cei 74
 
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Giudici
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  > Libro: Giudici, Cap.: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21  
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(Testo CEI74)

19
2. IL DELITTO DI GABAA E LA GUERRA CONTRO BENIAMINO
Il levita di Efraim e la sua concubina

1In quel tempo, quando non c'era un re in Israele, un levita, il quale dimorava all'interno delle montagne di Efraim, si prese per concubina una donna di Betlemme di Giuda. 2Ma la concubina in un momento di collera lo abbandonò, tornando a casa del padre a Betlemme di Giuda e vi rimase per quattro mesi. 3Suo marito si mosse e andò da lei per convincerla a tornare. Aveva preso con sé il suo servo e due agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva dalla città, si mosse contro di essi e li battè. 44Abimèlech e la sua gente fecero irruzione e si fermarono all'ingresso della porta della città, mentre le altre due passarono la notte in quel luogo. 5Il quarto giorno si alzarono di buon'ora e il levita si disponeva a partire. Il padre della giovane disse: «Prendi un boccone di pane per ristorarti; poi, ve ne andrete». 6Così sedettero tutti e due insieme e mangiarono e bevvero. Poi il padre della giovane disse al marito: «Accetta di passare qui la notte e il tuo cuore gioisca». 7Quell'uomo si alzò per andarsene; ma il suocero fece tanta insistenza che accettò di passare la notte in quel luogo. 8Il quinto giorno egli si alzò di buon'ora per andarsene e il padre della giovane gli disse: «Rinfràncati prima». Così indugiarono fino al declinare del giorno e mangiarono insieme. 9Quando quell'uomo si alzò per andarsene con la sua concubina e con il suo servo, il suocero, il padre della giovane, gli disse: «Ecco, il giorno volge ora a sera; state qui questa notte; ormai il giorno sta per finire; passa la notte qui e il tuo cuore gioisca; domani vi metterete in viaggio di buon'ora e andrai alla tua tenda».

10Ma quell'uomo non volle passare la notte in quel luogo; si alzò, partì e giunse di fronte a Iebus, cioè Gerusalemme, con i suoi due asini sellati, con la sua concubina e il servo.

Il delitto degli uomini di Gàbaa

11Quando furono vicino a Iebus, il giorno era di molto calato e il servo disse al suo padrone: «Vieni, deviamo il cammino verso questa città dei Gebusei e passiamovi la notte». 12Il padrone gli rispose: «Non entreremo in una città di stranieri, i cui abitanti non sono Israeliti, ma andremo oltre, fino a Gàbaa». 13Aggiunse al suo servo: «Vieni, raggiungiamo uno di quei luoghi e passeremo la notte a Gàbaa o a Rama». 14Così passarono oltre e continuarono il viaggio; il sole tramontava, quando si trovarono di fianco a Gàbaa, che appartiene a Beniamino. Deviarono in quella direzione per passare la notte a Gàbaa. 15Il levita entrò e si fermò sulla piazza della città; ma nessuno li accolse in casa per passare la notte. 16Quand'ecco un vecchio che tornava la sera dal lavoro nei campi; era un uomo delle montagne di Efraim, che abitava come forestiero in Gàbaa, mentre invece la gente del luogo era beniaminita. 17Alzati gli occhi, vide quel viandante sulla piazza della città. Il vecchio gli disse: «Dove vai e da dove vieni?». 18Quegli rispose: «Andiamo da Betlemme di Giuda fino all'estremità delle montagne di Efraim. Io sono di là ed ero andato a Betlemme di Giuda; ora mi reco alla casa del Signore, ma nessuno mi accoglie sotto il suo tetto. 19Eppure abbiamo paglia e foraggio per i nostri asini e anche pane e vino per me, per la tua serva e per il giovane che è con i tuoi servi; non ci manca nulla». 20Il vecchio gli disse: «La pace sia con te! Prendo a mio carico quanto ti occorre; non devi passare la notte sulla piazza». 21Così lo condusse in casa sua e diede foraggio agli asini; i viandanti si lavarono i piedi, poi mangiarono e bevvero. 22Mentre aprivano il cuore alla gioia ecco gli uomini della città, gente iniqua, circondarono la casa, bussando alla porta, e dissero al vecchio padrone di casa: «Fà uscire quell'uomo che è entrato in casa tua, perché vogliamo abusare di lui». 23Il padrone di casa uscì e disse loro: «No, fratelli miei, non fate una cattiva azione; dal momento che quest'uomo è venuto in casa mia, non dovete commettere questa infamia! 24Ecco mia figlia che è vergine, io ve la condurrò fuori, abusatene e fatele quello che vi pare; ma non commettete contro quell'uomo una simile infamia». 25Ma quegli uomini non vollero ascoltarlo. Allora il levita afferrò la sua concubina e la portò fuori da loro. Essi la presero e abusarono di lei tutta la notte fino al mattino; la lasciarono andare allo spuntar dell'alba. 26Quella donna sul far del mattino venne a cadere all'ingresso della casa dell'uomo, presso il quale stava il suo padrone e là restò finché fu giorno chiaro. 27Il suo padrone si alzò alla mattina, aprì la porta della casa e uscì per continuare il suo viaggio; ecco la donna, la sua concubina, giaceva distesa all'ingresso della casa, con le mani sulla soglia. 28Le disse: «Alzati, dobbiamo partire!». Ma non ebbe risposta. Allora il marito la caricò sull'asino e partì per tornare alla sua abitazione.

