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(Testo CEI74)

21
Nascita di Isacco

Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a Sara come aveva promesso. Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato. Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito. Abramo circoncise suo figlio Isacco, quando questi ebbe otto giorni, come Dio gli aveva comandato. Abramo aveva cento anni, quando gli nacque il figlio Isacco. Allora Sara disse: «Motivo di lieto riso mi ha dato Dio: chiunque lo saprà sorriderà di me!». Poi disse: «Chi avrebbe mai detto ad Abramo: Sara deve allattare figli! Eppure gli ho partorito un figlio nella sua vecchiaia!».

Agar e Ismaele cacciati

Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato. Ma Sara vide che il figlio di Agar l'Egiziana, quello che essa aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio Isacco. Disse allora ad Abramo: «Scaccia questa schiava e suo figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco». La cosa dispiacque molto ad Abramo per riguardo a suo figlio. Ma Dio disse ad Abramo: «Non ti dispiaccia questo, per il fanciullo e la tua schiava: ascolta la parola di Sara in quanto ti dice, ascolta la sua voce, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una stirpe. Ma io farò diventare una grande nazione anche il figlio della schiava, perché è tua prole». Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre di acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Essa se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea. Tutta l'acqua dell'otre era venuta a mancare. Allora essa depose il fanciullo sotto un cespuglio e andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d'arco, perché diceva: «Non voglio veder morire il fanciullo!». Quando gli si fu seduta di fronte, egli alzò la voce e pianse. Ma Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. Alzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione». Dio le aprì gli occhi ed essa vide un pozzo d'acqua. Allora andò a riempire l'otre e fece bere il fanciullo. E Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne un tiratore d'arco. Egli abitò nel deserto di Paran e sua madre gli prese una moglie del paese d'Egitto.

Abramo e Abimèlech a Bersabea

In quel tempo Abimèlech con Picol, capo del suo esercito, disse ad Abramo: «Dio è con te in quanto fai. Ebbene, giurami qui per Dio che tu non ingannerai né me né i miei figli né i miei discendenti: come io ho agito amichevolmente con te, così tu agirai con me e con il paese nel quale sei forestiero». Rispose Abramo: «Io lo giuro». Ma Abramo rimproverò Abimèlech a causa di un pozzo d'acqua, che i servi di Abimèlech avevano usurpato. Abimèlech disse: «Io non so chi abbia fatto questa cosa: né tu me ne hai informato, né io ne ho sentito parlare se non oggi». Allora Abramo prese alcuni capi del gregge e dell'armento, li diede ad Abimèlech: tra loro due conclusero un'alleanza. Poi Abramo mise in disparte sette agnelle del gregge. Abimèlech disse ad Abramo: «Che significano quelle sette agnelle che hai messe in disparte?». Rispose: «Tu accetterai queste sette agnelle dalla mia mano, perché ciò mi valga di testimonianza che io ho scavato questo pozzo». Per questo quel luogo si chiamò Bersabea, perché là fecero giuramento tutti e due. E dopo che ebbero concluso l'alleanza a Bersabea, Abimèlech si alzò con Picol, capo del suo esercito, e ritornarono nel paese dei Filistei. Abramo piantò un tamerice in Bersabea, e lì invocò il nome del Signore, Dio dell'eternità. E fu forestiero nel paese dei Filistei per molto tempo.

(Testo TILC)

21
Nascita di Isacco

Come aveva detto, il Signore agì in favore di Sara. Fece per lei quel che aveva promesso. Anche se Abramo era già vecchio, Sara rimase incinta, e nel tempo che Dio le aveva annunziato diede alla luce un figlio. Abramo chiamò Isacco, questo figlio avuto da Sara. Quando ebbe otto giorni lo circoncise, come Dio aveva comandato.
Abramo aveva cento anni quando gli nacque Isacco. Sara disse: 'Dio mi ha dato la gioia di ridere. Chiunque verrà a saperlo riderà con me'. E aggiunse: 'Chi avrebbe mai detto ad Abramo: Sara allatterà figli? Eppure io gli ho dato un figlio nella sua vecchiaia'.

Agar e Ismaele

Isacco cresceva. Nel giorno del suo svezzamento Abramo organizzò una grande festa.
Sara notò il figlio che Abramo aveva avuto da Agar, l'Egiziana: stava scherzando con suo figlio Isacco. Allora disse ad Abramo: 'Manda via questa schiava e suo figlio. Egli non deve spartire l'eredità con mio figlio Isacco!'.
Questo dispiacque molto ad Abramo, perché anche Ismaele era suo figlio. Ma Dio gli disse: 'Non rattristarti per la tua schiava e per il ragazzo. Accontenta Sara in tutto quello che ti chiederà, perché per mezzo di Isacco tu avrai discendenti. Ma anche il figlio di questa tua schiava darà origine a un grande popolo, perché anche lui è tuo figlio'.
Allora Abramo si alzò di buon mattino, prese del pane e un otre d'acqua, li pose sulle spalle di Agar, le diede pure il figlio e la mandò via. Essa se ne andò e si smarrì nel deserto di Bersabea. Quando non ci fu più acqua nell'otre, prese il figlio e lo lasciò sotto un cespuglio. Si allontanò e si mise seduta di fronte a lui, a un centinaio di metri. Diceva fra sé: 'Non voglio veder morire mio figlio'. E standosene lì seduta si mise a piangere.
Dio udì il lamento del ragazzo, e I'angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: 'Agar, che hai? Non temere perché Dio ha udito la voce del ragazzo. Alzati, riprendi il ragazzo e abbi cura di lui, perché io lo farò diventare padre di un grande popolo'.
Poi Dio le aprì gli occhi e Agar notò una sorgente d'acqua. Andò a riempire l'otre e diede da bere al ragazzo.
Dio protesse il ragazzo che cresceva e abitava nel deserto di Paran. Diventò un esperto cacciatore. Sua madre gli diede in moglie un'Egiziana.

