LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 3 Aprile 2015 <

Mercoledì 1 Aprile 2015

Giovedì 2 Aprile 2015

Venerdì 3 Aprile 2015

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Domenica 5 Aprile 2015

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  VENERDI SANTO (PASSIONE DEL SIGNORE)

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Colore liturgico: Rosso
Scheda Agiografica: VENERDI SANTO (PASSIONE DEL SIGNORE)
EVENS ;

La più grande lezione che Gesù ci dà nella passione, consiste nell'insegnarci che ci possono essere sofferenze, vissute nell'amore, che glorificano il Padre.
Spesso, è la "tentazione" di fronte alla sofferenza che ci impedisce di fare progressi nella nostra vita cristiana. Tendiamo infatti a credere che la sofferenza è sempre da evitare, che non può esserci una sofferenza "santa". Questo perché non abbiamo ancora sufficientemente fatto prova dell'amore infinito di Dio, perché lo Spirito Santo non ci ha ancora fatto entrare nel cuore di Gesù. Non possiamo immaginarci, senza lo Spirito Santo, come possa esistere un amore più forte della morte, non un amore che impedisca la morte, ma un amore in grado di santificare la morte, di pervaderla, di fare in modo che esista una morte "santa": la morte di Gesù e tutte le morti che sono unite alla sua.
Gesù può, a volte, farci conoscere le sofferenze della sua agonia per farci capire che dobbiamo accettarle, non fuggirle. Egli ci chiede di avere il coraggio di rimanere con lui: finché non avremo questo coraggio, non potremo trovare la pace del suo amore.
Nel cuore di Gesù c'è un'unione perfetta fra amore e sofferenza: l'hanno capito i santi che hanno provato gioia nella sofferenza che li avvicinava a Gesù.
Chiediamo umilmente a Gesù di concederci di essere pronti, quando egli lo vorrà, a condividere le sue sofferenze. Non cerchiamo di immaginarle prima, ma, se non ci sentiamo pronti a viverle ora, preghiamo per coloro ai quali Gesù chiede di viverle, coloro che continuano la missione di Maria: sono più deboli e hanno soprattutto bisogno di essere sostenuti.

*******

La celebrazione si svolge in tre momenti: Liturgia della Parola, Adorazione della Croce, Comunione eucaristica.
In questo giorno la santa comunione ai fedeli viene distribuita soltanto durante la celebrazione della Passione del Signore; ai malati, che non possono prendere parte a questa celebrazione, si può portare la comunione in qualunque ora del giorno.
Il sacerdote e il diacono indossano le vesti di color rosso, come per la Messa.
Si recano poi all'altare e, fatta la debita riverenza, si prostrano a terra o, secondo l'opportunità, s'inginocchiano. Tutti, in silenzio, pregano per breve tempo.











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Antifona d'ingresso
Non vi è Antifona d'inizio; la solenne azione liturgica comincia con la preghiera silenziosa, in ginocchio, di tutta l'assemblea.


Colletta
Al posto della Colletta il sacerdote innalza l'Orazione

(Non si dice Preghiamo)
Ricordati, o Padre, della tua misericordia
e santifica con eterna protezione i tuoi fedeli,
per i quali Cristo, tuo Figlio,
ha istituito nel suo sangue il mistero pasquale.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Oppure:
O Dio, che nella passione di Cristo nostro Signore
ci hai liberati dalla morte,
eredità dell'antico peccato
trasmessa a tutto il genere umano,
rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio;
e come abbiamo portato in noi,
per la nostra nascita,
l'immagine dell'uomo terreno,
così per l'azione del tuo Spirito
fa' che portiamo l'immagine dell'uomo celeste.
Per Cristo nostro Signore.

















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Prima lettura

Is 52,13- 53,12
Egli è stato trafitto per le nostre colpe. (Quarto canto del Servo del Signore)

Dal libro del profeta Isaìa

Ecco, il mio servo avrà successo,
sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente.
Come molti si stupirono di lui
- tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo -,
così si meraviglieranno di lui molte nazioni;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito.
Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
È cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per poterci piacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori;
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per le nostre colpe,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l'iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua posterità?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per la colpa del mio popolo fu percosso a morte.
Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo,
sebbene non avesse commesso violenza
né vi fosse inganno nella sua bocca.
Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà le loro iniquità.
Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
dei potenti egli farà bottino,
perché ha spogliato se stesso fino alla morte
ed è stato annoverato fra gli empi,
mentre egli portava il peccato di molti
e intercedeva per i colpevoli.

