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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:








  IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO A)

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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola o Rosaceo
AQ040 ;

La “luce” è uno dei simboli originali delle Sacre Scritture. Essa annuncia la salvezza di Dio. Non è senza motivo che la luce è stata la prima ad essere creata per mettere un termine alle tenebre del caos (Gen 1,3-5). Ecco la professione di fede dell’autore dei Salmi: “Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura?” (Sal 28,1). E il profeta dice: “Alzati, Gerusalemme, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te” (Is 60,1). Non bisogna quindi stupirsi se il Vangelo di san Giovanni riferisce a Gesù il simbolo della luce. Già il suo prologo dice della Parola divina, del Logos: “In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta” (Gv 1,4-5). La luce è ciò che rischiara l’oscurità, ciò che libera dalla paura che ispirano le tenebre, ciò che dà un orientamento e permette di riconoscere la meta e la via. Senza luce, non c’è vita.
Il racconto della guarigione del cieco è una “storia di segni” caratteristica di san Giovanni. Essa mette in evidenza che Gesù è “la luce del mondo” (v. 5, cf. 8, 12), che egli è la rivelazione in persona e la salvezza di Dio - offerte a tutti.

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Antifona d'ingresso
Rallegrati, Gerusalemme,
e voi tutti che l’amate radunatevi.
Sfavillate di gioia con essa,
voi che eravate nel lutto. Così gioirete
e vi sazierete al seno delle sue consolazioni.
(Cf. Is 66,10-11)

Non si dice il Gloria.


Colletta
O Padre, che per mezzo del tuo Figlio
operi mirabilmente la redenzione del genere umano,
concedi al popolo cristiano di affrettarsi
con fede viva e generoso impegno
verso la Pasqua ormai vicina.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Oppure (Anno A):
O Dio, Padre della luce,
che conosci le profondità dei cuori,
apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito,
perché vediamo colui che hai mandato
a illuminare il mondo e crediamo in lui solo:
Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro salvatore.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

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Prima lettura

1Sam 16,1.4.6-7.10-13
Davide è consacrato con l’unzione re d’Israele.

Dal primo libro di Samuele

In quei giorni, il Signore disse a Samuele: «Riempi d’olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re». Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato.
Quando fu entrato, egli vide Eliàb e disse: «Certo, davanti al Signore sta il suo consacrato!». Il Signore replicò a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore».
Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse: «Il Signore non ha scelto nessuno di questi». Samuele chiese a Iesse: «Sono qui tutti i giovani?». Rispose Iesse: «Rimane ancora il più piccolo, che ora sta a pascolare il gregge». Samuele disse a Iesse: «Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui». Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto.
Disse il Signore: «Àlzati e ungilo: è lui!». Samuele prese il corno dell’olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 22

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

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Seconda lettura

Ef 5,8-14
Risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità.
Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente. Di quanto viene fatto in segreto da [coloro che disobbediscono a Dio] è vergognoso perfino parlare, mentre tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce: tutto quello che si manifesta è luce. Per questo è detto:
«Svégliati, tu che dormi,
risorgi dai morti
e Cristo ti illuminerà».

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 8,12)
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

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Vangelo

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Gv 9,1-41
Andò, si lavò e tornò che ci vedeva.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo».
Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».
Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».
Parola del Signore.

Forma breve: Gv 9, 1.6-9.13-17.34-38
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!».
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Fratelli e sorelle, in questo Tempo di Quaresima lasciamoci riconciliare con Dio, nella consapevolezza dei nostri limiti e della grandezza della sua misericordia.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Padre.

