| (Testo CEI74) 11 V. LE TAPPE NEL DESERTO
Tabera
1Ora il popolo cominciò a lamentarsi malamente agli orecchi del Signore. Li udì il Signore e il suo sdegno si accese e il fuoco del Signore divampò in mezzo a loro e divorò l'estremità dell'accampamento.
2Il popolo gridò a Mosè; Mosè pregò il Signore e il fuoco si spense.
3Quel luogo fu chiamato Tabera, perché il fuoco del Signore era divampato in mezzo a loro.
Kibrot-Taava. Lamenti del popolo
4La gente raccogliticcia, che era tra il popolo, fu presa da bramosia; anche gli Israeliti ripresero a lamentarsi e a dire: “Chi ci potrà dare carne da mangiare?
5Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cocomeri, dei meloni, dei porri, delle cipolle e dell'aglio.
6Ora la nostra vita inaridisce; non c'è più nulla, i nostri occhi non vedono altro che questa manna”.
7Ora la manna era simile al seme del coriandolo e aveva l'aspetto della resina odorosa.
8Il popolo andava attorno a raccoglierla; poi la riduceva in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle pentole o ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta all'olio.
9Quando di notte cadeva la rugiada sul campo, cadeva anche la manna.
Intercessione di Mosè
10Mosè udì il popolo che si lamentava in tutte le famiglie, ognuno all'ingresso della propria tenda; lo sdegno del Signore divampò e la cosa dispiacque anche a Mosè.
11Mosè disse al Signore: “Perché hai trattato così male il tuo servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi occhi, tanto che tu mi hai messo addosso il carico di tutto questo popolo?
12L'ho forse concepito io tutto questo popolo? O l'ho forse messo al mondo io perché tu mi dica: Pòrtatelo in grembo, come la balia porta il bambino lattante, fino al paese che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri?
13Da dove prenderei la carne da dare a tutto questo popolo? Perché si lamenta dietro a me, dicendo: Dacci da mangiare carne!
14Io non posso da solo portare il peso di tutto questo popolo; è un peso troppo grave per me.
15Se mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; io non veda più la mia sventura!”.
La risposta del Signore
16Il Signore disse a Mosè: “Radunami settanta uomini tra gli anziani d'Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come loro scribi; conducili alla tenda del convegno; vi si presentino con te.
17Io scenderò e parlerò in quel luogo con te; prenderò lo spirito che è su di te per metterlo su di loro, perché portino con te il carico del popolo e tu non lo porti più da solo.
18Dirai al popolo: Santificatevi per domani e mangerete carne, perché avete pianto agli orecchi del Signore, dicendo: Chi ci farà mangiare carne? Stavamo così bene in Egitto! Ebbene il Signore vi darà carne e voi ne mangerete.
19Ne mangerete non per un giorno, non per due giorni, non per cinque giorni, non per dieci giorni, non per venti giorni,
20ma per un mese intero, finché vi esca dalle narici e vi venga a noia, perché avete respinto il Signore che è in mezzo a voi e avete pianto davanti a lui, dicendo: Perché siamo usciti dall'Egitto?”.
21Mosè disse: “Questo popolo, in mezzo al quale mi trovo, conta seicentomila adulti e tu dici: Io darò loro la carne e ne mangeranno per un mese intero!
22Si possono uccidere per loro greggi e armenti in modo che ne abbiano abbastanza? O si radunerà per loro tutto il pesce del mare in modo che ne abbiano abbastanza?”.
23Il Signore rispose a Mosè: “Il braccio del Signore è forse raccorciato? Ora vedrai se la parola che ti ho detta si realizzerà o no”.
Effusione dello spirito
24Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò settanta uomini tra gli anziani del popolo e li pose intorno alla tenda del convegno.
25Allora il Signore scese nella nube e gli parlò: prese lo spirito che era su di lui e lo infuse sui settanta anziani: quando lo spirito si fu posato su di essi, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito.
26Intanto, due uomini, uno chiamato Eldad e l'altro Medad, erano rimasti nell'accampamento e lo spirito si posò su di essi; erano fra gli iscritti ma non erano usciti per andare alla tenda; si misero a profetizzare nell'accampamento.