Parola di Dio






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Salmo responsoriale

Sal 30

Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

Sono il rifiuto dei miei nemici
e persino dei miei vicini,
il terrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono come un morto, lontano dal cuore;
sono come un coccio da gettare.

Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.

Sul tuo servo fa' splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,
voi tutti che sperate nel Signore.

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Seconda lettura

Eb 4,14-16; 5,7-9
Cristo imparò l'obbedienza e divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.
[Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)
Gloria e lode a te, Cristo Signore!

Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.

Gloria e lode a te, Cristo Signore!


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Vangelo

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Gv 18,1- 19,42
Passione del Signore.


+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni

- Catturarono Gesù e lo legarono
In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c'era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».

- Lo condussero prima da Anna
Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell'anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».

Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.

Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.

- Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono!
Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.

- Il mio regno non è di questo mondo
Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.

Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?».

E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l'usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.

- Salve, re dei Giudei!
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.

Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!».

Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».

All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».

- Via! Via! Crocifiggilo!
Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

- Lo crocifissero e con lui altri due
Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: "Il re dei Giudei", ma: "Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei"». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».

- Si sono divisi tra loro le mie vesti
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato -, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così.

- Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

(Qui si genuflette e di fa una breve pausa)

- E subito ne uscì sangue e acqua
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».

- Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Al posto della Preghiera dei Fedeli si innalza la

PREGHIERA UNIVERSALE

I. Per la santa Chiesa

Preghiamo, fratelli e sorelle, per la santa Chiesa di Dio.
Il Signore le conceda unità e pace,
la protegga su tutta la terra,
e doni a noi, in una vita serena e sicura,
di rendere gloria a Dio Padre onnipotente.

Preghiera in silenzio; poi il sacerdote dice:
Dio onnipotente ed eterno,
che hai rivelato in Cristo
la tua gloria a tutte le genti,
custodisci l'opera della tua misericordia,
perché la tua Chiesa,
diffusa su tutta la terra, perseveri con fede salda
nella confessione del tuo nome. Per Cristo nostro Signore.


II. Per il papa

Preghiamo per il nostro santo padre il papa N.
Il Signore Dio nostro,
che lo ha scelto nell'ordine episcopale,
gli conceda vita e salute e lo conservi alla sua santa Chiesa
come guida e pastore del popolo santo di Dio.

Dio onnipotente ed eterno,
sapienza che regge l'universo,
ascolta la tua famiglia in preghiera,
e custodisci con la tua bontà
il papa che tu hai scelto per noi,
perché il popolo cristiano,
da te affidato alla sua guida pastorale,
progredisca sempre nella fede.
Per Cristo nostro Signore.


III. Per tutti i fedeli di ogni ordine e grado

Preghiamo per il nostro vescovo N.,
per tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi,
e per tutto il popolo dei fedeli.

Dio onnipotente ed eterno,
che con il tuo Spirito guidi e santifichi
tutto il corpo della Chiesa,
accogli le preghiere che ti rivolgiamo,
perché secondo il dono della tua grazia
tutti i membri della comunità
nel loro ordine e grado
ti possano fedelmente servire.
Per Cristo nostro Signore.


IV. Per i catecumeni

Preghiamo per i [nostri] catecumeni.
Il Signore Dio nostro apra i loro cuori all'ascolto
e dischiuda la porta della misericordia,
perché mediante il lavacro di rigenerazione
ricevano il perdono di tutti i peccati
e siano incorporati
in Cristo Gesù, Signore nostro.

Dio onnipotente ed eterno,
che rendi la tua Chiesa sempre feconda di nuovi figli,
aumenta nei [nostri] catecumeni
l'intelligenza della fede,
perché, nati a vita nuova nel fonte battesimale,
siano accolti tra i tuoi figli di adozione.
Per Cristo nostro Signore.


V. Per l'unità dei cristiani

Preghiamo per tutti i fratelli e le sorelle che credono in Cristo.
Il Signore Dio nostro raduni e custodisca nell'unica sua Chiesa
quanti testimoniano la verità con le loro opere.

Dio onnipotente ed eterno,
che raduni i tuoi figli ovunque dispersi e li custodisci nell'unità,
volgi lo sguardo al gregge del tuo Figlio,
perché coloro che sono stati consacrati da un solo Battesimo
siano una cosa sola nell'integrità della fede
e nel vincolo dell'amore.
Per Cristo nostro Signore.


VI. Per gli Ebrei

Preghiamo per gli Ebrei.
Il Signore Dio nostro, che a loro per primi ha rivolto la sua parola,
li aiuti a progredire sempre nell'amore del suo nome
e nella fedeltà alla sua alleanza.

