| (Testo CEI74) 10 Contro il re di Assiria
5Oh! Assiria, verga del mio furore, bastone del mio sdegno.
6Contro una nazione empia io la mando e la comando contro un popolo con cui sono in collera perché lo saccheggi, lo depredi e lo calpesti come fango di strada.
7Essa però non pensa così e così non giudica il suo cuore, ma vuole distruggere e annientare non poche nazioni.
13Poiché ha detto: «Con la forza della mia mano ho agito e con la mia sapienza, perché sono intelligente; ho rimosso i confini dei popoli e ho saccheggiato i loro tesori, ho abbattuto come un gigante coloro che sedevano sul trono.
14La mia mano, come in un nido, ha scovato la ricchezza dei popoli. Come si raccolgono le uova abbandonate, così ho raccolto tutta la terra; non vi fu battito d'ala, nessuno apriva il becco o pigolava».
15Può forse vantarsi la scure con chi taglia per suo mezzo o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia? Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna e una verga sollevare ciò che non è di legno!
16Perciò il Signore, Dio degli eserciti, manderà una peste contro le sue più valide milizie; sotto ciò che è sua gloria arderà un bruciore come bruciore di fuoco;
| (Testo TILC) 10 Il re degli Assiri strumento del castigo di Dio
5Dice il Signore: 'L'Assiria! Per me è un bastone per punire, una verga per castigare.
6Mando l'Assiria contro una nazione empia, che ha suscitato la mia collera. La mando a saccheggiare, a depredare e a calpestare questo popolo, come il fango della strada'.
7Ma gli Assiri hanno in mente altri piani di guerra. Sono decisi a distruggere una nazione dopo l'altra.
13Infatti il re di Assiria si vanta dicendo: 'Ho fatto tutto questo da solo. Sono forte, saggio e intelligente. Ho spostato i confini delle nazioni e ho saccheggiato i loro tesori. Con la mia potenza ho abbattuto quei popoli.
14Ho raccolte nella mia mano le ricchezze dei popoli come si prendono le uova abbandonate in un nido; ho preso tutta la terra. Nessuno ha agitato le ali. Nessuno ha aperto il becco per gridare'.
15Dice ancora il Signore: 'Può una scure vantarsi di essere più grande di chi la usa? Una sega è forse più importante di chi la maneggia? Un bastone non può comandare un uomo, è l'uomo che maneggia il bastone'.
16Perciò il Signore, Dio dell'universo, colpirà con la malattia quell'esercito vigoroso. Essa sarà come un fuoco ardente.
| (Testo CEI2008) 10 Contro l'orgoglio dell'Assiria
5Oh! Assiria, verga del mio furore, bastone del mio sdegno!
6Contro una nazione empia io la mando e la dirigo contro un popolo con cui sono in collera, perché lo saccheggi, lo depredi e lo calpesti come fango di strada.
7Essa però non pensa così e così non giudica il suo cuore, ma vuole distruggere e annientare non poche nazioni.
13Poiché ha detto: «Con la forza della mia mano ho agito e con la mia sapienza, perché sono intelligente; ho rimosso i confini dei popoli e ho saccheggiato i loro tesori, ho abbattuto come un eroe coloro che sedevano sul trono.
14La mia mano ha scovato, come in un nido, la ricchezza dei popoli. Come si raccolgono le uova abbandonate, così ho raccolto tutta la terra. Non vi fu battito d'ala, e neppure becco aperto o pigolìo».
15Può forse vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia? Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna e una verga sollevare ciò che non è di legno!
16Perciò il Signore, Dio degli eserciti, manderà una peste contro le sue più valide milizie; sotto ciò che è sua gloria arderà un incendio come incendio di fuoco;
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