LA CHIESA

      


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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
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  X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
CO100 ;

Incontrando il corteo funebre, Gesù, che si trova sul suo tragitto, è commosso dal pianto inconsolabile della madre.
“Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: Non piangere”. Due parole vere, di consolazione umana, che scaturiscono dal cuore colmo di misericordia dell’Uomo-Dio. Quale fiducia ci deve dare l’amore del Signore! Davanti alla nostra lotta per essere cristiani migliori, nella quale noi commetteremo talvolta degli errori e dei peccati, se questi ci fanno soffrire - come soffriva il cuore di quella madre -, il Signore avrà anche per noi misericordia. Dal canto nostro, dobbiamo imparare a guardarci intorno e ad accogliere le chiamate che Dio ci manda attraverso il nostro prossimo. Non possiamo vivere rinchiusi negli stretti limiti dell’egoismo, voltando le spalle alle situazioni di molte persone che hanno bisogno del nostro aiuto.
Il giovane si alzò, e il suo corpo che era divenuto cadavere sentì che la vita scorreva nuovamente nelle sue vene. Capiterà lo stesso molto spesso nell’apostolato, perché il Signore è sempre disposto a rifare miracoli come quello di Nain: anime che “risusciteranno” alla vita cristiana. Quando Cristo passa tra gli uomini, se lo sappiamo portare con noi, molti occhi vedono di nuovo, molte orecchie ascoltano la parola di Dio e anime morte rinascono a una vita nuova per mezzo del sacramento della penitenza.

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Antifona d'ingresso
Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?
Gli avversari e i nemici, sono essi a cadere. (Cf. 26,1-2)


Colletta
O Dio, sorgente di ogni bene,
ispiraci propositi giusti e santi
e donaci il tuo aiuto,
perché possiamo attuarli nella nostra vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Oppure (Anno C):
O Signore, amante della vita,
che richiamando dai morti Gesù tuo Figlio
hai illuminato il mistero del dolore e della morte,
fa' che nelle prove restiamo uniti a lui,
perché si riveli in noi la potenza della sua risurrezione.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

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Prima lettura

1Re 17,17-24
Tuo figlio vive.

Dal primo libro dei Re

In quei giorni, il figlio della padrona di casa, [la vedova di Sarepta di Sidòne,] si ammalò. La sua malattia si aggravò tanto che egli cessò di respirare. Allora lei disse a Elìa: «Che cosa c’è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia colpa e per far morire mio figlio?».
Elia le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò nella stanza superiore, dove abitava, e lo stese sul letto. Quindi invocò il Signore: «Signore, mio Dio, vuoi fare del male anche a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?». Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore, mio Dio, la vita di questo bambino torni nel suo corpo».
Il Signore ascoltò la voce di Elìa; la vita del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. Elìa prese il bambino, lo portò giù nella casa dalla stanza superiore e lo consegnò alla madre. Elìa disse: «Guarda! Tuo figlio vive». La donna disse a Elìa: «Ora so veramente che tu sei uomo di Dio e che la parola del Signore nella tua bocca è verità».

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 29

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

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Seconda lettura

Gal 1,11-19
Si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 7,16)
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.

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Vangelo

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Lc 7,11-17
Ragazzo, dico a te, alzati!


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo».
Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Gesù, che ha avuto compassione della vedova di Nain, ci ricorda che non siamo creati per la morte ma per la risurrezione e la vita. Nella Preghiera dei fedeli diciamo al Padre la nostra fiducia di creature chiamate a un destino eterno, e la nostra volontà di vivere nella speranza.
Preghiamo insieme e diciamo: Dio, vita e risurrezione nostra, ascoltaci.

