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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
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  San Luigi Gonzaga

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: San Luigi Gonzaga
S0621 ; PO115

Luigi, primogenito del marchese di Mantova, nacque il 9 marzo 1568. Era un ragazzo vivace, impaziente, senza complessi, amava il gioco e si divertiva. La madre, Marta Tana di Chieri, gli insegnò a orientare decisamente la sua vita a Dio. E con la sua tenacia vi riuscì. Ricevuta la prima volta l’Eucaristia da san Carlo Borromeo, coltivò una forte unione con Gesù.
La grazia fece di lui un santo di grande dominio di sé, interamente votato alla carità. Il suo segreto di eroismo è la preghiera; già a 12 anni aveva deciso di dedicare 5 ore al giorno alla meditazione. Si sentì attratto alla vita religiosa. Col coraggio delle sue convinzioni, vinse l’opposizione del padre, rinunciò alla primogenitura e a 16 anni entrò nella Compagnia di Gesù, avendo a maestro spirituale san Roberto Bellarmino.
Lui, che riusciva bene negli affari, si dà assai più allo studio, alla preghiera, alla carità: mira alle missioni e al martirio. Gliene venne l’occasione, ma diversa da quelle sognate: scoppiò la peste e Luigi si prodigò talmente che la contrasse e ne morì il 21 giugno 1591 a soli 23 anni.
Catechista coi ragazzi, premuroso con i poveri e i malati, fatto tutto a tutti: modello e protettore dei giovani che vogliono vivere la propria fede in Cristo.

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Antifona d'ingresso
Chi ha mani innocenti e cuore puro salirà il monte del Signore
e starà nel suo luogo santo. (Cf. Sal 23,4.3)


Colletta
O Dio, fonte di ogni dono del cielo,
che in san Luigi [Gonzaga] hai unito in modo mirabile
l’innocenza della vita e la penitenza,
per i suoi meriti e la sua intercessione
fa’ che, se non l’abbiamo imitato nell’innocenza,
lo seguiamo sulla via della penitenza evangelica.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

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Prima lettura

2Re 11,1-4.9-18.20
Unsero Ioas e acclamarono: Viva il re!.

Dal secondo libro dei Re

In quei giorni, Atalìa, madre di Acazìa, visto che era morto suo figlio, si accinse a sterminare tutta la discendenza regale. Ma Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazìa, prese Ioas, figlio di Acazìa, sottraendolo ai figli del re destinati alla morte, e lo portò assieme alla sua nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalìa ed egli non fu messo a morte. Rimase nascosto presso di lei nel tempio del Signore per sei anni; intanto Atalìa regnava sul paese.
Il settimo anno Ioiadà mandò a chiamare i comandanti delle centinaia dei Carii e delle guardie e li fece venire presso di sé nel tempio del Signore. Egli concluse con loro un’alleanza, facendoli giurare nel tempio del Signore; quindi mostrò loro il figlio del re. I comandanti delle centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio il sabato e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiadà. Il sacerdote consegnò ai comandanti di centinaia lance e scudi, già appartenenti al re Davide, che erano nel tempio del Signore. Le guardie, ognuno con l’arma in pugno, si disposero dall’angolo destro del tempio fino all’angolo sinistro, lungo l’altare e l’edificio, in modo da circondare il re. Allora Ioiadà fece uscire il figlio del re e gli consegnò il diadema e il mandato; lo proclamarono re e lo unsero. Gli astanti batterono le mani e acclamarono: «Viva il re!».
Quando sentì il clamore delle guardie e del popolo, Atalìa si presentò al popolo nel tempio del Signore. Guardò, ed ecco che il re stava presso la colonna secondo l’usanza, i comandanti e i trombettieri erano presso il re, mentre tutto il popolo della terra era in festa e suonava le trombe. Atalìa si stracciò le vesti e gridò: «Congiura, congiura!». Il sacerdote Ioiadà ordinò ai comandanti delle centinaia, preposti all’esercito: «Conducetela fuori in mezzo alle file e chiunque la segue venga ucciso di spada». Il sacerdote infatti aveva detto: «Non sia uccisa nel tempio del Signore». Le misero addosso le mani ed essa raggiunse la reggia attraverso l’ingresso dei Cavalli e là fu uccisa.
Ioiadà concluse un’alleanza fra il Signore, il re e il popolo, affinché fosse il popolo del Signore, e così pure fra il re e il popolo. Tutto il popolo della terra entrò nel tempio di Baal e lo demolì, ne fece a pezzi completamente gli altari e le immagini e ammazzò Mattàn, sacerdote di Baal, davanti agli altari. Il sacerdote Ioiadà mise sorveglianti al tempio del Signore.
Tutto il popolo della terra era in festa e la città rimase tranquilla: Atalìa era stata uccisa con la spada nella reggia.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 131

Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.

Oppure:
Il Signore è fedele al suo patto.

Il Signore ha giurato a Davide,
promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono!

Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza
e i precetti che insegnerò loro,
anche i loro figli per sempre
siederanno sul tuo trono».

Sì, il Signore ha scelto Sion,
l’ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l’ho voluto.

Là farò germogliare una potenza per Davide,
preparerò una lampada per il mio consacrato.
Rivestirò di vergogna i suoi nemici,
mentre su di lui fiorirà la sua corona».

Canto al Vangelo (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.

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Vangelo

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Mt 6,19-23
Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La parola di Dio è luce sul nostro cammino, fondamento della nostra fede e alimento di comunione fraterna. Preghiamo insieme e diciamo:
Per la tua bontà, ascoltaci, Signore.

