| (Testo TILC) 32 Gli Assiri assediano Gerusalemme (vedi 2 Re 18, 13-16)
1Dopo che Ezechia si era mostrato fedele a Dio, Sennacherib, re d'Assiria, invase il regno di Giuda. Assediò le città fortificate con l'idea di conquistarle.
2Ezechia si rese conto che Sennacherib si preparava ad attaccare anche Gerusalemme.
3-4Si consigliò con i suoi ministri e ufficiali e decise di far chiudere i pozzi d'acqua che erano all'esterno delle mura per togliere agli Assiri la possibilità di rifornirsi d'acqua durante l'assedio. Il progetto fu approvato. Fu impiegato un gran numero di operai: tutti i pozzi furono chiusi e il torrente fu deviato in un canale sotterraneo.
5Con grande decisione Ezechia fece riparare le mura dov'erano diroccate, fece sopraelevare le torri e costruire un secondo muro più esterno. Fortificò il terrapieno del Millo della Città di Davide e fece preparare lance e scudi in quantità.
6A capo degli uomini di Gerusalemme stabilì alcuni comandanti, li chiamò presso di sé nella piazza davanti alla porta della città e li incoraggiò con questo discorso:
7'Siate coraggiosi e forti: non dovete avere nessuna paura del re d'Assiria e del suo grande esercito, perché con noi c'è uno più forte.
8Il re d'Assiria ha una grande forza terrena, ma con noi c'è il Signore nostro Dio. Egli ci aiuterà e combatterà la nostra battaglia'. Queste parole di Ezechia, re di Giuda, diedero coraggio al popolo.
Il re d'Assiria si rivolge agli abitanti di Gerusalemme (vedi 2 Re 18, 17-37; Isaia 36, 2-22)
9Il re d'Assiria Sennacherib stava assediando con tutto il suo esercito la città di Lachis. Un giorno mandò messaggeri al re Ezechia e a tutti gli abitanti di Gerusalemme.
10Il messaggio di Sennacherib re d'Assiria diceva: 'Perché volete rimanere chiusi dentro Gerusalemme come in una fortezza? In chi avete tanta fiducia?
11Il vostro re Ezechia dice che il Signore vostro Dio vi salverà dal nostro potere, ma vi inganna. Finirete per morire di fame e di sete.
12Questo Ezechia, infatti, ha ordinato agli abitanti di Gerusalemme e di Giuda di adorare il Signore e offrirgli incenso soltanto sull'altare di Gerusalemme e ha fatto distruggere tutti gli altari e santuari del vostro Dio.
13Non ricordate quello che io e i miei predecessori abbiamo fatto a tutti gli altri popoli? In nessuna parte della terra c'è mai stato un dio che abbia potuto impedirci di conquistare un territorio.
14Quando noi abbiamo deciso di sterminare un popolo, nessuna divinità ha mai potuto salvarlo. Potrebbe salvarvi il vostro Dio?
15Non lasciatevi facilmente illudere e ingannare da Ezechia. Non fidatevi delle sue promesse. Ve lo ripeto: nessun dio di nessun popolo o regno ha mai potuto liberare nessuno dal dominio dell'Assiria! Non potranno farlo neppure i vostri dèi'.
Sennacherib, re d'Assiria, insulta il Signore (vedi 2 Re 19, 14-19; Isaia 37, 14-20)
16I messaggeri assiri dissero anche altre cose contro il Signore Dio e contro Ezechia suo servitore.
17Consegnarono una lettera di Sennacherib che insultava il Signore Dio d'Israele. Essa diceva: 'Nessun dio della terra ha mai salvato il suo popolo dal mio potere e neppure il dio di Ezechia salverà il suo'.
18I messaggeri gridavano frasi come queste in ebraico, rivolti alla gente di Gerusalemme che stava ad ascoltare sulle mura. Volevano scoraggiarla e spaventarla per impadronirsi della città.
19Parlavano del Dio di Gerusalemme come se fosse una statua fabbricata dagli uomini come gli dèi degli altri popoli della terra.
Fuga degli Assiri e morte di Sennacherib (vedi 2 Re 19, 15.35-37; Isaia 37, 15.36-38)
20Il re Ezechia, insieme con il profeta Isaia figlio di Amoz, rivolse preghiere e invocazioni al cielo.
21Il Signore, allora, mandò un angelo; fece morire nell'accampamento assiro tutti i comandanti, gli ufficiali e i soldati più forti. Sennacherib, pieno di vergogna, se ne tornò in patria. Quando entrò nel tempio del suo dio, fu assassinato da alcuni dei suoi stessi figli.
22Così il Signore salvò dal re d'Assiria e da tutti i nemici Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme e ridonò loro la pace su tutti i confini.
23 Per ringraziare il Signore, molti portarono offerte a Gerusalemme. Fecero anche preziosi regali a Ezechia re di Giuda che, da allora, fu sempre più rispettato da tutti i popoli.
Fine del regno di Ezechia (vedi 2 Re 20, 1-21; Isaia 38, 1-8;39)
24Dopo un po' di tempo Ezechia si ammalò e fu in punto di morte. Si rivolse al Signore con una preghiera e il Signore gli diede un segno che sarebbe guarito.
25Ma Ezechia non fu riconoscente al Signore per il beneficio ricevuto. Si sentiva troppo sicuro di sé, così attirò il castigo su di sé, su Gerusalemme e sul suo regno.
26Ma poi, sia lui sia gli abitanti di Gerusalemme riconobbero il loro orgoglio e si umiliarono. Il Signore non mandò più castighi per il resto della vita di Ezechia.
27Anzi, la ricchezza e il prestigio di Ezechia aumentarono ancora. Egli si fece costruire depositi per custodire l'argento, l'oro, le pietre preziose, i profumi rari, gli scudi e gli altri oggetti di valore di sua proprietà.
28Aveva magazzini per l'ammasso del grano, del vino nuovo e dell'olio; stalle per ogni tipo di bestiame e greggi custoditi negli ovili.
29Possedeva pecore e buoi in grandissima quantità. Si fece anche costruire alcune città, perché il Signore gli aveva donato una ricchezza immensa.
30Ezechia fece deviare il corso del torrente Ghicon. Chiuse l'uscita superiore e convogliò le acque verso ovest in un canale sotterraneo che saliva all'interno della Città di Davide. Ezechia ebbe successo in ogni sua azione.
31Così avvenne anche quando arrivarono gli ambasciatori mandati dalle autorità di Babilonia per informarsi di un fatto straordinario che era avvenuto nel regno di Giuda. In quell'occasione Dio aveva lasciato che Ezechia agisse di sua iniziativa per verificare la sua fedeltà.
32Il resto della vita di Ezechia è raccontato nel libro 'I re di Giuda e d'Israele' e nelle 'Rivelazioni del profeta Isaia figlio di Amoz'. Là si parla anche della sua fedeltà al Signore.
33Quando morì, Ezechia fu sepolto nella zona alta delle tombe dei discendenti di Davide. Gli abitanti di Gerusalemme e di Giuda gli resero grandi onori. Dopo di lui regnò suo figlio Manasse.
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