| (Testo CEI2008) 4 Pietro e Giovanni davanti al tribunale ebraico
1 Stavano ancora parlando al popolo, quando sopraggiunsero i sacerdoti, il comandante delle guardie del tempio e i sadducei,
2irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti.
3Li arrestarono e li misero in prigione fino al giorno dopo, dato che ormai era sera.
4Molti però di quelli che avevano ascoltato la Parola credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila.
5Il giorno dopo si riunirono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi,
6il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti.
7Li fecero comparire davanti a loro e si misero a interrogarli: «Con quale potere o in quale nome voi avete fatto questo?».
8Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani,
9visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato,
10sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato.
11Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo.
12In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».
13Vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione, rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù.
14Vedendo poi in piedi, vicino a loro, l'uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa replicare.
15Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro
16dicendo: «Che cosa dobbiamo fare a questi uomini? Un segno evidente è avvenuto per opera loro; esso è diventato talmente noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che non possiamo negarlo.
17Ma perché non si divulghi maggiormente tra il popolo, proibiamo loro con minacce di parlare ancora ad alcuno in quel nome».
18Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né di insegnare nel nome di Gesù.
19Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi.
20Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato».
21Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando in che modo poterli punire, li lasciarono andare a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l'accaduto.
22L'uomo infatti nel quale era avvenuto questo miracolo della guarigione aveva più di quarant'anni.
Preghiera dei cristiani nella persecuzione
23Rimessi in libertà, Pietro e Giovanni andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto loro i capi dei sacerdoti e gli anziani.
24Quando udirono questo, tutti insieme innalzarono la loro voce a Dio dicendo: «Signore, tu che hai creato il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano,
25tu che, per mezzo dello Spirito Santo, dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide: Perché le nazioni si agitarono e i popoli tramarono cose vane?
26Si sollevarono i re della terra e i prìncipi si allearono insieme contro il Signore e contro il suo Cristo;
27davvero in questa città Erode e Ponzio Pilato, con le nazioni e i popoli d'Israele, si sono alleati contro il tuo santo servo Gesù, che tu hai consacrato,
28per compiere ciò che la tua mano e la tua volontà avevano deciso che avvenisse.
29E ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di proclamare con tutta franchezza la tua parola,
30stendendo la tua mano affinché si compiano guarigioni, segni e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù».
31Quand'ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono colmati di Spirito Santo e proclamavano la parola di Dio con franchezza.
Un cuore solo e un'anima sola
32La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.
33Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.
34Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto
35e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno.
36Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa «figlio dell'esortazione», un levita originario di Cipro,
37padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli.
|