27Un giovane corse a riferire la cosa a Mosè e disse: “Eldad e Medad profetizzano nell'accampamento”.
28Allora Giosuè, figlio di Nun, che dalla sua giovinezza era al servizio di Mosè, disse: “Mosè, signor mio, impediscili!”.
29Ma Mosè gli rispose: “Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare loro il suo spirito!”.
30Mosè si ritirò nell'accampamento, insieme con gli anziani d'Israele.
Le quaglie
31Intanto si era alzato un vento, per ordine del Signore, e portò quaglie dalla parte del mare e le fece cadere presso l'accampamento sulla distesa di circa una giornata di cammino da un lato e una giornata di cammino dall'altro, intorno all'accampamento e a un'altezza di circa due cubiti sulla superficie del suolo.
32Il popolo si alzò e tutto quel giorno e tutta la notte e tutto il giorno dopo raccolse le quaglie. Chi ne raccolse meno ne ebbe dieci homer; le distesero intorno all'accampamento.
33Avevano ancora la carne fra i denti e non l'avevano ancora masticata, quando lo sdegno del Signore si accese contro il popolo e il Signore percosse il popolo con una gravissima piaga.
34Quel luogo fu chiamato Kibrot-Taava, perché qui fu sepolta la gente che si era lasciata dominare dalla ingordigia.
35Da Kibrot-Taava il popolo partì per Caserot e a Caserot fece sosta.
| (Testo TILC) 11 Gli Israeliti castigati a Tabera
1Un giorno gli Israeliti si lamentavano senza motivo contro il Signore, Al sentirli il Signore si riempì di sdegno contro di loro e provocò un incendio, che devastò una zona ai lati dell'accampamento.
2Il popolo si mise a gridare e chiamò in aiuto Mosè. Egli pregò il Signore per loro, e il fuoco si spense.
3Quella località fu chiamata dagli Israeliti Tabera (incendio), appunto perché il Signore aveva incendiato il loro accampamento.
Il popolo protesta: vuole carne
4Un altro giorno il gruppo di stranieri, che si erano uniti al popolo d'Israele, fu preso da un gran desiderio di mangiar carne. Anche gli Israeliti ripresero a lamentarsi e a dire: 'Avessimo almeno un po' di carne!
5Vi ricordate quel che mangiavamo in Egitto? Senza spendere un soldo avevamo pesce, angurie, meloni, porri, cipolle e aglio!
6Qui non c'è più niente, e siamo già deperiti. Non si vede altro che manna!'.
7La manna aveva la forma dei semi di coriandolo e lo stesso colore della resina.
8-9Essa si posava di notte sull'accampamento insieme alla rugiada e, al mattino, il popolo andava in giro a raccoglierla. La schiacciavano con due pietre da macina e la riducevano in polvere in un mortaio; poi la cuocevano nelle pentole oppure facevano delle focacce. La manna aveva il sapore delle focacce all'olio.
10Mosè sentì gli Israeliti lamentarsi e piangere, radunati in famiglia davanti all'ingresso delle proprie tende. Il Signore si riempì di forte sdegno e Mosè, preso da un gran dolore,
11gli domandò: - Perché mi tratti così? Perché non sei più benevolo con me e carichi sulle mie spalle il peso di tutta questa gente?
12Non l'ho voluto io questo popolo, non sono stato io a metterlo al mondo, eppure mi ordini di portarlo in braccio, come una balia con un bambino, e di condurlo nella terra che hai promesso ai suoi antenati.
13Dove vado a prendere carne per tutta questa gente che si lamenta e mi dice: Dacci carne da mangiare?
14Non ce la faccio, io da solo, a portare il peso di tutto questo popolo: è troppo per me!
15Se vuoi proprio trattarmi in questo modo, fammi morire! Allora manifesterai la tua bontà verso di me, e io non dovrò più subire questa triste sorte.
16Il Signore rispose a Mosè: - Raduna settanta uomini stimati, che tu conosci, tra gli anziani e i responsabili del popolo. Li condurrai alla tenda dell'incontro, e si presenteranno alla mia presenza accanto a te.