1. Preghiamo per la santa Chiesa. Molti uomini sono portati a ritenere la vita limitata solo alla fase terrena, così contraddittoria e piena di ingiustizie. Perché la Chiesa perseveri nell'annunciare a tutti la speranza di un futuro nuovo, di una terra rinnovata, in cui ogni lacrima sarà asciugata, e Dio sarà tutto in tutti, preghiamo.
2. Per i nostri cari e i nostri amici, che hanno lasciato questo mondo. Gesù ce li addita - sia in terra che in cielo - tutti in comunione tra loro e con noi, in quanto membri tutti della grande famiglia di Dio. Perché i nostri defunti siano associati dal Padre nella vera vita alla risurrezione di Cristo, e siano cittadini a pieno titolo del regno dei cieli, preghiamo.
3. Per i vedovi e le vedove, per gli orfani, per tutti quelli che sentono il dolore del distacco nella morte di una persona cara. Perché il Padre celeste manifesti loro la sua tenerezza attraverso la parola confortante di Gesù, che ha promesso ai suoi amici la risurrezione e la vita eterna, preghiamo.
4. Per quelli che guardano con timore al giorno della loro morte. Per quelli che considerano la morte come la fine di tutto. Perché trovino in una fede rinnovata i motivi della fiducia in Dio, e aprano il loro cuore alla speranza nei cieli nuovi promessi da Cristo, preghiamo.
5. Per la nostra comunità (parrocchiale). Essa costituisce un angolo di mondo e di Chiesa, in cui noi viviamo nella fede, con lo sguardo rivolto a Dio nostro creatore e padre. Perché quanti ci incontrano possano leggere nella nostra esistenza cristiana la speranza nelle realtà future, e la sollecitudine nel prepararle, preghiamo.

O Padre, Signore della gioia e della vita, il tuo figlio Gesù ci ha detto: «Chi vive e crede in me, non morirà in eterno». Confermaci in questa fede, e aprici alla speranza. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Volgi il tuo sguardo, o Signore,
al nostro servizio sacerdotale,
perché questa offerta ti sia gradita
e accresca il nostro amore per te.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore,
mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio. (Sal 17,3)

Oppure:
Dio è amore; chi rimane nell'amore,
rimane in Dio e Dio rimane in lui. (1Gv 4,16)

Oppure (Anno C):
«Ragazzo, dico a te, alzati!».
Il morto si mise seduto e cominciò a parlare.
E Gesù lo restituì a sua madre. (Lc 7,14-15)


Preghiera dopo la comunione
O Signore, la tua forza risanatrice,
operante in questo sacramento,
ci guarisca dal male e ci guidi sulla via del bene.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Paolo Curtaz     (Omelia del 10-03-2019)
Commento su Luca 4,1-13
...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 05-06-2016)
Commento su Gal 1,11-19
Collocazione del brano Dalla nona alla quattordicesima domenica del Tempo Ordinario ci viene proposta la lettera di san Paolo apostolo ai Galati. Ai tempi di Paolo era chiamata Galazia la regione centro-settentrionale dell'Asia Minore (attuale Turchia). Era abitata da popolazioni celtiche scese ne ...
(continua)
Sulla strada - TV2000     (Omelia del 05-06-2016)

