| (Testo CEI74) 19 1Un operaio ubriacone non arricchirà; chi disprezza il poco cadrà presto.
2Vino e donne traviano anche i saggi, ancor più temerario è chi frequenta prostitute.
3Tarli e vermi lo erediteranno, il temerario sarà eliminato.
Contro le chiacchiere
4Chi si fida con troppa facilità è di animo leggero, chi pecca danneggia se stesso.
5Chi si compiace del male sarà condannato;
6chi odia la loquacità sfugge al male.
7Non riferire mai una diceria e non ne avrai alcun danno;
8non parlarne né all'amico né al nemico, e se puoi farlo senza colpa, non svelar nulla.
9Altrimenti chi ti ascolta diffiderà di te e all'occasione ti avrà in odio.
10Hai udito una parola? Muoia con te! Stà sicuro, non ti farà scoppiare.
11Per una parola lo stolto ha i dolori, come la partoriente per un bambino.
12Una freccia confitta nella carne della coscia: tale una parola in seno allo stolto.
Verificare le dicerie
13Interroga l'amico: forse non ha fatto nulla, e se qualcosa ha fatto, perché non continui più.
14Interroga il prossimo: forse non ha detto nulla, e se qualcosa ha detto, perché non lo ripeta.
15Interroga l'amico, perché spesso si tratta di calunnia; non credere a ogni parola.
16C'è chi sdrucciola, ma non di proposito; e chi non ha peccato con la sua lingua?
17Interroga il tuo prossimo, prima di minacciarlo; fà intervenire la legge dell'Altissimo.
Vera e falsa sapienza
18Tutta la sapienza è timore di Dio e in ogni sapienza è la pratica della legge.
19Non c'è sapienza nella conoscenza del male; non è mai prudenza il consiglio dei peccatori.
20V'è un'abilità che è abominevole, c'è uno stolto cui manca solo la saggezza.
21Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato, che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
22Esiste un'abilità scaltra, ma ingiusta; c'è chi intriga per prevalere in giudizio.
23C'è il malvagio curvo nella sua tristezza, ma il suo intimo è pieno di inganno;
24abbassa il volto e finge di essere sordo, ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento.
25E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare, all'occasione propizia farà del male.
26Dall'aspetto si conosce l'uomo; dal volto si conosce l'uomo di senno.
27Il vestito di un uomo, la bocca sorridente e la sua andatura rivelano quello che è.
| (Testo TILC) 19 1L'operaio ubriacone non diventerà mai ricco e chi spreca il poco che ha finirà male senza accorgersi.
2Il vino e le donne sono la rovina anche degli uomini saggi, e chi va con una prostituta corre un rischio anche maggiore:
3il suo destino sono i vermi e la distruzione, perché quanto più è smodato, tanto più si rovina.
Non chiacchierare troppo
4Chi crede subito a tutto è una testa vuota, e chi pecca fa torto a se stesso.
5Chi prende gusto al male verrà condannato.
6Chi evita le chiacchiere fugge il male.
7Non riferire ad altri quello che hai sentito e non avrai niente da perdere.
8Non raccontarlo né all'amico né al nemico, a meno che il silenzio non ti renda complice del male.
9Qualcuno potrebbe ascoltarti e non fidarsi più di te arrivando perfino a mostrarti il suo disprezzo.
10Hai sentito una cosa? Seppelliscila dentro di te; stai tranquillo che non ti farà scoppiare.
11Soltanto lo stupido sta male quando non può parlare, sembra una donna che deve partorire.
12Lo stupido che ha dentro un segreto lo sente come una freccia piantata in una coscia.
Diffida delle chiacchiere
13Va' a parlare con il tuo amico, forse non ha fatto quel che dicono di lui e, se l'ha fatto, potrebbe anche correggersi.
14 Parla anche con gli altri, forse non hanno detto quello che pensi, e, se l'hanno detto, non lo ripeteranno più.
15Interroga il tuo amico, perché spesso si tratta di calunnie: quindi non credere a tutto quello che si dice.
16Anche senza volerlo, ci si può sbagliare; e chi non ha mai sbagliato con la sua lingua?
17Parla con il tuo prossimo, prima di minacciarlo, e lascia che la legge dell'Altissimo segua il suo corso.