17Io interverrò per parlare con te. Prenderò un po' dello spirito che ti ho dato, per effonderlo su di loro. Così essi potranno aiutarti a portare il peso di questo popolo, e non sarai più solo a farlo.
18Comunica al popolo d'Israele quest'ordine: Preparatevi per domani con un rito di purificazione. Avrete carne da mangiare, perché il Signore ve ne darà!
19Ne avrete non soltanto per un giorno o due, oppure per cinque o dieci o venti giorni,
20ma per un mese intero, finché ne avrete nausea, tanto che vi uscirà dal naso! Così sarete puniti, perché avete rifiutato il Signore che abita in mezzo a voi, e vi siete lamentati con lui di aver lasciato l'Egitto.
21Mosè esclamò: - Il popolo in marcia con me conta non meno di seicentomila uomini. E tu prometti di dar loro da mangiare carne per un mese?
22Non sarebbe sufficiente neanche ammazzare tutto il nostro bestiame; non basterebbe nemmeno pescare tutti i pesci del mare!
23Il Signore rispose: - Ma la potenza del mio braccio non può arrivare a questo? Vedrai presto, se quel che ho detto, si realizzerà o no!
Dio comunica il suo spirito a settanta anziani
24Mosè andò a comunicare al popolo d'Israele il messaggio del Signore. Poi radunò settanta anziani e li fece disporre attorno alla tenda sacra.
25Il Signore intervenne dalla nube e parlò con Mosè. Prese un po' dello spirito che era su Mosè per effonderlo su ciascuno dei settanta anziani. Appena lo spirito si posò su di essi, cominciarono a parlare come profeti, ma poi smisero.
26Due uomini, uno di nome Eldad e l'altro Medad, che erano nell'elenco dei settanta anziani, erano rimasti nell'accampamento, invece di recarsi alla tenda. Lo spirito si posò anche su di loro, e così, si misero a parlare come profeti in mezzo all'accampamento.
27Un ragazzo corse ad avvertire Mosè. - Eldad e Medad, - gli disse, - stanno facendo i profeti in mezzo all'accampamento.
28Giosuè, figlio di Nun, che fin da ragazzo era stato aiutante di Mosè, disse: - Mosè, mio signore, falli smettere!
29Ma Mosè rispose: - Sei geloso per me? Invece, volesse davvero il Signore comunicare il suo spirito a tutto il popolo d'Israele, e tutti diventassero profeti!
30Allora Mosè e i settanta anziani d'Israele tornarono nell'accampamento.
Le quaglie
31Il Signore fece soffiare dal mare un vento, che condusse stormi di quaglie e le abbatté sull'accampamento. Ce n'erano attorno al campo per la distanza di un giorno di cammino in tutte le direzioni, e coprivano il suolo fino a mucchi di circa un metro.
32Per raccogliere le quaglie il popolo impiegò quel giorno, la notte e tutto il giorno seguente. Chi aveva raccolto meno quaglie di tutti, ne aveva migliaia di chili. Gli Israeliti distesero le quaglie intorno all'accampamento per farle seccare al sole.
33Mentre avevano ancora quella carne sotto i denti, prima di finire di masticarla, il Signore si riempì di sdegno contro di loro e li colpì con una terribile epidemia.
34Quella località fu chiamata Kibrot-Taava (Tombe dell'Ingordigia), appunto perché là seppellirono gli Israeliti ingordi di carne.
35Da Kibrot-Taava il popolo d'Israele andò ad accamparsi a Cazerot.
| (Testo CEI2008) 11 Mormorazioni del popolo e dono delle quaglie
1 Ora il popolo cominciò a lamentarsi aspramente agli orecchi del Signore. Li udì il Signore e la sua ira si accese: il fuoco del Signore divampò in mezzo a loro e divorò un'estremità dell'accampamento.
2Il popolo gridò a Mosè; Mosè pregò il Signore e il fuoco si spense.
3Quel luogo fu chiamato Taberà, perché il fuoco del Signore era divampato fra loro.
4La gente raccogliticcia, in mezzo a loro, fu presa da grande bramosia, e anche gli Israeliti ripresero a piangere e dissero: «Chi ci darà carne da mangiare?
5Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cetrioli, dei cocomeri, dei porri, delle cipolle e dell'aglio.
