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Secondo libro dei Maccabei
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(Testo TILC)

10
(vedi 1 Maccabei 4, 36-61)

1Giuda Maccabeo e i suoi compagni, guidati dal Signore, riconquistarono il tempio e la città di Gerusalemme. 2Demolirono gli altari che i pagani avevano costruito sulla piazza del mercato e distrussero tutti i loro luoghi di culto. 3Poi purificarono il tempio e costruirono un nuovo altare. Accesero il fuoco con scintille fatte sprigionare da pietre focaie e offrirono sacrifici per la prima volta dopo due anni di interruzione. Fecero bruciare l'incenso, accesero le lampade ed esposero i pani sacri sulla mensa. 4Dopo aver compiuto questi riti, si prostrarono a terra e pregarono il Signore di non farli mai più cadere in una disgrazia simile. Gli domandarono di castigarli subito con moderazione, se succedeva loro di peccare, ma di non abbandonarli nelle mani di gente empia e crudele.
5Il tempio fu purificato proprio nell'anniversario del giorno in cui i pagani lo avevano profanato. Difatti era il 25 del mese chiamato Casleu. 6Gli Ebrei fecero festa per otto giorni, come in occasione della festa delle Tende. Era ancora vivo in loro il ricordo di come, poco tempo prima, avevano passato la festa delle Tende: raminghi tra monti e grotte come bestie selvagge. 7Portarono in processione bastoni ornati, rami verdi e palme, e innalzarono inni a Dio, che aveva reso possibile la purificazione del suo tempio. 8Infine, in assemblea, decisero di celebrare ogni anno quella data e presero questo impegno, con votazione unanime, a nome di tutto il popolo ebreo.

Antioco Eupatore succede a suo padre

9Abbiamo appena raccontato come morì Antioco, detto Epifane. 10Ora descriveremo quello che accadde sotto il regno di Antioco Eupatore, figlio di quel maledetto. Ci limiteremo però a riassumere i mali provocati dalle sue guerre. 11Dopo essere salito al trono, Antioco Eupatore nominò capo del governo un certo Lisia, che era governatore delle regioni della Celesiria e della Fenicia. 12Prima di lui governò quelle regioni Tolomeo, soprannominato Macrone. Egli però si era sforzato di trattare gli Ebrei con giustizia e fu il primo a cercare di risolvere pacificamente i loro problemi, dopo tutte le ingiustizie che avevano subito. 13Per questo alcuni dei più stretti collaboratori del re accusarono Tolomeo Macrone presso Antioco Eupatore. Da tutte le parti Tolomeo si sentiva chiamare traditore. Lo accusavano di aver abbandonato l'isola di Cipro, che gli era stata affidata da Filometore e di essere passato dalla parte di Antioco Epifane. Egli allora, resosi conto di non essere stato all'altezza del suo compito, per disperazione si tolse la vita con il veleno.

Giuda attacca le fortezze dell'Idumea
(vedi 1 Maccabei 5, 1-8)

14Gorgia, diventato governatore dell'Idumea, arruolava delle truppe di mercenari e cercava tutti i pretesti per far guerra agli Ebrei. 15Nello stesso tempo anche gli Idumei, che erano padroni di importanti fortezze, facevano rappresaglie contro gli Ebrei. Nel tentativo di provocarli alla guerra, accoglievano tutti quelli che erano stati espulsi da Gerusalemme. 16Allora Giuda Maccabeo e i suoi soldati fecero una preghiera pubblica e domandarono a Dio di combattere al loro fianco. Poi si misero in marcia contro le fortezze degli Idumei. 17Dopo un violento attacco, ottennero il controllo delle posizioni e respinsero quanti combattevano sulle mura. Sgozzarono tutti quelli che capitavano sotto: ne uccisero non meno di ventimila. 18Ma almeno novemila soldati nemici si rifugiarono in due torri molto fortificate e fornite di tutto quello che ci vuole per resistere a un assedio. 19Allora Giuda Maccabeo lasciò là Simone e Giuseppe, insieme a Zaccheo e ai suoi soldati, in numero sufficiente per continuare l'assedio. Lui invece partì per andare altrove, dove era più urgente la sua presenza. 20Ma i soldati di Simone, attirati dal guadagno, per denaro si lasciarono corrompere da alcuni nemici assediati nelle due torri. Intascarono la somma di settantamila monete d'argento e ne lasciarono scappare un certo numero. 21Quando venne a sapere quel che era accaduto, Giuda Maccabeo radunò i capi delle truppe. Egli accusò i colpevoli di avere venduto per denaro i loro fratelli in cambio della libertà di alcuni nemici. 22Perciò mise a morte quei traditori e poi espugnò subito le due torri. 23Sotto la sua direzione l'impresa ebbe successo, e Giuda uccise nelle due fortezze più di ventimila uomini.

