LA CHIESA

      


> e-mail    > chi siamo    > scripts e banners   > newsletters    > translate ita>eng

LITURGIA

> 5 Gennaio 2011 <

Lunedì 3 Gennaio 2011

Martedì 4 Gennaio 2011

Mercoledì 5 Gennaio 2011

Giovedì 6 Gennaio 2011

Venerdì 7 Gennaio 2011

Sabato 8 Gennaio 2011

Domenica 9 Gennaio 2011

Lunedì 10 Gennaio 2011

Martedì 11 Gennaio 2011

Mercoledì 12 Gennaio 2011


Cerca nella BIBBIA
Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Feria propria del 5 Gennaio

> Vai direttamente alle OMELIE 

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
N0105 ;
“Vieni e vedi”.
All’inizio delle Sacre Scritture, nel libro della Genesi, leggiamo: “Dio disse: Sia la luce! E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona...” (Gen 1,3). Senza luce, infatti, non si può vedere e non ci può essere alcuna comunicazione.
“... Alla tua luce vediamo la luce” (Sal 035,10).
Gesù è la luce del mondo. La luce ci permette di vedere, e Gesù ci permette di vedere con gli occhi della fede.
Natanaele va verso la luce: crede in colui che lo conosce fin nel profondo dell’animo, capisce, dunque, che egli è il Figlio di Dio. Nella luce della verità c’è un reciproco riconoscersi. Ma Natanaele vedrà cose ancora più grandi: vedrà la gloria di Gesù rivelata nel miracolo di Cana.
In Gesù si concretizza la realtà prefigurata dalla scala che Giacobbe aveva visto in sogno, sulla quale gli angeli salivano e scendevano: questa promessa di armonia fra cielo e terra si è realizzata nel Figlio dell’Uomo che ci ha aperto il cammino verso il cielo perché vedessimo, come Giacobbe (Gen 32,30), il volto di Dio, e questa volta realmente, non in sogno. Il legame viene ristabilito nella persona di Gesù.

Ricevi la Liturgia via mail >
Ascolta il Vangelo >

Antifona d'ingresso
In principio prima del tempo
il Verbo era Dio;
ed egli si degnò di nascere
Salvatore del mondo. (cf. Gv 1,1)


Colletta
O Dio, che nella nascita del tuo unico Figlio
hai dato mirabile principio alla nostra redenzione,
rafforza la fede del tuo popolo,
perché sotto la guida del Cristo
giunga alla meta della gloria eterna.
Egli è Dio, e vive e regna con te...

>

Prima lettura

1Gv 3,11-21
Noi siamo passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Figlioli, questo è il messaggio che avete udito da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Non come Caino, che era dal Maligno e uccise suo fratello. E per quale motivo l’uccise? Perché le sue opere erano malvagie, mentre quelle di suo fratello erano giuste.
Non meravigliatevi, fratelli, se il mondo vi odia. Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida ha più la vita eterna che dimora in lui.
In questo abbiamo conosciuto l’amore, nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l’amore di Dio? Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.
In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio.

Parola di Dio

>

Salmo responsoriale

Sal 99

Acclamate il Signore, voi tutti della terra.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.

Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.

Canto al Vangelo ()
Alleluia, alleluia.
Un giorno santo è spuntato per noi:
venite, popoli, adorate il Signore,
oggi una grande luce è discesa sulla terra.
Alleluia.

>

Vangelo

Gv 1,43-51
Tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.
Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Padre ha mandato tra noi il suo Figlio perchè avessimo la vita e, sul suo esempio, imparassimo l'amore per gli altri. Ci rivolgiamo al Padre e gli chiediamo la forza di seguirlo, dicendo:
Aumenta la nostra fede, Signore.

Quando la Chiesa annuncia la tua verità:
Quando vediamo i segni della tua presenza nel mondo:
Quando ci chiami a seguire il Cristo:
Quando scopriamo la nostra vera vocazione:
Quando ci accorgiamo che operi nei nostri fratelli:
Quando un tuo inviato ci incoraggia ad amarti di più:
Quando ci viene chiesto di amare anche quelli che non ci amano:
Quando sentiamo che le parole non sono sufficienti per amare:
Quando capiamo la necessità di superare il nostro egoismo:
Quando incontriamo i poveri, gli affamati, gli abbandonati:
Quando il nostro peccato ci impedisce di vedere le altrui necessità:
Quando resistiamo di fronte alla verità:

Signore, Dio del cielo e della terra, ascolta le invocazioni del tuo popolo che chiede di seguire il tuo Figlio con più generosità. La tua protezione lo allontani dal peccato e lo conduca verso la conoscenza perfetta della verità, Gesù Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, i nostri doni
in questo misterioso incontro
tra la nostra povertà e la tua grandezza:
noi ti offriamo le cose che ci hai dato,
e tu donaci in cambio te stesso.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Accogli, Signore, i nostri doni
e fa’ che, illuminati dalla tua parola,
ci accostiamo con fede viva al tuo altare,
per offrirti il sacrificio di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO DI NATALE I
Cristo luce

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Nel mistero del Verbo incarnato
è apparsa agli occhi della nostra mente
la luce nuova del tuo fulgore,
perché conoscendo Dio visibilmente,
per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle realtà invisibili.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...

Oppure:

PREFAZIO DI NATALE II
Nell’incarnazione Cristo reintegra l’universo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
lodarti e ringraziarti sempre per i tuoi benefici,
Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore.
Nel mistero adorabile del Natale,
egli, Verbo invisibile,
apparve visibilmente nella nostra carne,
per assumere in sé tutto il creato
e sollevarlo dalla sua caduta.
Generato prima dei secoli,
cominciò ad esistere nel tempo,
per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre,
e ricondurre a te l’umanità dispersa.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti a tutti gli angeli,
cantiamo esultanti la tua lode: Santo...