...
(continua)
Wilma Chasseur     (Omelia del 05-06-2016)
Audio commento alla liturgia - Lc 7,11-17
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
don Marco Pozza     (Omelia del 05-06-2016)
L'uomo corre, Cristo cammina
Il piede umano è un'opera d'arte, un capolavoro di ingegneria: non hanno le radici come le piante, i piedi sono stati fatti per muoversi. Il Dio cristiano è un Dio camminatore, adora l'andare-a-piedi, quando capita anche lo stare-in-piedi: è questa l'informazione-prima che gli evangelisti ci tengono ...
(continua)
mons. Antonio Riboldi     (Omelia del 05-06-2016)
La compassione di Dio per noi
Quando venne chiesto a Gesù quale era il più grande dei comandamenti, quello cioè che non si può eludere con facilità e senza compromettere seriamente il rapporto di amicizia con Dio (quindi la propria onestà interiore), Lui ripropose la legge dell'amore verso Dio e, allo stesso modo, verso il pross ...
(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 05-06-2016)
L'esperienza trasformante dell'apostolo Paolo
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
don Luca Garbinetto     (Omelia del 05-06-2016)
Terra di delizie
Due folle in cammino si incontrano. Vi è una folla pellegrinante, che dalle periferie entra in città. Camminano con il Signore della vita coloro che da moltitudine desiderano divenire popolo, e riconoscersi in un luogo che divenga appartenenza. Un luogo che ha un nome, destinato a rimanere scritt ...
(continua)
don Giovanni Berti     (Omelia del 05-06-2016)
La battaglia di Nain
Clicca qui per la vignetta della settimana. Come due armate di qualche film storico che narra di soldati che incrociano il loro cammino e finiscono per mescolarsi e scontrarsi, così mi immagino i due cortei che per la strada di incontrano nel racconto del vangelo di Luca. Gesù con i discepoli e g ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 05-06-2016)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Padre Gianmarco Paris Il racconto evangelico di Gesù che sente compassione per la vedova di Naim ci viene incontro con la sua semplicità e provocazione. Sappiamo, per fede, che non è solo il ricordo di un fatto perduto nel tempo e nello spazio, ma contie ...
(continua)
Omelie.org (bambini)     (Omelia del 05-06-2016)

Questa domenica l'evangelista Luca ci porta per le strade di una piccola città chiamata Nain: Gesù la sta attraversando e con lui ci sono i discepoli ed una grande folla, perché ogni volta che la gente sente che sta arrivando il Rabbi di Nazareth, accorrono in tanti! Vicino alla porta della città, ...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 05-06-2016)

Un accompagnamento funebre. Il morto è l'unico figlio di una vedova. I dolori non si raffrontano; ognuno è totale; ma questo, per la madre, supera ogni capacità di sopportazione. Eppure sarebbe un evento naturale: si viene da Dio e si torna a Dio. Invece, la morte è stata avvelenata dal peccato che ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 05-06-2016)
Mors et Vita duello
"Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello": così canta la Chiesa, da quasi mille anni, il mattino di Pasqua, per celebrare la Risurrezione di Gesù. E così vive e soffre l'umanità, ogni uomo, ogni donna, da che mondo è mondo, quando morte e vita quotidianamente lottano, ognuna per rita ...
(continua)
Missionari della Via     (Omelia del 05-06-2016)
Commento su Luca 7,11-17
Oggi assistiamo al più straordinario potere di Gesù: quello di far retrocedere la morte. Abbiamo due cortei: uno, "guidato" da un morto, che esce tristemente dalla città e va verso la tomba; un altro, guidato da Colui che è Via, Verità e Vita, gioioso, allegro, che vuole toccare l'altro corteo. Il m ...
(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 05-06-2016)
Video commento a Lc 7,11-17
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(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 05-06-2016)
Video commento a Lc 7,11-17
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(continua)
don Luciano Cantini     (Omelia del 05-06-2016)
La compassione dona vita
Alla porta della città Questo episodio è raccontato solo da Luca che lo inserisce tra la guarigione del servo del centurione a Cafarnao e la missione dei discepoli di Giovanni, in cui Gesù afferma la sua messianicità andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la ...
(continua)
padre Ermes Ronchi     (Omelia del 05-06-2016)
La vedova di Nain e il 'miracolo' che ci chiede Gesù
La donna di Nain aveva già pianto la morte del suo uomo. Adesso è inghiottita dal dolore più atroce, quello che non ha neppure un nome per essere detto: due vite, quella del figlio e la sua, precipitate dentro un'unica bara. Quante storie così anche oggi. Perché questo accanirsi, questa dismisura d ...
(continua)
don Domenico Luciani     (Omelia del 05-06-2016)
Video commento su Lc 7,11-17
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(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-06-2016)
Commento su Lc 7,11-13
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe ...
(continua)
don Roberto Farruggio     (Omelia del 05-06-2016)
Video commento alla liturgia - Lc 7,11-17
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(continua)
don Gianfranco Calabrese     (Omelia del 05-06-2016)
Video commento su Luca 7,11-17
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(continua)
don Roberto Fiscer     (Omelia del 05-06-2016)
#StradeDorate - Commento su Luca 7,11-17
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(continua)
don Giorgio Zevini     (Omelia del 05-06-2016)
Video Commento a Lc 7,11-17
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(continua)
padre Antonio Rungi     (Omelia del 05-06-2016)

