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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
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  XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
BO130 ;

Ecco due miracoli di Gesù legati uno all’altro. Il loro messaggio è complementare. Si tratta di due donne: una all’inizio della sua vita, l’altra al termine di lunghe sofferenze che la sfiniscono. Né l’una né l’altra possono più essere salvate dagli uomini (vv. 23 e 26). Ma sia l’una che l’altra saranno salvate dall’azione congiunta della forza che emana da Gesù e dalla fede: per la donna la propria fede, per la bambina la fede di suo padre (vv. 34 e 36). Bisogna notare soprattutto che la bambina ha dodici anni (v. 42) e che la donna soffre da dodici anni (v. 25). Questo numero non è dato a caso. C’è un grande valore simbolico poiché esso è legato a qualcosa che si compie. Ci ricordiamo che Gesù fa la sua prima profezia a dodici anni (Lc 2,42 e 49). Gesù sceglie dodici apostoli, poiché è giunto il tempo. Significano la stessa cosa le dodici ceste di pane con le quali Gesù sfama i suoi discepoli (Mc 6,43). E la fine dei tempi è simboleggiata dalle dodici porte della Gerusalemme celeste (Ap 21,12-21). Così come la donna dell’Apocalisse (immagine di Maria, della Chiesa) è coronata da dodici stelle (Ap 12,1). Senza parlare dell’albero della vita originale che si trova, in un parco, al centro della città e dà dodici raccolti. E quando sappiamo che il giorno per Gesù conta dodici ore (Gv 11,9) capiamo che i nostri due miracoli non sono semplici gesti di misericordia, ma che nascondono una rivelazione: essendo giunto il tempo, l’umanità peccatrice (Gen 3,12) è liberata dai suoi mali. Gli uomini non possono fare nulla per lei, e lo riconoscono (v. 35), ma per Dio nulla è impossibile (Lc 1,37). Gesù non chiede che due cose: “Non temere, continua solo ad aver fede” (v. 36).

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Antifona d'ingresso
Popoli tutti, battete le mani,
acclamate a Dio con voci di gioia. (Sal 47,2)


Colletta
O Dio, che ci hai reso figli della luce
con il tuo Spirito di adozione,
fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore,
ma restiamo sempre luminosi
nello splendore della verità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Oppure:
O Padre, che nel mistero del tuo Figlio povero e crocifisso
hai voluto arricchirci di ogni bene,
fa’ che non temiamo la povertà e la croce,
per portare ai nostri fratelli
il lieto annunzio della vita nuova.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

Sap 1,13-15; 2,23-24
Per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo.

Dal libro della Sapienza

Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano;
le creature del mondo sono portatrici di salvezza,
in esse non c’è veleno di morte,
né il regno dei morti è sulla terra.
La giustizia infatti è immortale.
Sì, Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 29

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

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Seconda lettura

2Cor 8,7.9.13-15
La vostra abbondanza supplisca all’indigenza dei fratelli poveri.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest’opera generosa.
Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto: «Colui che raccolse molto non abbondò e colui che raccolse poco non ebbe di meno».

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Cf 2Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.

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Vangelo

Mc 5,21-43
Fanciulla, io ti dico: Àlzati!


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

Parola del Signore.

Forma breve (Mc 5, 21-24.35b-43):

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Con l'atteggiamento fiducioso dell'uomo che si rivolge a Gesù per guarire la propria figlia, affidiamo al Signore le nostre suppliche, sapendo che lui non resterà sordo al nostro grido.
Preghiamo insieme e diciamo: Illuminaci con la tua parola, Signore.

1. Per la Chiesa di Dio: là dove domina la cultura di morte, essa diffonda nel mondo la parola di Gesù, che dona la vita ed offre la speranza, preghiamo.
2. Per tutti i cristiani: in tutti i luoghi dove le tragedie affliggono l'umanità, possano essere segno della presenza del Signore, che allevia le sofferenze degli ultimi e protegge la vita di tutti gli essere viventi, preghiamo.
3. Per tutti i giovani che per imprudenza o inconsapevolezza rischiano la vita e hanno smarrito il rispetto di se stessi: sappiano ritrovare la strada della vita e la gioia delle piccole cose che rendono preziosa anche la noia della quotidianità, preghiamo.
4. Per tutti i poveri, per i senza tetto: perché, guardando a Cristo, che si è fatto povero perché noi diventassimo ricchi, tutti sappiamo riscoprire il valore delle cose, e viviamo la solidarietà evitando gli sprechi e accogliendo i bisogni dei più disagiati, preghiamo.
5. Per la nostra comunità: sappia promuovere sempre il valore e il rispetto della vita e la cura per ogni essere vivente, preghiamo.

