| (Testo CEI74) 10 1Stanco io sono della mia vita! Darò libero sfogo al mio lamento, parlerò nell'amarezza del mio cuore.
2Dirò a Dio: Non condannarmi! Fammi sapere perché mi sei avversario.
3E' forse bene per te opprimermi, disprezzare l'opera delle tue mani e favorire i progetti dei malvagi?
4Hai tu forse occhi di carne o anche tu vedi come l'uomo?
5Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un uomo, i tuoi anni come i giorni di un mortale,
6perché tu debba scrutare la mia colpa e frugare il mio peccato,
7pur sapendo ch'io non sono colpevole e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
8Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto integro in ogni parte; vorresti ora distruggermi?
9Ricordati che come argilla mi hai plasmato e in polvere mi farai tornare.
10Non m'hai colato forse come latte e fatto accagliare come cacio?
11Di pelle e di carne mi hai rivestito, d'ossa e di nervi mi hai intessuto.
12Vita e benevolenza tu mi hai concesso e la tua premura ha custodito il mio spirito.
13Eppure, questo nascondevi nel cuore, so che questo avevi nel pensiero!
14Tu mi sorvegli, se pecco, e non mi lasci impunito per la mia colpa.
15Se sono colpevole, guai a me! Se giusto, non oso sollevare la testa, sazio d'ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
16Se la sollevo, tu come un leopardo mi dai la caccia e torni a compiere prodigi contro di me,
17su di me rinnovi i tuoi attacchi, contro di me aumenti la tua ira e truppe sempre fresche mi assalgono.
18Perché tu mi hai tratto dal seno materno? Fossi morto e nessun occhio m'avesse mai visto!
19Sarei come se non fossi mai esistito; dal ventre sarei stato portato alla tomba!
20E non son poca cosa i giorni della mia vita? Lasciami, sì ch'io possa respirare un poco
21prima che me ne vada, senza ritornare, verso la terra delle tenebre e dell'ombra di morte,
22terra di caligine e di disordine, dove la luce è come le tenebre.
| (Testo CEI2008) 10 Giobbe si sente colpito da Dio senza motivo
1 Io sono stanco della mia vita! Darò libero sfogo al mio lamento, parlerò nell'amarezza del mio cuore.
2Dirò a Dio: «Non condannarmi! Fammi sapere di che cosa mi accusi.
3È forse bene per te opprimermi, disprezzare l'opera delle tue mani e favorire i progetti dei malvagi?
4Hai tu forse occhi di carne o anche tu vedi come vede l'uomo?
5Sono forse i tuoi giorni come quelli di un uomo, i tuoi anni come quelli di un mortale,
6perché tu debba scrutare la mia colpa ed esaminare il mio peccato,
7pur sapendo che io non sono colpevole e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
8Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto integro in ogni parte: e ora vorresti distruggermi?
9Ricòrdati che come argilla mi hai plasmato; alla polvere vorresti farmi tornare?
10Non mi hai colato come latte e fatto cagliare come formaggio?
11Di pelle e di carne mi hai rivestito, di ossa e di nervi mi hai intessuto.
12Vita e benevolenza tu mi hai concesso e la tua premura ha custodito il mio spirito.
13Eppure, questo nascondevi nel cuore, so che questo era nei tuoi disegni!
14Se pecco, tu mi sorvegli e non mi lasci impunito per la mia colpa.
15Se sono colpevole, guai a me! Ma anche se sono giusto, non oso sollevare il capo, sazio d'ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
16Se lo sollevo, tu come un leone mi dai la caccia e torni a compiere le tue prodezze contro di me,
17rinnovi contro di me i tuoi testimoni, contro di me aumenti la tua ira e truppe sempre nuove mi stanno addosso.
18Perché tu mi hai tratto dal seno materno? Sarei morto e nessun occhio mi avrebbe mai visto!
19Sarei come uno che non è mai esistito; dal ventre sarei stato portato alla tomba!
20Non sono poca cosa i miei giorni? Lasciami, che io possa respirare un poco
21prima che me ne vada, senza ritorno, verso la terra delle tenebre e dell'ombra di morte,
22terra di oscurità e di disordine, dove la luce è come le tenebre»».
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