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LITURGIA

> 1 Giugno 2015 <

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(es. Mt 28,1-20):
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  San Giustino

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso
Scheda Agiografica: San Giustino
S0601 ; DO091

UNA LUCE PER IL NOSTRO TEMPO. Il nostro secolo, che cerca un modello di santità vissuta nelle responsabilità quotidiane, potrebbe trovarlo benissimo in Giustino. Egli fu infatti un discepolo di Gesù Cristo, esemplare per la serietà della sua indagine intellettuale, come per la fedeltà alla sua fede. Sempre in cerca della verità, dopo averla scoperta in Gesù Cristo, non smette di approfondirla. Nel suo continuo cercare rende evidente il dono totale fatto di se stesso a Cristo, che lo porterà fmo al martirio. Uomo retto e fedele, Giustino fu sale e luce (7. ) per gli uomini del suo tempo.

FOLLIA DELLA CROCE (Colletta e L.). Giustino non arrivò alla "mirabile conoscenza del mistero del Cristo" soprattutto attraverso le sue ricerche intellettuali, bensì mediante la fedeltà alla fede che lo porterà sino al martirio. Coi libri che ci ha lasciato, ma più ancora col suo eroico sacrificio, egli proclama anche oggi che gli uomini non vengono salvati dalla loro saggezza, né dall'ostentazione di segni straordinari. Vengono salvati dalla Croce, follia e scandalo per gli uomini, potenza e sapienza di Dio.

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Antifona d'ingresso
Mi hanno raccontato menzogne gli orgogliosi
che non seguono la tua legge:
davanti ai re parlerò dei tuoi insegnamenti
e non dovrò vergognarmi. (T.P. Alleluia).


Colletta
O Dio, che attraverso la stoltezza della croce
hai donato al santo martire Giustino
la sublime conoscenza di Gesù Cristo,
concedi a noi, per sua intercessione,
di respingere gli inganni dell’errore
per conseguire fermezza nella fede.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

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Prima lettura

Tb 1,3; 2,1-8
Tobi seguiva le vie della verità.

Dal libro di Tobìa

Io, Tobi, passavo tutti i giorni della mia vita seguendo le vie della verità e della giustizia. Ai miei fratelli e ai miei compatrioti, che erano stati condotti con me in prigionia a Nìnive, nel paese degli Assiri, facevo molte elemosine.
Per la nostra festa di Pentecoste, cioè la festa delle Settimane, avevo fatto preparare un buon pranzo e mi posi a tavola: la tavola era imbandita di molte vivande. Dissi al figlio Tobìa: «Figlio mio, va’, e se trovi tra i nostri fratelli deportati a Nìnive qualche povero, che sia però di cuore fedele, portalo a pranzo insieme con noi. Io resto ad aspettare che tu ritorni, figlio mio».
Tobìa uscì in cerca di un povero tra i nostri fratelli. Di ritorno disse: «Padre!». Gli risposi: «Ebbene, figlio mio?». «Padre – riprese – uno della nostra gente è stato ucciso e gettato nella piazza; l’hanno strangolato un momento fa». Io allora mi alzai, lasciando intatto il pranzo; tolsi l’uomo dalla piazza e lo posi in una camera in attesa del tramonto del sole, per poterlo seppellire. Ritornai, mi lavai e mangiai con tristezza, ricordando le parole del profeta Amos su Betel:
«Si cambieranno le vostre feste in lutto,
tutti i vostri canti in lamento».
E piansi. Quando poi calò il sole, andai a scavare una fossa e ve lo seppellii.
I miei vicini mi deridevano dicendo: «Non ha più paura! Proprio per questo motivo lo hanno già ricercato per ucciderlo. È dovuto fuggire e ora eccolo di nuovo a seppellire i morti».

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 111

Beato l’uomo che teme il Signore.

Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.

Prosperità e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.

Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.

Canto al Vangelo (Ap 1,5)
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo,
testimone fedele, primogenito dei morti,
tu ci hai amati
e hai lavato i nostri peccati nel tuo sangue.
Alleluia.

