(Testo CEI2008) 84 Canto di pellegrinaggio 
	Al maestro del coro. Su «I torchi». Dei figli di Core. Salmo.
  
	Quanto sono amabili le tue dimore, 	Signore degli eserciti! 
	L'anima mia anela 	e desidera gli atri del Signore. 	Il mio cuore e la mia carne 	esultano nel Dio vivente. 
	Anche il passero trova una casa 	e la rondine il nido 	dove porre i suoi piccoli, 	presso i tuoi altari, 	Signore degli eserciti, 	mio re e mio Dio. 
	Beato chi abita nella tua casa: 	senza fine canta le tue lodi. 
	Beato l'uomo che trova in te il suo rifugio 	e ha le tue vie nel suo cuore. 
	Passando per la valle del pianto 	la cambia in una sorgente; 	anche la prima pioggia 	l'ammanta di benedizioni. 
	Cresce lungo il cammino il suo vigore, 	finché compare davanti a Dio in Sion. 
	Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, 	porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe. 
	Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo, 	guarda il volto del tuo consacrato. 
	Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri 	che mille nella mia casa; 	stare sulla soglia della casa del mio Dio 	è meglio che abitare nelle tende dei malvagi. 
	Perché sole e scudo è il Signore Dio; 	il Signore concede grazia e gloria, 	non rifiuta il bene 	a chi cammina nell'integrità. 
	Signore degli eserciti, 	beato l'uomo che in te confida. 
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