| (Testo CEI2008) 18 SECONDO DISCORSO DI BILDAD
1 Bildad di Suach prese a dire:
Bildad paragona la sorte di Giobbe a quella del malvagio
2«Quando porrai fine alle tue chiacchiere? Rifletti bene e poi parleremo.
3Perché ci consideri come bestie, ci fai passare per idioti ai tuoi occhi?
4Tu che ti rodi l'anima nel tuo furore, forse per causa tua sarà abbandonata la terra e le rupi si staccheranno dal loro posto?
5Certamente la luce del malvagio si spegnerà e più non brillerà la fiamma del suo focolare.
6La luce si offuscherà nella sua tenda e la lucerna si estinguerà sopra di lui.
7Il suo energico passo si accorcerà e i suoi progetti lo faranno precipitare,
8perché con i suoi piedi incapperà in una rete e tra le maglie camminerà.
9Un laccio l'afferrerà per il calcagno, un nodo scorsoio lo stringerà.
10Gli è nascosta per terra una fune e gli è tesa una trappola sul sentiero.
11Terrori lo spaventano da tutte le parti e gli stanno alle calcagna.
12Diventerà carestia la sua opulenza e la rovina è ritta al suo fianco.
13Un malanno divorerà la sua pelle, il primogenito della morte roderà le sue membra.
14Sarà tolto dalla tenda in cui fidava, per essere trascinato davanti al re dei terrori!
15Potresti abitare nella tenda che non è più sua; sulla sua dimora si spargerà zolfo.
16Al di sotto, le sue radici si seccheranno, sopra, appassiranno i suoi rami.
17Il suo ricordo sparirà dalla terra e il suo nome più non si udrà per la contrada.
18Lo getteranno dalla luce nel buio e dal mondo lo stermineranno.
19Non famiglia, non discendenza avrà nel suo popolo, non superstiti nei luoghi della sua residenza.
20Della sua fine stupirà l'occidente e l'oriente ne avrà orrore.
21Ecco qual è la sorte dell'iniquo: questa è la dimora di chi non riconosce Dio».
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