Gli imbroglioni
20Ogni sapienza consiste nel riconoscere il Signore e c'è sapienza solo nel fare ciò che dice la legge.
22Conoscere il male non fa parte della sapienza, la saggezza non trova posto nelle decisioni dei peccatori.
23Uno che non ha la sapienza è un disgraziato, e se cerca di fare l'astuto si copre di vergogna.
24 Un uomo poco intelligente che ama il Signore è meglio di un astuto che trasgredisce la legge.
25Questi infatti userà la sua abilità minuziosa per fare cose ingiuste, magari camuffandosi per apparire onesto.
26Per imbrogliarti, può sembrar distrutto dal dolore, mentre dentro è pieno di inganno.
27Può nascondere la faccia e fare la gatta morta, per colpirti di sorpresa quando nessuno lo vede.
28Si trattiene finché gli mancano le forze, ma appena gli capita l'occasione farà il male.
29L'uomo si riconosce dal suo aspetto, basta la sua faccia a dirti se uno ha buon senso.
30Il modo di vestirsi, il sorriso e tutto il suo modo di fare lo rivelano per quello che è.
| (Testo CEI2008) 19 Contro l'ubriachezza
1 Un operaio ubriacone non arricchirà, chi disprezza le piccole cose cadrà a poco a poco.
2Vino e donne fanno deviare anche i saggi, ancora più temerario è chi frequenta prostitute.
3Putredine e vermi saranno la sua sorte, chi è temerario sarà eliminato.
Prudenza nel parlare
4Chi si fida troppo presto, è di animo leggero, chi pecca, danneggia se stesso.
5Chi si compiace del male, sarà condannato; chi resiste ai piaceri, corona la propria vita.
6Chi domina la lingua, vivrà senza liti; chi odia la loquacità, riduce i guai.
7Non ripetere mai la parola udita e non ne avrai alcun danno.
8Non parlare né riguardo all'amico né riguardo al nemico, e se puoi farlo senza colpa, non svelare nulla,
9poiché chi ti ascolta si guarderà da te e all'occasione ti detesterà.
10Hai udito una parola? Muoia con te! Sta' sicuro, non ti farà scoppiare.
11Per una parola va in doglie lo stolto, come la partoriente per un bambino.
12Una freccia conficcata nella coscia: tale una parola in seno allo stolto.
Saper discernere prima di parlare
13Chiedi conto all'amico: forse non ha fatto nulla, e se ha fatto qualcosa, perché non continui più.
14Chiedi conto al prossimo: forse non ha detto nulla, e se ha detto qualcosa, perché non lo ripeta.
15Chiedi conto all'amico, perché spesso si tratta di calunnia; non credere a ogni parola.
16C'è chi scivola, ma non di proposito; e chi non ha peccato con la sua lingua?
17Chiedi conto al tuo prossimo, prima di minacciarlo; da' corso alla legge dell'Altissimo.
18Il timore del Signore è il principio dell'accoglienza, la sapienza procura l'amore presso di lui.
19La conoscenza dei comandamenti del Signore è educazione alla vita, chi fa ciò che gli è gradito raccoglie i frutti dell'albero dell'immortalità.
Vera e falsa sapienza
20Ogni sapienza è timore del Signore e in ogni sapienza c'è la pratica della legge e la conoscenza della sua onnipotenza.
21Il servo che dice al padrone: «Non farò ciò che ti piace», anche se dopo lo fa, irrita colui che gli dà da mangiare.
22Non c'è sapienza nella conoscenza del male, non è mai prudenza il consiglio dei peccatori.
23C'è un'astuzia che è abominevole, c'è uno stolto cui manca la saggezza.
24Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato, che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
25C'è un'astuzia fatta di cavilli, ma ingiusta, c'è chi intriga per prevalere in tribunale, ma il saggio è giusto quando giudica.
26C'è il malvagio curvo nella sua tristezza, ma il suo intimo è pieno d'inganno;
27abbassa il volto e finge di essere sordo, ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento su di te.
28E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare, all'occasione propizia farà del male.
29Dall'aspetto si conosce l'uomo e chi è assennato da come si presenta.
30Il vestito di un uomo, la bocca sorridente e la sua andatura rivelano quello che è.
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