Alleanza tra Abramo e Abimelech

In quel tempo il re Abimelech, accompagnato da Picol, capo del suo esercito, disse ad Abramo:
- Dio è con te in tutto quello che fai. Ebbene, giurami subito, davanti a Dio, che tu non tradirai né me, né i miei figli, né i miei discendenti. Io sono stato leale con te, così prometti che anche tu sarai leale con me e verso il paese che ti ospita.
Abramo rispose:
- Lo giuro!
Però Abramo protestò con Abimelech a proposito di un pozzo che i servi del re avevano preso con la forza. Abimelech rispose: - Non so chi ha fatto questo. Tu non me ne avevi mai parlato. Lo sento per la prima volta. Allora Abramo donò pecore e buoi ad Abimelech. Così conclusero un'alleanza tra loro. Inoltre Abramo mise da parte sette agnelle del gregge. Abimelech gli chiese: - Che significato hanno le sette agnelle messe da parte?
Abramo rispose:
- Tu devi accettare direttamente dalle mie mani queste sette agnelle. In tal modo riconoscerai che sono stato io a scavare questo pozzo.
Quel pozzo fu chiamato 'Bersabea', perché lì Abramo e Abimelech avevano fatto un patto.
Dopo aver concluso I'alleanza a Bersabea, Abimelech e Picol, capo del suo esercito, se ne tornarono nella regione dei Filistei. Allora Abramo piantò un terebinto a Bersabea e adorò il Signore, il Dio eterno.
Per molto tempo Abramo abitò come straniero nel territorio dei Filistei.

(Testo CEI2008)

21
Nascita di Isacco e cacciata di Agar e di Ismaele

Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a Sara come aveva promesso. Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato. Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito. Abramo circoncise suo figlio Isacco quando questi ebbe otto giorni, come Dio gli aveva comandato. Abramo aveva cento anni quando gli nacque il figlio Isacco. Allora Sara disse: «Motivo di lieto riso mi ha dato Dio: chiunque lo saprà riderà lietamente di me!». Poi disse: «Chi avrebbe mai detto ad Abramo che Sara avrebbe allattato figli? Eppure gli ho partorito un figlio nella sua vecchiaia!».
Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato. Ma Sara vide che il figlio di Agar l'Egiziana, quello che lei aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio Isacco. Disse allora ad Abramo: «Scaccia questa schiava e suo figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco». La cosa sembrò un gran male agli occhi di Abramo a motivo di suo figlio. Ma Dio disse ad Abramo: «Non sembri male ai tuoi occhi questo, riguardo al fanciullo e alla tua schiava: ascolta la voce di Sara in tutto quello che ti dice, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una stirpe. Ma io farò diventare una nazione anche il figlio della schiava, perché è tua discendenza».
Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre d'acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Ella se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea. Tutta l'acqua dell'otre era venuta a mancare. Allora depose il fanciullo sotto un cespuglio e andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d'arco, perché diceva: «Non voglio veder morire il fanciullo!». Sedutasi di fronte, alzò la voce e pianse. Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. Àlzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione». Dio le aprì gli occhi ed ella vide un pozzo d'acqua. Allora andò a riempire l'otre e diede da bere al fanciullo. E Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne un tiratore d'arco. Egli abitò nel deserto di Paran e sua madre gli prese una moglie della terra d'Egitto.

Disputa tra Abramo e Abimèlec

In quel tempo Abimèlec con Picol, capo del suo esercito, disse ad Abramo: «Dio è con te in quello che fai. Ebbene, giurami qui per Dio che tu non ingannerai né me né la mia prole né i miei discendenti: come io ho agito lealmente con te, così tu agirai con me e con la terra nella quale sei ospitato». Rispose Abramo: «Io lo giuro». Ma Abramo rimproverò Abimèlec a causa di un pozzo d'acqua, che i servi di Abimèlec avevano usurpato. Abimèlec disse: «Io non so chi abbia fatto questa cosa: né tu me ne hai informato né io ne ho sentito parlare prima d'oggi». Allora Abramo prese alcuni capi del gregge e dell'armento e li diede ad Abimèlec: tra loro due conclusero un'alleanza. Poi Abramo mise in disparte sette agnelle del gregge. Abimèlec disse ad Abramo: «Che significano quelle sette agnelle che hai messo in disparte?». Rispose: «Tu accetterai queste sette agnelle dalla mia mano, perché ciò mi valga di testimonianza che ho scavato io questo pozzo». Per questo quel luogo si chiamò Bersabea, perché là fecero giuramento tutti e due. E dopo che ebbero concluso l'alleanza a Bersabea, Abimèlec si alzò con Picol, capo del suo esercito, e ritornarono nel territorio dei Filistei. Abramo piantò un tamerisco a Bersabea, e lì invocò il nome del Signore, Dio dell'eternità. E visse come forestiero nel territorio dei Filistei per molto tempo.

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