| (Testo CEI74) 2 Mantenere l'unità nell'umiltà
1Se c'è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c'è conforto derivante dalla carità, se c'è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione,
2rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti.
3Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso,
4senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri.
5Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,
6il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;
7ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana,
8umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
9Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome;
10perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra;
11e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
Lavorare per la salvezza
12Quindi, miei cari, obbedendo come sempre, non solo come quando ero presente, ma molto più ora che sono lontano, attendete alla vostra salvezza con timore e tremore.
13E' Dio infatti che suscita in voi il volere e l'operare secondo i suoi benevoli disegni.
14Fate tutto senza mormorazioni e senza critiche,
15perché siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo,
16tenendo alta la parola di vita. Allora nel giorno di Cristo, io potrò vantarmi di non aver corso invano né invano faticato.
17E anche se il mio sangue deve essere versato in libagione sul sacrificio e sull'offerta della vostra fede, sono contento, e ne godo con tutti voi.
18Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.
Missione di Timoteo e di Epafrodito
19Ho speranza nel Signore Gesù di potervi presto inviare Timòteo, per essere anch'io confortato nel ricevere vostre notizie.
20Infatti, non ho nessuno d'animo uguale al suo e che sappia occuparsi così di cuore delle cose vostre,
21perché tutti cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo.
22Ma voi conoscete la buona prova da lui data, poiché ha servito il vangelo con me, come un figlio serve il padre.
23Spero quindi di mandarvelo presto, non appena avrò visto chiaro nella mia situazione.
24Ma ho la convinzione nel Signore che presto verrò anch'io di persona.
25Per il momento ho creduto necessario mandarvi Epafrodìto, questo nostro fratello che è anche mio compagno di lavoro e di lotta, vostro inviato per sovvenire alle mie necessità;
26lo mando perché aveva grande desiderio di rivedere voi tutti e si preoccupava perché eravate a conoscenza della sua malattia.
27E' stato grave, infatti, e vicino alla morte. Ma Dio gli ha usato misericordia, e non a lui solo ma anche a me, perché non avessi dolore su dolore.
28L'ho mandato quindi con tanta premura perché vi rallegriate al vederlo di nuovo e io non sia più preoccupato.
29Accoglietelo dunque nel Signore con piena gioia e abbiate grande stima verso persone come lui;
30perché ha rasentato la morte per la causa di Cristo, rischiando la vita, per sostituirvi nel servizio presso di me.
| (Testo CEI2008) 2 Umiltà e grandezza di Cristo
1 Se dunque c'è qualche consolazione in Cristo, se c'è qualche conforto, frutto della carità, se c'è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione,
2rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
3Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso.
4Ciascuno non cerchi l'interesse proprio, ma anche quello degli altri.
5Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
6egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio,
7ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come uomo,
8umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.
9Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome,
10perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra,
11e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!, a gloria di Dio Padre.
Tenendo salda la Parola di vita
12Quindi, miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore.
13È Dio infatti che suscita in voi il volere e l'operare secondo il suo disegno d'amore.
14Fate tutto senza mormorare e senza esitare,
15per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo,
16tenendo salda la parola di vita. Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato.
17Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull'offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi.
18Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.
Missione di Timòteo ed Epafrodìto
19Spero nel Signore Gesù di mandarvi presto Timòteo, per essere anch'io confortato nel ricevere vostre notizie.
20Infatti, non ho nessuno che condivida come lui i miei sentimenti e prenda sinceramente a cuore ciò che vi riguarda:
21tutti in realtà cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo.
22Voi conoscete la buona prova da lui data, poiché ha servito il Vangelo insieme con me, come un figlio con il padre.
23Spero quindi di mandarvelo presto, appena avrò visto chiaro nella mia situazione.
24Ma ho la convinzione nel Signore che presto verrò anch'io di persona.
25Ho creduto necessario mandarvi Epafrodìto, fratello mio, mio compagno di lavoro e di lotta e vostro inviato per aiutarmi nelle mie necessità.
26Aveva grande desiderio di rivedere voi tutti e si preoccupava perché eravate a conoscenza della sua malattia.
27È stato grave, infatti, e vicino alla morte. Ma Dio ha avuto misericordia di lui, e non di lui solo ma anche di me, perché non avessi dolore su dolore.
28Lo mando quindi con tanta premura, perché vi rallegriate al vederlo di nuovo e io non sia più preoccupato.
29Accoglietelo dunque nel Signore con piena gioia e abbiate grande stima verso persone come lui,
30perché ha sfiorato la morte per la causa di Cristo, rischiando la vita, per supplire a ciò che mancava al vostro servizio verso di me.
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