LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 15 Settembre 2003 <

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Lunedì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO241 ;
Durante la sua vita la missione di Gesù era necessariamente ristretta: egli era mandato a predicare il Vangelo del regno al popolo eletto, secondo le promesse divine.
La sua prospettiva però non era ristretta, perché sapeva benissimo che Dio aveva promesso, per mezzo della discendenza di Abramo, la benedizione per tutte le nazioni. Questo allargamento universale è stato reso possibile ed effettivo grazie al mistero pasquale di Cristo; tuttavia anche prima alcuni episodi evangelici lo lasciavano prevedere. Oggi ne leggiamo uno molto significativo: un centurione esprime la sua fede nell'intervento di Gesù per la guarigione di un suo servo.
La distanza tra i pagani e il popolo eletto si manifesta nell'atteggiamento di quest'uomo, che umilmente non vuole nemmeno disturbare il Signore: non lo chiama, non lo invita ad andare a casa sua, lo prega di comandare da lontano alla malattia: "Comanda con una parola e il mio servo sarà guarito".
Però, d'altra parte, questa manifestazione di fede dimostra che la grazia lavorava anche nel cuore dei pagani, con risultati meravigliosi, anzi Gesù esclama: "Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!". La Chiesa ha scelto, proprio per il momento prima della comunione, le parole del centurlone:
"Non sono degno che tu venga nella mia casa, ma di' soltanto una parola e la mia anima sarà guarita".
Nella prima lettura l'apertura universale dell'amore di Cristo si manifesta attraverso le esortazioni di san Paolo, che raccomanda che "si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini". La comunità cristiana non può richiudersi su se stessa, è chiamata ad essere portatrice di grazie per tutti, ci è richiesta una totale apertura di cuore.
"C'è un solo Dio e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù", quindi la sua mediazione ha valore universale e deve essere proposta a tutti.
San Paolo precisa che i cristiani devono pregare in modo speciale per i governanti: "Per i re scrive e per tutti quelli che stanno al potere". I governanti hanno una responsabilità pesante, importante, li dobbiamo compassionare sinceramente, anche perché sono soggetti a tentazioni più forti degli altri uomini; un pensatore ha detto: "il potere corrompe", e il potere assoluto corrompe assolutamente; c'è un rischio tremendo per chi sta al potere, il rischio di abusarne a proprio profitto, per il proprio interesse. ll risultato naturalmente è l'ingiustizia che si diffonde liberamente. Per questo motivo è tanto necessario pregare per i governanti. Noi cristiani dobbiamo avere il senso della preghiera universale, aprire davvero il nostro cuore ai bisogni del mondo intero, non essere sempre preoccupati dei nostri interessi, dei nostri bisogni, delle nostre necessità, o di quelle dei nostri cari. Certamente dobbiamo avere un effetto particolare e una particolare cura per chi ci sta vicino, però, se vogliamo essere uniti al cuore di Gesù, dobbiamo nutrire nella preghiera una carità che si estenda a tutti, pregare e anche ringraziare dice san Paolo a nome di tutti gli uomini. Aprendo largamente il nostro cuore, riceviamo anche largamente le grazie del Signore e il suo amore universale.

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Antifona d'ingresso
Da’, o Signore, la pace a coloro che sperano in te;
i tuoi profeti siano trovati degni di fede;
ascolta la preghiera dei tuoi fedeli
e del tuo popolo, Israele. (cf. Sir 36,15-16)


Colletta
O Dio, che hai creato e governi l’universo,
fa’ che sperimentiamo la potenza della tua misericordia,
per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

1Tm 2,1-8
Si facciano preghiere per tutti gli uomini a Dio il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.
Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 27

Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia supplica.

Ascolta la voce della mia supplica,
quando a te grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio.

Il Signore è mia forza e mio scudo,
in lui ha confidato il mio cuore.
Mi ha dato aiuto: esulta il mio cuore,
con il mio canto voglio rendergli grazie.

Forza è il Signore per il suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre.

Canto al Vangelo (Gv 3,16)
Alleluia, alleluia.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Alleluia.

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Vangelo

Lc 7,1-10
Neanche in Israele ho trovato una fede così grande.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao.
Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga».
Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio gradisce la fede degli umili e sempre solleva i suoi figli nell'ora del bisogno. Confidando nel suo amore, rivolgiamogli le nostre suppliche, e diciamo:
Salva il tuo popolo, Signore!