La parola di Dio di questa decima domenica del tempo ordinario ci pone di fronte a due miracoli. Uno, narrato nel brano della prima lettura, in cui Dio, attraverso la preghiera di Elia, guarisce un bambino e lo ridona alla sua madre, preoccupata per la sorte del suo figlio; l'altro, narrato dall'eva ...
(continua)
padre Paul Devreux     (Omelia del 05-06-2016)
Commento su Luca 7,11-17
Il racconto della risurrezione del figlio unico di una madre vedova, letto come un fatto di cronaca, non è una buona notizia. Può suscitare stupore, ma anche invidia, sia nei confronti di questa vedova che nei confronti di Gesù. Ma se lo leggiamo come una parabola, diventa molto bello. Naim rappre ...
(continua)
fr. Massimo Rossi     (Omelia del 05-06-2016)

"Consolare gli afflitti": è un'opera di misericordia spirituale. La Chiesa celebra quest'anno il Giubileo straordinario della misericordia: non solo quest'anno, dovremmo vivere concretamente la consegna della misericordia che il Signore ci ha lasciato prima di tornare al Padre. Dovremmo viverla sem ...
(continua)
mons. Roberto Brunelli     (Omelia del 05-06-2016)
Compassione, ovvero un altro nome dell'amore
Dopo il periodo pasquale e le due domeniche ad esso collegate, il corso normale delle celebrazioni riprende - leggendo il vangelo prevalente quest'anno, cioè quello secondo Luca - con un episodio permeato di commozione. Esso avviene in un villaggio della Galilea, Nain, tanto modesto che, se non foss ...
(continua)
Diocesi di Vicenza     (Omelia del 05-06-2016)
La Parola - commento a Lc 7,11-17
Commento a cura di don Enrico Massignani, Cancelliere della Diocesi di Vicenza. Registrato nella abbazia di sant'Agostino, Vicenza. ...
(continua)
Michele Antonio Corona     (Omelia del 05-06-2016)

Il tempo ordinario riprende con la lettura semicontinua del vangelo di Luca e precisamente con un episodio presente solo nel terzo vangelo. Due cortei si incontrano fuori da un piccolissimo villaggio della Galilea. Il primo, capeggiato da Gesù, è festante e si muove chiassosamente per il vociare di ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 05-06-2016)
Cercare il Dio vivente
Per coloro che non coltivano un Credo religioso (ma a dire il vero anche per i credenti) la morte costituisce un interrogativo inquietante, un atroce dubbio o problema irrisolto. Forse non perché si tema di morire, ma perché non si sa attribuire un senso alla morte, una spiegazione o comunque non si ...
(continua)
Carla Sprinzeles     (Omelia del 05-06-2016)
Commento su Luca 7,11-17
Oggi riprende il cammino ordinario, riprende nella luce della resurrezione. Percorrendo le strade della Galilea, Gesù incontra la morte. Come i profeti antichi anche il profeta di Nazareth l'affronta e la sconfigge. Ma mentre Elia aveva dovuto invocare l'intervento divino, attraverso parole e esti, ...
(continua)
padre Fernando Armellini     (Omelia del 05-06-2016)
Video commento su Lc 7,11-17
...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 09-06-2013)
Commento su Lc 7,11-17
Come possiamo immaginare un dolore più grande? Una madre vedova che seppellisce il figlio unico. Luca presenta Gesù come l'unico che ridona vita alla nostra quotidianità. Dio visita il suo popolo. Davanti al miracolo della resurrezione del figlio unico della madre vedova a Naim, davanti al volto di ...
(continua)