| (Testo CEI74) 1 I. SAMUELE
1. L'INFANZIA DI SAMUELE
Il pellegrinaggio a Silo
1C'era un uomo di Ramatàim, uno Zufita delle montagne di Efraim, chiamato Elkana, figlio di Ierocàm, figlio di Eliàu, figlio di Tòcu, figlio di Zuf, l'Efraimita.
2Aveva due mogli, l'una chiamata Anna, l'altra Peninna. Peninna aveva figli mentre Anna non ne aveva.
3Quest'uomo andava ogni anno dalla sua città per prostrarsi e sacrificare al Signore degli eserciti in Silo, dove stavano i due figli di Eli Cofni e Pìncas, sacerdoti del Signore.
4Un giorno Elkana offrì il sacrificio. Ora egli aveva l'abitudine di dare alla moglie Peninna e a tutti i figli e le figlie di lei le loro parti.
5Ad Anna invece dava una parte sola; ma egli amava Anna, sebbene il Signore ne avesse reso sterile il grembo.
6La sua rivale per giunta l'affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione, perché il Signore aveva reso sterile il suo grembo.
7Così succedeva ogni anno: tutte le volte che salivano alla casa del Signore, quella la mortificava. Anna dunque si mise a piangere e non voleva prendere cibo.
8Elkana suo marito le disse: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?».
La preghiera di Anna
9Anna, dopo aver mangiato in Silo e bevuto, si alzò e andò a presentarsi al Signore. In quel momento il sacerdote Eli stava sul sedile davanti a uno stipite del tempio del Signore.
10Essa era afflitta e innalzò la preghiera al Signore, piangendo amaramente.
11Poi fece questo voto: «Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo».
12Mentre essa prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava osservando la sua bocca.
13Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca.
14Le disse Eli: «Fino a quando rimarrai ubriaca? Lìberati dal vino che hai bevuto!».
15Anna rispose: «No, mio signore, io sono una donna affranta e non ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo sfogandomi davanti al Signore.
16Non considerare la tua serva una donna iniqua, poiché finora mi ha fatto parlare l'eccesso del mio dolore e della mia amarezza».
17Allora Eli le rispose: «Và in pace e il Dio d'Israele ascolti la domanda che gli hai fatto».
18Essa replicò: «Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi». Poi la donna se ne andò per la sua via e il suo volto non fu più come prima.
Nascita e consacrazione di Samuele
19Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al Signore tornarono a casa in Rama. Elkana si unì a sua moglie e il Signore si ricordò di lei.
20Così al finir dell'anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele. «Perché - diceva - dal Signore l'ho impetrato».
21Quando poi Elkana andò con tutta la famiglia a offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il voto,
22Anna non andò, perché diceva al marito: «Non verrò, finché il bambino non sia divezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre».
23Le rispose Elkana suo marito: «Fà pure quanto ti sembra meglio; rimani finché tu l'abbia divezzato; soltanto adempia il Signore la tua parola». La donna rimase e allattò il figlio, finché l'ebbe divezzato.
24Dopo averlo divezzato, andò con lui, portando un giovenco di tre anni, un'efa di farina e un otre di vino e venne alla casa del Signore a Silo e il fanciullo era con loro.
25Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli
26e Anna disse: «Ti prego, mio signore. Per la tua vita, signor mio, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore.
27Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho chiesto.
28Perciò anch'io lo dò in cambio al Signore: per tutti i giorni della sua vita egli è ceduto al Signore». E si prostrarono là davanti al Signore.
| (Testo CEI2008) 1 SAMUELE E I FIGLI DI ELI
Nascita e consacrazione di Samuele
1 C'era un uomo di Ramatàim, un Sufita delle montagne di Èfraim, chiamato Elkanà, figlio di Ierocàm, figlio di Eliu, figlio di Tocu, figlio di Suf, l'Efraimita.
2Aveva due mogli, l'una chiamata Anna, l'altra Peninnà. Peninnà aveva figli, mentre Anna non ne aveva.
3Quest'uomo saliva ogni anno dalla sua città per prostrarsi e sacrificare al Signore degli eserciti a Silo, dove erano i due figli di Eli, Ofni e Fineès, sacerdoti del Signore.
4Venne il giorno in cui Elkanà offrì il sacrificio. Ora egli soleva dare alla moglie Peninnà e a tutti i figli e le figlie di lei le loro parti.
5Ad Anna invece dava una parte speciale, poiché egli amava Anna, sebbene il Signore ne avesse reso sterile il grembo.
6La sua rivale per giunta l'affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione, perché il Signore aveva reso sterile il suo grembo.
7Così avveniva ogni anno: mentre saliva alla casa del Signore, quella la mortificava; allora Anna si metteva a piangere e non voleva mangiare.
8Elkanà, suo marito, le diceva: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?».
9Anna si alzò, dopo aver mangiato e bevuto a Silo; in quel momento il sacerdote Eli stava seduto sul suo seggio davanti a uno stipite del tempio del Signore.
10Ella aveva l'animo amareggiato e si mise a pregare il Signore, piangendo dirottamente.
11Poi fece questo voto: «Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo».
12Mentre ella prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava osservando la sua bocca.
13Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca.
14Le disse Eli: «Fino a quando rimarrai ubriaca? Smaltisci il tuo vino!».
15Anna rispose: «No, mio signore; io sono una donna affranta e non ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo sfogando il mio cuore davanti al Signore.
16Non considerare la tua schiava una donna perversa, poiché finora mi ha fatto parlare l'eccesso del mio dolore e della mia angoscia».
17Allora Eli le rispose: «Va' in pace e il Dio d'Israele ti conceda quello che gli hai chiesto».
18Ella replicò: «Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi». Poi la donna se ne andò per la sua via, mangiò e il suo volto non fu più come prima.
19Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al Signore, tornarono a casa a Rama. Elkanà si unì a sua moglie e il Signore si ricordò di lei.
20Così al finir dell'anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele, «perché - diceva - al Signore l'ho richiesto».
21Quando poi Elkanà andò con tutta la famiglia a offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il suo voto,
22Anna non andò, perché disse al marito: «Non verrò, finché il bambino non sia svezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre».
23Le rispose Elkanà, suo marito: «Fa' pure quanto ti sembra meglio: rimani finché tu l'abbia svezzato. Adempia il Signore la sua parola!». La donna rimase e allattò il figlio, finché l'ebbe svezzato.
24Dopo averlo svezzato, lo portò con sé, con un giovenco di tre anni, un'efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo.
25Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli
26e lei disse: «Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore.
27Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto.
28Anch'io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore». E si prostrarono là davanti al Signore.
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