| (Testo CEI74) 46 Partenza di Giacobbe per l'Egitto
1Israele dunque levò le tende con quanto possedeva e arrivò a Bersabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco.
2Dio disse a Israele in una visione notturna: «Giacobbe, Giacobbe!». Rispose: «Eccomi!».
3Riprese: «Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te un grande popolo.
4Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare. Giuseppe ti chiuderà gli occhi».
5Giacobbe si alzò da Bersabea e i figli di Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandati per trasportarlo.
6Essi presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistati nel paese di Canaan e vennero in Egitto; Giacobbe cioè e con lui tutti i suoi discendenti;
7i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti egli condusse con sé in Egitto.
L'accoglienza di Giuseppe
28Ora egli aveva mandato Giuda avanti a sé da Giuseppe, perché questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Poi arrivarono al paese di Gosen.
29Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì in Gosen incontro a Israele, suo padre. Appena se lo vide davanti, gli si gettò al collo e pianse a lungo stretto al suo collo.
30Israele disse a Giuseppe: «Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perché sei ancora vivo».
| (Testo TILC) 46 Giacobbe va in Egitto con i figli
1Giacobbe si mise in viaggio con tutto quel che possedeva. Giunto a Bersabea offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco.
2E Dio gli parlò in visione, di notte. - Giacobbe, Giacobbe! - lo chiamò. Ed egli rispose: - Eccomi!
3E Dio gli disse: - Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non avere paura di andare in Egitto, perché io voglio che là i tuoi discendenti diventino un grande popolo.
4Io ti accompagnerò in Egitto e un giorno ti farò anche ritornare. E sarà Giuseppe che ti chiuderà gli occhi quando sarai morto.
5Poi il viaggio proseguì da Bersabea. I figli di Giacobbe fecero salire il loro padre, i bambini e le donne sui carri che il faraone aveva mandato per trasportarli.
6-7 Portarono con sé anche il bestiame e tutti i beni che avevano accumulato nella terra di Canaan. Fu così che Giacobbe venne in Egitto con tutta la sua famiglia: figli e figlie, nipoti e nipotine.
La famiglia di Giacobbe in Egitto
28Giacobbe aveva mandato avanti Giuda, da Giuseppe, per avvisarlo di venirgli incontro nella regione di Gosen.
29Giuseppe fece preparare il suo carro e si recò incontro a suo padre Giacobbe. Quando gli fu dinanzi gli gettò le braccia al collo, lo abbracciò e pianse a lungo.
30Allora Giacobbe disse a Giuseppe: 'Ora posso anche morire, perché ti ho riveduto e so che sei vivo'.
| (Testo CEI2008) 46 I fratelli di Giuseppe e Giacobbe scendono in Egitto
1 Israele dunque levò le tende con quanto possedeva e arrivò a Bersabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco.
2Dio disse a Israele in una visione nella notte: «Giacobbe, Giacobbe!». Rispose: «Eccomi!».
3Riprese: «Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te una grande nazione.
4Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare. Giuseppe ti chiuderà gli occhi con le sue mani».
5Giacobbe partì da Bersabea e i figli d'Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandato per trasportarlo.
6Presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistato nella terra di Canaan e vennero in Egitto, Giacobbe e con lui tutti i suoi discendenti.
7Egli condusse con sé in Egitto i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti.
28Egli aveva mandato Giuda davanti a sé da Giuseppe, perché questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Arrivarono quindi alla terra di Gosen.
29Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì incontro a Israele, suo padre, in Gosen. Appena se lo vide davanti, gli si gettò al collo e pianse a lungo, stretto al suo collo.
30Israele disse a Giuseppe: «Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perché sei ancora vivo».
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