Dio onnipotente ed eterno,
che hai affidato le tue promesse
ad Abramo e alla sua discendenza,
esaudisci con bontà le preghiere della tua Chiesa,
perché il popolo primogenito della tua alleanza
possa giungere alla pienezza della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.


VII. Per coloro che non credono in Cristo

Preghiamo per coloro che non credono in Cristo.
Illuminati dallo Spirito Santo,
possano anch'essi entrare
nella via della salvezza.

Dio onnipotente ed eterno,
dona a coloro che non credono in Cristo
di trovare la verità camminando alla tua presenza con cuore sincero,
e concedi a noi di essere nel mondo testimoni più autentici
della tua carità, progredendo nell'amore vicendevole
e nella piena conoscenza del mistero della tua vita.
Per Cristo nostro Signore.


VIII. Per coloro che non credono in Dio

Preghiamo per coloro che non credono in Dio.
Praticando la giustizia con cuore sincero,
giungano alla conoscenza del Dio vero.

Dio onnipotente ed eterno,
tu hai messo nel cuore degli uomini
una così profonda nostalgia di te
che solo quando ti trovano hanno pace:
fa' che, tra le difficoltà della vita,
tutti riconoscano i segni della tua bontà
e, stimolati dalla nostra testimonianza,
abbiano la gioia di credere in te,
unico vero Dio e Padre di tutti gli uomini.
Per Cristo nostro Signore.


IX. Per i governanti

Preghiamo per coloro
che sono chiamati a governare la comunità civile.
Il Signore Dio nostro illumini la loro mente e il loro cuore
a cercare il bene comune
nella vera libertà e nella vera pace.

Dio onnipotente ed eterno,
nelle tue mani sono le speranze degli uomini
e i diritti di ogni popolo:
assisti con la tua sapienza coloro che ci governano,
perché, con il tuo aiuto,
promuovano su tutta la terra
una pace duratura,
la prosperità dei popoli
e la libertà religiosa.
Per Cristo nostro Signore.


X. Per quanti sono nella prova

Preghiamo, fratelli e sorelle, Dio Padre onnipotente,
perché purifichi il mondo dagli errori,
allontani le malattie, vinca la fame,
renda la libertà ai prigionieri, spezzi le catene,
conceda sicurezza a chi viaggia,
il ritorno ai lontani da casa,
la salute agli ammalati
e ai morenti la salvezza eterna.

Dio onnipotente ed eterno,
consolazione degli afflitti,
sostegno dei sofferenti,
ascolta il grido di coloro che sono nella prova,
perché tutti nelle loro necessità
sperimentino la gioia di aver trovato
il soccorso della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.


Adorazione della Santa Croce

Il sacerdote, o il diacono, con i ministranti - oppure un altro ministro idoneo - si reca alla porta della chiesa (oppure il sacerdote attende all'altare che gli venga portata la Croce).
Quivi riceve la Croce non velata: i ministranti portano i candelieri accesi. Si forma la processione che, attraverso la chiesa, giunge nel presbiterio.
Chi porta la Croce fa una sosta presso la porta, in mezzo alla chiesa e davanti all'ingresso del presbiterio. Ogni volta innalza la Croce, invitando i presenti all'adorazione con le parole: Ecco il legno della Croce e tutti rispondono: Venite, adoriamo. Dopo ogni risposta, tutti s'inginocchiano e fanno una breve adorazione in silenzio. Chi porta la Croce rimane in piedi, tenendola alquanto elevata.
Infine si depone la Croce con i candelieri all'ingresso del presbiterio.


Ecco il legno della Croce,
al quale fu appeso il Cristo,
Salvatore del mondo.

R. Venite, adoriamo.

Il sacerdote, il clero e i fedeli si recano processionalmente all'adorazione della Croce, facendo davanti ad essa genuflessione semplice o un altro segno di venerazione (ad esempio baciando la Croce), secondo l'uso del luogo.
Mentre si svolge l'adorazione, si cantano l'antifona Adoriamo la tua Croce , i Lamenti del Signore e l'Inno o si eseguono altri canti adatti; restano seduti coloro che hanno compiuto l'adorazione.



ANTIFONA

Adoriamo la tua Croce, Signore,
lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione.
Dal legno della Croce
è venuta la gioia in tutto il mondo.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica;
su di noi faccia splendere il suo volto
e abbia misericordia di noi.
Adoriamo la tua Croce, Signore, ...


LAMENTI DEL SIGNORE I

Popolo mio che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato? Dammi risposta.
"Io ti ho guidato fuori dall'Egitto,
e tu hai preparato la Croce al tuo Salvatore.