Perché i credenti, assistiti dallo Spirito, mettano la loro fiducia in quell'unica e santa irrepetibile parola, mandata da Dio per la salvezza del mondo. Preghiamo:
Perché la preghiera a te gradita sgorghi come fonte perenne nella Chiesa, nei chiostri come nelle case e per le strade. Preghiamo:
Perché gli operatori della sanità, nel risanare i corpi, riescano ad aprire spazi di fiducia e di pace là dove sembra dominare lo smarrimento e la sofferenza. Preghiamo:
Perché quelli che la scienza non sa ancora guarire, trovino sollievo nel sentirsi circondati dall'affetto e dalla fede delle persone amiche. Preghiamo:
Perché questa eucaristia apra il nostro cuore ad una totale fiducia nel Cristo che tutto può. Preghiamo:
Per coloro che hanno dubbi di fede.
Perché la nostra preghiera sia totale abbandono alla sua volontà.

O Dio, che fasci i cuori feriti e vuoi inondare il mondo della tua pace, aumenta in noi la fede. Per amore di Cristo, vita nostra, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, Signore,
i doni e le preghiere del tuo popolo,
e ciò che ognuno offre in tuo onore
giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Quanto è preziosa la tua misericordia, o Dio!
Gli uomini si rifugiano all’ombra delle tue ali. (Sal 36,8)

Oppure:
Il calice della benedizione che noi benediciamo
è comunione con il sangue di Cristo;
e il pane che spezziamo
è comunione con il corpo di Cristo. (cf. 1Cor 10,16)


Preghiera dopo la comunione
La potenza di questo sacramento, o Padre,
ci pervada corpo e anima,
perché non prevalga in noi il nostro sentimento,
ma l’azione del tuo Santo Spirito.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Nicola Salsa     (Omelia del 16-09-2019)
Gesù in ascolto di chi soffre
...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 16-09-2019)
Perché ama il nostro popolo
Nella Scrittura il primo uomo che pregò il Signore, adducendo le motivazioni della sua richiesta, è Abramo. Dio non può dire una Parola che poi non mantiene. Ma neanche può agire in modo difforme alla sua natura. Se Lui dice, essendo Onnipotente, può e deve mantenere la Parola. Se Lui agisce nella s ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 12-09-2016)
Egli merita che tu gli conceda quello che chiede
Il merito è un obbligo di giustizia contratto presso il Signore. Quando un uomo osserva con fedeltà la Parola del suo Dio acquisisce presso il Signore il diritto di ricevere tutti quei beni che la Parola osservata contiene in sé. La misericordia di Dio dona la Parola che contiene per noi il bene. È ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 16-09-2013)
Commento su Lc 7,1-10
Che sostanziale differenza c'è fra l'atteggiamento dei notabili di Cafarnao che "raccomandano" il centurione romano e lo stesso centurione! I primi cercano di convincere Gesù perché l'ufficiale è un buon benefattore e va accontentato, il secondo chiede aiuto al Maestro non per sé, ma per un suo suba ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 17-09-2012)
Commento su Luca 7,1-10
È tutto un gioco di cortesie il rapporto fra il centurione e gli ebrei, e fra Gesù e il centurione. È un uomo buono, non solo ha collaborato al finanziamento della sinagoga, ma prende a cuore le sorti di un suo subalterno, disturbando addirittura l'ospite di Pietro. È un uomo buono e pieno di fede: ...
(continua)

  Beata Vergine Maria Addolorata

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: Beata Vergine Maria Addolorata
S0915 ;

Il mondo ha tanto bisogno di compassione e la festa di oggi ci dà una lezione di compassione vera e profonda. Maria soffre per Gesù, ma soffre anche con lui e la passione di Cristo è partecipazione a tutto il dolore dell'uomo.
La liturgia ci fa leggere nella lettera agli Ebrei i sentimenti del Signore nella sua passione: "Egli nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte". La passione di Gesù si è impressa nel cuore della madre, queste forti grida e lacrime l'hanno fatta soffrire, il desiderio che egli fosse salvato da morte doveva essere in lei ancora più forte che non in Gesù, perché una madre desidera più del figlio che egli sia salvo. Ma nello stesso tempo Maria si è unita alla pietà di Gesù, è stata come lui sottomessa alla volontà del Padre.
Per questo la compassione di Maria è vera: perché ha veramente preso su di sé il dolore del Figlio ed ha accettato con lui la volontà del Padre, in una obbedienza che dà la vera vittoria sulla sofferenza.
La nostra compassione molto spesso è superficiale, non è piena di fede come quella di Maria. Noi facilmente vediamo, nella sofferenza altrui, la volontà di Dio, ed è giusto, ma non soffriamo davvero con quelli che soffrono.
Chiediamo alla Madonna che unisca in noi questi due sentimenti che formano la compassione vera: il desiderio che coloro che soffrono riportino vittoria sulla loro sofferenza e ne siano liberati e insieme una sottomissione profonda alla volontà di Dio, che è sempre volontà di amore.

