| (Testo CEI2008) 9 31La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria: si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero.
A Lidda Pietro guarisce un paralitico
32E avvenne che Pietro, mentre andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che abitavano a Lidda.
33Qui trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva su una barella perché era paralitico.
34Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto». E subito si alzò.
35Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saron e si convertirono al Signore.
A Giaffa Pietro risuscita una donna
36A Giaffa c'era una discepola chiamata Tabità - nome che significa Gazzella - la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine.
37Proprio in quei giorni ella si ammalò e morì. La lavarono e la posero in una stanza al piano superiore.
38E, poiché Lidda era vicina a Giaffa, i discepoli, udito che Pietro si trovava là, gli mandarono due uomini a invitarlo: «Non indugiare, vieni da noi!».
39Pietro allora si alzò e andò con loro. Appena arrivato, lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto, che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro.
40Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi, rivolto al corpo, disse: «Tabità, àlzati!». Ed ella aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere.
41Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i fedeli e le vedove e la presentò loro viva.
42La cosa fu risaputa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore.
43Pietro rimase a Giaffa parecchi giorni, presso un certo Simone, conciatore di pelli.
|