(Testo CEI2008) 79 Lamento su Gerusalemme ridotta in macerie 
	Salmo. Di Asaf.
  	O Dio, nella tua eredità sono entrate le genti: 	hanno profanato il tuo santo tempio, 	hanno ridotto Gerusalemme in macerie. 
	Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi 	in pasto agli uccelli del cielo, 	la carne dei tuoi fedeli agli animali selvatici. 
	Hanno versato il loro sangue come acqua 	intorno a Gerusalemme 	e nessuno seppelliva. 
	Siamo divenuti il disprezzo dei nostri vicini, 	lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno. 
	Fino a quando sarai adirato, Signore: per sempre? 	Arderà come fuoco la tua gelosia? 
	Riversa il tuo sdegno sulle genti che non ti riconoscono 	e sui regni che non invocano il tuo nome, 
	perché hanno divorato Giacobbe, 	hanno devastato la sua dimora. 
	Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati: 	presto ci venga incontro la tua misericordia, 	perché siamo così poveri! 
	Aiutaci, o Dio, nostra salvezza, 	per la gloria del tuo nome; 	liberaci e perdona i nostri peccati 	a motivo del tuo nome. 
	Perché le genti dovrebbero dire: 	»Dov'è il loro Dio?». 	Si conosca tra le genti, sotto i nostri occhi, 	la vendetta per il sangue versato dei tuoi servi. 
	Giunga fino a te il gemito dei prigionieri; 	con la grandezza del tuo braccio 	salva i condannati a morte. 
	Fa' ricadere sette volte sui nostri vicini, dentro di loro, 	l'insulto con cui ti hanno insultato, Signore. 
	E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo, 	ti renderemo grazie per sempre; 	di generazione in generazione narreremo la tua lode. 
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