| (Testo CEI74) 27 1Non ti vantare del domani, perché non sai neppure che cosa genera l'oggi.
2Ti lodi un altro e non la tua bocca, un estraneo e non le tue labbra.
3La pietra è greve, la sabbia è pesante, ma più dell'una e dell'altra lo è il fastidio dello stolto.
4La collera è crudele, l'ira è impetuosa; ma chi può resistere alla gelosia?
5Meglio un rimprovero aperto che un amore celato.
6Leali sono le ferite di un amico, fallaci i baci di un nemico.
7Gola sazia disprezza il miele; per chi ha fame anche l'amaro è dolce.
8Come un uccello che vola lontano dal nido così è l'uomo che va errando lontano dalla dimora.
9Il profumo e l'incenso allietano il cuore, la dolcezza di un amico rassicura l'anima.
10Non abbandonare il tuo amico né quello di tuo padre, non entrare nella casa di tuo fratello nel giorno della tua disgrazia. Meglio un amico vicino che un fratello lontano.
11Sii saggio, figlio mio, e allieterai il mio cuore e avrò di che rispondere a colui che mi insulta.
12L'accorto vede il pericolo e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano.
13Prendigli il vestito perché si è fatto garante per uno straniero e tienilo in pegno per gli sconosciuti.
14Benedire il prossimo di buon mattino ad alta voce gli sarà imputato come una maledizione.
15Il gocciolar continuo in tempo di pioggia e una moglie litigiosa, si rassomigliano:
16chi la vuol trattenere, trattiene il vento e raccoglie l'olio con la mano destra.
17Il ferro si aguzza con il ferro e l'uomo aguzza l'ingegno del suo compagno.
18Il guardiano di un fico ne mangia i frutti, chi ha cura del suo padrone ne riceverà onori.
19Come un volto differisce da un altro, così i cuori degli uomini differiscono fra di loro.
20Come gli inferi e l'abisso non si saziano mai, così non si saziano mai gli occhi dell'uomo.
21Come il crogiuolo è per l'argento e il fornello per l'oro, così l'uomo rispetto alla bocca di chi lo loda.
22Anche se tu pestassi lo stolto nel mortaio tra i grani con il pestello, non scuoteresti da lui la sua stoltezza.
23Preòccupati del tuo gregge, abbi cura delle tue mandrie,
24perché non sono perenni le ricchezze, né un tesoro si trasmette di generazione in generazione.
25Si toglie il fieno, apparisce l'erba nuova e si raccolgono i foraggi dei monti;
26gli agnelli ti danno le vesti e i capretti il prezzo per comprare un campo,
27le capre latte abbondante per il cibo e per vitto della tua famiglia. e per mantenere le tue schiave.
| (Testo TILC) 27 1Non rallegrarti del domani, perché non sai nemmeno
2Ti lodi un altro, ma non la tua bocca, un estraneo, ma non le tue labbra!
3Pesante è la pietra, un peso grave la sabbia, ma più insopportabile è la provocazione dello stolto.
4La collera è travolgente come un'inondazione, ma chi può resistere all'impeto della gelosia?
5Meglio uno che ti rimprovera apertamente che un amico che non ti dice mai nulla.
6Un amico è fedele anche quando ferisce, un nemico ti inganna anche quando ti bacia.
7A chi è sazio non piace neanche il miele, per chi ha fame, anche l'amaro è dolce.
8Come un passero lontano dal nido è un uomo lontano dal suo paese.
9Profumo e incenso ti fanno sentire in festa, la dolcezza di un amico è più di un bosco odorifero.
10Non abbandonare il tuo amico né quello di tuo padre; e quando ti capita una disgrazia, non chiamare in aiuto tuo fratello: un amico vicino può aiutarti meglio di un fratello lontano.
11Sii saggio, figlio mio: dammi questa soddisfazione, e potrò rispondere a chi mi disprezza.
12Chi è accorto vede il pericolo e corre al riparo, l'inesperto gli va incontro e soccombe.
13Prenditi il vestito di chi si è impegnato per uno straniero e dàllo pure come pegno per una prostituta!
