| (Testo CEI74) 2 21perché chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare i suoi beni a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e grande sventura.
22Allora quale profitto c'è per l'uomo in tutta la sua fatica e in tutto l'affanno del suo cuore con cui si affatica sotto il sole?
23Tutti i suoi giorni non sono che dolori e preoccupazioni penose; il suo cuore non riposa neppure di notte. Anche questo è vanità!
| (Testo TILC) 2 21Infatti, un uomo che lavora con abilità, intelligenza e impegno deve poi lasciar tutto a uno che non ha fatto niente. Anche questo è assurdo, non è giusto.
22Insomma, che cosa ricava l'uomo da tutte le fatiche e preoccupazioni della sua vita?
23Di giorno egli non fa che soffrire e agitarsi per i suoi affari. E non ha pace neppure di notte. Anche questo è assurdo.
| (Testo CEI2008) 2 21perché chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male.
22Infatti, quale profitto viene all'uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole?
23Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!
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