Perché la forza dello Spirito ci indichi il retto uso dei beni terreni per vivere attenti ai beni del cielo. Preghiamo:
Perché l'esortazione di Cristo a seguirlo, trovi ascoltatori attenti e disponibili, e continui a suscitare nella Chiesa vocazioni alla vita contemplativa. Preghiamo:
Perché tutte le classi sociali lavorino per costruire una convivenza più giusta e pacifica, basata sul rispetto della dignità dell'uomo. Preghiamo:
Perché i ricchi e gli avidi comprendano che anche le più grandi ricchezze terrene si consumano, e che solo i beni del cielo sono incorruttibili. Preghiamo:
Perché i giovani rifiutino gli idoli mondani e, sostenuti dalla testimonianza della comunità cristiana, preferiscano sempre la società dell'essere a quella dell'avere. Preghiamo:
Per gli evangelizzatori e i catechisti.
Per la purificazione dei nostri sentimenti.

O Dio, eterna luce e giorno senza tramonto, assisti il tuo popolo e conducilo alla meta del suo pellegrinaggio terreno, Cristo nostro Signore, che vive e regna con te per i secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Concedi, o Signore,
che, sull’esempio di san Luigi [Gonzaga],
partecipiamo al banchetto del cielo
sempre rivestiti dell’abito nuziale,
per ricevere l’abbondanza della tua grazia
con la comunione a questo mistero.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Diede loro il pane del cielo:
l’uomo mangiò il pane dei forti. (Sal 77,24-25)


Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti con il pane degli angeli,
fa’ che ti serviamo con purezza di vita
e, sull’esempio di san Luigi [Gonzaga],
viviamo in perenne rendimento di grazie.
Per Cristo nostro Signore.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net


    don Carlo Occelli       (Omelia del 23-06-2023)
Commento al Vangelo 23 giugno 2023
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(continua)

 
    don Domenico Bruno       (Omelia del 23-06-2023)
Il nostro audio quotidiano
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(continua)

 
    don Giampaolo Centofanti       (Omelia del 23-06-2023)

Ogni cosa donata da Dio, anche un piatto di spaghetti e vongole, è un dono di grazia. Questo vuol dire che non di solo pane vive l'uomo. Non significa invece che da una parte ci sono le cose materiali e dall'altra quelle spirituali. Dunque non accumulare tesori sulla terra vuol dire che la fede orienta sempre più ad accogliere ogni cosa nella volontà di Dio, ...
(continua)

 
    don Carlo Occelli       (Omelia del 17-06-2022)
Commento al Vangelo 17 giugno 2022
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(continua)

 
    don Domenico Bruno       (Omelia del 17-06-2022)
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    don Nicola Salsa       (Omelia del 17-06-2022)
Dov'è il tuo tesoro, là sarà il tuo cuore (Mt 6,19-23)
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(continua)

 
    don Alessandro Farano       (Omelia del 17-06-2022)
Venerdì - XI Settimana del Tempo Ordinario - Anno C
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(continua)

 
    don Carlo Occelli       (Omelia del 18-06-2021)
Commento al Vangelo 18 giugno 2021
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(continua)

 
    don Marco Scandelli       (Omelia del 18-06-2021)
#2minutiDiVangelo - Venerdì XI T.O. - I diamanti del paradiso sono le azioni d'amore gratuito
Commento al Vangelo del Venerdì della XI settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo Mt 6 19-23 ...
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    don Domenico Bruno       (Omelia del 18-06-2021)
Il nostro audio quotidiano
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    don Nicola Salsa       (Omelia del 18-06-2021)
Dov'è il tuo cuore là sarà il tuo tesoro (Mt 6,19-23)
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(continua)

 
    don Alessandro Farano       (Omelia del 18-06-2021)
Venerdi? della XI settimana del Tempo Ordinario Anno B
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(continua)

 
    don Giampaolo Centofanti       (Omelia del 19-06-2020)

Gli evangelisti concordano nel descrivere in questo episodio per certi aspetti la più grande esultanza di Gesù. Dio si rivela ai piccoli. Questo è il segreto di Gesù stesso in quanto uomo e di Maria: sono docile e piccolo di cuore, il Signore ha guardato alla piccolezza della sua serva. Piccolezza non nel senso di umiltà. Maria non dice da sé stessa di esser ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 21-06-2019)
Commento su Mt 6, 22-23
"La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro tutto il tuo corpo sarà nella luce, ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!" Mt 6, 22-23 Come vivere questa Parola? Avere occhi puliti è quanto ci viene richiesto più volte nel Vangelo. La pure ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 22-06-2018)
Commento su Mt 6, 21-23
«Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l'occhio; perciò se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso: Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!». Mt 6, 21-23 Come vivere questa Parola? Nel Vangelo di og ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 19-06-2015)

Quale tesoro stiamo accumulando nella nostra vita? In chi o in che cosa facciamo affidamento? La crisi ci spaventa e per molti la mancanza di un lavoro uccide la speranza per il futuro. Stiamo vivendo le estreme conseguenze di una visione della vita e del profitto che hanno sacrificato l'uomo al denaro. Dobbiamo combattere per superare questa visione e torna ...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 20-06-2014)

Dov'è il nostro tesoro? Qual è la cosa a cui teniamo maggiormente? Verso cosa orientiamo le nostre energie? Lì è il nostro cuore, dice Gesù. E se, malauguratamente, il nostro tesoro è un conto in banca o il profitto, se il nostro rapporto col denaro è poco equilibrato, non funzionale, allora il nostro cuore è legato al portafoglio. La ricchezza è un dono di ...
(continua)