29Come giunse a casa, si munì di un coltello, afferrò la sua concubina e la tagliò, membro per membro, in dodici pezzi; poi li spedì per tutto il territorio d'Israele. 30Agli uomini che inviava ordinò: «Così direte ad ogni uomo d'Israele: E' forse mai accaduta una cosa simile da quando gli Israeliti sono usciti dal paese di Egitto fino ad oggi? Pensateci, consultatevi e decidete!». Quanti vedevano, dicevano: «Non è mai accaduta e non si è mai vista una cosa simile, da quando gli Israeliti sono usciti dal paese d'Egitto fino ad oggi!».

(Testo TILC)

19
Il delitto degli abitanti di Gabaa

1Ai tempi in cui il popolo d'Israele non aveva ancora un re, c'era un levita che abitava al centro della zona montagnosa di Efraim. Si era preso una concubina della città di Betlemme in Giudea. 2Un giorno, in un impulso d'ira contro di lui, la concubina lo lasciò; tornò da suo padre a Betlemme e restò là per quattro mesi. 3Allora il levita decise di raggiungerla, per convincerla a tornare da lui. Prese con sé il suo servo e due asini. La ragazza lo fece entrare in casa e suo padre, appena lo vide, lo accolse con cordialità. 4Il padre della ragazza lo invitò con insistenza a fermarsi, e così restò da lui per tre giorni: mangiarono, bevvero e si riposarono. 5AI mattino del quarto giorno si alzarono e si prepararono a partire. Ma il padre della ragazza disse al levita:
- Prima mangia qualcosa. Ti farà bene. Partirai dopo.
6Così i due si sedettero, mangiarono e bevvero insieme. Poi, il padre della ragazza disse al levita:
- Ti prego, passa ancora la notte qui, e riposa tranquillo.
7Il levita era deciso a partire, ma il padre della ragazza continuò a insistere, e così passò ancora la notte da lui.
8Al mattino del quinto giorno si alzò presto per partire, ma il padre della ragazza gli disse: - Prendi qualcosa e rimandate la partenza a stasera.
Mangiarono tutti e due insieme, 9poi il levita, la concubina e il suo servo si prepararono per la partenza. Il padre tornò a dire:
- Guardate: ormai è sera; potreste passare la notte qui. Presto sarà buio; restate qui, vi riposerete; vi metterete in viaggio domattina presto e tornerete a casa. 10Ma il levita non volle più fermarsi. Si alzò, caricò i due asini e si mise in cammino con la concubina. Arrivò in vista di Iebus, cioè Gerusalemme. 11Quando furono vicini a Iebus, il giorno si avviava ormai al tramonto. Il servo disse al levita:
- Prendiamo la strada per Iebus. Passeremo la notte nella città dei Gebusei.
12Ma il suo padrone gli rispose:
