| (Testo CEI74) 11 18Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io.
21Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli! Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi anch'io.
22Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io!
23Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.
24Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi;
25tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde.
26Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli;
27fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.
28E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.
29Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
30Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza.
| (Testo TILC) 11 18Molti si vantano per motivi puramente umani; anch'io mi vanterò.
21Si vede che io sono stato troppo debole! Lo dico a mia vergogna. A ogni modo, se quelli osano vantarsi di qualcosa (parlo proprio da pazzo), mi vanterò anch'io.
22Essi sono Ebrei? Lo sono anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono discendenti di Abramo? Anch'io!
23Sono servi di Cristo? Ebbene, dirò uno sproposito: io lo sono più di loro. Io ho lavorato più di loro; sono stato in prigione più di loro; sono stato picchiato più di loro. Più di loro ho affrontato pericoli mortali:
24cinque volte ho ricevuto le trentanove frustate dagli Ebrei;
25tre volte sono stato bastonato dai Romani; una volta sono stato ferito a colpi di pietra; tre volte ho fatto naufragio, e una volta ho passato un giorno e una notte in balìa delle onde.
26E ancora: lunghi viaggi a piedi, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli da parte degli Ebrei e dei pagani, pericoli nelle città, nei luoghi deserti e sul mare, pericoli da parte dei falsi fratelli.
27Ho sopportato duri lavori ed estenuanti fatiche; ho trascorso molte notti senza potere dormire; ho patito la fame e la sete; parecchie volte sono stato costretto a digiunare; sono rimasto al freddo e non avevo di che coprirmi.
28E, oltre a tutto questo, ogni giorno ho avuto il peso delle preoccupazioni per tutte le comunità.
29Se qualcuno è in difficoltà, io soffro con lui. Se qualcuno è debole nella fede, io sono tormentato per lui.
30Se proprio bisogna vantarsi, io mi vanterò della mia debolezza.
| (Testo CEI2008) 11 18Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io.
21Lo dico con vergogna, come se fossimo stati deboli! Tuttavia, in quello in cui qualcuno osa vantarsi - lo dico da stolto - oso vantarmi anch'io.
22Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io!
23Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.
24Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno;
25tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde.
26Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli;
27disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.
28Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.
29Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
30Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza.
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