1. Sostieni, Padre buono, la santa Chiesa con la forza dello Spirito, perché testimoni coraggiosamente Cristo, crocifisso e risorto per la nostra salvezza. Noi ti preghiamo.
2. Illumina, Padre santo, il papa N. e tutti i pastori della Chiesa, perché alimentino nel cuore dei fedeli l’amore filiale verso di te e la generosità verso ogni persona. Noi ti preghiamo.
3. Guarda, Padre misericordioso, i popoli oppressi dalle ingiustizie, perché sperimentino la potenza liberatrice del tuo Figlio, fondamento della vera fraternità. Noi ti preghiamo.
4. Volgiti, Padre compassionevole, ai nostri fratelli segnati dalla sofferenza fisica e spirituale, perché attingano dalla passione di Cristo forza e consolazione. Noi ti preghiamo.
5. Guida, Padre onnipotente, questa tua famiglia, perché divenga, nella celebrazione dell’Eucaristia, offerta viva a te gradita. Noi ti preghiamo.

O Padre, che esalti gli umili e abbatti l’orgoglio dei potenti, esaudisci le nostre invocazioni e fa’ che confidiamo sempre in te, salda roccia su cui poggia la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Ti presentiamo con gioia, o Signore,
i doni della redenzione eterna:
concedi a noi di venerarli con fede
e di offrirli degnamente
per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO (Anno A)
Il cieco nato

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Nel mistero della sua incarnazione
egli si è fatto guida del genere umano
che camminava nelle tenebre,
per condurlo alla luce della fede,
e liberare con il lavacro di rigenerazione
gli schiavi dell’antico peccato
per elevarli alla dignità di figli.
Per questo mistero di salvezza,
il cielo e la terra ti adorano,
intonando il cantico nuovo,
e noi con tutte le schiere degli angeli
proclamiamo senza fine la tua lode: Santo, ...


Antifona alla comunione
Il Signore ha spalmato un po’ di fango sui miei occhi.
Sono andato, mi sono lavato
e ho acquistato la vista. (Cf. Gv 9,11)

Oppure:
Gerusalemme è costruita come città salda e compatta.
È là che salgono le tribù, le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che illumini ogni uomo
che viene in questo mondo,
fa’ risplendere su di noi la luce della tua grazia,
perché i nostri pensieri
siano conformi alla tua sapienza
e possiamo amarti con cuore sincero.
Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo
Custodisci, o Signore,
coloro che ti supplicano,
sorreggi chi è fragile,
vivifica sempre con la tua luce
quanti camminano nelle tenebre del mondo
e concedi loro, liberati da ogni male,
di giungere ai beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net


    Agenzia SIR       (Omelia del 19-03-2023)

"Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?. Rispose Gesù: Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio". Questa quarta domenica di Quaresima ci offre un altro stupendo affresco dal Vangelo di Giovanni, un testo miliare, una di quelle scene tra le più solenni e significative a segnare la ...
(continua)

 
    Diocesi di Vicenza       (Omelia del 19-03-2023)
La Parola - Commento al Vangelo di Giovanni (Gv 9,1-41)
...
(continua)

 
    don Lucio D'Abbraccio       (Omelia del 19-03-2023)
Siamo ciechi o vedenti?
La liturgia di questa domenica, denominata «Laetare», invita a rallegrarci, a gioire, così come proclama l'antifona d'ingresso della celebrazione eucaristica: «Rallegrati, Gerusalemme, e voi tutti che l'amate, radunatevi. Sfavillate di gioia con essa, voi che eravate nel lutto. Così gioierete e vi sazierete al seno delle sue consolazioni». Ebbene, qual è la ...
(continua)

 
    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 19-03-2023)
La vera luce e chi ce la insegna
Ci avviciniamo sempre più alla Pasqua incoraggiati e motivati da metafore, paradigmi e similitudini con cui Gesù vuole suscitare il nostro interesse verso di sé e per il suo tramite verso il Padre. La volta scorsa infatti, conversando con la Samaritana, Gesù le si era proposto come "sorgente di acqua viva che zampilla per la vita eterna"; adesso trovandosi ...
(continua)

