Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde DO193 ;
Nella prima lettura di oggi troviamo il racconto della morte di Mosè. Mosè muore prima dell'entrata nella Terra promessa. Il Signore gli dice: "Questo è il paese che ho promesso ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe...
Te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!". Mosè non ha potuto portare a termine la grande impresa divina incominciata con l'esodo dall'Egitto; malgrado tutte le sue doti, tutte le grazie ricevute, egli non ha adempiuto l'impresa: ne ha fatto la parte principale, lasciando a Giosuè le gesta finali. E' un fatto che osserviamo regolarmente nell'Antico Testamento e che dimostra che niente nell'Antico Testamento è perfetto adempimento del progetto di Dio. Troviamo, nell'AT, molte prefigurazioni di Cristo, però nessuna di esse è perfetta. Mosè per l'inizio, Giosuè per la fine, prefigurano ciascuno un aspetto dell'opera di Cristo. Il mistero di Cristo è tanto ricco che non poteva essere prefigurato in una sola vita umana.
Vediamo, all'inizio della Genesi, che già Abele prefigura il mistero di Cristo; Abele muore, ma in un certo senso si manifesta vivo dopo la morte: la voce del suo sangue si fa sentire, secondo il racconto biblico. Però in realtà Abele rimane morto, non risorge. Prefigura in modo imperfetto la risurrezione di Cristo. Similmente per il sacrificio di Abramo: Isacco ne esce vivo, però lui non è morto; prefigura parzialmente la risurrezione di Cristo, che esce vivo dal proprio sacrificio, ma per aver vinto la morte, passando attraverso la morte. Nella storia di Giuseppe vediamo che i suoi fratelli lo odiano al punto che lo vogliono uccidere, e questa è una prefigurazione della passione di Gesù, però non lo uccidono:
anche qui la prefigurazione è imperfetta. Giuseppe si ritrova vivo in Egitto, senza aver subito la morte.
Così avviene per tutte le prefigurazioni: vi vediamo un aspetto del mistero di Cristo, ma non il mistero totale. il regno di Davide prefigura il regno di Cristo; ma Davide non è stato in grado di edificare la casa di Dio. Salomone costruisce il tempio, però si tratta solo di un edificio materiale, non della vera "casa" di Dio. U vero tempio è Cristo risorto, come vediamo nel Vangelo di Giovanni.
Solo Cristo è la pienezza. Cristo adempie tutte le prefigurazioni; realizza nel suo mistero pasquale una sintesi straordinaria, stupenda, di tutti gli aspetti del piano di Dio. Possiamo provare una grande ammirazione per questo mistero di Cristo, che illumina tutto l'Antico Testamento e ne viene anche parzialmente illuminato. Cristo ha adempiuto tutte le figure; Cristo è la pienezza della grazia. Approfondiamo la nostra fede in lui, quando riflettiamo sulle figure antiche e vediamo come egli le ha adempiute e superate.