- No, non faremo tappa qui: è una città straniera, la gente che vi abita non è Israelita. Andiamo ancora avanti per la strada verso Gabaa. 13Faremo ancora un pezzo di strada e troveremo qualche altro posto. Passeremo la notte a Gabaa o a Rama. 14Così proseguirono il viaggio. Arrivarono vicino a Gabaa, città che apparteneva alla tribù di Beniamino, proprio al tramonto. 15Andarono là per passare la notte. Entrarono e si fermarono sulla piazza, ma nessuno offrì ad essi ospitalità. 16Nel frattempo arrivò un vecchio, che tornava a casa al termine della giornata di lavoro nei campi. Egli era forestiero. Viveva a Gabaa, dove tutti erano della tribù di Beniamino, lui invece era originario della zona montagnosa della tribù di Efraim. 17Il vecchio notò quel viandante sulla piazza della città e gli domandò:
- Da dove vieni? e dove stai andando?
18Egli rispose:
- Veniamo da Betlemme di Giudea e dobbiamo andare fino al centro della zona montuosa di Efraim: io sono di quelle parti. Sono stato a Betlemme in Giudea e ora sto tornando al santuario del Signore. Ma nessuno vuole ospitarci in casa sua. 19Eppure abbiamo paglia e fieno per gli asini, pane e vino per me, la mia concubina e il mio servo. Non abbiamo quindi bisogno di nient'altro.
20Il vecchio disse:
- Voi siete i benvenuti in casa mia. Io penserò a tutto ciò che vi occorre, e così non dovrete passare la notte in piazza.
21Li portò in casa sua e diede del fieno agli asini. Gli ospiti si lavarono i piedi e poi mangiarono e bevvero.
22Mentre si godevano il riposo, all'improvviso una banda di pervertiti di quella città circondò la casa. Bussarono ripetutamente alla porta e gridarono al vecchio padrone di casa: - Fa' venir fuori l'uomo che è da te. Vogliamo un po' conoscerlo come piace a noi.
23Il padrone di casa uscì e disse:
- No, amici! Non toccate quell'uomo. È mio ospite. È una vergogna una cosa simile. 24In casa ci sono la sua concubina e mia figlia, che è ancora vergine. Io le farò venir fuori. Sfogatevi con loro e fate quel che volete. Ma non fate un oltraggio simile al mio ospite. 25Ma quegli uomini non gli diedero retta. Il levita allora prese la concubina e la portò fuori. Essi l'afferrarono e la violentarono per tutta la notte: la lasciarono andare solo quando spuntò l'alba. 26Essa si mosse per entrare, ma crollò vicino alla porta della casa del vecchio, presso il quale era ospite il levita, e rimase lì finché fu giorno chiaro. 27Al mattino presto il levita si alzò, aprì la porta e uscì per riprendere il viaggio. Trovò la concubina stesa a terra davanti alla porta della casa, con le mani verso la soglia. 28Le disse:
- Alzati che partiamo!
Ma non ebbe nessuna risposta. Allora la sollevò, l'adagiò, morta, su un asino; poi partì e tornò a casa. 29Quando arrivò a casa, prese un coltello e tagliò il corpo della concubina in dodici pezzi e ne mandò un pezzo a ciascuna tribù d'Israele. 30Ordinò ai messaggeri di dire a tutti gli Israeliti: 'Riflettete su questi fatti, consultatevi e prendete una decisione'. Tutti quelli che videro i resti della donna, dicevano: 'Non è mai capitato e non si è mai vista una cosa simile, dal giorno in cui gli Israeliti sono usciti dall'Egitto fino ad oggi!'.

(Testo CEI2008)

