una persona giusta e generosa come lui sia diventata cieca!'. Gli gettò le braccia al collo e continuò a piangere.
7Anche sua moglie Edna e la figlia Sara si misero a piangere.
8Raguel mandò a prendere dal suo gregge un capretto e lo uccise. Fece loro un'accoglienza molto affettuosa.
Le nozze di Tobia e di Sara
9Si lavarono e si purificarono secondo l'usanza. Quando si misero a tavola, Tobia disse a Raffaele: - Azaria, amico mio: chiedi un po' a Raguel di darmi in sposa la mia parente Sara!
10Raguel sentì quel discorso e disse a Tobia: - Ora mangia e bevi. Cerca di passare una bella serata! Non c'è nessun altro che può aspirare alla mano di mia figlia all'infuori di te! E io non avrei nessun diritto di darla ad un altro, perché sei tu il mio parente più prossimo. Ma prima, ragazzo, voglio che tu sappia come stanno le cose!
11Ho già fatto sposare Sara sette volte, sempre con uomini della sua parentela. Ma i suoi mariti sono morti tutti e sette la prima notte di nozze, quando stavano per unirsi a lei. Perciò tu, ora, mangia e bevi, e vedrai che il Signore vi aiuterà!
12Ma Tobia replicò: - Non mangerò né berrò niente, se tu prima non prendi una decisione! Allora Raguel gli disse: - D'accordo, lo farò! Secondo la legge scritta nel libro di Mosè, io devo dare Sara a te. È il Signore che ti affida mia figlia! Ricevila dunque come tua sposa. Tu sei fin d'ora il suo sposo, e lei è la tua sposa! Sara è tua, da oggi e per sempre. Sono sicuro che il Signore dal cielo questa notte vi proteggerà, sarà buono con voi e vi darà pace.
13Raguel chiamò sua figlia Sara. Quando gli fu accanto, la prese per mano e la consegnò a Tobia con queste parole: 'Ricevila in sposa secondo la legge di Dio e i comandamenti del libro di Mosè. Prendila con te e conducila con tutta sicurezza a casa di tuo padre. E il Dio del cielo vi accompagni e vi doni la sua pace!'.
14Poi chiamò sua moglie e le disse di portargli qualcosa per scrivere. Stese l'atto di matrimonio, dove dichiarò di dare Sara in moglie a Tobia, secondo la decisione della legge di Mosè. Solo allora tutti cominciarono a mangiare e bere.
15A un certo punto Raguel chiamò sua moglie e disse: 'Edna, va' a preparare la stanza libera e poi accompagna Sara!'.
16Edna andò nella camera e preparò il letto matrimoniale, come le aveva ordinato suo marito. Poi vi accompagnò sua figlia e pianse su di lei. Asciugate le lacrime, le disse: 'Fatti animo, figlia mia! Il Signore del cielo cambi la tua tristezza in gioia! Coraggio, figlia!'. E uscì.
| (Testo CEI2008) 7 UNA DOPPIA GUARIGIONE
Matrimonio di Tobia con Sara
1 Quando fu entrato in Ecbàtana, Tobia disse: «Fratello Azaria, conducimi diritto dal nostro fratello Raguele». Egli lo condusse alla casa di Raguele, che trovarono seduto presso la porta del cortile. Lo salutarono per primi ed egli rispose: «Salute, fratelli, siate i benvenuti!». Li fece entrare in casa.
2Disse a sua moglie Edna: «Quanto somiglia questo giovane a mio fratello Tobi!».
3Edna domandò loro: «Di dove siete, fratelli?», ed essi risposero: «Siamo dei figli di Nèftali, deportati a Ninive».
4Disse allora: «Conoscete nostro fratello Tobi?». Le dissero: «Lo conosciamo».
5Riprese: «Sta bene?». Risposero: «Sta bene e vive». E Tobia aggiunse: «È mio padre».
6Raguele allora balzò in piedi, l'abbracciò e pianse. Poi gli disse: «Sii benedetto, o figlio! Hai un ottimo padre. Che sventura per un uomo giusto e generoso nel fare elemosine essere diventato cieco!». Si gettò al collo del parente Tobia e pianse.
7Pianse anche sua moglie Edna e pianse anche la loro figlia Sara.
8Poi egli macellò un montone del gregge e fece loro una festosa accoglienza.
9Si lavarono, fecero le abluzioni e, quando si furono messi a tavola, Tobia disse a Raffaele: «Fratello Azaria, domanda a Raguele che mi dia in moglie mia cugina Sara».
10Raguele udì queste parole e disse al giovane: «Mangia, bevi e sta' allegro per questa sera, poiché nessuno all'infuori di te, mio parente, ha il diritto di prendere mia figlia Sara, come del resto neppure io ho la facoltà di darla a un altro uomo all'infuori di te, poiché tu sei il mio parente più stretto. Però, figlio, voglio dirti con franchezza la verità.
11L'ho data a sette mariti, scelti tra i nostri fratelli, e tutti sono morti la notte in cui entravano da lei. Ora, figlio, mangia e bevi; il Signore sarà con voi».
12Ma Tobia disse: «Non mangerò affatto né berrò, prima che tu abbia preso una decisione a mio riguardo». Rispose Raguele: «Lo farò! Ella ti viene data secondo il decreto del libro di Mosè e come dal cielo è stato stabilito che ti sia data. Abbi cura di lei, d'ora in poi tu sei suo fratello e lei tua sorella. Ti viene concessa da oggi per sempre. Il Signore del cielo vi assista questa notte, o figlio, e vi conceda la sua misericordia e la sua pace».
13Raguele chiamò sua figlia Sara e, quando venne, la prese per mano e l'affidò a Tobia con queste parole: «Prendila; secondo la legge e il decreto scritto nel libro di Mosè lei ti viene concessa in moglie. Tienila e, sana e salva, conducila da tuo padre. Il Dio del cielo vi conceda un buon viaggio e pace».
14Chiamò poi la madre di lei e le disse di portare un foglio e stese l'atto di matrimonio, secondo il quale concedeva in moglie a Tobia la propria figlia, in base al decreto della legge di Mosè. Dopo di ciò cominciarono a mangiare e a bere.
15Poi Raguele chiamò sua moglie Edna e le disse: «Sorella mia, prepara l'altra camera e conducila dentro».
16Quella andò a preparare il letto della camera, come le aveva ordinato, e vi condusse la figlia. Pianse per lei, poi si asciugò le lacrime e le disse:
17«Coraggio, figlia, il Signore del cielo cambi in gioia il tuo dolore. Coraggio, figlia!». E uscì.
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