Io ti ho guidato quarant'anni nel deserto,
ti ho sfamato con manna,
ti ho introdotto in un paese fecondo,
e tu hai preparato la Croce al tuo Salvatore.

Che altro avrei dovuto fare e non ti ho fatto?
Io ti ho piantato, mia scelta e florida vigna,
ma tu mi sei divenuta aspra e amara:
poiché mi hai spento la sete con aceto,
e hai piantato una lancia nel petto del tuo Salvatore.


LAMENTI DEL SIGNORE II

Io per te ho flagellato l'Egitto e i suoi primogeniti,
e tu mi hai consegnato per essere flagellato.

Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato? Dammi risposta.

Io ti ho guidato fuori dall'Egitto
e ho sommerso il faraone nel Mar Rosso,
e tu mi hai consegnato ai capi dei sacerdoti. Popolo mio, ...

Io ho aperto davanti a te il mare,
e tu mi hai aperto con la lancia il costato. Popolo mio, ...

Io ti ho fatto strada con la nube luminosa,
e tu mi hai condotto al pretorio di Pilato. Popolo mio, ...

Io ti ho nutrito con manna nel deserto,
e tu mi hai colpito con schiaffi e flagelli. Popolo mio, ...

Io ti ho dissetato dalla rupe con acqua di salvezza,
e tu mi hai dissetato con fiele e aceto. Popolo mio, ...

Io per te ho colpito i re dei Cananei,
e tu con la canna hai colpito il mio capo. Popolo mio, ...

Io ti ho posto in mano uno scettro regale,
e tu hai posto sul mio capo una corona di spine. Popolo mio, ...

Io ti ho esaltato con grande potenza,
e tu mi hai sospeso al patibolo della croce. Popolo mio, ...

Preghiera sulle offerte
Oggi non ci sono offerte da presentare al Padre e si fa la comunione con il pane eucaristico consacrato il giorno precedente.
L'Assemblea con il celebrante recita il PADRE NOSTRO.



Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente ed eterno,
che ci hai rinnovati con la gloriosa morte
e risurrezione del tuo Cristo,
custodisci in noi l'opera della tua misericordia,
perché la partecipazione a questo grande mistero
ci consacri sempre al tuo servizio.
Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo
Scenda, o Padre, la tua benedizione
su questo popolo
che ha celebrato la morte del tuo Figlio
nella speranza di risorgere con lui;
venga il perdono e la consolazione,
si accresca la fede,
si rafforzi la certezza nella redenzione eterna.
Per Cristo nostro Signore.

E l'assemblea si scioglie in silenzio.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Lucio D'Abbraccio     (Omelia del 02-04-2021)
Dalle sue piaghe siamo stati salvati
Oggi riflettiamo sulle sofferenze di Gesù. Subito dopo la cena pasquale, egli viene tradito e venduto da Giuda, abbandonato e rinnegato dagli apostoli. È flagellato, schernito e condannato a morte. Gesù è condannato dal potere politico, che capisce la trama che è stata ordita contro di lui e afferma ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 02-04-2021)
Il pensiero capovolto
"I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie"(Is 55, 8). Così si esprime Dio attraverso il suo messaggero, il profeta Isaia, per affermare la distanza qualitativa fra il trascendente, il divino, e il mondo umano limitato. Ma soprattutto per affermare l'incompatibili ...
(continua)
don Domenico Bruno     (Omelia del 02-04-2021)
Il nostro audio quotidiano
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(continua)
don Marco Scandelli     (Omelia del 02-04-2021)
#2minutiDiVangelo Venerdì Santo - Gesù ha sete di noi!
Commento al Vangelo del Venerdì Santo - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo ---- Gv 18 1-19 42 ---- Come abbiamo letto ieri, anche oggi il Signore ha l'intima certezza che tutto si stia compiendo. Anzi. Nell'ora della sua morte, egli comprende che ha fatto bene ogni cosa che i ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 02-04-2021)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura delle Clarisse di Città della Pieve La riflessione sul Venerdì Santo e sulle sue letture, non è associabile all'omelia classica: anche il messale lo suggerisce; allora voglio proporvi queste riflessioni un po' per entrare nel mistero del Venerdì santo, d'al ...
(continua)
don Alessandro Farano     (Omelia del 02-04-2021)
Venerdì Santo - Commento al Vangelo
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(continua)
don Nicola Salsa     (Omelia del 02-04-2021)
Chinato il capo consegnò lo Spirito (Gv 19,16-30)
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(continua)
padre Fernando Armellini     (Omelia del 02-04-2021)
Videocommento su Gv 18,1-19,42
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(continua)
don Luca Garbinetto     (Omelia del 10-04-2020)
La Chiesa è sotto la croce
Gesù è innalzato e attira tutti a sé. Attira il nostro sguardo, attira il nostro cuore. E restituisce uno sguardo di sovrana mitezza, e un cuore squarciato di gratuità e grazia. E noi, dove siamo? Dove sta la Chiesa in questo frangente in cui si compie la salvezza per l'umanità intera? Il racconto ...
(continua)
don Nicola Salsa     (Omelia del 10-04-2020)
Passione di Cristo
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(continua)
don Gaetano Luca (Amore)     (Omelia del 10-04-2020)

