| (Testo CEI2008) 3 Il giudizio di Salomone
16Un giorno vennero dal re due prostitute e si presentarono innanzi a lui.
17Una delle due disse: «Perdona, mio signore! Io e questa donna abitiamo nella stessa casa; io ho partorito mentre lei era in casa.
18Tre giorni dopo il mio parto, anche questa donna ha partorito; noi stiamo insieme e non c'è nessun estraneo in casa fuori di noi due.
19Il figlio di questa donna è morto durante la notte, perché lei gli si era coricata sopra.
20Ella si è alzata nel cuore della notte, ha preso il mio figlio dal mio fianco, mentre la tua schiava dormiva, e se lo è messo in seno e sul mio seno ha messo il suo figlio morto.
21Al mattino mi sono alzata per allattare mio figlio, ma ecco, era morto. L'ho osservato bene al mattino; ecco, non era il figlio che avevo partorito io».
22L'altra donna disse: «Non è così! Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto». E quella, al contrario, diceva: «Non è così! Quello morto è tuo figlio, il mio è quello vivo». Discutevano così alla presenza del re.
23Il re disse: «Costei dice: «Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto», mentre quella dice: «Non è così! Tuo figlio è quello morto e il mio è quello vivo»».
24Allora il re ordinò: «Andate a prendermi una spada!». Portarono una spada davanti al re.
25Quindi il re aggiunse: «Tagliate in due il bambino vivo e datene una metà all'una e una metà all'altra».
26La donna il cui figlio era vivo si rivolse al re, poiché le sue viscere si erano commosse per il suo figlio, e disse: «Perdona, mio signore! Date a lei il bimbo vivo; non dovete farlo morire!». L'altra disse: «Non sia né mio né tuo; tagliate!».
27Presa la parola, il re disse: «Date alla prima il bimbo vivo; non dovete farlo morire. Quella è sua madre».
28Tutti gli Israeliti seppero della sentenza pronunciata dal re e provarono un profondo rispetto per il re, perché avevano constatato che la sapienza di Dio era in lui per rendere giustizia.
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