LA CHIESA

      


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LITURGIA

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Mercoledì della XX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO203 ;
La Bibbia non manca di realismo. Ci aiuta a non sopravvalutare le istituzioni umane, spesso le ridimensiona, offrendoci in proposito vedute contrastanti, che ci preservano da entusiasmi troppo facili.
Nella prima lettura di oggi l'apologo di Iotam presenta l'istituzione della monarchia in modo dispregiativo, anzi sarcastico. Gli alberi racconta Iotam vogliono crearsi un re. Evidentemente hanno della monarchia un concetto alto: per farlo re cercano un albero di grandi qualità, di grandi capacità, perché occorre che il re sia il migliore di tutti. Si rivolgono quindi all'ulivo, che produce l'olio, derrata tanto preziosa, l'olio che nutre, l'olio che serve per preparare rimedi, per preparare profumi, l'olio che può anche dare una fiamma che illumina. Ma l'ulivo rifiuta di diventare re. Si rivolgono al fico, il cui frutto è così squisito; il fico rifiuta. Si rivolgono alla vite: "Vieni, regna su di noi!", ma anche la vite rifiuta. Perché? Perché tutti questi alben hanno un concetto bassissimo del compito di un re: dicono che il re "si agita al di sopra degli alberi".
L'ulivo risponde: "Rinunzierò forse al mio olio, grazie al quale si onorano dei e uomini e andrò ad agitarmi sugli alberi?". Così viene descritta la funzione del re, la posizione del re: agitarsi al di sopra degli altri. E il fico: "Rinunzierò alla mia dolcezza e al mio frutto squ~sito e andrò ad agitarmi sugli alberi?".
E una grande lezione di umiltà per gli ambiziosi che aspirano al potere per essere al di sopra degli altri. Devono prendere coscienza della relativa sterilità della loro posizione. Comandare di per sé non è un'attività produttiva; se non ci fossero altre persone che lavorano, che producono, chi comanda non servirebbe a niente.
D'altra parte però è indispensabile che vi siano amministratori, dirigenti, capi politici, per far sì che gli sforzi produttivi degli altri contribuiscano a un'opera comune e non si perdano in diverse direzioni, non siano contrastanti tra di loro. L'autorità però deve essere un servizio, un servizio effettivo, non un vano agitarsi al di sopra degli altri, non uno sfruttamento egoistico delle capacità altrui, non un dominio ispirato alla superbia. L'autorità deve essere un servizio. "Chi è il più grande tra voi ha detto Gesù diventi come il più piccolo, e chi governa come colui che serve" (Lc 22, 26). La vera grandezza consiste nel servire umilmente, per amore. È la grandezza di Cristo, che non ritenne come un privilegio da conservare la sua uguaglianza con Dio, ma umiliò se stesso, fattosi obbediente fino alla morte di croce (cfr. Fil 2, 8ss.). Umiliò se stesso, per mettersi al servizio di tutti, per dare la vita in riscatto di tutti, per diventare il Servo di Jahvè, diventare il nostro Signore e fratello grazie a questo servizio.

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Antifona d'ingresso
O Dio, nostra difesa,
contempla il volto del tuo Cristo.
Per me un giorno nel tuo tempio,
è più che mille altrove. (Sal 84,10-11)


Colletta
O Dio, che hai preparato beni invisibili
per coloro che ti amano,
infondi in noi la dolcezza del tuo amore,
perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa,
otteniamo i beni da te promessi,
che superano ogni desiderio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

Gdc 9,6-15
Avete detto: Un re regni sopra di noi. Invece il Signore, vostro Dio, è vostro re.

Dal libro dei Giudici

In quei giorni, tutti i signori di Sichem e tutta Bet Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimèlec, presso la Quercia della Stele, che si trova a Sichem.
Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizìm e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterà voi!
Si misero in cammino gli alberi
per ungere un re su di essi.
Dissero all’ulivo:
“Regna su di noi”.
Rispose loro l’ulivo:
“Rinuncerò al mio olio,
grazie al quale
si onorano dèi e uomini,
e andrò a librarmi sugli alberi?”.
Dissero gli alberi al fico:
“Vieni tu, regna su di noi”.
Rispose loro il fico:
“Rinuncerò alla mia dolcezza
e al mio frutto squisito,
e andrò a librarmi sugli alberi?”.
Dissero gli alberi alla vite:
“Vieni tu, regna su di noi”.
Rispose loro la vite:
“Rinuncerò al mio mosto,
che allieta dèi e uomini,
e andrò a librarmi sugli alberi?”.
Dissero tutti gli alberi al rovo:
“Vieni tu, regna su di noi”.
Rispose il rovo agli alberi:
“Se davvero mi ungete re su di voi,
venite, rifugiatevi alla mia ombra;
se no, esca un fuoco dal rovo
e divori i cedri del Libano”».

