LA CHIESA

      


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LITURGIA

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Venerdì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO345 ;
La prima lettura di oggi ci fa capire un paradosso: il potere umano è "inumano"; l'unico regno "umano" è il regno di Dio.
Daniele vede quattro bestie: un leone mostruoso, che si rizza come un uomo e ha cuore di uomo; un orso, al quale viene detto: "Su, divora molta carne"; un leopardo a cui viene dato il dominio e infine "una bestia spaventosa, terribile" che divorava, stritolava, calpestava.
Ecco il potere umano non sottomesso a Dio, crudele, inumano, che sembra non dover mai finire ed è miserabile, inconsistente.
Ad esso Daniele contrappone il potere di Dio nella visione di "uno, simile a un figlio d'uomo", che riceve potere, gloria e regno da Dio stesso. E il re che ha preferito soffrire anziché far soffrire, che si è fatto uomo per capire meglio gli uomini e guidarli in modo umano, con mitezza e umiltà.
La profezia di Daniele anticipa la grande rivelazione del Nuovo Testamento, dove è ricordata in momenti decisivi. Il Figlio dell'uomo al quale Dio dà gloria, potenza e regno è evocato da Cristo nella risposta al Sommo Sacerdote: "Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?". "Si, e vedrete il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo...". E i cristiani hanno esultato nel rileggere la profezia, e contemplano Cristo alla destra di Dio. Nell'ultimo incontro di Gesù con i suoi, egli proclama che questa profezia è attuata: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra".
Questa visione deve dunque essere per noi motivo di fiducia incrollabile e di esultanza: Cristo ha ottenuto il regno eterno, è il nostro re mite e umile, che ci ha fatto sacerdoti del Padre suo.

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Antifona d'ingresso
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore. (Sal 85,9)


Colletta
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli
perché, collaborando con impegno alla tua opera
di salvezza,
ottengano in misura sempre più abbondante
i doni della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

Dn 7,2-14
Ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo.

Dal libro del profeta Daniele

Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mare Grande e quattro grandi bestie, differenti l’una dall’altra, salivano dal mare. La prima era simile a un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono strappate le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d’uomo.
Poi ecco una seconda bestia, simile a un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: «Su, divora molta carne».
Dopo di questa, mentre stavo guardando, eccone un’altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d’uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il potere.
Dopo di questa, stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d’una forza straordinaria, con grandi denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci corna.
Stavo osservando queste corna, quand’ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che proferiva parole arroganti.
Io continuavo a guardare,
quand’ecco furono collocati troni
e un vegliardo si assise.
La sua veste era candida come la neve
e i capelli del suo capo erano candidi come la lana;
il suo trono era come vampe di fuoco
con le ruote come fuoco ardente.
Un fiume di fuoco scorreva
e usciva dinanzi a lui,
mille migliaia lo servivano
e diecimila miriadi lo assistevano.
La corte sedette e i libri furono aperti.
Continuai a guardare a causa delle parole arroganti che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare nel fuoco. Alle altre bestie fu tolto il potere e la durata della loro vita fu fissata fino a un termine stabilito.
Guardando ancora nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Dn 3

A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, monti e colline, il Signore.
Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore.

Benedite, sorgenti, il Signore.
Benedite, mari e fiumi, il Signore.

Benedite, mostri marini e quanto si muove nell’acqua, il Signore.
Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore.

Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Canto al Vangelo (Lc 21,28)
Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia.

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Vangelo

Lc 21,29-33
Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il regno di Dio è già presente in mezzo a noi. A noi scoprirlo e accoglierlo, dovunque esso si manifesti. Preghiamo quindi insieme, e diciamo:
Ascoltaci, o Signore.

Perché gli uomini si adoperino con Dio per l'avvento di un mondo nuovo, senza guerre e violenze, guidato dall'amore, dalla giustizia e dall'uguaglianza tra le persone e tra i popoli. Preghiamo:
Perché la Chiesa si mantenga sempre sposa fedele di Cristo e sia in mezzo al mondo come fiaccola che riscalda e illumina. Preghiamo:
Perché i fragili, gli instancabili e gli sfiduciati trovino, nella parola di Dio che non passa, la stabilità e il conforto alla loro inquietudine. Preghiamo:
Perché questa nostra comunità si costruisca e si consolidi nell'ascolto della parola di Dio e nella certezza di essere piccolo germe della santa Gerusalemme. Preghiamo:
Perché celebriamo questa eucaristia come viatico all'incontro definitivo con il Cristo che ci invita al banchetto del cielo. Preghiamo:
Perché viviamo in questo mondo come ospiti e pellegrini.
Per i bambini e i ragazzi del nostro quartiere.

Signore della vita e creatore di ogni cosa, custodisci con paterna bontà la nostra famiglia, perché al sorgere di ogni giorno ti possa lodare con infinita gratitudine, nella certezza che il tuo Cristo verrà. Allora sarà gioia piena nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, questi santi doni
che ci hai comandato di offrire in tuo onore,
perché, obbedienti alla tua parola,
diventiamo anche noi un’offerta a te gradita.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi. (Sal 117,1.2)