 
    don Roberto Seregni       (Omelia del 19-03-2023)
Figli della luce
Leggendo il Vangelo di questa quarta domenica, mi viene spontaneo pensare che il cieco sia l'immagine di ognuno di noi. Siamo ciechi, ci stiamo distruggendo con le nostre mani, stiamo correndo verso un precipizio e non ce ne rendiamo conto. Davanti a noi, solo il buio. E continuiamo a correre. Verso chi, o verso dove, è un mistero. O forse siamo come i fari ...
(continua)

 
    don Domenico Bruno       (Omelia del 19-03-2023)
Con Gesù vedi di più
Niente esiste o può resistere senza luce. Quando una nuova vita nasce o si realizza qualche bella idea si dice che "è venuta alla luce". La luce permette di vedere, di conoscere, ma anche di vivere, si pensi ai benefici della luce del sole per il corpo umano. Quando qualcuno sragiona, diciamo che "perde i lumi della ragione", cioè non ha la capacità di v ...
(continua)

 
    don Alberto Brignoli       (Omelia del 19-03-2023)
Vatti a fidare di un po' di fango negli occhi...
Chi, come il sottoscritto, ha una certa familiarità con gli oculisti, sa bene che le gocce e le sostanze che gli vengono messe negli occhi prima e durante la visita, per quanto spesso diano fastidio o creino sensazioni strane (capita anche di vedere tutto sfuocato per qualche ora), sono comunque sostanze necessarie per poter fare una visita approfondita, sen ...
(continua)

 
    don Roberto Rossi       (Omelia del 19-03-2023)
La luce degli occhi e quella della fede
...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 19-03-2023)
Commento su 1Sam 16,1.4.6-7.10-13; Sal 22; Ef 5,8-14; Gv 9,1-41
Le letture di questa quarta domenica di Pasqua sono dominate dalla figura del pastore. Impossibile non restare affascinati dal salmo 23, uno dei salmi più noti del salterio; addirittura, secondo talune interpretazioni, la sua ripetitività è dotata di una caratteristica terapeutica. In questo salmo, l'immagine del pastore viene associato a quello della mensa: ...
(continua)

 
    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 19-03-2023)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Gigi Avanti Diceva Einstein: "I pregiudizi sono il ragionamento degli stupidi". Diceva San Padre Pio: "La paura è la maledizione del mondo". Queste due considerazioni si sono affacciate alla mia mente dopo aver letto il brano di vangelo di oggi. Come dire che "pregiudizi" e "paura" ostacolano l'accesso alla verit ...
(continua)

 
    Omelie.org (bambini)       (Omelia del 19-03-2023)

Buongiorno ragazzi e buona domenica. Oggi il Vangelo ci presenta la storia di un uomo cieco dalla nascita che ha riacquistato la vista grazie all'intervento di Gesù. Se ci fermiamo al semplice racconto, potremmo concludere con queste poche battute la nostra spiegazione del Vangelo. Ma ormai tutti sappiamo che non possiamo fermarci a questo evento che chiamia ...
(continua)

 
    padre Antonio Rungi       (Omelia del 19-03-2023)
Dal pozzo di Giacobbe alla piscina di Siloe: la samaritana e il cieco nato
In questa quarta domenica di Quaresima, definita della letizia, l'ampio brano del vangelo di Giovanni ci porta con Gesù a Gerusalemme, dove il Maestro e Messia guarisce dalla cecità fisica e spirituale un cieco nato. Tanti gli elementi biblici e dottrinali che sono rinchiusi in questo testo, ben sapendo che il quarto vangelo è quello teologico e di approfond ...
(continua)

 
    don Giacomo Falco Brini       (Omelia del 19-03-2023)
Quel luminoso giudizio che vuole salvarci
Il racconto che la liturgia di questa domenica mette sotto i nostri occhi è il celebre episodio della guarigione del nato cieco. La densità simbolica del segno che Gesù compie è molto importante. La lunghezza narrativa e le varie le chiavi di lettura possibili ne sono la prova. Mi limito a commentarlo sulla falsariga delle antitesi verbali "sapere/non sapere ...
(continua)

 
    don Nicola Salsa       (Omelia del 19-03-2023)
Il racconto del cieco nato (Gv 9,1-41)
...
(continua)