Giuda occupa Ghezer

24Timoteo, che in precedenza era stato sconfitto dagli Ebrei, radunò un grosso esercito di mercenari e una gran quantità di cavalli provenienti dall'Asia. Poi venne in Giudea con l'intenzione di conquistarla con le armi. 25All'avvicinarsi di Timoteo, Giuda Maccabeo e i suoi uomini si misero a supplicare Dio. In segno di tristezza, si cosparsero il capo di cenere e indossarono vestiti di sacco. 26Distesi a terra ai piedi dell'altare, pregarono il Signore di essere misericordioso con loro e dimostrarsi nemico dei loro nemici e avversario dei loro avversari, come aveva promesso nel libro della legge. 27Al termine della preghiera, impugnarono le armi, avanzarono fino a una certa distanza da Gerusalemme e si fermarono vicino ai nemici. 28L'indomani, appena si fece chiaro, i due eserciti attaccarono battaglia. Gli Ebrei avevano come garanzia di successo e di vittoria, oltre il proprio valore, il Signore stesso loro sicuro rifugio. Gli altri, invece, nel combattimento erano sostenuti solo dal loro furore. 29Nel mezzo della battaglia, alla vista dei nemici, apparvero dal cielo cinque uomini maestosi su cavalli dalle briglie d'oro, che si misero alla testa dei soldati ebrei. 30Presero in mezzo a loro Giuda Maccabeo e gli diedero riparo dietro le loro armature. Così nessuno poteva più colpirlo. I cinque lanciavano invece lampi e saette sui nemici che, abbagliati e sconvolti, si dispersero nel più completo disordine. 31Furono uccisi in tutto venticinquemilacinquecento fanti e seicento cavalieri nemici. 32Ma Timoteo riuscì a fuggire in una fortezza ben difesa, chiamata Ghezer, dove comandava Cherea. 33Giuda e i suoi uomini, pieni di entusiasmo, assediarono quella fortezza per quattro giorni. 34l nemici che si trovavano dentro pensavano di essere al sicuro e lanciavano orrende bestemmie e insulti. 35Ma all'alba del quinto giorno, venti giovani di Giuda Maccabeo, accesi di sdegno per le bestemmie sentite, si scagliarono contro la fortezza. Con un coraggio da eroi e un impeto da leoni, uccisero tutti quelli che capitavano loro nelle mani. 36Intanto, dal lato opposto, altri soldati ebrei attaccarono gli assediati e incendiarono le torri. Accesero dei roghi e bruciarono vivi quei bestemmiatori. Il primo gruppo di soldati sfondò la porta e fece entrare il resto dell'esercito. Essi furono i primi a occupare la città. 37Timoteo si era nascosto in una cisterna, ma fu scoperto e ucciso, e con lui anche suo fratello Cherea e Apollofane. 38Al termine di questa impresa, i soldati ebrei ringraziarono con inni e canti di lode il Signore, che aveva dato l'aiuto decisivo a Israele e aveva assicurato loro la vittoria.

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