6Ora la nostra gola inaridisce; non c'è più nulla, i nostri occhi non vedono altro che questa manna».
7La manna era come il seme di coriandolo e aveva l'aspetto della resina odorosa.
8Il popolo andava attorno a raccoglierla, poi la riduceva in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle pentole o ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta con l'olio.
9Quando di notte cadeva la rugiada sull'accampamento, cadeva anche la manna.
10Mosè udì il popolo che piangeva in tutte le famiglie, ognuno all'ingresso della propria tenda; l'ira del Signore si accese e la cosa dispiacque agli occhi di Mosè.
11Mosè disse al Signore: «Perché hai fatto del male al tuo servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi occhi, al punto di impormi il peso di tutto questo popolo?
12L'ho forse concepito io tutto questo popolo? O l'ho forse messo al mondo io perché tu mi dica: «Portalo in grembo», come la nutrice porta il lattante, fino al suolo che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri?
13Da dove prenderò la carne da dare a tutto questo popolo? Essi infatti si lamentano dietro a me, dicendo: «Dacci da mangiare carne!».
14Non posso io da solo portare il peso di tutto questo popolo; è troppo pesante per me.
15Se mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; che io non veda più la mia sventura!».
16Il Signore disse a Mosè: «Radunami settanta uomini tra gli anziani d'Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come loro scribi, conducili alla tenda del convegno; vi si presentino con te.
17Io scenderò e lì parlerò con te; toglierò dello spirito che è su di te e lo porrò su di loro, e porteranno insieme a te il carico del popolo e tu non lo porterai più da solo.
18Dirai al popolo: «Santificatevi per domani e mangerete carne, perché avete pianto agli orecchi del Signore, dicendo: Chi ci darà da mangiare carne? Stavamo così bene in Egitto! Ebbene, il Signore vi darà carne e voi ne mangerete.
19Ne mangerete non per un giorno, non per due giorni, non per cinque giorni, non per dieci giorni, non per venti giorni,
20ma per un mese intero, finché vi esca dalle narici e vi venga a nausea, perché avete respinto il Signore che è in mezzo a voi e avete pianto davanti a lui, dicendo: Perché siamo usciti dall'Egitto?»».
21Mosè disse: «Questo popolo, in mezzo al quale mi trovo, conta seicentomila adulti e tu dici: «Io darò loro la carne e ne mangeranno per un mese intero!».
22Si sgozzeranno per loro greggi e armenti in modo che ne abbiano abbastanza? O si raduneranno per loro tutti i pesci del mare, in modo che ne abbiano abbastanza?».
23Il Signore rispose a Mosè: «Il braccio del Signore è forse raccorciato? Ora vedrai se ti accadrà o no quello che ti ho detto».
24Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò settanta uomini tra gli anziani del popolo e li fece stare intorno alla tenda.
25Allora il Signore scese nella nube e gli parlò: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito.
26Ma erano rimasti due uomini nell'accampamento, uno chiamato Eldad e l'altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell'accampamento.
27Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse: «Eldad e Medad profetizzano nell'accampamento».
28Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: «Mosè, mio signore, impediscili!».
29Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!».
30E Mosè si ritirò nell'accampamento, insieme con gli anziani d'Israele.
31Un vento si alzò per volere del Signore e portò quaglie dal mare e le fece cadere sull'accampamento, per la lunghezza di circa una giornata di cammino da un lato e una giornata di cammino dall'altro, intorno all'accampamento, e a un'altezza di circa due cubiti sulla superficie del suolo.
32Il popolo si alzò e tutto quel giorno e tutta la notte e tutto il giorno dopo raccolse le quaglie. Chi ne raccolse meno ne ebbe dieci homer; le distesero per loro intorno all'accampamento.
33La carne era ancora fra i loro denti e non era ancora stata masticata, quando l'ira del Signore si accese contro il popolo e il Signore percosse il popolo con una gravissima piaga.
34Quel luogo fu chiamato Kibrot-Taavà, perché là seppellirono il popolo che si era abbandonato all'ingordigia.
35Da Kibrot-Taavà il popolo partì per Caseròt e a Caseròt fece sosta.
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