| (Testo CEI2008) 2 1Io sono un narciso della pianura di Saron, un giglio delle valli.
2Come un giglio fra i rovi, così l'amica mia tra le ragazze.
3Come un melo tra gli alberi del bosco, così l'amato mio tra i giovani. Alla sua ombra desiderata mi siedo, è dolce il suo frutto al mio palato.
4Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore.
5Sostenetemi con focacce d'uva passa, rinfrancatemi con mele, perché io sono malata d'amore.
6La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia.
7Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, per le gazzelle o per le cerve dei campi: non destate, non scuotete dal sonno l'amore, finché non lo desideri.
SECONDO POEMA
Lo sposo cerca la sposa
8Una voce! L'amato mio! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline.
9L'amato mio somiglia a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia dalle inferriate.
10Ora l'amato mio prende a dirmi: «Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!
11Perché, ecco, l'inverno è passato, è cessata la pioggia, se n'è andata;
12i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna.
13Il fico sta maturando i primi frutti e le viti in fiore spandono profumo. Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!
14O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è incantevole».
Intensità d'amore
15Prendeteci le volpi, le volpi piccoline che devastano le vigne: le nostre vigne sono in fiore.
16Il mio amato è mio e io sono sua; egli pascola fra i gigli.
17Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, ritorna, amato mio, simile a gazzella o a cerbiatto, sopra i monti degli aromi.
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