O Padre, che ci hai resi ricchi con il dono della vita del tuo Figlio Gesù, donaci la grazia di vivere per sempre con te, nella gioia del Paradiso, dove la vita non avrà mai fine. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali
compi l’opera della redenzione,
fa’ che il nostro servizio sacerdotale
sia degno del sacrificio che celebriamo.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Anima mia, benedici il Signore:
tutto il mio essere benedica il suo santo nome. (Sal 103,1)

Oppure:
“Padre, prego per loro, perché siano in noi una cosa sola,
e il mondo creda che tu mi hai mandato”, dice il Signore. (Gv 17,20-21)

Oppure:
“Io ti dico, alzati!”, disse il Signore.
E subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare. (Mc 5,41-42)


Preghiera dopo la comunione
La divina Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto,
Signore, sia per noi principio di vita nuova,
perché, uniti a te nell’amore,
portiamo frutti che rimangano per sempre.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Luigi Maria Epicoco     (Omelia del 01-07-2018)
La fede che fa la differenza
...
(continua)
Sulla strada - TV2000     (Omelia del 01-07-2018)
Commento su Marco 5,21-43
...
(continua)
Wilma Chasseur     (Omelia del 01-07-2018)
Audio commento alla liturgia - Mc 5,21-43
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
don Marco Pozza     (Omelia del 01-07-2018)
Spintonare non è toccare
Protagonista della storia è l'uomo che vive. La donna si era intestardita oltre misura. Si era sporta fin sul limite delle possibilità: "Mi basterà toccargli la veste, sento che guarirò". Per i medici, il suo era diventato un caso rarissimo, per le sue misere finanze la malattia era divenuta cagione ...
(continua)
don Maurizio Prandi     (Omelia del 01-07-2018)
L'altro sono io
C'è un numero a scandire il percorso che la pagina di Vangelo vuole farci fare: il numero dodici! Da una parte dodici anni di malattia, dall'altra i dodici anni che significano per la società del tempo, l'ingresso nel vivere sociale, un ingresso negato dalla morte. C'è anche la modalità dei miracoli ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 01-07-2018)
Premio o regalo?
Se chiedessimo a un bambino che differenza c'è tra un premio e un regalo, credo che non avrebbe difficoltà a rispondere esattamente. Sa bene, infatti, che entrambi sono cose che si ricevono e che, ricevendole, provocano gioia, felicità: ma sa altrettanto bene che non sono la stessa cosa. Un regalo s ...
(continua)
don Domenico Bruno     (Omelia del 01-07-2018)
Sveglia, c'è Dio!
Due sono i motivi per cui sentiamo il bisogno di dormire sempre: depressione e stanchezza. In entrambi i casi facciamo esperienza di morte, in entrambi i casi non siamo più noi stessi, ma c'è qualcosa che ci vince. Quando un combattente viene atterrato, non può restarsene per terra a leccarsi le ...
(continua)
don Giovanni Berti     (Omelia del 01-07-2018)
Il tocco dell'amore
Clicca qui per la vignetta della settimana. Qualche giorno fa in chiesa ho vissuto un momento di preghiera molto particolare nel quale questo brano di Vangelo è diventato attuale. Un'insegnante di religione della zona mi ha chiesto di poter accogliere un gruppo di giovani ventenni, amici di un l ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 01-07-2018)
Video commento a Mc 5,21-43
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(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 01-07-2018)
Video commento a Mc 5,21-43
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(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 01-07-2018)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Giuseppe Di Stefano Gesù e le donne Due miracoli compongono questo lungo racconto, messi insieme da Marco con un procedimento detto a incastro. Si tratta di due donne. Una fanciulla di dodici anni che, mentre si appresta a diventare donna, è bloccata ...
(continua)
don Gianfranco Calabrese     (Omelia del 01-07-2018)
Video commento su Marco 5,21-43
...
(continua)
Missionari della Via     (Omelia del 01-07-2018)