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(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 10-04-2020)
Dio non ama stare dietro le quinte
Tra i molti interrogativi che frullano nelle nostre menti e nei nostri cuori in questi giorni, e che abbiamo sentito esprimere da più parti, ce n'è uno che, in forma drammaticamente palese, è risuonato più di altri, soprattutto fra i credenti di ogni fede, come ha ricordato anche Papa Francesco nell ...
(continua)
don Roberto Seregni     (Omelia del 10-04-2020)
A braccia aperte
La calda luce del tramonto illumina la Croce dalla piccola cappella della casa parrocchiale. Contemplo le mani di Gesù, le sue braccia, i suoi piedi, le ferite, la corona di spine e il sangue che riveste il corpo benedetto del Figlio di Dio. Penso a tutte le famiglie che in questi giorni si aggrapp ...
(continua)
don Fabio Zaffuto     (Omelia del 10-04-2020)
Con la tua croce che ci fai? Video commento su Gv 18,1- 19,42
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(continua)
don Domenico Bruno     (Omelia del 10-04-2020)
Il nostro audio quotidiano
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don Lucio D'Abbraccio     (Omelia del 10-04-2020)
Volgiamo lo sguardo a colui che hanno trafitto
La frase centrale sulla quale dobbiamo puntare la nostra attenzione è l'ultima del racconto della passione: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto». L'autore della Lettera agli Ebrei ci esorta a «tenere fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento» (cf ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 10-04-2020)
Il trionfo dell'amore e della vita
Per chi osservava l'esecuzione di una sentenza capitale di crocifissione era certamente preferibile veder morire i subito il condannato piuttosto che assistere alle torture che questi era costretto a subire appeso su un patibolo nel quale l'agonia era lenta, il dolore agli arti trafitti dai chiodi e ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 10-04-2020)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Maurizio Botta Il lungo percorso quaresimale e, aggiungiamo, di deserto, legato al periodo della pandemia per il Covid19, ci porta oggi a celebrare il Venerdì Santo: la Passione del Signore. Addentriamoci nella celebrazione di questo mistero con tutte le ...
(continua)
Omelie.org (bambini)     (Omelia del 10-04-2020)
Commento su Giovanni 18,1-19,42
Carissimi bambini, oggi è il secondo giorno del triduo Pasquale, i tre giorni cioè del giovedì santo, venerdì santo e sabato santo in cui celebriamo le ultime ore della vita di Gesù; poi avremo la domenica di Pasqua, la domenica della Resurrezione, la festa più importante di tutto l'anno. In questo ...
(continua)
don Alessandro Farano     (Omelia del 10-04-2020)
Video commento al Vangelo - Venerdì - Settimana Santa - Anno A
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(continua)
don Gianfranco Calabrese     (Omelia del 10-04-2020)
Video commento su Giovanni 18,1-19,42
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(continua)
padre Fernando Armellini     (Omelia del 10-04-2020)
Videocommento su Gv 18,1-19,42
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(continua)
don Roberto Seregni     (Omelia del 09-04-2020)
A braccia aperte
La calda luce del tramonto illumina la Croce dalla piccola cappella della casa parrocchiale. Contemplo le mani di Gesù, le sue braccia, i suoi piedi, le ferite, la corona di spine e il sangue che riveste il corpo benedetto del Figlio di Dio. Penso a tutte le famiglie che in questi giorni si aggrapp ...
(continua)
don Marco Pozza     (Omelia del 19-04-2019)
I ghiri e la Veronica
Se n'è andato coi piedi sporchi: proprio Lui che aveva pulito i piedi sporchi degli amici. Nella stanza del cenacolo erano tutti maschi, di sana e robusta costituzione: nessuno di loro, però, si alzò a ricambiare quella finezza d'uomo. Nessuno si accorse che Dio - mai era accaduto prima - stava supp ...
(continua)
Monaci Benedettini Silvestrini     (Omelia del 19-04-2019)
Ci ha amato patendo
"Oggi la Chiesa celebra la Santissima Passione; lo sguardo s'innalza al Crocifisso. C'è bisogno di spazi e di silenzio per contemplare e bene fare la meditazione della Passione in comunità, ma necessita prima di vivere una contemplazione personale, intima, nella propria casa e nel proprio cuore, per ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 19-04-2019)
Un abbraccio gratis, fra cielo e terra
Anni fa (credo fosse il 2004) a Sydney, in Australia, nacque un movimento spontaneo che si autodefinì con il nome di "Abbracci gratis": in poco tempo, grazie anche al potere dei social, si diffuse in molte altre città del mondo. Vi partecipano persone comuni che offrono, appunto, "abbracci gratis" a ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 19-04-2019)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di padre Alvise Bellinato Oggi celebriamo con lutto e tristezza la Crocifissione e la morte di Gesù. È sempre difficile guardare una persona che amiamo soffrire, specialmente qualcuno così buono e innocente. Liturgicamente è chiamato "il Venerdì Santo del ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 19-04-2019)
Ore d'amore
Nella versione di Luca vi è un riferimento importante che si rileva nelle parole di Gesù al momento del suo arresto notturno: "Come contro un brigante siete usciti con spade e bastoni! Tutti i giorni ero con voi nel tempio e non avete steso le mani su di me; ma questa è la vostra ora, è l'impero del ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 19-04-2019)
Commento su Gv 19, 28-30
"Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, ch ...
(continua)
don Lucio D'Abbraccio     (Omelia del 19-04-2019)
Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
La liturgia del Venerdì Santo si svolge in tre momenti: liturgia della Parola, adorazione della Croce, Comunione eucaristica. Il sacerdote, recandosi all'altare, fa la debita riverenza, e poi si prostra a terra o si inginocchia. Qual è il significato di questo gesto? Prostrarsi o inginocchiarsi ci r ...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 19-04-2019)
Commento su Giovanni 18,1-19,42
La vicenda terrena di Gesù sembra rotolare come un masso, sempre più precipitosamente e con sempre più fracasso. Il giardino, "al di là del torrente Cedron", era un luogo abituale per Gesù e i suoi discepoli, richiamava quel giardino in cui Adam, il primo uomo, era vissuto felicemente. Luogo di si ...
(continua)
padre Fernando Armellini     (Omelia del 19-04-2019)
Video commento su Gv 18,1-19,42
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(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 30-04-2018)
Sofferenza divina per amore
Essere guariti e risollevati in virtù delle sofferenze di qualcun altro è qualcosa che la Bibbia descrive come evento intenzionale non raro. Il profeta Isaia (capp 52 - 53) ci parla del Servo Sofferente, "trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità" che ha procurato agli Israel ...
(continua)
don Marco Pozza     (Omelia del 30-03-2018)
Di venerdì. Cristo è morto di freddo
A sentirli parlare mentre erano in vita - quando Lui, giunti a sera, riusciva a far quadrare tutti i conti - erano geniali: l'uomo, quando sogna, è un genio. In fin dei conti, erano pur sempre gli amici dell'Uomo che, venuto al mondo, scelse proprio loro per ribaltare il mondo come fosse il carro di ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 30-03-2018)
Stare sotto la croce
"Stabat Mater dolorosa, iuxta crucem lacrimosa, dum pendebat Filius": con queste parole, uno dei maggiori poeti dell'era medievale, il beato Jacopone da Todi, dava inizio alla sua composizione più famosa, lo Stabat Mater, appunto, che divenne talmente famosa e popolare da essere poi assunta nella li ...
(continua)
dom Luigi Gioia     (Omelia del 30-03-2018)
L'ombra ingombrante
Le prime battute del racconto della passione di Gesù del vangelo di Giovanni possono essere accostate a due altre scene decisive della storia della salvezza, la prima nel libro della Genesi, nella quale Dio conversa con Adamo ed Eva e la seconda in Esodo, dove Mosè incontra il Signore in un roveto a ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 30-03-2018)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di don Paolo Ricciardi Per chi muori, Gesù, per chi doni la vita? Tu doni la vita per coloro che offrono la vita agli altri, nel servizio incondizionato a Te, per quanti ti hanno offerto la vita nel sacerdozio e nella consacrazione; per gli sposi che ogni ...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 30-03-2018)

