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Vangelo secondo Matteo
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(Testo CEI74)

18
Perdono delle offese

21Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». 22E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.

Parabola del servo spietato

23A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. 24Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. 25Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. 26Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. 27Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. 28Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! 29Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. 30Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.

31Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. 32Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. 33Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? 34E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. 35Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».

(Testo TILC)

18
Il perdono. Parabola del servo crudele
(vedi Luca 17, 4)

21Allora Pietro si avvicinò a Gesù e gli domandò:
- Signore, quante volte dovrò perdonare a un mio fratello che mi fa del male? Fino a sette volte?
22Rispose Gesù:
- No, non dico fino a sette volte, ma fino a settanta volta sette!
23'Perché il regno di Dio è così.
'Un re decise di controllare i servi che avevano amministrato i suoi beni. 24Stava facendo i suoi conti, quando gli portarono un servitore che doveva pagargli un'enorme somma di denaro.
25'Ma costui non poteva pagare, e per questo il re ordinò di venderlo come schiavo e di vendere anche sua moglie, i suoi figli e ciò che possedeva, per fargli pagare il debito.
26'Allora il servitore si inginocchiò davanti al re e si mise a pregarlo: 'Abbi pazienza con me e ti pagherò tutto!'.
27'Il re ebbe pietà di lui: cancellò il suo debito e lo lasciò andare.
28'Appena uscito, quel servitore incontrò un suo compagno che doveva pagargli una piccola somma di denaro. Lo prese per il collo e lo stringeva fino a soffocarlo mentre diceva:
- Paga quel che mi devi!
29'L'altro cadde ai suoi piedi e si mise a supplicarlo:
- Abbi pazienza con me e ti pagherò.
30'Ma costui non volle saperne, anzi lo fece mettere in prigione fino a quando non avesse pagato tutto il debito.
31'Gli altri servitori videro queste cose e rimasero molto dispiaciuti. Andarono dal re e gli raccontarono tutto quel che era accaduto. 32Allora il re chiamò di nuovo quel servitore e gli disse: 'Servo crudele! Io ti ho perdonato quel debito enorme perché tu mi hai supplicato. 33Dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te'.
34'Poi, pieno di collera, lo fece mettere in prigione fino a quando non avesse pagato tutto il debito'.
35E Gesù aggiunse: 'Così il Padre mio che è in cielo farà con ciascuno di voi, se non perdonerete generosamente al vostro fratello'.

(Testo CEI2008)

18
Parabola del servo spietato

21Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». 22E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
23Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. 24Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. 25Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. 26Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: «Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa». 27Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
28Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: «Restituisci quello che devi!». 29Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: «Abbi pazienza con me e ti restituirò». 30Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
31Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. 32Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: «Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. 33Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?». 34Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. 35Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

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