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Antifona d'ingresso
Simeone disse a Maria:
“Egli è qui per la rovina
e la risurrezione di molti in Israele,
segno di contraddizione,
e anche a te una spada trafiggerà l’anima”. (Lc 2,34-35)


Colletta
O Padre, che accanto al tuo Figlio,
innalzato sulla croce,
hai voluto presente la sua Madre Addolorata:
fa’ che la santa Chiesa,
associata con lei alla passione del Cristo,
partecipi alla gloria della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

Eb 5,7-9
Imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.

Dalla lettera agli Ebrei

Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito.
Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 30

Salvami, Signore, per la tua misericordia.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Tendi a me il tuo orecchio.

Vieni presto a liberarmi.
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.

Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.

Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
a chi in te si rifugia.

Sequenza

[Stabat Mater dolorosa
iuxta Crucem lacrimosa,
dum pendebat Fílius.

[Addolorata, in pianto
la Madre sta presso la Croce
da cui pende il Figlio.

Cuius animam gementem,
contristátam et dolentem,
pertransívit gládius.

Immersa in angoscia mortale
geme nell'intimo del cuore
trafitto da spada.

O quam tristis et afflícta
fuit illa benedícta
Mater Unigeniti!

Quanto grande è il dolore
della benedetta fra le donne,
Madre dell'Unigenito!

Quae maerebat, et dolebat,
Pia Mater, dum videbat
Nati poenas íncliti.

Piange la Madre pietosa
contemplando le piaghe
del divino suo Figlio.

Quis est homo, qui non fleret,
Matrem Christi si videret
in tanto supplício?

Chi può trattenersi dal pianto
davanti alla Madre di Cristo
in tanto tormento?

Quis non posset contristári,
Christi Matrem contemplári
dolentem cum Fílio?

Chi può non provare dolore
davanti alla Madre che porta
la morte del Figlio?

Pro peccátis suae gentis
vidit Iesum in tormentis,
et flagellis súbditum

Per i peccati del popolo suo
ella vede Gesù nei tormenti
del duro supplizio.

Vidit suum dulcem natum
moriendo desolátum,
dum emísit spíritum.

Per noi ella vede morire
il dolce suo Figlio,
solo, nell'ultima ora.

Eia Mater, fons amóris,
me sentíre vim dolóris
fac, ut tecum lúgeam.

O Madre, sorgente di amore,
fa' ch'io viva il tuo martirio,
fa' ch'io pianga le tue lacrime.

Fac, ut árdeat cor meum
in amándo Christum Deum,
ut sibi compláceam.

Fa' che arda il mio cuore
nell'amare il Cristo-Dio,
per essergli gradito.

[Sancta Mater, istud agas,
crucifíxi fige plagas
cordi meo válide.

[Ti prego, Madre santa:
siano impresse nel mio cuore
le piaghe del tuo Figlio.

Tui nati vulneráti,
Tam dignati pro me pati,
poenas mecum dívide.

Uniscimi al tuo dolore
per il Figlio tuo divino
che per me ha voluto patire.

Fac me tecum pie flere,
Crucifíxo condolere,
donec ego víxero.

Con te lascia ch'io pianga
il Cristo crocifisso
finché avrò vita.

Iuxta Crucem tecum stare,
et me tibi sociáre
in planctu desídero.

Restarti sempre vicino
piangendo sotto la croce:
questo desidero.

Virgo vírginum præclára,
mihi iam non sis amára:
fac me tecum plángere.

O Vergine santa tra le vergini,
non respingere la mia preghiera,
e accogli il mio pianto di figlio.

Fac, ut portem Christi mortem,
passiónis fac consórtem,
et plagas recólere.

Fammi portare la morte di Cristo,
partecipare ai suoi patimenti,
adorare le sue piaghe sante.

Fac me plagis vulnerári,
fac me Cruce inebriáriet
cruóre Fílii.

Ferisci il mio cuore con le sue ferite,
stringimi alla sua croce,
inebriami del suo sangue.

Flammis ne urar succensus,
per te, Virgo,
sim defensus in die iudícii.

Nel suo ritorno glorioso
rimani, o Madre, al mio fianco,
salvami dall'eterno abbandono.

Christe, cum sit hinc exíre,
da per Matrem me veníre
ad palmam victóriæ.

O Cristo,
nell'ora del mio passaggio
fa' che, per mano a tua Madre,
io giunga alla meta gloriosa.

Quando corpus morietur,
fac ut animæ donetur
paradísi glória.

Quando la morte dissolve il mio corpo aprimi,
Signore, le porte del cielo,
accoglimi nel tuo regno di gloria.

Canto al Vangelo ()
Alleluia, alleluia.
Beata la Vergine Maria,
perché senza morire meritò, sotto la croce del Signore,
la palma del martirio.
Alleluia.