14Un saluto ad alta voce la mattina è considerato una maledizione.
15Goccia continua in giorno di pioggia e donna litigiosa sono la stessa cosa:
16trattenerla è come trattenere il vento, come prendere l'olio con una mano.
17Il ferro si affila con il ferro, l'uomo si affina nei rapporti con gli altri.
18Chi ha cura del suo fico ne mangia i frutti, chi cura gli interessi del suo padrone ne sarà onorato.
19Il volto si specchia nell'acqua, l'uomo nel cuore umano.
20L'Aldilà o l'Abisso sono insaziabili, anche gli occhi dell'uomo non sono mai sazi.
21Il crogiolo per l'argento, il forno per l'oro, la reputazione per l'uomo.
22Anche se tu pesti lo stolto nel mortaio, in mezzo ai grani, la sua stoltezza non si stacca da lui.
23Prenditi cura delle tue pecore, fa' molta attenzione al tuo bestiame,
24perché la ricchezza non è eterna e il potere non dura per sempre.
25Tolto il fieno, ricresce l'erba e tu raccogli il foraggio sui monti;
26hai agnelli per vestirti e capretti per acquistare un campo;
27hai latte di capra in abbondanza per nutrire te e la tua famiglia, per mantenere la tua servitù.
| (Testo CEI2008) 27 Vanità, ira e gelosia
1Non vantarti del domani, perché non sai neppure che cosa genera l'oggi.
2Ti lodi un estraneo e non la tua bocca, uno sconosciuto e non le tue labbra.
3La pietra è greve, la sabbia è pesante, ma più d'entrambi la collera dello stolto.
4L'ira è crudele, il furore è impetuoso, ma alla gelosia chi può resistere?
L'amicizia e la cura delle cose
5Meglio un rimprovero aperto che un amore nascosto.
6Leali sono le ferite di un amico, ingannevoli i baci di un nemico.
7Lo stomaco sazio disprezza il miele, per lo stomaco affamato anche l'amaro è dolce.
8Come un uccello che vola lontano dal nido, così è l'uomo che va errando lontano da casa.
9Profumo e incenso allietano il cuore e il consiglio dell'amico addolcisce l'animo.
10Non abbandonare il tuo amico né quello di tuo padre, non entrare nella casa di tuo fratello nel giorno della tua disgrazia. Meglio un amico vicino che un fratello lontano.
11Sii saggio, figlio mio, e allieterai il mio cuore; così avrò di che rispondere a colui che mi insulta.
12L'accorto vede il pericolo e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano.
13Prendigli il vestito perché si è fatto garante per un estraneo, e tienilo in pegno per uno sconosciuto.
14Chi benedice il prossimo di buon mattino ad alta voce, sarà considerato come se lo maledicesse.
15Lo stillicidio incessante in tempo di pioggia e una moglie litigiosa si rassomigliano:
16chi vuole trattenerla, trattiene il vento e raccoglie l'olio con la mano destra.
17Il ferro si aguzza con il ferro e l'uomo aguzza l'ingegno del suo compagno.
18Chi custodisce un fico ne mangia i frutti, chi ha cura del suo padrone ne riceverà onori.
19Come nell'acqua un volto riflette un volto, così il cuore dell'uomo si riflette nell'altro.
20Come il regno dei morti e l'abisso non si saziano mai, così non si saziano mai gli occhi dell'uomo.
21Come il crogiuolo è per l'argento e il forno è per l'oro, così l'uomo rispetto alla bocca di chi lo loda.
22Anche se tu pestassi lo stolto nel mortaio tra i grani con il pestello, non si allontanerebbe da lui la sua stoltezza.
23Preòccupati dello stato del tuo gregge, abbi cura delle tue mandrie,
24perché le ricchezze non sono eterne e una corona non dura per sempre.
25Tolto il fieno, ricresce l'erba nuova e si raccolgono i foraggi sui monti;
26gli agnelli ti danno le vesti e i capretti il prezzo per comprare un campo,
27le capre ti danno latte abbondante per nutrire te, per nutrire la tua famiglia e mantenere le tue domestiche.
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