LA CHIESA

      


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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Giovedì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO314 ;
"In quel tempo dice il passo evangelico di oggi si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano:
Costui riceve i peccatori e mangia con loro"". Manca ai farisei l'atteggiamento interiore della povertà spirituale, indispensabile per essere all'unisono con Gesù, per condividere i suoi sentimenti. La loro è invece l'attitudine contraria: questo è mio e non appartiene che a me, non può essere condiviso con altri. Scribi e farisei sono convinti che Dio è proprietà loro e di nessun altro: gli altri sono peccatori. Sono loro i padroni di Dio, i padroni della salvezza, i padroni della vita spirituale e mormorano contro Gesù che "riceve i peccatori e mangia con loro", perché hanno l'impressione che venga ingiustamente dato ad altri qualche cosa che è di loro esclusiva proprietà. Gesù vuole invece far loro capire che per essere uniti a Dio non devono rinchiudersi nel loro egoismo, ma aprirsi agli altri, accogliere gli altri, anche quelli che sembrano i più indegni, perché questo è l'atteggiamento di Dio. Dio è la generosità senza limiti, colui che si prende cura di tutti, si rallegra con tutti, si preoccupa in modo speciale dei più bisognosi, cioè di chi si trova in una condizione di mise4a spirituale che deve essere sostenuta, confortata.
Chi è povero in spirito desidera il bene degli altri, condivide con gli altri i doni che ha ricevuto, sapendo che sono doni che si moltiplicano distribuendoli; così è nella condizione privilegiata per essere unito al Signore.
Le ricchezze spirituali sono state paragonate alla fiamma. Una fiamma non perde nulla comunicandosi, anzi è accresciuta e diffonde più luce, diffonde più fuoco. Chi vuoi metterla al sicuro in un luogo chiuso, la fa morire per mancanza di ossigeno. Così è per le ricchezze spirituali.
Domandiamo al Signore di comprendere profondamente questa attitudine di spirito, che ci impedisce di inorgoglire, di appoggiarci su noi stessi, e ci fa abbandonare nelle mani del Signore tutto ciò che siamo, tutto ciò che facciamo, sapendo che tutto ci viene da lui e che, se li condividiamo, egli moltiplica in noi i suoi doni.

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Antifona d'ingresso
Non abbandonarmi, Signore, mio Dio,
da me non stare lontano;
vieni presto in mio aiuto,
o Signore, mia salvezza. (Sal 37,22-23)


Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
tu solo puoi dare ai tuoi fedeli
il dono di servirti in modo lodevole e degno;
fa' che corriamo senza ostacoli verso i beni da te promessi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

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Prima lettura

Rm 14,7-12
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio, perché sta scritto:
«Io vivo, dice il Signore:
ogni ginocchio si piegherà davanti a me
e ogni lingua renderà gloria a Dio».
Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 26

Contemplerò la bontà del Signore nella terra dei viventi.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Canto al Vangelo (Mt 11,28)
Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.

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Vangelo

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Lc 15,1-10
Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio è nostra forza e baluardo, difesa nella tentazione, bontà nella sconfitta. A lui ci presentiamo, una volta ancora bisognosi del suo aiuto. Diciamo insieme:
Signore, ascolta ed esaudisci.

Perché nessun peccato diminuisca in noi la gioiosa certezza che Cristo è alla nostra ricerca per accoglierci tra le sue braccia, come la pecora smarrita. Preghiamo:
Perché nel nostro paese le risorse che Dio ci ha dato, siano investite nella costruzione di una società attenta agli ultimi e giusta con tutti. Preghiamo:
Perché i genitori e gli educatori sappiano trasmettere alle nuove generazioni il gusto d'una vita in armonia con Dio e con il prossimo. Preghiamo:
Perché i cristiani discriminati o perseguitati a motivo della fede, vivano la loro emarginazione con fortezza, umiltà e senza rancori. Preghiamo:
Perché la nostra comunità riesca a plasmarsi un cuore che non giudica e non cede a grettezze e parzialità. Preghiamo:
Per gli orfani e le vedove.
Per i ragazzi in cammino verso il sacramento della penitenza, dell'eucaristia, della cresima.

Tu conosci, Padre, ciò di cui abbiamo bisogno prima ancora che apriamo la bocca. A quanto qui espresso, aggiungi tu ciò che sai essere buono e utile per ciascuno di noi. Per Cristo Gesù nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio, o Signore,
sia per te offerta pura,
e per noi dono santo della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza. (Sal 15,11)

Oppure:
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita,
ha mandato me e io vivo per il Padre,
così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6,57)


Preghiera dopo la comunione
Rafforza in noi, o Signore, la tua opera di salvezza,
perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita
ci preparino a ricevere i beni che promettono.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Carlo Occelli     (Omelia del 04-11-2021)
Commento al Vangelo 4 novembre 2021
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don Alessandro Farano     (Omelia del 04-11-2021)
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Gesù fa, con discrezione, di tutto per aprirci alla vita. Egli ci orienta ad una continua conversione ad un graduale rinnovamento di tutta la nostra umanità. Non è un programma efficientista, un dover funzionare sempre meglio ma la sempre nuova grazia in noi che ci porta con amorevole sapienza in un ...
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don Nicola Salsa     (Omelia del 07-11-2019)
Dio ti ama, molto più di quanto tu ami te stesso
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 03-11-2016)
Commento su Fil 3, 7-8
«Circonciso all'età di otto giorni, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dalla Legge, irreprensibile. Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho consi ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 05-11-2015)

Ecco come ama, colui che chiede di essere amato più della propria amante, più dei propri genitori, più dei propri figli. Ecco come ama, colui che chiede di farsi due conti in tasca, di abbandonare la prudenza, virtù necessaria nelle cose del mondo ma inutile quando abbiamo a che fare con Dio. Ecco c ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-11-2015)
Commento su Lc 15, 3-6
"Allora egli disse loro questa parabola: "Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, pe ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 06-11-2014)

Gesù scandalizza col suo atteggiamento libero e adulto. Nella logica ebraica, attenta a distinguere le cose sante dalle cose profane, il puro dall'impuro, l'atteggiamento di Gesù era assolutamente incomprensibile: avere a che fare con l'impurità, i peccatori, ad esempio, significa inesorabilmente ve ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 07-11-2013)
Commento su Lc 15,1-10
Eccolo qui il cuore del vangelo di Luca che svela il cuore di Dio! Tre parabole, oggi ne leggiamo due, poste al centro fisico dello scritto lucano, tralasciate dagli altri evangelisti e che hanno scosso in profondità il cuore del discepolo pagano, di Saulo diventato cristiano. Dio è come un pastore ...
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