Ecco Gesù alle prese con il mistero della sofferenza e della morte. Due scene forti e ricche di spunti. Una folla attornia Gesù: in mezzo ai tanti che lo acclamano e lo toccano con superficialità, ecco una donna che da dodici anni perde sangue, perde vita: potremmo dire che ha una ferita aperta, i ...
(continua)
don Fabio Rosini     (Omelia del 01-07-2018)
Audio commento al Vangelo del 1 luglio 2018
...
(continua)
padre Ermes Ronchi     (Omelia del 01-07-2018)
La morte di una bambina e le uniche parole che salvano
La casa di Giairo è una nave squassata dalla tempesta: la figlia, solo una bambina, dodici anni appena, è morta. E c'era gente che piangeva e gridava. Di fronte alla morte Gesù è coinvolto e si commuove, ma poi gioca al rialzo, rilancia, e dice a Giairo: tu continua ad aver fede. E alla gente: la ba ...
(continua)
don Luciano Cantini     (Omelia del 01-07-2018)
Toccare
Egli stava lungo il mare Marco ci ha abituato a immaginare Gesù lungo il mare, luogo d'incontro e della chiamata dei primi discepoli (1,16) di incontro con la folla (2,13. 3,7) in cui pone il suo insegnamento (4,1). Lungo il mare è un ?non luogo? perché l'acqua e la terra si confondono e non appa ...
(continua)
don Giacomo Falco Brini     (Omelia del 01-07-2018)
Non sono invenzioni di Dio
Ogni volta che leggo questa pagina di vangelo mi domando come mai Marco ha incastonato la guarigione della emorroissa (Mc 5,25-34) tra l'incontro del Signore con il parroco Giairo sulla riva del mare (Mc 5,22ss.) e la visita in casa sua per soccorrere la figlioletta già morta (Mc 5,38ss.). Poi penso ...
(continua)
diac. Vito Calella     (Omelia del 01-07-2018)
Prossimità del Risorto nella nostra esperienza di amare ed essere amati
Entriamo anche noi nel racconto del Vangelo. Possiamo identificarci tutti insieme nei discepoli di Gesù e ci sentiamo in comunione con tutta l'umanità, rappresentata da quella folla che attorniava Gesù, sbarcato all'altra riva. Certo, Lui sta al centro della nostra attenzione. Ma alcuni personaggi a ...
(continua)
don Domenico Luciani     (Omelia del 01-07-2018)
Video commento su Mc 5,21-43
...
(continua)
padre Antonio Rungi     (Omelia del 01-07-2018)
Noi siamo per vivere in eterno con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo
Oggi la parola di Dio ci porta a riflettere sulla vita e sulla morte, sullo scorrere del tempo e sull'eternità, sulla nostra condizione umana, ma anche sul nostro destino oltre il tempo, che è l'immortalità. Il testo della prima lettura di oggi, tratto dal Libro della Sapienza, ci racconta chi real ...
(continua)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)     (Omelia del 01-07-2018)
Commento su Sap 1,13-15; 2,23-24; Sal 29; 2Cor 8,7.9.13-15; Mc 5,21-43
Le letture che oggi la liturgia ci propone sono un inno alla vita, alla giustizia e al farsi prossimi nell'eguaglianza dei beni ricevuti (san Paolo). La prima lettura, tratta dal libro della Sapienza, ci richiama il progetto di Dio sull'uomo come descritto in Gn 1,27: non era prevista la morte: ?Eg ...
(continua)
don Roberto Fiscer     (Omelia del 01-07-2018)
#StradeDorate - Commento su Marco 5,21-43
...
(continua)
mons. Roberto Brunelli     (Omelia del 01-07-2018)