 
    Paolo Curtaz       (Omelia del 19-03-2023)
Figli della luce
Certo che abbiamo sete. Immensa. Insaziabile. Sete di luce, di felicità, di gioia, di amore. Tutti. E cerchiamo di dissetarci a mille fonti, diamo retta a chi ci vende bibite spirituali o mirabolanti bevande energetiche. Ma, spesso, onestamente, quel che beviamo è acqua di mare che ancora di più scatena la sete. Si tratta di ascoltare la sete, di cercare ...
(continua)

 
    diac. Vito Calella       (Omelia del 19-03-2023)
Evangelizzati dai poveri, liberati dalle nostre cecità
L'interessante contesto della festa delle capanne (Giovanni 7-9) Il racconto della guarigione del cieco dalla nascita si svolge nel contesto della grande festa giudaica delle capanne, che ebbe luogo a Gerusalemme. In quella festa d'autunno, che durava sette giorni, il sommo sacerdote scendeva ogni mattina dal tempio di Gerusalemme alla grande piscina di Sil ...
(continua)

 
    Giancarlo Airaghi       (Omelia del 19-03-2023)
Via Amoris 4 - Il Centurione
...
(continua)

 
    don Fabio Rosini       (Omelia del 19-03-2023)
Commento al Vangelo del 19 marzo
...
(continua)

 
    Missionari della Via       (Omelia del 19-03-2023)
Andò, si lavò, e tornò che ci vedeva
...
(continua)

 
    Missionari della Via       (Omelia del 19-03-2023)

Gesù vide un uomo cieco dalla nascita... Gesù vede lo scarto della società, l'ultimo, l'invisibile. «Senza essere chiamato, senza essere pregato. Gesù non passa oltre, per lui ogni incontro è una meta. Vale anche per noi, ci incontra così come siamo: Nel Vangelo il primo sguardo di Gesù non si posa mai sul peccato, ma sempre sulla sofferenza della persona» ( ...
(continua)

 
    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 19-03-2023)
Il dramma di mettere Dio contro l'uomo
Un uomo nato cieco, così povero che possiede soltanto se stesso. E Gesù si ferma proprio per lui. Arriva la prima domanda: perché cieco? Chi ha peccato? Lui o i suoi genitori? Gesù ci allontana immediatamente dall'idea che il peccato sia la spiegazione del male, la chiave di volta della religione. La bibbia non da risposte al perché del male innocente, le c ...
(continua)

 
    padre Paul Devreux       (Omelia del 19-03-2023)
Commento su Giovanni 9,1-41
In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita Proviamo a domandarci chi è questo cieco e qual è il suo vissuto. E' uno che nasce svantaggiato dalla nascita perché non ci vede. Ma questa può essere la condizione di molti, me compreso. Io per esempio sono dislessico e sono sempre stato straniero. Ma il sentirsi svantaggiati rispetto agli altri ...
(continua)

 
    don Michele Cerutti       (Omelia del 19-03-2023)
E passando vide un uomo ch'era cieco fin dalla nascita
La scena che ci viene raccontata è all'interno della festa delle Capanne e si ambienta a Gerusalemme. Questa festa vuole ricordare al popolo di Israele l'esperienza del deserto quando gli israeliti vivevano nelle capanne. L'incipit di tutta la storia la troviamo al termine del capitolo ottavo. Gesù fugge dal Tempio dove c'è un tentativo di sottoporlo a ...
(continua)