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 20

Signore, il re gioisce della tua potenza!

Signore, il re gioisce della tua potenza!
Quanto esulta per la tua vittoria!
Hai esaudito il desiderio del suo cuore,
non hai respinto la richiesta delle sue labbra.

Gli vieni incontro con larghe benedizioni,
gli poni sul capo una corona di oro puro.
Vita ti ha chiesto, a lui l’hai concessa,
lunghi giorni in eterno, per sempre.

Grande è la sua gloria per la tua vittoria,
lo ricopri di maestà e di onore,
poiché gli accordi benedizioni per sempre,
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.

Canto al Vangelo (Eb 4,12)
Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Alleluia.

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Vangelo

Mt 20,1-16
Sei invidioso perché io sono buono?


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli carissimi, rivolgiamoci con riconoscenza a Dio padre che ci chiama a collaborare con lui nella sua vigna, dicendo:
Aiutaci, o Signore, a servirti con gioia.

Per il popolo santo di Dio, perché serva il Signore nell'umiltà, e rispetti tutti coloro che, per vari motivi, non si trovano a lavorare nel campo della Chiesa. Preghiamo:
Per tutti i cristiani, perché sappiano affrontare la fatica con fede e amore, senza lamentarsi come gli operai della prima ora. Preghiamo:
Per gli anziani, perché siano sempre pronti a rispondere alle ispirazioni del Signore che li chiama ogni giorno a rendersi utili, secondo le proprie possibilità. Preghiamo:
Per i disoccupati e cassintegrati, perché la società si senta impegnata a rivedere le attuali regole del lavoro e dell'economia. Preghiamo:
Per tutti noi, perché non ascoltiamo invano il Signore che ci passa accanto, invitandoci all'impegno. Preghiamo:
Per i sindacati.
Perché ringraziamo Dio della sua continua gratuità.

Ascolta, o Padre buono, queste preghiere e sostieni il nostro animo nelle fatiche e nell'arsura della nostra giornata terrena. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli i nostri doni, Signore,
in questo misterioso incontro
tra la nostra povertà e la tua grandezza:
noi ti offriamo le cose che ci hai dato,
e tu donaci in cambio te stesso.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Presso il Signore è la misericordia,
e grande presso di lui la redenzione. (Sal 130,7)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questo sacramento
ci hai fatti partecipi della vita del Cristo,
trasformaci a immagine del tuo Figlio,
perché diventiamo coeredi della sua gloria nel cielo.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 22-08-2018)
Nessuno ci ha presi a giornata
Alcuni brani della Scrittura, uno tratto da Libro della Sapienza, uno dalla Lettera di San Paolo ai Romani e un altro ancora attinto dalla Prima Lettera ai Corinzi, pongono la nostra mente dinanzi ad un mistero insondabile e incomprensibile che è la volontà di Dio. Quella di Dio è volontà governata ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 22-08-2018)
Nessuno ci ha presi a giornata
Alcuni brani della Scrittura, uno tratto da Libro della Sapienza, uno dalla Lettera di San Paolo ai Romani e un altro ancora attinto dalla Prima Lettera ai Corinzi, pongono la nostra mente dinanzi ad un mistero insondabile e incomprensibile che è la volontà di Dio. Quella di Dio è volontà governata ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 23-08-2017)
Non posso fare delle mie cose quello che voglio?
Le regole del regno dei cieli non sono stabilite dall'uomo. A nessun uomo è stato dato questo potere. Esse sono tutte date dal Signore, da Dio e da nessun altro. Non solo vengono dal cielo, ma sono anche immodificabili in eterno. Anche le modalità della loro applicazione nel tempo, lungo il corso de ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 17-08-2016)
Prendi il tuo e vattene
Nell'uomo tutto è dono di Dio, una elargizione della sua misericordia, bontà divina carità, infinita compassione. Non solo per amore il Signore crea l'uomo, per amore lo vuole suo familiare, suo figlio, lo vuole corpo di Cristo, partecipe della sua natura divina. Lo vuole nel suo regno eterno, nel s ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 19-08-2015)