"Ricordati, Padre, della tua misericordia": con questa invocazione si apre l'azione liturgica della passione e morte del Signore, indicandone il nucleo centrale: passione e morte di Gesù sono il miracolo supremo della misericordia del Padre operata dalla morte di Gesù per la salvezza del mondo. S ...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 14-04-2017)
Commento su Gv 18,12-27
Collocazione del brano Gesù è stato arrestato e viene portato davanti alle autorità giudaiche. Il processo a suo carico ha inizio. Intrecciata al processo vi è la narrazione dei rinnegamenti di Pietro. Lectio 12Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù e lo ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 14-04-2017)
Commento su Is. 52, 2-3
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere: Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Is. 52, 2-3 Come vivere ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 14-04-2017)
Pazzo per amore
La croce può essere considerata lo strumento di pena capitale più atroce che un condannato a morte possa subire. Cicerone la definiva "il supplizio più crudele e più tetro". In essa si resta appesi per ore, a volte anche intere giornate, in una lenta quanto atroce agonia che termina con il collasso ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 14-04-2017)
Ho sete
Lo scorso anno, a Pasqua, avevamo quasi freddo. Era molto prima, non eravamo ancora usciti dall'inverno. Forse non era un inverno rigido, d'accordo: ma di certo non provavamo quel caldo che ci ha piacevolmente investito durante la Pasqua di quest'anno. Non facciamo certo fatica a provare sete, nelle ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 14-04-2017)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Giuseppe di Stefano Dio è povero Ormai ci abbiamo fatto l'abitudine. I chiodi, il martello. La croce. E Gesù steso sopra. La occupa tutta. Doveva essere, però, uno spettacolo terrificante. Gli evangelisti se la sbrigano con pochissime parole. Marco, a ...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 14-04-2017)
Commento su Giovanni 18,1-19,42
La celebrazione liturgica della passione e morte del Signore presenta brani biblici che ogni cristiano dovrebbe meditare a fondo: la profezia di Isaia, che indica, secoli prima che avvenga, il significato e il valore della morte di Gesù; la narrazione di Giovanni, che, unico tra gli apostoli, è stat ...
(continua)
don Gianfranco Calabrese     (Omelia del 25-03-2016)
Video commento su Giovanni 18,1-19,42
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(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 25-03-2016)
Li amò sino alla fine
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
fr. Massimo Rossi     (Omelia del 25-03-2016)