 
    Frati Minori Cappuccini       (Omelia del 19-03-2023)
Commento su Giovanni 9,1-41
...
(continua)

 
    padre Maurizio De Sanctis       (Omelia del 19-03-2023)
Finalmente ti vedo!
...
(continua)

 
    don Marco Scandelli       (Omelia del 19-03-2023)
#2minutiDiVangelo Giovanni 9,1-41
Gv 9,1-41 Per cambiare vita bisogna scegliere l'umiltà Commento al Vangelo - Omelia a cura di don Marco Scandelli 2minutiDiVangelo ...
(continua)

 
    don Antonino Sgrò       (Omelia del 19-03-2023)
Chi crede è nella luce
L'uomo, con le sue sole forze, dinanzi ad una malattia inguaribile non può fare altro che attestarne l'ineluttabilità, oppure, come accade nel racconto del cieco nato, cercare un colpevole. Gesù invece scardina la mentalità corrente, che attribuiva la causa del male al peccato, ossia la tentazione di pensare che Dio punisca l'uomo, e dichiara solennemente ch ...
(continua)

 
    don Claudio Luigi Fasulo       (Omelia del 19-03-2023)
Uscire dal buio della vita
...
(continua)

 
    Paolo De Martino       (Omelia del 19-03-2023)
Questione di occhi
Dal pozzo di Sicar alla piscina di Siloe. Cambia il luogo ma non il nostro desiderio di entrare nella scena. Vi propongo di sederci e aprire gli occhi. Ci vorrebbe qualche serata per goderci il film di un vangelo così. Noi ci accontentiamo di qualche flash. Vogliamo portarci a casa qualche scatto. Sediamoci al termine della scalinata che dalla piscina di ...
(continua)

 
    don Alfonso Giorgio Liguori       (Omelia del 19-03-2023)
Ma siccome dite NOI VEDIAMO, il vostro peccato rimane
La Gioia del Vangelo Riflessioni di don Alfonso Giorgio, Assistente spirituale nazionale del MAC ...
(continua)

 
    Casa di Preghiera San Biagio FMA       (Omelia del 19-03-2023)
Commento su 1Sam 16,1.4.6-7.10-13; Sal 22; Ef 5,8-14; Gv 9,1-41
La liturgia di questa IV domenica, invita noi a rallegrarci e gioire, perché la nostra madre Chiesa, ci sazia di consolazioni, in quanto redenti da Gesù Cristo, l'Unigenito Figlio Dio, nato, secondo la carne da Maria di Nazaret. Con l'unzione battesimale l'uomo peccatore rinasce a nuova vita: la vita cristiana. Questa vita è un lungo catecumeno: una crescit ...
(continua)

 
    padre Fernando Armellini       (Omelia del 19-03-2023)
Videocommento su Gv 9,1-41
...
(continua)

 
    CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)       (Omelia del 22-03-2020)
Commento su 1Sam 16,1.4.6-7.10-13; Sal 22; Ef 5,8-14; Gv 9,1-41
Il filo conduttore delle letture di questa domenica ci pare essere la distinzione tra la visione degli occhi e la visione del cuore. Questa distinzione è già ben chiara nell'Antico Testamento e la scelta di Davide, il più piccolo tra i figli di Iesse, sconvolge tutte le ragionevoli prassi degli uomini. E' umanamente logico che fosse il primogenito già adul ...
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    Sulla strada - TV2000       (Omelia del 22-03-2020)
Commento su Giovanni 9,1-41
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    Wilma Chasseur       (Omelia del 22-03-2020)
Audio commento alla liturgia - Gv 9,1-41
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    don Claudio Doglio       (Omelia del 22-03-2020)
Video commento a Gv 9,1-41
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    Paolo Curtaz       (Omelia del 22-03-2020)
Video commento a Gv 9,1-41
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    don Giovanni Berti       (Omelia del 22-03-2020)
Gesù Luce Per I Nostri Occhi Bui
Clicca qui per la vignetta della settimana. Sembra una finzione tutto quello che stiamo vivendo in questi giorni a livello mondiale, e che ci tocca personalmente e come famiglie. Siamo immersi in un reality di paura che pensavamo fosse possibile solo dentro i confini dello schermo tv ma in realtà di avvolge e ci entra nel cuore. È invece la realtà di p ...
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    Agenzia SIR       (Omelia del 22-03-2020)