È incomprensibile l'atteggiamento del padrone della vigna. Va in strada presto, al mattino, per assumere i primi operai. Quando si accorge che non bastano torna ancora per cercare altri operai. Stabilisce con loro ?quanto è giusto? come ricompensa. Quando esce alle cinque del pomeriggio, vede ancora ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 19-08-2015)
Quello che è giusto ve lo darò
Ogni uomo che vive sulla terra, che è vissuto, o che vivrà, mai potrà accusare il Signore di ingiustizia, di male o di altre cose nefande e abominevoli. Il nostro Dio è sommo ed infinito bene. La sua natura è carità eterna, divina. Le tre Persone divine vivono in una comunione perfettissima di amore ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 20-08-2014)

Quanto è grande il nostro Dio? Ci concede di lavorare nella sua vigna, il mondo. Non solo: esce diverse volte durante la giornata per assumere dei braccianti a giornata, anche alla fine del giorno, quando è ormai inutile la loro presenza. Ma non vuole umiliarli, fare l'elemosina. Dio sa bene (il nos ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 20-08-2014)
Amico, io non ti faccio torto
Il nostro Dio può essere compreso nel suo immenso, divino, eterno mistero di amore se ci lasceremo aiutare dal sole. Non appena esso si posiziona nella volta celeste, ogni uomo di questa terra può attingere tutto il calore, tutta la luce, tutti i raggi che vuole. Nessuno potrà dire all'altro: smetti ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 21-08-2013)
Commento su Mt 20,1-16
La chiave di lettura della dura parabola di oggi sta tutta in un particolare: nel pensiero degli operai della prima ora che, vedendo il padrone dare comunque un denaro a quanti hanno lavorato per un'ora soltanto prima del tramonto, pensano: "Se a costoro che hanno lavorato meno di noi, - questo è il ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 21-08-2013)
Non posso fare delle mie cose quello che voglio?
Invidia, gelosia sono lo smog della nostra vita inquinano i nostri sentimenti e la capacita di ragionare in maniera obiettiva. Ci facciamo prendere da quello che gli occhi ci suggeriscono, da ciò che elaboriamo al primo istante. Vi è mai capitato di incontrare una persona per la strada, squadrarla ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 21-08-2013)
Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?
La storia della salvezza è questa sublime, divina verità: Dio ama l'uomo di un amore eterno. È un amore che non si stanca, mai viene meno, mai si arrende, mai si indebolisce, mai smette di amare con più grande intensità. Così il profeta Geremia. In quel tempo - oracolo del Signore - io sarò Dio p ...
(continua)

  Beata Vergine Maria Regina

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: Beata Vergine Maria Regina
S0822 ;

Quando un popolo è oppresso, o quando un paese è invaso da un altro, esso è per così dire nelle tenebre. L’angoscia di un individuo è una specie di oscurità. Ogni volta che un popolo o un individuo è nel buio, cerca la luce della liberazione spera ardentemente che un giorno verrà la luce.
Quando un popolo cammina nelle tenebre, è portato di solito a dedurre che Dio lo ha abbandonato. È una conclusione sbagliata, perché è stato, invece, il popolo ad abbandonare Dio. Quando il popolo si pente, comincia a ritrovare la retta via: può camminare nella luce e avere speranza.
Qualche volta, questa speranza di luce si localizza su un bambino la cui nascita può dare corpo e vita alla speranza. Per gli abitanti della Palestina settentrionale, l’invasione degli Assiri era stata oscurità e tristezza, ma la profezia di Isaia sulla nascita di un bambino era capace di infondere speranza.
L’annuncio della nascita di questo fanciullo si riferiva ad un futuro re, dotato di una notevole saggezza e prudenza, un guerriero che sarebbe stato ritenuto un eroe dal suo popolo. Con la sua potenza avrebbe riportato la pace e così l’oscurità si sarebbe cambiata in luce.
La cristianità primitiva ha visto in questo bambino portatore di speranza Gesù di Nazaret. Avendo Maria dato alla luce la speranza fatta carne, è onorata come Regina del cielo.
Gesù non fu un guerriero né un eroe. Però, insegnò la sapienza. Si dedicò al popolo. Proclamò una pace che il mondo non può dare. Non fu il tipo di re che il popolo si era immaginato, ma trasformò le tenebre in luce.