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Vangelo

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Mc 12,1-12
Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]:
«Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero.
Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».
E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Al Signore, Dio della nostra vita e della nostra salvezza, eleviamo la preghiera perché ci conceda di lavorare sempre con generosità nella sua vigna. Diciamo insieme:
Venga il tuo regno, Signore.

Per la Chiesa, perché con amore e dedizione curi il popolo che Dio le ha affidato. Preghiamo:
Per le autorità pubbliche, perché non esercitino il loro potere con la forza o per interesse personale. Preghiamo:
Per i perseguitati a causa della fede e della coerenza della vita, perché attingano dallo Spirito il coraggio della perseveranza. Preghiamo:
Per chi è stato ucciso nell'esercizio della propria missione, perché Dio lo accolga nel suo regno. Preghiamo:
Per la nostra comunità, perché non si unisca alla mentalità che soffoca la novità e la profezia, ma sappia sempre ubbidire a Dio. Preghiamo:
Per chi, con sofferenza, ha abbandonato la fede.
Per le nazioni che accolgano i missionari del vangelo.

O Dio, che hai affidato la salvezza dell'umanità anche alla nostra comunità, aiutaci a collaborare con fedeltà e dedizione, con disponibilità e coraggio, alla realizzazione del regno del tuo Figlio, Cristo nostro Signore, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera sulle offerte
Concedi a noi, o Signore,
di celebrare degnamente questi misteri
che san Giustino difese con intrepida fortezza.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Io ritenni di non sapere altro in mezzo a voi
se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. (T.P. Alleluia). (1Cor 2,2)


Preghiera dopo la comunione
Nutriti dal pane del cielo, ti supplichiamo, o Signore:
concedi a noi di essere docili
agli insegnamenti del santo martire Giustino
e di vivere in perenne rendimento di grazie per i doni ricevuti.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Giampaolo Centofanti     (Omelia del 01-06-2020)

Impossessarsi anche inconsapevolmente dei doni, della vigna, di Dio inaridendo, perdendo, i doni stessi, la vita. Il Signore ci aiuti ad abbandonarci gradualmente sempre più a Lui, cercando la sua volontà insieme agli altri. Cercare la volontà di Dio senza l'accoglienza dell'altro può risultare un s ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 04-06-2018)
Commento su Mt 12,8
«Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori dalla vigna» Mt 12,8 Come vivere questa Parola? Queste parole, che grondano sangue innocente, sono parte della pagina evangelica in cui Gesù stesso, sotto il velo della parabola, anticipa l'evento della sua morte in croce. La parola sacr ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-06-2017)
Commento su Mc 12, 2-3
"Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna". Mc 12, 2-3 Come vivere la ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 30-05-2016)
Commento su Mc 12, 1-9; 12
«Gesù si mise a parlare con parabole: Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 01-06-2015)

Abbiamo appena ricominciato il tempo ordinario, lasciandoci alle spalle il lungo periodo della Quaresima e della Pasqua e, subito, la liturgia rimette a fuoco un momento molto delicato della predicazione di Gesù. L'uditorio di Gesù conosceva bene la parabola della vigna raccontata dal profeta Isaia ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 01-06-2015)
Commento su Mc, 12, 10
"Non avete letto questa Scrittura: "La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d'angolo?" Mc, 12, 10 Come vivere questa Parola? Questa pericope si colloca nel Vangelo di Marco al termine di una parabola molto forte: quella dei vignaioli che vivono fino in fondo la loro dison ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 03-06-2013)
Commento su Mc 12,1-12
La misura è colma, la tensione si taglia col coltello, non ci sono più spazi di manovra. Gesù ha parlato di Dio apertamente, col cuore in mano, pieno di fiducia sperando di cambiare il cuore indurito di chi pensava di conoscere perfettamente la Legge. Gerusalemme, invece, è ben diversa dalla sua pro ...
(continua)