La storia si ripete: da ricco che era...
Raffinato esponente dell'alta società milanese, tre lauree, proprietario e direttore di un'affermata industria, a 49 anni Marcello Candia (1916-1983) decise di seguire l'invito rivoltogli vent'anni prima da un missionario: vendette l'azienda e si trasferì nella trascurata regione alla foce del Rio d ...
(continua)
Diocesi di Vicenza     (Omelia del 01-07-2018)
La Parola - Commento al Vangelo di Marco (Mc 5,21-43)
...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 01-07-2018)
Il Miracolo e i miracoli
La Prima Lettura di oggi ci assicura che Dio ha creato ogni cosa per la vita e non gode della morte e della disfatta soprattutto dell'uomo. E del resto le pagine della storia della salvezza delineate nella Scrittura ci ragguagliano sull'intervento di Dio a favore del suo popolo e dell'uomo singolo: ...
(continua)
don Claudio Luigi Fasulo     (Omelia del 01-07-2018)
Audio commento al Vangelo della Tredicesima domenica del Tempo Ordinario (Anno B - Mc 5,21-43)
...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 01-07-2018)
Commento su Marco 5,21-43
Due miracoli; uno nell'altro. Domina la scena la persona di Gesù, sereno e consapevole in mezzo alla folla, di fronte alla donna che gli si accosta nascondendosi o accanto alla pena di Giàiro per la morte della figlia. Gesù è attento, premuroso, nelle parole come nel silenzio imposto; tutto di lui s ...
(continua)
fr. Massimo Rossi     (Omelia del 01-07-2018)
Commento su Marco 5,21-43
Ecco a voi le storie di due miracoli: la prima ha per protagonista una donna; la seconda un uomo, cioè, la figlia di lui, ma per la fede di lui... Come avrete notato, i racconti sono molto diversi, perché le due fedi sono diverse... Bella scoperta! la prima è una fede al femminile, mentre nella seco ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 01-07-2018)
Non temere, soltanto abbi fede!
Oggi il Vangelo mette il nostro cuore dinanzi a tre modalità di credere nell'onnipotenza di Gesù Signore. Un padre chiede a Gesù che vada a casa sua a dare la guarigione alla sua figlioletta che sta morendo. Quest'uomo crede che Gesù è capace di guarire il corpo dalle malattie. Crede e chiede. Il Si ...
(continua)
padre Fernando Armellini     (Omelia del 01-07-2018)
Videocommento su Mc 5,21-43
...
(continua)
Wilma Chasseur     (Omelia del 28-06-2015)
Audio commento alla liturgia - Mc 5,21-43
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 28-06-2015)
Gesù si mostra Signore della vita
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
padre Ermes Ronchi     (Omelia del 28-06-2015)
Gesù ci prende per mano e ci dice 'alzati'
Gesù cammina verso una casa dove una bambina di 12 anni è morta, cammina accanto al dolore del padre. Ed ecco una donna che aveva molto sofferto, ma così tenace che non vuole saperne di arrendersi, si avvicina a Gesù e sceglie come strumento di guarigione un gesto commovente: un tocco della mano. L' ...
(continua)
don Roberto Rossi     (Omelia del 28-06-2015)
Tu continua ad avere fede
Gesù salva. Il tema di Gesù Salvatore avrà la sua completezza solo nell'annuncio dell'evento pasquale di Gesù (morte, resurrezione, ascensione). Esso implica la vittoria sulla morte per una vita senza fine. Questo è anticipato nei segni e miracoli che Gesù compie, come le resurrezione operate durant ...
