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Secondo libro dei Re
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(Testo CEI74)

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La guarigione di Nàaman

1Nàaman, capo dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la vittoria agli Aramei. Ma questo uomo prode era lebbroso. 2Ora bande aramee in una razzia avevano rapito dal paese di Israele una giovinetta, che era finita al servizio della moglie di Nàaman. 3Essa disse alla padrona: «Se il mio signore si rivolgesse al profeta che è in Samaria, certo lo libererebbe dalla lebbra». 4Nàaman andò a riferire al suo signore: «La giovane che proviene dal paese di Israele ha detto così e così». 5Il re di Aram gli disse: «Vacci! Io invierò una lettera al re di Israele». Quegli partì, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci vestiti. 6Portò la lettera al re di Israele, nella quale si diceva: «Ebbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Nàaman, mio ministro, perché tu lo curi dalla lebbra». 7Letta la lettera, il re di Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi un lebbroso da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli cerca pretesti contro di me».

8Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciate le vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele». 9Nàaman arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 10Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Và, bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito». 11Nàaman si sdegnò e se ne andò protestando: «Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, si fermerà, invocherà il nome del Signore suo Dio, toccando con la mano la parte malata e sparirà la lebbra. 12Forse l'Abana e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque di Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per essere guarito?». Si voltò e se ne partì adirato. 13Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: bagnati e sarai guarito». 14Egli, allora, scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto; egli era guarito.

15Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e si presentò a lui dicendo: «Ebbene, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele». Ora accetta un dono dal tuo servo».

(Testo TILC)

5
Guarigione di Naaman

1Il comandante dell'esercito del re di Aram si chiamava Naaman. Il suo re lo stimava molto e lo teneva in grande considerazione, perché, per mezzo di Naaman, il Signore aveva fatto vincere una guerra agli Aramei. Questo valoroso soldato, però, aveva una grande malattia della pelle. 2Una volta, una banda di Aramei era andata a far razzie nel territorio d'Israele. Avevano preso prigioniera una ragazza, che poi era diventata serva della moglie di Naaman. 3Un giorno, la ragazza disse alla sua padrona: 'Basterebbe che il mio padrone potesse incontrare il profeta che sta a Samaria: lui lo guarirebbe!'. 4Naaman andò a riferire al suo re quel che aveva detto la ragazza israelita. 5Il re di Aram gli rispose: 'Parti subito: io ti darò una lettera per il re d'Israele'. Naaman prese con sé circa trecentocinquanta chili d'argento, sessantacinque d'oro, dieci abiti di lusso e partì. 6Consegnò la lettera al re d'Israele. C'era scritto: 'Con questa lettera ti presento il mio servitore Naaman: guariscilo dalla sua malattia'. 7Lette queste parole, preoccupato, il re d'Israele si strappò i vestiti. Esclamò: 'Questo mi manda uno perché io lo guarisca. Come se io fossi un dio e avessi il potere di far vivere o morire! È chiaro; cerca un pretesto contro di me! Lo vedete anche voi'. 8Quando il profeta Eliseo venne a sapere che il re si era strappato i vestiti, gli mandò a dire: 'Perché fai così? Se quell'uomo viene da me, si accorgerà che in Israele c'è un profeta!'. 9Naaman andò a casa di Eliseo, con i suoi cavalli e i suoi carri, e si fermò sulla porta. 10Eliseo mandò un messaggero a dirgli:
- Va' al fiume Giordano: immergiti sette volte nelle sue acque. Il tuo corpo tornerà sano e tu sarai purificato. 11Naaman se ne andò furibondo, dicendo: - Io pensavo: a uno come me il profeta verrà certamente incontro; poi pregherà il suo Dio, il Signore, toccherà con la mano la parte malata e farà sparire il mio male. 12I fiumi di Damasco, l'Abana e il Parpar, sono certamente migliori di tutti i corsi d'acqua d'Israele. Per essere purificato, non bastava immergersi nelle loro acque? Naaman si voltò e se ne andò furibondo. 13l suoi servi si avvicinarono e gli dissero:
- Padre, se il profeta ti avesse ordinato una cosa difficile, certamente l'avresti fatta. Ti chiede soltanto di immergerti nell'acqua per purificarti: perché non farlo?
14Naaman andò al fiume Giordano. Si immerse nelle acque, sette volte, come il profeta aveva detto, e fu purificato: la sua pelle ridiventò come quella di un bambino.
15Allora Naaman tornò dal profeta con tutti i suoi uomini. Si presentò davanti a lui e gli disse:
- Ora so che in tutta la terra c'è soltanto un Dio, quello d'Israele! Accetta adesso il dono che io, tuo servo, voglio farti.

(Testo CEI2008)

5
1 Naamàn, comandante dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramei. Ma quest'uomo prode era lebbroso. 2Ora bande aramee avevano condotto via prigioniera dalla terra d'Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. 3Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samaria, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». 4Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d'Israele ha detto così e così». 5Il re di Aram gli disse: «Va' pure, io stesso invierò una lettera al re d'Israele». Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci mute di abiti. 6Portò la lettera al re d'Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». 7Letta la lettera, il re d'Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».
8Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re d'Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele». 9Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 10Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va', bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato». 11Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: «Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra». 12Forse l'Abanà e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque d'Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato. 13Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: «Bàgnati e sarai purificato»». 14Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato.
15Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo».
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