"Il Signore è il mio pastore non manco di nulla, anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me". Sono parole tratte dal Salmo 22 che oggi, quarta Domenica di Quaresima, la liturgia della Parola ci invita a meditare. In questi giorni di grande sofferenza e solitudine interiore questo salmo risuona come un monito di speranza e d ...
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    Luca Rubin       (Omelia del 22-03-2020)
Tu hai visto me: questo mi basta
Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascitaQuesta introduzione, apparentemente ovvia, in realtà contiene tanti elementi importanti e diverse luci, che ci permetteranno di percorrere questo brano e cogliere tanti frutti per la nostra vita: Gesù. Tutto l'episodio ha origine da questo nome, da questa persona, ma non solo: ogni parola ...
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    don Fabio Zaffuto       (Omelia del 22-03-2020)
Teresa ti insegna a campare... Video commento su Gv 9,1-41
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    don Lucio D'Abbraccio       (Omelia del 22-03-2020)
Chi è cieco e chi vede?
Oggi, "domenica Laetare", la liturgia della Parola ci ha presenta il lungo racconto del cieco guarito. A Gerusalemme, dove si sta celebrando la festa delle tende (Sukkot), Gesù e i suoi discepoli passano accanto a un cieco. L'evangelista annota che i discepoli pongono a Gesù una domanda: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». ...
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    don Luca Garbinetto       (Omelia del 22-03-2020)
Da mendicanti a missionari di luce che salva
"Passando, Gesù vide un uomo cieco dalla nascita" (v. 1): è la storia di un nuovo incontro, ma forse è la storia di ogni nostro incontro con Gesù. Comincia così, dalla nostra cecità e dal suo vederci bene. Il vangelo ci accompagna dentro l'itinerario del discepolo, dopo che - domenica scorsa - ci aveva introdotto al mistero della grazia raffigurata nel dono ...
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    don Alberto Brignoli       (Omelia del 22-03-2020)
Dio, dove sei, come ti comporti? O meglio... chi sei?
Permettetemi di iniziare la riflessione di questa domenica con uno sfogo. E se molti di voi lo interpreteranno come un segno di debolezza o di mancanza di fede, poco importa: lascio che sia Dio a giudicare la mia fede. Ma di fronte a ciò che stiamo vivendo in questi giorni, ormai da un mese, e in prospettiva di ciò che ci attende, ovvero l'attraversamento di ...
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    don Domenico Bruno       (Omelia del 22-03-2020)
Dio nel cuore e negli occhi!
Ti è mai capitato di vivere una situazione che ti sembra un incubo? Dalla quale vorresti scappare perché non riesci ad accorgerti delle cose belle che comunque continuano ad accadere intorno a te? Quella è una tipica situazione in cui vediamo tutto nero... anzi in cui non vediamo proprio! Nel Vangelo di oggi Gesù vede un ragazzo cieco dalla nascita e g ...
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    don Fabio Zaffuto       (Omelia del 22-03-2020)
La tua vista è dieci decimi? Video commento su Gv 9,1-41
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    don Roberto Farruggio       (Omelia del 22-03-2020)
Commento alle letture - IV Domenica di Quaresima (Anno A)
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    don Alessandro Farano       (Omelia del 22-03-2020)
Lectio Divina - IV Domenica di Quaresima - Anno A
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    Omelie.org - autori vari       (Omelia del 22-03-2020)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Giuseppe Di Stefano Rinascere dallo sguardo La IV domenica di Quaresima è tradizionalmente chiamata, nella liturgia romana, domenica Laetare a motivo della gioia che risuona nell'antifona di ingresso, tratta da un testo di Isaia: «Rallegrati, Gerusalemme, e voi tutti che l'amate riunitevi. Esultate di gioia, v ...
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    Omelie.org (bambini)       (Omelia del 22-03-2020)