(continua)
don Marco Pozza     (Omelia del 28-06-2015)
C'è chi spinge e c'è chi tocca. Cristo ha le sue preferenze
Uomini di pesca dalla forte muscolatura. Certuni giorni, al rabbì la possanza fisica di quegli amici sembra tornargli utile: di spalle e di braccia c'è una folla che ormai stanno imparando ad arginare. Uomini adatti all'avventura: «I pescatori sanno che il mare è pericoloso e le tempeste terribili, ...
(continua)
mons. Gianfranco Poma     (Omelia del 28-06-2015)
Non temere, soltanto: credi!
Quella che leggiamo nella XIII domenica del tempo ordinario, Mc.5,21-43, è certamente una delle pagine più belle del Vangelo di Marco: ciascuno di noi. Marco, di solito breve ed essenziale, qui si dilunga non solo nella narrazione dei fatti ma nel renderci partecipi delle sensazioni interiori dei pe ...
(continua)
don Luciano Cantini     (Omelia del 28-06-2015)
Io ti dico
Dodici anni Due racconti si intersecano. La tradizione è antichissima perché lo stesso racconto lo troviamo così nei tre vangeli sinottici anche se ognuno con le sue caratteristiche. È probabile che i fatti siano successi proprio come sono raccontati ma è abbastanza sintomatico un particolare che l ...
(continua)
padre Antonio Rungi     (Omelia del 28-06-2015)
La fede che salva e la speranza che guarisce il cuore
Nel testo integrale del Vangelo di questa domenica XIII del tempo ordinario dell'anno liturgico, san Marco ci riporta il racconto di due miracoli di Gesù. Due miracoli con significati diversi, ma con una precisa finalità da sottolineare. Si tratta di una donna e di una bambina: l'una guarita e l'al ...
(continua)
Gaetano Salvati     (Omelia del 28-06-2015)
Commento su Marco 5,21-43
Il vangelo di oggi narra di un Gesù profondamente coinvolto in due storie di donne, colpite dalla morte e dalla sofferenza. Nel primo episodio, san Marco racconta che mentre il Maestro cammina in direzione della casa di Giairo (Mc 5,24), una donna "che da dodici anni era affetta da emorragia" (v.v. ...
(continua)
don Roberto Fiscer     (Omelia del 28-06-2015)
#StradeDorate - Commento su Marco 5,21-43
...
(continua)
don Domenico Luciani     (Omelia del 28-06-2015)
Video commento su Mc 5,21-43
...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 28-06-2015)
Gesù guarda "oltre"
Sono stato tentato - e vi confesso che ho ceduto alla tentazione - di iniziare questa mia riflessione domenicale a partire dalla tematica che si sviluppa intorno alla seconda lettura, perché innesca una riflessione molto inerente con un tema di grande attualità, che tocca quotidianamente e in manier ...
(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 28-06-2015)
Video commento a Mc 5,21-43
...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 28-06-2015)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di don Massimo Cautero Toccare la vita e farsi toccare dalla vita! Forse la nostra fede non è forte come crediamo o forse è altra cosa da quello che dovrebbe essere; forse non siamo abituati a dare "fiducia" o forse non ci piace essere messi di fronte le n ...
(continua)
Omelie.org (bambini)     (Omelia del 28-06-2015)

