| (Testo CEI74) 25 Paolo compare davanti al re Agrippa
13Erano trascorsi alcuni giorni, quando arrivarono a Cesarèa il re Agrippa e Berenìce, per salutare Festo.
14E poiché si trattennero parecchi giorni, Festo espose al re il caso di Paolo: «C'è un uomo, lasciato qui prigioniero da Felice, contro il quale,
15durante la mia visita a Gerusalemme, si presentarono con accuse i sommi sacerdoti e gli anziani dei Giudei per reclamarne la condanna.
16Risposi che i Romani non usano consegnare una persona, prima che l'accusato sia stato messo a confronto con i suoi accusatori e possa aver modo di difendersi dall'accusa.
17Allora essi convennero qui e io senza indugi il giorno seguente sedetti in tribunale e ordinai che vi fosse condotto quell'uomo.
18Gli accusatori gli si misero attorno, ma non addussero nessuna delle imputazioni criminose che io immaginavo;
19avevano solo con lui alcune questioni relative la loro particolare religione e riguardanti un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere ancora in vita.
20Perplesso di fronte a simili controversie, gli chiesi se voleva andare a Gerusalemme ed esser giudicato là di queste cose.
21Ma Paolo si appellò perché la sua causa fosse riservata al giudizio dell'imperatore, e così ordinai che fosse tenuto sotto custodia fino a quando potrò inviarlo a Cesare».
| (Testo TILC) 25 Paolo dinanzi al re Agrippa e a Berenìce
13Alcuni giorni dopo il re Agrippa e sua sorella Berenìce arrivarono a Cesarèa per salutare Festo.
14Siccome si fermarono parecchi giorni, Festo raccontò al re il caso di Paolo. Gli disse: 'Il governatore Felice mi ha lasciato qui un prigioniero.
15Quando io mi trovavo a Gerusalemme vennero da me i capi dei sacerdoti e i capi degli Ebrei per accusarlo e mi domandarono di condannarlo.
16Risposi loro che i Romani non hanno l'abitudine di condannare un uomo prima che egli abbia la possibilità di difendersi davanti ai suoi accusatori.
17I capi dei sacerdoti e i capi degli Ebrei vennero dunque qui da me, e io, senza perder tempo, il giorno dopo cominciai il processo e vi feci condurre anche Paolo.
18Quelli che lo accusavano si misero attorno a lui, e io pensavo che lo avrebbero accusato di alcuni delitti. Invece no:
19si trattava solo di questioni che riguardano la loro religione e un certo Gesù, che è morto, mentre Paolo sosteneva che è ancora vivo.
20Di fronte a un caso come questo io non sapevo che decisione prendere; perciò domandai a Paolo se accettava di andare a Gerusalemme e di essere processato in quella città.
21Ma Paolo fece ricorso e volle che la sua causa fosse riservata all'imperatore. Allora ho comandato di tenerlo in prigione fino a quando non potrò mandarlo all'imperatore'.
| (Testo CEI2008) 25 Paolo compare davanti al re Agrippa
13Erano trascorsi alcuni giorni, quando arrivarono a Cesarèa il re Agrippa e Berenice e vennero a salutare Festo.
14E poiché si trattennero parecchi giorni, Festo espose al re le accuse contro Paolo, dicendo: «C'è un uomo, lasciato qui prigioniero da Felice,
15contro il quale, durante la mia visita a Gerusalemme, si presentarono i capi dei sacerdoti e gli anziani dei Giudei per chiederne la condanna.
16Risposi loro che i Romani non usano consegnare una persona, prima che l'accusato sia messo a confronto con i suoi accusatori e possa aver modo di difendersi dall'accusa.
17Allora essi vennero qui e io, senza indugi, il giorno seguente sedetti in tribunale e ordinai che vi fosse condotto quell'uomo.
18Quelli che lo incolpavano gli si misero attorno, ma non portarono alcuna accusa di quei crimini che io immaginavo;
19avevano con lui alcune questioni relative alla loro religione e a un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo.
20Perplesso di fronte a simili controversie, chiesi se volesse andare a Gerusalemme e là essere giudicato di queste cose.
21Ma Paolo si appellò perché la sua causa fosse riservata al giudizio di Augusto, e così ordinai che fosse tenuto sotto custodia fino a quando potrò inviarlo a Cesare».
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