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Antifona d'ingresso
Alla tua destra è assisa la Regina
splendente di oro e di gemme. (Sal 45,10)


Colletta
O Padre, che ci hai dato come nostra madre e regina
la Vergine Maria,
dalla quale nacque il Cristo, tuo Figlio,
per sua intercessione
donaci la gloria promessa ai tuoi figli nel regno dei cieli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

Is 9,1-6
Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre.

Dal libro del profeta Isaìa

Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 112

Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre.

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.

Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra?

Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.

Canto al Vangelo (Lc 1,28.42)
Alleluia, alleluia.
Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te,
benedetta tu fra le donne.
Alleluia.

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Vangelo

Lc 1,26-38
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Preghiamo Dio che ci ha dato come madre e regina la Vergine Maria, perchè ci aiuti a essere sempre suoi figli fedeli. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.

``- Perchè nella Chiesa la devozione a Maria sia ispiratrice di sentimenti e di operare secondo il cuore di Cristo. Preghiamo:
- Perchè i governanti superino, mediante il dialogo e le trattative, ogni ostacolo alla pace e alla concordia tra i popoli. Preghiamo:
- Perchè le divisioni dell'unica Chiesa del Cristo siano lenite e gradualmente superate nell'imitazione dell'umiltà e della piena disponibilità della Vergine Maria. Preghiamo:
- Perchè gli emarginati e gli oppressori trovino in Maria la forza per la loro liberazione, ricercata con giustizia e senza rancori. Preghiamo:
- Perchè a noi, qui riuniti nel ricordo di Maria, sia dato di godere Dio, perchè crediamo nell'adempimento della sua parola. Preghiamo:
- Perchè la Vergine sia il modello della nostra comunità.
- Perchè la famiglia riscopra la preghiera fatta insieme.

``Accogli, o Padre santo, queste preghiere per i meriti della madre del tuo Figlio: la tua Chiesa sia fin d'ora arca di salvezza e umile serva della parola del Cristo, che è Dio benedetto nei secoli eterni. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, i doni che ti offriamo
nel gioioso ricordo della Vergine Madre
ed esaudisci la nostra preghiera;
ci aiuti e ci soccorra il Cristo, uomo Dio,
che si offrì per noi Agnello senza macchia sulla croce.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


Prefazio della beata Vergine Maria.


Antifona di comunione
Beata sei tu, Vergine Maria, perché hai creduto
al compimento delle parole del Signore. (Lc 1,45)


Preghiera dopo la comunione
Signore nostro Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa
nel ricordo della beata Vergine Maria,
nostra madre e regina,
concedi anche a noi di partecipare all’eterno convito,
che ci hai fatto pregustare in questo sacramento.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Paolo Curtaz     (Omelia del 22-08-2013)
Commento su Lc 1,26-38
Una parabola che mischia dolcezza e amarezza, carezza e schiaffo, speranza e delusione. Ci rallegra: la vita di Dio è come una bella festa di nozze, Dio è lo sposo dell'umanità. Niente a che vedere con l'orribile idea di lui che si siamo fatti, Dio non è il sommo egoista bastante a se stesso che dal ...
(continua)
Monaci Benedettini Silvestrini     (Omelia del 22-08-2013)
Il banchetto e l'abito nuziale
Nasce da un bisogno irrefrenabile di comunione da parte di Dio nei nostri confronti l'invito al suo banchetto. Vuole renderci partecipe dei suoi beni, ci vuole come suoi commensali. Per questo ci ha fatto somiglianti a sé con un innato desiderio di essere sfamati e dissetati nel corpo e nello spirit ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 22-08-2013)
Molti sono chiamati, ma pochi eletti
Chi nella vita non ha mai trovato nella cassetta della posta un volantino o una lettera di una qualche associazione che si occupa di bambini, tossicodipendenti, missioni in Africa? Chi non ha mai visto una pubblicità in televisione o sui muri della propria città nella quale venissero cercati volonta ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 22-08-2013)
Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te
L'invito alla gioia è vera rivelazione. È attestazione e manifestazione della più pura, salvatrice, redentrice, liberatrice presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Il Signore regna: esulti la terra, gioiscano le isole tutte. Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sostengono il suo trono ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 22-08-2012)
Commento su Luca 1,26-38
La festa di Maria regina ci fa sorridere per la sua forza popolare che forse si distanzia dalla nostra sensibilità. Di questi tempi i re non vanno di gran moda e non sono dei grandi esempi di virtù! Ma al di là dell'immagine forse poco efficace, è il concetto che rappresenta ad essere interessante; ...
(continua)