Carissimi bambini, Stiamo vivendo un tempo molto difficile dovuto a questa terribile pandemia che sta coinvolgendo tutto il mondo. Sono giorni in cui non si può uscire di casa e si sta con i nostri genitori e fratellini. La Parola del Vangelo però in questi giorni è molo bella e ci aiuta a vedere un po' più di luce nella difficoltà. Anzi oggi è la domenica ...
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    don Roberto Seregni       (Omelia del 22-03-2020)
Dio non si stanca
Da lunedí siamo in quarantena anche in Perú. Tutto chiuso, tutti in casa e coprifuoco dalle 20 alle 5. C'è molta paura nell'aria. Le immagini e le notizie che arrivano dall'Italia stanno mettendo in guardia le autorità e responsabilizzando le famiglie. In questi ultimi giorni c'è un particolare che ha attirato l'attenzione di molti cittadini della capitale ...
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    don Mario Simula       (Omelia del 22-03-2020)
Un collirio per lunghi orizzonti
Il linguaggio dei segni è per Gesù il modo più immediato ed eloquente per comunicare. Ha davanti a sé un cieco dalla nascita. Lo vuole guarire. Fa del fango con la saliva e un po' di terra, e lo spalma, toccandoli, sugli occhi del cieco. Poi lo invita a lavarsi nell'acqua della piscina di Siloe. E' detto tutto in un attimo. Gesù è la Luce. E' venuto per port ...
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    padre Antonio Rungi       (Omelia del 22-03-2020)
Il miracolo della vita sociale ridonata
Il vangelo di questa quarta domenica di quaresima, che è definita della letizia, ci parla appunto della gioia che ha sperimentato un cieco nato, che Gesù guarisce e risana. Cosa ha provato questa persona nel momento che ha ricevuto questo dono da Dio è lui stesso che ce lo racconta nel brano del vangelo di Giovanni, che porta con Gesù a Gerusalemme presso la ...
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    don Fabio Rosini       (Omelia del 22-03-2020)
Commento al Vangelo del 22 marzo
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    Bella prof! - don Gianmario Pagano       (Omelia del 22-03-2020)
"Di chi è la colpa?" - La cecità degli occhi e quella del cuore
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    mons. Erio Castellucci diocesi di Modena-Nonantola       (Omelia del 22-03-2020)
Una cosa io so: ero cieco ed ora ci vedo
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    Missionari della Via       (Omelia del 22-03-2020)
Come "vederci chiaro" nella vita
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    Missionari della Via       (Omelia del 22-03-2020)

Il testo di questa IV domenica di Quaresima inizia con un cieco che riacquista la vista e termina con dei presunti vedenti che restano ciechi. In questo racconto, dunque, ci possiamo identificare con il cieco, per fare la sua stessa esperienza di luce o ci possiamo identificare con quelli che vogliono restare ciechi, perché presumiamo di non esserlo. «Gesù ...
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    don Gaetano Luca (Amore)       (Omelia del 22-03-2020)
Commento su Giovanni 9,1-41
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    don Roberto Fiscer       (Omelia del 22-03-2020)
#StradeDorate - Commento su Giovanni 9,1-41
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    don Giacomo Falco Brini       (Omelia del 22-03-2020)
Io sono opera di Dio
Non c'è che dire, Gv 9 (come tutto il vangelo) è capolavoro letterario di avvincente ironia. In questi primi giorni di trincea ho sostato a lungo davanti a questo testo. Condivido il frutto della sua meditazione. Questa volta però, seguendone passo dopo passo la strutturazione; poi tirerò le somme, soprattutto sull'apertura e la chiusura (vv.1-7 e 35-41). ( ...
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    padre Ermes Ronchi       (Omelia del 22-03-2020)
Siamo tutti come ciechi in cerca della luce
Il protagonista del racconto è l'ultimo della città, un mendicante cieco dalla nascita, che non ha mai visto il sole né il viso di sua madre. Così povero che non ha nulla, possiede solo se stesso. E Gesù si ferma per lui, senza che gli abbia chiesto nulla. Fa un po' di fango con polvere e saliva, come creta di una minima creazione nuova, e lo stende su quell ...
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    padre Paul Devreux       (Omelia del 22-03-2020)