19
Il delitto di Gàbaa e la guerra contro Beniamino

1 In quel tempo, quando non c'era un re in Israele, un levita, che dimorava all'estremità delle montagne di Èfraim, si prese per concubina una donna di Betlemme di Giuda. 2Ma questa sua concubina provò avversione verso di lui e lo abbandonò per tornare alla casa di suo padre, a Betlemme di Giuda, e vi rimase per un certo tempo, per quattro mesi. 3Suo marito si mosse e andò da lei, per parlare al suo cuore e farla tornare. Aveva preso con sé il suo servo e due asini. Ella lo condusse in casa di suo padre; quando il padre della giovane lo vide, gli andò incontro con gioia. 4Il padre della giovane, suo suocero, lo trattenne ed egli rimase con lui tre giorni; mangiarono e bevvero e passarono la notte in quel luogo. 5Il quarto giorno si alzarono di buon'ora e il levita si disponeva a partire. Il padre della giovane disse al genero: «Prendi un boccone di pane per ristorarti; poi ve ne andrete». 6Così sedettero tutti e due insieme, mangiarono e bevvero. Poi il padre della giovane disse al marito: «Accetta di passare qui la notte e il tuo cuore gioisca». 7Quell'uomo si alzò per andarsene; ma il suocero fece tanta insistenza che accettò di passare la notte in quel luogo. 8Il quinto giorno egli si alzò di buon'ora per andarsene e il padre della giovane gli disse: «Ristòrati prima». Così indugiarono fino al declinare del giorno e mangiarono insieme. 9Quando quell'uomo si alzò per andarsene con la sua concubina e con il suo servo, il suocero, il padre della giovane, gli disse: «Ecco, il giorno ora volge a sera: state qui questa notte. Ormai il giorno sta per finire: passa la notte qui e riconfòrtati. Domani vi metterete in viaggio di buon'ora e andrai alla tua tenda».
10Ma quell'uomo non volle passare la notte in quel luogo; si alzò, partì e giunse di fronte a Gebus, cioè Gerusalemme, con i suoi due asini sellati, la sua concubina e il servo.
11Quando furono vicino a Gebus, il giorno era molto avanzato e il servo disse al suo padrone: «Vieni, deviamo il cammino verso questa città dei Gebusei e passiamo lì la notte». 12Il padrone gli rispose: «Non entreremo in una città di stranieri, i cui abitanti non sono Israeliti, ma andremo oltre, fino a Gàbaa». 13E disse al suo servo: «Vieni, raggiungiamo uno di quei luoghi e passeremo la notte a Gàbaa o a Rama». 14Così passarono oltre e continuarono il viaggio; il sole tramontava quando si trovarono nei pressi di Gàbaa, che appartiene a Beniamino. 15Deviarono in quella direzione per passare la notte a Gàbaa. Il levita entrò e si fermò sulla piazza della città; ma nessuno li accolse in casa per la notte. 16Quand'ecco un vecchio, che tornava la sera dal lavoro nei campi - era un uomo delle montagne di Èfraim, che abitava come forestiero a Gàbaa, mentre la gente del luogo era beniaminita -, 17alzàti gli occhi, vide quel viandante sulla piazza della città. Il vecchio gli disse: «Dove vai e da dove vieni?». 18Quegli rispose: «Andiamo da Betlemme di Giuda fino all'estremità delle montagne di Èfraim. Io sono di là ed ero andato a Betlemme di Giuda; ora mi reco alla casa del Signore, ma nessuno mi accoglie sotto il suo tetto. 19Eppure abbiamo paglia e foraggio per i nostri asini e anche pane e vino per me, per la tua serva e per il giovane che è con i tuoi servi: non ci manca nulla». 20Il vecchio gli disse: «La pace sia con te! Prendo a mio carico quanto ti occorre; non devi passare la notte sulla piazza». 21Così lo condusse in casa sua e diede foraggio agli asini; i viandanti si lavarono i piedi, poi mangiarono e bevvero. 22Mentre si stavano riconfortando, alcuni uomini della città, gente iniqua, circondarono la casa, bussando fortemente alla porta, e dissero al vecchio padrone di casa: «Fa' uscire quell'uomo che è entrato in casa tua, perché vogliamo abusare di lui». 23Il padrone di casa uscì e disse loro: «No, fratelli miei, non comportatevi male; dal momento che quest'uomo è venuto in casa mia, non dovete commettere quest'infamia! 24Ecco mia figlia, che è vergine, e la sua concubina: io ve le condurrò fuori, violentatele e fate loro quello che vi pare, ma non commettete contro quell'uomo una simile infamia». 25Ma quegli uomini non vollero ascoltarlo. Allora il levita afferrò la sua concubina e la portò fuori da loro. Essi la presero e la violentarono tutta la notte fino al mattino; la lasciarono andare allo spuntar dell'alba. 26Quella donna sul far del mattino venne a cadere all'ingresso della casa dell'uomo presso il quale stava il suo padrone, e là restò finché fu giorno chiaro. 27Il suo padrone si alzò alla mattina, aprì la porta della casa e uscì per continuare il suo viaggio, ed ecco che la donna, la sua concubina, giaceva distesa all'ingresso della casa, con le mani sulla soglia. 28Le disse: «Àlzati, dobbiamo partire!». Ma non ebbe risposta. Allora il marito la caricò sull'asino e partì per tornare alla sua abitazione.
29Come giunse a casa, si munì di un coltello, afferrò la sua concubina e la tagliò, membro per membro, in dodici pezzi; poi li spedì per tutto il territorio d'Israele. 30Agli uomini che inviava ordinò: «Così direte a ogni uomo d'Israele: «È forse mai accaduta una cosa simile da quando gli Israeliti sono usciti dalla terra d'Egitto fino ad oggi? Pensateci, consultatevi e decidete!»». Quanti vedevano, dicevano: «Non è mai accaduta e non si è mai vista una cosa simile, da quando gli Israeliti sono usciti dalla terra d'Egitto fino ad oggi!».

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