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Vangelo

Gv 19,25-27
Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Parola del Signore.


Oppure (Lc 2,33-35: Anche a te una spada trafiggerà l’anima):

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Per intercessione di Maria che ebbe gli stessi sentimenti di Cristo, chiediamo al Signore di darci un cuore capace di soffrire con chi soffre, e di amare dimenticando noi stessi. Diciamo insieme:
Salvaci, Signore, perchè speriamo in te.

Perchè la Chiesa sia madre di fede e di amore per tutti gli uomini. Preghiamo:
Perchè la società civile sia attenta alle sofferenze e ai bisogni dei più diseredati. Preghiamo:
Perchè le famiglie degli handicappati, dei drogati e dei carcerati, trovino nei vicini affetto e aiuto. Preghiamo:
Perchè chi piange la morte di una persona cara sperimenti l'amore di Dio e la speranza della risurrezione. Preghiamo:
Perchè tutti noi che partecipiamo a questa messa, impariamo da Maria a fare la volontà del Padre. Preghiamo:
Per le mamme che piangono la sorte dei figli.
Perchè comprendiamo il valore della sofferenza.

Signore, che hai voluto associare alla passione del tuo Figlio il dolore di Maria, accogli le nostre preghiere, e rendici degni di completare in noi le sofferenze di Cristo a vantaggio di ogni uomo. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera sulle offerte
Accetta, Dio misericordioso,
per la gloria del tuo nome,
le preghiere e le offerte della Chiesa,
nel devoto ricordo della beata Vergine Maria,
data a noi come madre dolcissima
presso la croce di Cristo, tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


Prefazio della beata Vergine Maria.


Antifona di comunione
Nella misura in cui partecipate
alle sofferenze di Cristo, rallegratevi,
perché anche nella rivelazione della sua gloria
possiate gioire ed esultare. (1Pt 4,13)

Oppure:
Maria, la Madre di Gesù
stava presso la croce. (Gv 19,25)


Preghiera dopo la comunione
O Signore, che nella memoria
della beata Vergine Addolorata
ci hai fatto partecipi
dei sacramenti della nostra redenzione,
aiutaci a completare in noi, per la santa Chiesa,
ciò che manca alla passione di Cristo, tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 15-09-2017)
Donna, ecco tuo figlio!
Il dolore di Abramo è grande. Per il suo dolore, frutto di immediata obbedienza, il Signore gli promette di benedire nella sua discendenza tutte le tribù della terra. Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigeni ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 15-09-2015)

Una spada che attraversa il cuore. La facile profezia del vecchio Simeone potrebbe essere rivolta a quasi ogni genitore. Avere un figlio e crescerlo richiede una dose di fatica e di pazienza che, in certi momenti, diventa quasi dolore fisico. Ma in questa giornata in cui celebriamo la memoria popola ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 15-09-2015)
E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé
La missione della Vergine Maria finisce solo quando il Signore verrà per fare i cieli nuovi e la terra nuova. Come Lei ha generato Cristo per opera dello Spirito Santo, come lo ha offerto al mondo, come lo ha accompagnato fin sul monte Calvario per offrirlo al signore, così dovrà operare con ogni al ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 15-09-2014)

Il giorno dopo aver fatto memoria della croce di Cristo, della misura del suo amore, la Chiesa si sofferma sul ruolo di Maria, madre di Dio. Lo fa perché da sempre i discepoli sono rimasti impressionati dalla forza della prima fra di loro, soprattutto sotto la croce, nel momento più drammatico della ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 15-09-2014)
E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé
La Vergine Maria, presso la croce di Gesù, sta vivendo un momento di indicibile sofferenza spirituale. Questa sofferenza le è necessaria perché Lei deve essere costituita Madre del discepolo di Gesù. Mentre Cristo muore in Croce, lei deve dare alla luce un altro figlio. E non vi è parto se non nella ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 15-09-2014)
Commento su Gv. 19,27
"Gesù disse al discepolo (Giovanni): ?Ecco tua Madre'. E da quell'ora, il discepolo l'accolse con sé" Gv. 19,27 Come vivere questa Parola? Ai piedi della croce, presso Gesù morente, sono rimasti Maria Santissima e Giovanni, il discepolo che, nell'Ultima Cena, aveva posato il capo sul Cuore di Cri ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 15-09-2012)
Commento su Giovanni 19,25-27
Maria sta sotto la croce. Sta, dimora, non si muove, non fugge. Non urla la sua rabbia verso un Dio che promette e non mantiene, non si ribella come ci si attende all'epilogo assurdo e drammatico della vicenda del Nazareno. Suo figlio. L'hanno lasciata avvicinare, i carnefici, forse per un recondito ...
(continua)