(Testo CEI2008) 88 Preghiera a Dio dal profondo dell'angoscia
1 Canto. Salmo. Dei figli di Core. Al maestro del coro. Sull'aria di «Macalàt leannòt». Maskil. Di Eman, l'Ezraita.
2 Signore, Dio della mia salvezza, davanti a te grido giorno e notte.
3 Giunga fino a te la mia preghiera, tendi l'orecchio alla mia supplica.
4 Io sono sazio di sventure, la mia vita è sull'orlo degli inferi.
5 Sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa, sono come un uomo ormai senza forze.
6 Sono libero, ma tra i morti, come gli uccisi stesi nel sepolcro, dei quali non conservi più il ricordo, recisi dalla tua mano.
7 Mi hai gettato nella fossa più profonda, negli abissi tenebrosi.
8 Pesa su di me il tuo furore e mi opprimi con tutti i tuoi flutti.
9 Hai allontanato da me i miei compagni, mi hai reso per loro un orrore. Sono prigioniero senza scampo,
10 si consumano i miei occhi nel patire. Tutto il giorno ti chiamo, Signore, verso di te protendo le mie mani.
11 Compi forse prodigi per i morti? O si alzano le ombre a darti lode?
12 Si narra forse la tua bontà nel sepolcro, la tua fedeltà nel regno della morte?
13 Si conoscono forse nelle tenebre i tuoi prodigi, la tua giustizia nella terra dell'oblio?
14 Ma io, Signore, a te grido aiuto e al mattino viene incontro a te la mia preghiera.
15 Perché, Signore, mi respingi? Perché mi nascondi il tuo volto?
16 Sin dall'infanzia sono povero e vicino alla morte, sfinito sotto il peso dei tuoi terrori.
17 Sopra di me è passata la tua collera, i tuoi spaventi mi hanno annientato,
18 mi circondano come acqua tutto il giorno, tutti insieme mi avvolgono.
19 Hai allontanato da me amici e conoscenti, mi fanno compagnia soltanto le tenebre.
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