Secondo i Vangeli, Barabba, o Yeshua Bar-abbàs, era un ebreo; le notizie su di lui che ricaviamo dalla Scrittura sono poche. Le cronache del tempo, invece ne parlano più diffusamente. Benedetto XVI, nel suo libro "Gesù di Nazareth", scrive che Barabba era una figura messianica. La scelta tra Gesù e ...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 25-03-2016)
Commento su Gv 18,1 - 19,42
Collocazione del brano Il capitolo 17, che precede questo brano, riporta la Preghiera di Gesù. Alla fine della Cena e dei discorsi d'addio, egli affida al Padre coloro che gli sono stati affidati. Con il capitolo 18 ha inizio il racconto della Passione, con l'arresto di Gesù. Sin da subito vediamo ...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 25-03-2016)
Commento su Eb 4,14-16; 5,7-9
Collocazione del brano La lettera agli Ebrei era dedicata in particolare ai cristiani provenienti dall'ebraismo i quali rimpiangevano le grandi cerimonie del tempio di Gerusalemme. L'autore spiega loro in vari modi che il sacerdozio e i sacrifici del tempio sono stati ormai sostituiti dall'unico s ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 25-03-2016)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di don Paolo Matarrese "L'amore tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (1 Cor 13,7). Con queste parole di San Paolo entriamo nel mistero del Venerdì Santo chiedendo la grazia al Signore di poter contemplare ed adorare la sua passione e morte ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 25-03-2016)
Il bello del sacrificio
Viviamo in una cultura che non conosce il concetto di sacrificio, o che comunque, pur conoscendolo, non lo accetta, non ne vuole sentire parlare. Sacrificare se stessi e la propria vita per un ideale, per uno scopo, oppure per fare in modo che altri beneficino del sacrificio è considerato qualcosa d ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 25-03-2016)
La croce di Cristo: stoltezza o amore?
Nell'illusione di testimoniare una presunta fede, in nome di un presunto Dio, oggi si semina il terrore e si sparge sangue mettendo in crisi la tranquillità della nostra convivenza. Il fanatismo e l'intolleranza religiosa, la volontà di imporre le proprie idee in fatto di religiosità, la presunta eg ...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 25-03-2016)

Sei lì appeso ad una croce, non sembri più il Dio fatto uomo che un giorno la folla aveva osannato. Gli amici non ci sono: ti hanno rinnegato, uno ti ha tradito! I tuoi amici che avevi tanto amato Sei lì sulla croce abbandonato, ma non hai più neanche il viso di un uomo, condanna senza pecca ...
(continua)
padre Paul Devreux     (Omelia del 25-03-2016)