Oppure:
“Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo”, dice il Signore. (Mt 28,20)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questi santi misteri
ci hai dato la gioia di unirci alla tua stessa vita,
non permettere che ci separiamo mai da te,
fonte di ogni bene.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Nicola Salsa     (Omelia del 29-11-2019)
Dio ti vuole incontrare oggi
...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 29-11-2019)
Le mie parole non passeranno
Il cristiano mentre vive la speranza che è attesa nella fede che la Parola di Gesù si compia tutta per lui, deve essere a sua volta seminatore di speranza per gli altri. Chi non semina la Parola della speranza attesta che lui non vive nell'attesa del compimento della speranza verso la sua persona. C ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 01-12-2017)
Commento su Lc 21, 33
«In verità vi dico: il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno» Lc 21, 33 Come vivere questa Parola? ?La tua Parola è lampada ai miei passi e luce sulla mia strada?, questa espressione biblica ha donato coraggio e forza a innumerevoli persone. È commovente vederla incisa sull ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 01-12-2017)
Le mie parole non passeranno
La Parola di Cristo Gesù è in tutto uguale alla Parola del Padre. La Parola del Padre dura sempre. Anche la Parola di Cristo Gesù dura sempre. Mai passa, mai tramonta. «Consolate, consolate il mio popolo - dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è com ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 25-11-2016)
Sappiate che il regno di Dio è vicino
La distruzione di Gerusalemme per opera di Nabucodònosor attesta che tutte le parole di Geremia rivolte al suo popolo sono vera Parola di Dio, del suo Signore. Percorrete le vie di Gerusalemme, osservate bene e informatevi, cercate nelle sue piazze se c'è un uomo che pratichi il diritto, e cerchi l ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 25-11-2016)
Commento su Ap 21, 1
«E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c'era più». Ap 21, 1 Come vivere questa Parola? Cieli e terra nuovi sono un'immagine profetica molto frequente: un modo cosmico per dire il cambiamento, per affermare la novità, la buona n ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 27-11-2015)

I cieli e la terra passano ma la Parola del Signore rimane. Davanti agli eventi catastrofici, alle guerre e alle violenza che ci raggiungono ogni giorno, il rischio concreto di lasciarci prendere dallo sconforto esiste, eccome. Ma, a conclusione della visione apocalittica del destino umano, Gesù ci ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 27-11-2015)
Osservate la pianta di fico
Gesù ha dato ad ogni suo discepolo lo Spirito Santo con i suoi santi sette doni, il primo tra i quali è la sapienza. Lui non vuole discepoli stolti, insipienti, ciechi, frastornati, confusi, indecisi, ottenebrati nella mente e nel cuore. Li vuole pieni di saggezza e di intelligenza, avvolti sempre d ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 27-11-2015)
Commento su Lc 21, 33
"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. " Lc 21, 33 Come vivere questa Parola? Questa espressione dovrebbe oggi aiutarci a sperare e a far vivere di speranza chi ci è attorno. Tutto passa, quello che resta è l'amore, che abbiamo ricevuto e che abbiamo dato. Passa il temp ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 28-11-2014)

Davanti agli eventi negativi della vita, davanti alla litania di disgrazie che quotidianamente ci raggiunge dai mezzi di informazione, davanti al controsenso che vive l'essere umano e l'enigma della violenza onnipresente nelle nostre relazioni, davanti a tutto questo, ci diceva il Signore ieri, siam ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 28-11-2014)
Le mie parole non passeranno
La Parola di Dio, prima di essere proferita, viene posta in una fornace ardente. Se resiste al fuoco resisterà anche alle intemperie del tempo e della storia. Se non resiste al fuoco, mai il Signore la proferirà, mai ne farà una profezia, mai la proclamerà. Questa verità urge che noi tutti la mettia ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 28-11-2014)
Commento su Lc 21, 33
"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno." Lc 21, 33 Come vivere questa Parola? Siamo dentro un rapidissimo passaggio. Passa il cielo con miliardi di astri, passa la terra con le sue innumerevoli forme di vita. Gesù annuncia questo tramontare di tutto ciò che non appartien ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 29-11-2013)
Commento su Lc 21,29-33
Le parole del Signore non passano. Con questa certezza concludiamo l'anno liturgico, certi della promessa fattaci dal Maestro. E con questa certezza possiamo leggere gli eventi del mondo e della Chiesa, senza paura, senza dietrologie, senza visioni approssimative e piccine ma con lo sguardo ampio ch ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 29-11-2013)
Quale eredità vogliamo lasciare al mondo?
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno Quale eredità vogliamo lasciare al mondo? Le nostre opere, i valori, i principi, gli ideali, le battaglie vinte in nome dell'amore verso il prossimo, i figli che accudiamo. Tutto avrà fine prima o poi, tutto si sgretolerà e diventerà ...
(continua)
Monaci Benedettini Silvestrini     (Omelia del 29-11-2013)
Le mie parole non passeranno
Abbiamo imparato senza sforzi a comprendere l'avvicendarsi delle stagioni attraverso i segni che la natura stessa spontaneamente ci fornisce. Quando il fico comincia a cacciare i propri fiori che saranno il frutto gradevole che conosciamo, diciamo che l'estate è vicina. I fatti che accadono intorno ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 29-11-2013)
Commento su Daniele 7, 13
Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d'uomo. Dn 7, 13 Come vivere questa Parola? Il messaggio conclusivo che il libro di Daniele ci lascia, dopo averci accompagnato in questa ultima settimana dell'anno liturgico, è una vera e propria ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 29-11-2013)
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno
La fede degli uomini pii è fondata su una sola certezza: la Parola del loro Dio e Signore mai verrà meno. Essa si compirà sempre. È la Parola di Dio il fondamento della vera speranza. Fede e speranza nel cristiano si fondono in una sola realtà: Il discepolo di Gesù spera, è certo, sicuro che sempre ...
(continua)