Queste domeniche, in cui riportiamo alle orecchie la vita di Gesù, ci aiutano a ricordare bene ciò che Gesù è veramente, ovvero il il Dio dei vivi e della vita. Proviamo a comprenderlo alla luce di questi miracoli, apparentemente "scontati". Anche oggi come la scorsa domenica, Gesù "passa all'altr ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 28-06-2015)
Video commento a Mc 5,21-43
...
(continua)
don Giorgio Zevini     (Omelia del 28-06-2015)
Video Commento a Mc 5, 21-43
...
(continua)
don Lello Ponticelli     (Omelia del 28-06-2015)
Prediche senza Pulpito di Don Lello Ponticelli
...
(continua)
mons. Roberto Brunelli     (Omelia del 28-06-2015)
Quante morti evitabilissime
Tra le letture di oggi, sembra appena scritta una frase che si direbbe rivolta a quanti vorrebbero respingere chi arriva qui da lontano a cercare più sopportabili condizioni di vita. Chiedendo aiuto ai benestanti cristiani di Corinto per quelli poveri di Gerusalemme, l'apostolo Paolo dice (seconda l ...
(continua)
don Gianfranco Calabrese     (Omelia del 28-06-2015)
Video commento su Marco 5,21-43
...
(continua)
padre Giuseppe De Nardi     (Omelia del 28-06-2015)
Sulla Tua Parola - Mc 5,21-43
...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 28-06-2015)
Udito parlare di Gesù
Una verità che il Vangelo ci mostra con luce divina ci insegna che Gesù va incontro all'uomo da salvare, ma anche che le folle accorrono da Gesù. Oggi da più parti si "grida" che si deve uscire, andare, raggiungere gli uomini. Si tace però sulla seconda parte della verità evangelica: le folle devono ...
(continua)
Diocesi di Vicenza     (Omelia del 28-06-2015)
La Parola - commento a Mc 5,21-43
Commento di don Flavio Grendele, delegato vescovile per le Aggregazioni laicali. ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 28-06-2015)
Miracoli sì, miracoli no
Rivolto ai Giudei, Gesù nel Vangelo di Giovanni esclama: "Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre." (Gv 10, 37 - 38). Con questa affermazione, ...
(continua)
don Marco Pratesi     (Omelia del 28-06-2015)
Ruminare i Salmi - Salmo 30,6b (XIII domenica del tempo ordinario, anno B)
Ruminare i Salmi - Salmo 30 (Vulgata / liturgia 29),6b - (XIII domenica del tempo ordinario, anno B) CEI Alla sera ospite è il pianto e al mattino la gioia. TILC Se alla sera siamo in lacrime, al mattino ritorna la gioia. 2Cor 8,7.9 Come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, ...
(continua)
Carla Sprinzeles     (Omelia del 28-06-2015)
Commento su Sap 1,13-15; 2,23-24; Mc 5,21-43
Questa domenica costituisce un vero e proprio inno alla vita. La vita è un dono che riceviamo alla nostra nascita, ciascuno di noi la riceve in modo diverso dagli altri. In ogni aspetto, fisico, biologico, psichico, spirituale, siamo diversi gli uni dagli altri. Difatti per esempio le medicine non ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 28-06-2015)
Commento su Mc. 5, 30-34
«E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: "Chi ha toccato le mie vesti?". I suoi discepoli gli dissero: "Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: "Chi mi ha toccato?"". Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto ques ...
(continua)
fr. Massimo Rossi     (Omelia del 28-06-2015)
Commento su Marco 5,21-43
Dio non ha creato la morte e non gode della rovina dei viventi. Le creature del mondo sono buone; in esse non c'è veleno di morte. Questa dichiarazione del Libro della Sapienza sprizza ottimismo e positività da tutti i pori! Questa dichiarazione del Libro della Sapienza smentisce tutti coloro che cr ...
(continua)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)     (Omelia del 28-06-2015)
Commento su Sap 1,13-15 2,23-24 2Cor 8,7-9 13-15 Mc 5,21-43.
Se dovessimo dare un titolo a questa domenica potremmo definirla la domenica della vita, anche se all'apparenza il tema centrale sembrerebbe la morte, la sofferenza.... Ho in mente i passaggi di tanti cari, in famiglia o fuori famiglia, che hanno vissuto la morte, più o meno consapevolmente, più o ...
(continua)
Ileana Mortari - rito romano     (Omelia del 28-06-2015)
La fede che salva
Nella pericope evangelica in questione due episodi di miracoli si incastrano l'uno nell'altro; non è raro nel vangelo di Marco, che mostra talvolta la tendenza a fondere due racconti, facendo di uno la cornice dell'altro: così egli suggerisce al lettore che essi si interpretano vicendevolmente. T ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 01-07-2012)
Commento su Marco 5,21-43
La figlia di Giairo ha dodici anni. Da dodici anni l'emorroissa soffre di perdite di sangue. Dodici è il numero della totalità in Israele, Marco oggi ci parla di due situazioni nelle quali descrive il massimo del dolore, la totalità della disperazione. La donna emorroissa non solo è ammalata ma ha ...
(continua)

  SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI (Messa della Vigilia)

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Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Rosso
Scheda Agiografica: SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI (Messa della Vigilia)
S0629A ;

PIETRO, scelto da Cristo a fondamento dell’edificio ecclesiale, clavigero del Regno dei cieli (Mt 16, 13-19), pastore del gregge santo (Gv 21, 15-17), confermatore dei fratelli (Lc 22, 32), è nella sua persona e nei suoi successori il segno visibile dell’unità e della comunione nella fede e nella carità.
PAOLO, cooptato nel collegio apostolico dal Cristo stesso sulla via di Damasco (At 9, 1-16), strumento eletto per portare il suo nome davanti ai popoli (At 9,15), è il più grande missionario di tutti i tempi, l’avvocato dei pagani, l’apostolo delle genti, colui che insieme a Pietro fa risuonare il messaggio evangelico nel mondo mediterraneo. Entrambi gli apostoli «sigillarono con il martirio a Roma, verso l’anno 67, la loro testimonianza al Maestro. La «Depositio martyrum» (354) ne riferisce la solennità il 29 giugno.

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Antifona d'ingresso
Pietro apostolo e Paolo dottore delle genti
hanno insegnato a noi la tua legge, Signore.


Colletta
Signore Dio nostro,
che nella predicazione dei santi apostoli Pietro e Paolo
hai dato alla Chiesa le primizie della fede cristiana,
per loro intercessione vieni in nostro aiuto
e guidaci nel cammino della salvezza eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

At 3,1-10
Quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio.
Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa.
Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò.
Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.
Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 18

Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

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Seconda lettura

Gal 1,11-20
Dio mi scelse fin dal seno di mia madre.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, vi dichiaro che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. In ciò che vi scrivo – lo dico davanti a Dio – non mentisco.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 21,17)
Alleluia, alleluia.
Signore, tu conosci tutto;
tu sai che ti voglio bene.
Alleluia.

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Vangelo

Gv 21,15-19
Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

[Dopo che si fu manifestato risorto ai suoi discepoli,] quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio.
E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Parola del Signore

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore,
i doni che portiamo al tuo altare
nella festa dei gloriosi apostoli Pietro e Paolo,
e alla povertà dei nostri meriti
supplisca la grandezza della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.


Prefazio proprio.


Antifona di comunione
Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?”.
“Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo”. (Gv 21,15-17)


Preghiera dopo la comunione
Sostieni i tuoi fedeli, Signore,
con la forza di questi sacramenti
e conferma nella verità,
coloro che hai illuminato
con la dottrina degli Apostoli.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 29-06-2015)
Commento su Mt 16,15-17
"Ma voi, chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù gli disse: "Beato sei tu,..." Mt 16,15-17 Come vivere questa Parola? Dopo un po' di tempo passato insieme, siamo ad una svolta. Gesù chiede con umiltà ai discepoli che cosa hanno capito di ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 29-06-2013)
Commento su Mt 16,13-19
Oggi la Chiesa celebra in un'unica festa Pietro e Paolo, le colonne che diedero la loro vita nell'annuncio del vangelo e che insieme morirono a Roma. Viviamo in profonda comunione e senso di gratitudine con chi ci diede il Cristo. Pietro e Paolo, così unici, così diversi, così simili. Unici perché ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 29-06-2013)
Voi chi dite che io sia?
Anche il più ateo degli atei si sarà certamente interrogato, almeno una volta nella vita, su chi sia Gesù. E' certamente un personaggio storico, una persona sulla quale sono stati scritti moltissimi libri, uno che ha fatto vedere la morale da un'ottica diversa, che ha fornito dei principi applicabil ...
(continua)
Monaci Benedettini Silvestrini     (Omelia del 29-06-2013)
Santi Pietro e Paolo
Se fossimo ignari della grazia e della forza ineffabile dello Spirito Santo, ci verrebbe spesso da discutere e disapprovare persino, le scelte di Dio e quelle di Cristo. Chi di noi, volendo instaurare un Regno, diffondere a tutto il mondo una dottrina nuova, chiamare per questo testimoni ferventi ed ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 29-06-2012)
Commento su Matteo 16,13-19
La Chiesa celebra con solennità, oggi, Pietro e Paolo, le colonne. Degli apostoli sono certamente stati i più significativi e i più importanti: per le loro vicende, per la loro fede, per il loro comune destino. È bellissimo il fatto che oggi la Chiesa celebri insieme due santi così diversi eppure c ...
(continua)
don Roberto Rossi     (Omelia del 00-00-0000)
I santi Apostoli, fondamento della fede e della Chiesa
Questa domenica ci porta a celebrare quello che sempre ricordiamo il 29 giugno: la solennità dei Santi Pietro e Paolo, colonne e fondamento della fede cristiana e della Chiesa. Possiamo riprendere alcuni elementi della vocazione, della vita e della missione dei due Santi. Pietro>/b> Simone era u ...
(continua)