Oppure:

PREFAZIO DI NATALE III
Il misterioso scambio che ci ha redenti

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
In lui oggi risplende in piena luce
il misterioso scambio che ci ha redenti:
la nostra debolezza è assunta dal Verbo,
l’uomo mortale è innalzato a dignità perenne
e noi, uniti a te in comunione mirabile,
condividiamo la tua vita immortale.
Per questo mistero di salvezza, uniti a tutti gli angeli,
proclamiamo esultanti la tua lode: Santo...


Antifona di comunione
Dio ha tanto amato il mondo,
da donare il suo unico Figlio,
perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)

Oppure:
“Gesù maestro,
tu sei il Figlio di Dio,
tu sei il re d’Israele”. (Gv 1,49)


Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente e misericordioso,
fa’ che la forza inesauribile di questi santi misteri
ci sostenga in ogni momento della nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
O Padre, il sacrificio che abbiamo celebrato
rinnovi tutta la nostra vita,
perché nella meditazione
del mistero dell’incarnazione del tuo Figlio
vediamo il cammino da seguire
e, seguendolo fedelmente,
raggiungiamo la vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-01-2019)
Commento su 1Gv 3, 14
?Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte?. 1Gv 3, 14 Come vivere questa Parola? Drastica è questa Parola della Sacra Scrittura: sia nella prima parte che afferma il nostro poter passare da morte a vita, sia nella seconda parte ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-01-2019)
Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?
Ogni uomo vive in una storia, una cultura, una specifica formazione dottrinale, scientifica, teologica, morale. Dov'è l'errore di molti? È nel considerare la loro mente e il loro cuore bloccati in ciò che sono. Mentre tutta la rivelazione è un invito ad uscire da ciò che si è per acquisire ciò che n ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-01-2018)
Commento su 1Gv 3,18-21
«Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità. Da questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.» 1Gv 3,18-21 Come vivere questa Pa ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-01-2018)
Filippo gli rispose:>
Anche Gesù porta a Cristo. È la sua missione. È Lui la sola via che conduce al Padre. è solo Lui la verità e la grazia del Padre sulla nostra terra. Non siamo con Cristo, in Cristo, per Cristo, non siamo nel Padre, per il Padre. Cristo è l'insostituibile in ogni relazione dell'uomo con Dio. In Crist ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-01-2017)
Vedrai cose più grandi di queste!
Nel Primo Capitolo del Vangelo Secondo Giovanni Gesù è presentato dallo stesso Evangelista, da Giovanni il Battista, da Andrea, da Filippo. Mettendo insieme le loro parole abbiamo già un quadro ben preciso dell'identità di Gesù Signore. Tante verità sono già chiare, perfette. Sappiamo già chi è e qu ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-01-2017)
Commento su 1 GV 3, 11
«Figlioli, questo è il messaggio che avete udito da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Non come Caino, che era dal Maligno e uccise suo fratello. E per quale motivo l'uccise? Perché le sue opere erano malvagie, mentre quelle di suo fratello erano giuste». 1 GV 3, 11 Come vivere questa Par ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-01-2016)
Vedrai cose più grandi di queste!
Gesù ha una modalità di parlare che è sempre guidata, mossa, illuminata dallo Spirito Santo. Lui sempre sa come parlare ad ogni cuore. Filippo, chiamato da Gesù, incontra Natanaele. Il suo modo di riferire non è perfetto. Lui parte dal suo entusiasmo. Ha trovato colui del quale hanno scritto Mosè, n ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 05-01-2015)

Come mi conosci? È interdetto Natanaele, non si aspettava che quel Nazareno, con una sola battuta, lo avesse inquadrato. Anzi, per dirla tutta, Natanaele, di solito, non era molto amato e pochi sapevano leggere, dietro le sue prese di posizione definitive e caustiche, un'anima limpida e pura. Quel t ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-01-2015)
Io ti ho visto quando eri sotto l'albero di fichi
Stare sotto un albero di fico per i figli di Israele si rivestiva di un significato altamente simbolico: dimorare in una pace interiore ed esteriore. Condurre una vita senza nemici né esterni e né interni. Questa pace è un vero dono di Dio, un frutto dell'alleanza osservata, del patto vissuto, del c ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 05-01-2013)
Commento su Gv 1,43-51
Per accogliere nel Natale il Dio che continuamente chiede di nascere nei nostri cuori, dobbiamo, come Giovanni Battista, dirci la verità di noi stessi, interrogarci sulle ragioni profonde delle nostre scelte di fede, come i primi due discepoli, e saperci mettere in radicale discussione, come sa fare ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 05-01-2013)
Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?
Essere prevenuti verso qualcuno, magari perché fa parte di una certa razza, ceto sociale, città o regione è capitato a tutti, per poi rendersi conto che ogni persona ha una sua integrità morale, proprie regole, carattere e personalità e maturando esperienze si impara a non creare nella nostra mente ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-01-2013)
Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità
Gesù è mediatore unico tra Dio e l'intera creazione, nel visibile e nell'invisibile, nel tempo e nelle eternità, nella materia e nello spirito. Niente che è del Padre - e tutto è del Padre - viene alla creazione se non per mezzo di Gesù. Niente che è della creazione entra in comunione con il Padre, ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 05-01-2012)
Commento su Giovanni 1,43-51
L'incontro col Messia è contagioso: l'evangelista Giovanni parla della chiamata dei discepoli come di un dialogo fra amici, fra conoscenti. Chi fa esperienza di Cristo non può tacere, non può più farne a meno, sente dentro di sé il desiderio impellente di raccontare, di dire, di dare. Anche Natanael ...
(continua)