Oggi contempliamo lo spettacolo della Passione, tramite la quale Gesù vuole manifestarci la Buona Notizia: Dio ama l'uomo di un amore infinito. La risurrezione sarà solo la conferma di ciò, e il segno che un amore cosi grande non può morire; è più forte della morte. La condanna è il frutto di una v ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 25-03-2016)
Commento su Gv 19, 28-30
«Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto (tetélestai), affinché si compisse la Scrittura, disse: "Ho sete". Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: "È compiuto!" (tetél ...
(continua)
don Luca Garbinetto     (Omelia del 03-04-2015)
Ho sete!
Negli ultimi istanti della sua vita terrena, Gesù ha ancora forza per ricordarsi di noi. Le parole della Croce indicano la sua misericordia (?Padre, perdona loro..'; ?Oggi sarai con me in Paradiso...'), la sua premura per noi (?Figlio, ecco tua madre!'). Gesù è anche proteso nell'angosciata ma fiduc ...
(continua)
don Marco Pozza     (Omelia del 03-04-2015)
Giuda. E quell'Amico che lo mantenne amico
Pur ladro, ebbe in custodia la borsa dell'intera truppa. Pur perfido, l'Amico gli confidò segreti che nessun segreto potè mai più superare: quelli del Regno, della Grazia, dell'Amore. Pur randagio, l'Amico s'accerta che anche lui abbia un pezzo di Pane e un goccio di Vino per il suo ultimo viaggio: ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 03-04-2015)
Unica certezza, la Croce
Viviamo nell'incertezza e nell'insicurezza. E mai come in questo periodo il mondo intero avverte un senso di totale instabilità rispetto a tutte quelle che sono le attività umane che vi si svolgono, ordinarie o straordinarie che esse siano. Sali su un aereo per fare ritorno a casa tua dopo un perio ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 03-04-2015)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di don Massimo Cautero "La passione di Gesù: Saggezza o stoltezza, sapienza o stupidità?" Coloro che rifiutavano la "stoltezza" e lo "scandalo" della croce fecero di tutto per far vergognare i cristiani della croce stessa. Se pensassimo che questa vergog ...
(continua)
don Michele Cerutti     (Omelia del 03-04-2015)

Ieri ci siamo soffermati l'Eucaristia. Oggi il nostro sguardo si volge alla Croce. Queste sono due colonne della nostra fede che dobbiamo riconoscere come fondamentali. All'inizio dell'era cristiana la croce non era ancora considerata il simbolo della vittoria; era, invece, vista come un ricordo ta ...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 03-04-2015)

Dinanzi a un Dio che si fa crocifiggere per amore, tace ogni parola e si perde ogni pensiero. Solo l'arte, la mistica e l'amore possono sostenere lo sguardo e farsi preghiera. La Crocifissione (Mathias Grünewald, Altare di Isenheim, per la Chiesa dell'Ospedale degli Antoniti) è il pannello centra ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 03-04-2015)
Commento su Gv. 18,30
«Gesù disse: "È compiuto!". E, chinato il capo, consegnò lo spirito». Gv. 18,30 Come vivere questa Parola? La croce ci ricorda che Dio ha preso su di sé tutto l'umano patire e lo ha redento per amore: Sulla croce Dio si è donato tutto, senza riserve e senza condizioni, quasi si è arreso alla malv ...
(continua)
don Gianfranco Calabrese     (Omelia del 03-04-2015)
Video commento su Giovanni 18,1- 19,42
...
(continua)
don Marco Pratesi     (Omelia del 03-04-2015)
Ruminare i Salmi - Salmo 31,6 (Venerdi Santo)
Ruminare i Salmi - Salmo 31 (Vulgata / liturgia 30),6 (Venerdi Santo) Sal 31 (30),6 Alle tue mani affido il mio spirito. Lc 23,46 Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. Ebrei 4,15-16 Non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stat ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 18-04-2014)

Il Venerdì santo è il giorno in cui la Chiesa sosta ai piedi della croce per meditare ancora sull'immenso valore dell'amore di Cristo definitivamente manifestato dalla sua morte. Tace, la Chiesa. Tacciono, i discepoli. Le nostre chiese sono spoglie, disadorne, silenziose. Durante la giornata ci rit ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 29-03-2013)
Commento su Gv 18,1 - 19,42
Ecco la grande notte che vede Gesù in preghiera andare incontro al suo destino. Tutto è pronto, ora, e il Signore sa che solo così potrà dimostrare che le parole che ha detto non sono solo i discorsi di un esaltato, ma la definitiva manifestazione del volto di Dio. Altro è parlare, altro pendere da ...
(continua)