E' bellissimo questo Vangelo del cieco nato. Dopo la guarigione, non lo riconoscono, perché non è più seduto a terra a mendicare, ma è in piedi e libero. I farisei rifiutano le proposte di Gesù per cui negano l'evidenza. Dicono: Gesù non rispetta il sabato, quindi è un uomo cattivo. Il cieco fa un cammino di presa di coscienza, proprio confrontandosi con c ...
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    don Domenico Luciani       (Omelia del 22-03-2020)
Lectio Divina - Il Battesimo dall'acqua e dallo Spirito dona la luce
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    don Alfonso Giorgio Liguori       (Omelia del 22-03-2020)
E' per un giudizio che sono venuto in questo mondo
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    diac. Vito Calella       (Omelia del 22-03-2020)
Una verifica del nostro essere «figli della luce»
Gesù fonte di acqua viva è anche la luce del mondo! Siamo ancora nel contesto della grande festa delle capanne. In quella festa autunnale, che durava sette giorni, il sommo sacerdote ogni mattina scendeva dal tempio di Gerusalemme alla grande piscina di Siloe, alimentata dall'acqua pura veniente dalla fonte incanalata di Gihon, per attingere acqua con una b ...
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    Diocesi di Vicenza       (Omelia del 22-03-2020)
La Parola - Commento al Vangelo di Giovanni (Gv 9,1-41)
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    Gaetano Salvati       (Omelia del 22-03-2020)
Commento su Giovanni 9,1-41
Nel vangelo di questa domenica il Maestro rivela a tutta l'umanità che la luce vera, quella che illumina il mondo, dissipando le tenebre della paura, è lui stesso, il Verbo fatto storia per noi. Il "per noi" indica che, anche se avvolti dalla sua luce, non riusciamo mai a percepire la sua presenza. In altre parole, la fede non nasce da una iniziativa person ...
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    mons. Roberto Brunelli       (Omelia del 22-03-2020)
Per vedere la strada
Dopo l'acqua, di cui si è letto la scorsa domenica con la samaritana, oggi le letture trattano un altro tema vitale, la luce. Paolo ricorda agli efesini (e a tutti noi, diventati cristiani con il battesimo) che "Un tempo eravate tenebra, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; ora, il frutto della luce consiste in ogni bontà ...
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    padre Gian Franco Scarpitta       (Omelia del 22-03-2020)
Vedere per vivere
Dopo la metafora dell'acqua, ecco che ci si propone quella della luce, anch'essa connessa con il concetto di "vita" di cui è espressione. Dopo la Samaritana peccatrice perché appartenente a una determinata categoria sociale, ecco un uomo oggetto di pregiudizi perché, in quanto ammalato, ritenuto reo di colpa grave. Dopo un colloquio confidenziale con una don ...
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    don Claudio Luigi Fasulo       (Omelia del 22-03-2020)
Audio commento Gv 9,1-41
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    frate Attilio Gueli       (Omelia del 22-03-2020)
?Laetare? Commento al vangelo della IV Domenica di Quaresima - (Anno A)
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    fr. Massimo Rossi       (Omelia del 22-03-2020)
Commento su Giovanni 9,1-41
...E dopo il deserto delle tentazioni, dopo la gloria della Trasfigurazione, dopo l'annuncio della salvezza che scorre come acqua viva e vivificante, ecco il Vangelo della luce. Senza la luce, le piante non possono svolgere la funzione clorofilliana; fin dagli albori dell'umanità, il sole che sorge da oriente è stato salutato e adorato come un dono di Dio; ...
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    don Nicola Salsa       (Omelia del 22-03-2020)
E se fossi anch'io cieco?
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