| (Testo CEI74) 17 La profezia di Natan
1Una volta stabilitosi in casa, Davide disse al profeta Natan: «Ecco, io abito una casa di cedro mentre l'arca dell'alleanza del Signore sta sotto una tenda».
2Natan rispose a Davide: «Fà quanto desideri in cuor tuo, perché Dio è con te».
3Ora in quella medesima notte questa parola di Dio fu rivolta a Natan:
4«Và a riferire a Davide mio servo: Dice il Signore: Tu non mi costruirai la casa per la mia dimora.
5Difatti io non ho mai abitato in una casa da quando feci uscire Israele dall'Egitto fino ad oggi. Io passai da una tenda all'altra e da una dimora all'altra.
6Durante tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutto Israele non ho mai detto a qualcuno dei Giudici, ai quali avevo ordinato di pascere il mio popolo: Perché non mi avete costruito una casa di cedro?
7Ora, riferirai al mio servo Davide: Dice il Signore degli eserciti: Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, per costituirti principe sul mio popolo Israele.
8Sono stato con te in tutte le tue imprese; ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te; renderò il tuo nome come quello dei più grandi personaggi sulla terra.
9Destinerò un posto per il mio popolo Israele; ivi lo pianterò perché vi si stabilisca e non debba vivere ancora nell'instabilità e i malvagi non continuino ad angariarlo come una volta,
10come quando misi i Giudici a capo di Israele. Umilierò tutti i tuoi nemici, mentre ingrandirò te. Il Signore ha intenzione di costruire a te una casa.
11Quando i tuoi giorni saranno finiti e te ne andrai con i tuoi padri, susciterò un discendente dopo di te, uno dei tuoi figli, e gli renderò saldo il regno.
12Costui mi costruirà una casa e io gli assicurerò il trono per sempre.
13Io sarò per lui un padre e lui sarà per me un figlio; non ritirerò da lui il mio favore come l'ho ritirato dal tuo predecessore.
14Io lo farò star saldo nella mia casa, nel mio regno; il suo trono sarà sempre stabile».
15Natan riferì a Davide tutte queste parole e tutta la presente visione.
Preghiera di Davide
16Allora il re Davide, presentatosi al Signore disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è la mia casa perché tu mi abbia condotto fin qui?
17E, quasi fosse poco ciò per i tuoi occhi, o Dio, ora parli della casa del tuo servo nel lontano avvenire; mi hai fatto contemplare come una successione di uomini in ascesa, Signore Dio!
18Come può pretendere Davide di aggiungere qualcosa alla tua gloria? Tu conosci il tuo servo.
19Signore, per amore del tuo servo e secondo il tuo cuore hai compiuto quest'opera straordinaria per manifestare tutte le tue meraviglie.
20Signore, non esiste uno simile a te e non c'è Dio fuori di te, come abbiamo sentito con i nostri orecchi.
21E chi è come il tuo popolo, Israele, l'unico popolo sulla terra che Dio sia andato a riscattare per farne un suo popolo e per procurarsi un nome grande e stabile? Tu hai scacciato le nazioni davanti al tuo popolo, che tu hai riscattato dall'Egitto.
22Hai deciso che il tuo popolo Israele sia tuo popolo per sempre. Tu, Signore, sei stato il loro Dio.
23Ora, Signore, la parola che hai pronunciata sul tuo servo e sulla sua famiglia resti sempre verace; fà come hai detto.
24Sia saldo e sia sempre magnificato il tuo nome! Si possa dire: Il Signore degli eserciti è Dio per Israele! La casa di Davide tuo servo sarà stabile davanti a te.
25Tu, Dio mio, hai rivelato al tuo servo l'intenzione di costruirgli una casa, per questo il tuo servo ha trovato l'ardire di pregare alla tua presenza.
26Ora tu, Signore, sei Dio; tu hai promesso al tuo servo tanto bene.
27Pertanto ti piaccia di benedire la casa del tuo servo perché sussista per sempre davanti a te, poiché quanto tu benedici è sempre benedetto».
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