| (Testo CEI74) 37 1Per questo mi batte forte il cuore e mi balza fuori dal petto.
2Udite, udite, il rumore della sua voce, il fragore che esce dalla sua bocca.
3Il lampo si diffonde sotto tutto il cielo e il suo bagliore giunge ai lembi della terra;
4dietro di esso brontola il tuono, mugghia con il suo fragore maestoso e nulla arresta i fulmini, da quando si è udita la sua voce;
5mirabilmente tuona Dio con la sua voce opera meraviglie che non comprendiamo!
6Egli infatti dice alla neve: «Cadi sulla terra» e alle piogge dirotte: «Siate violente».
7Rinchiude ogni uomo in casa sotto sigillo, perché tutti riconoscano la sua opera.
8Le fiere si ritirano nei loro ripari e nelle loro tane si accovacciano.
9Dal mezzogiorno avanza l'uragano e il freddo dal settentrione.
10Al soffio di Dio si forma il ghiaccio e la distesa dell'acqua si congela.
11Carica di umidità le nuvole e le nubi ne diffondono le folgori.
12Egli le fa vagare dappertutto secondo i suoi ordini, perché eseguiscano quanto comanda loro sul mondo intero.
13Le manda o per castigo della terra o in segno di bontà.
14Porgi l'orecchio a questo, Giobbe, soffèrmati e considera le meraviglie di Dio.
15Sai tu come Dio le diriga e come la sua nube produca il lampo?
16Conosci tu come la nube si libri in aria, i prodigi di colui che tutto sa?
17Come le tue vesti siano calde quando non soffia l'austro e la terra riposa?
18Hai tu forse disteso con lui il firmamento, solido come specchio di metallo fuso?
19Insegnaci che cosa dobbiamo dirgli. Noi non parleremo per l'oscurità.
20Gli si può forse ordinare: «Parlerò io?». O un uomo può dire che è sopraffatto?
21Ora diventa invisibile la luce, oscurata in mezzo alle nubi: ma tira il vento e le spazza via.
22Dal nord giunge un aureo chiarore, intorno a Dio è tremenda maestà.
23L}Onnipotente noi non lo possiamo raggiungere, sublime in potenza e rettitudine e grande per giustizia: egli non ha da rispondere.
24Perciò gli uomini lo temono: a lui la venerazione di tutti i saggi di mente.
| (Testo CEI2008) 37 Celebrazione delle opere di Dio nel creato
1 Per questo mi batte forte il cuore e mi balza fuori dal petto.
2Udite attentamente il rumore della sua voce, il fragore che esce dalla sua bocca.
3Egli lo diffonde per tutto il cielo e la sua folgore giunge ai lembi della terra;
4dietro di essa ruggisce una voce, egli tuona con la sua voce maestosa: nulla può arrestare il lampo appena si ode la sua voce.
5Dio tuona mirabilmente con la sua voce, opera meraviglie che non comprendiamo!
6Egli infatti dice alla neve: «Cadi sulla terra» e alle piogge torrenziali: «Siate violente».
7Nella mano di ogni uomo pone un sigillo, perché tutti riconoscano la sua opera.
8Le belve si ritirano nei loro nascondigli e si accovacciano nelle loro tane.
9Dalla regione australe avanza l'uragano e il gelo dal settentrione.
10Al soffio di Dio si forma il ghiaccio e le distese d'acqua si congelano.
11Carica di umidità le nuvole e le nubi ne diffondono le folgori.
12Egli le fa vagare dappertutto secondo i suoi ordini, perché eseguano quanto comanda loro su tutta la faccia della terra.
13Egli le manda o per castigo del mondo o in segno di bontà.
14Porgi l'orecchio a questo, Giobbe, férmati e considera le meraviglie di Dio.
15Sai tu come Dio le governa e come fa brillare il lampo dalle nubi?
16Conosci tu come le nuvole si muovono in aria? Sono i prodigi di colui che ha una scienza perfetta.
17Sai tu perché le tue vesti sono roventi, quando la terra è in letargo sotto il soffio dello scirocco?
18Hai tu forse disteso con lui il firmamento, solido come specchio di metallo fuso?
19Facci sapere che cosa possiamo dirgli! Noi non siamo in grado di esprimerci perché avvolti nelle tenebre.
20Gli viene forse riferito se io parlo, o, se uno parla, ne viene informato?
21All'improvviso la luce diventa invisibile, oscurata dalle nubi: poi soffia il vento e le spazza via.
22Dal settentrione giunge un aureo chiarore, intorno a Dio è tremenda maestà.
23L'Onnipotente noi non possiamo raggiungerlo, sublime in potenza e rettitudine, grande per giustizia: egli non opprime.
24Perciò lo temono tutti gli uomini, ma egli non considera quelli che si credono sapienti!».
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