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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO C)

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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO C)
CP020 ;

Partecipando al sacrificio della Messa, noi ascoltiamo ogni volta le parole di Cristo che si rivolge agli apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”. Inoltre, imploriamo il Signore di concederci “unità e pace secondo la sua volontà” e di donare “la pace ai nostri giorni”.
Ogni volta che apparve agli apostoli Cristo, dopo aver vinto la morte, augurò la pace, sapendo quanto tutti loro la desiderassero. Nel conferire agli apostoli il potere di rimettere i peccati, Cristo ha portato la pace nell’anima inquieta dell’uomo. L’anima creata da Dio ha nostalgia di Dio. La pace con Dio è il fondamento della pace tra gli uomini. Liberato dalla schiavitù del peccato, l’uomo è in pace, ha l’anima in festa, in pace. La pace regna sui cuori puri. È partendo dalla pace interiore, quella del cuore, appoggiandosi ad essa, che si può stabilire la pace esteriore: in famiglia, fra vicini, in seno alla Chiesa, tra i popoli. Dio chiama tutti gli uomini ad unirsi al suo popolo unico. Il suo desiderio, che è di riunire tutti gli uomini in seno ad un’unica comunità per salvarli, è già espresso nell’Antico Testamento.
Gli Ebrei capirono di essere un popolo unico nella lontana notte di Pasqua in cui Dio li separò dagli Egiziani ed indicò loro la Terra promessa.
La Pasqua viene per ricordare questo avvenimento alle generazioni successive: in questo giorno ogni ebreo ha il sentimento di essere di nuovo condotto fuori dall’Egitto per essere salvato. Allo stesso modo, il nuovo popolo di Dio è nato il giorno di Pasqua, quando la concordia eterna fu rinnovata e suggellata dal sangue del Figlio di Dio. Questo popolo creato da Cristo è precisamente la Chiesa.
Gli uomini assomigliano a piccoli universi, chiusi e segreti. Dio li ha creati così. Ciò nonostante, il Creatore ha dato agli uomini anche il gusto di riunirsi in gruppi, di vivere, di lavorare, di creare in comune. Dio ha voluto allo stesso tempo assicurare loro la salvezza in quanto comunità, la salvezza del suo popolo. Accettare la salvezza promessa da Dio significa nello stesso tempo integrarsi al nuovo popolo riunito da Cristo, in seno al quale tutti usano i medesimi strumenti della grazia, cioè i sacramenti, scaturiti dalla Passione di Cristo.
In diversi momenti, il Nuovo Testamento designa Cristo come il volto visibile di Dio, l’immagine del Padre, il suo segno (Col 1,15; Gv 1,18). Cristo è come un sacramento che significa e trasmette l’amore del Padre. È un segno carico di significato e di forza di salvezza; in lui si trovano riuniti il perdono del Padre e la filiazione. In questo senso, Cristo appare come il primo sacramento nato dall’amore di Dio, la fonte di tutti i sacramenti. I sacramenti possono esistere solamente perché in loro Cristo stesso è presente ed agisce.
Come una madre premurosa, la Chiesa si sforza di spiritualizzare tutta la vita dei suoi figli e delle sue figlie. Vivere la spiritualità, provare la pace dell’anima è tentare di dare un carattere divino al quotidiano attraverso il flusso di grazie, di sapienza, di sentimenti, di consolazione che viene da Dio. Per ottenere la salvezza, egli ci fa pervenire, in un modo o nell’altro, a raggiungere Cristo. Ci fa camminare la mano nella mano con i figli del popolo di Dio, ci dirige verso un destino comune sotto l’egida di Cristo che si occupa di noi, ci perdona, ci santifica e ci concede la pace.

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Antifona d'ingresso
Come bambini appena nati
desiderate il genuino latte spirituale:
vi farà crescere verso la salvezza. Alleluia. (Cf. 1Pt2,2)

Oppure:
Entrate nella gioia e nella gloria e rendete grazie a Dio,
che vi ha chiamato al regno dei cieli. Alleluia. (Cf. 4 Esd 2, 36-37 Volg.)

Si dice il Gloria.


Colletta
Dio di eterna misericordia,
che ogni anno nella festa di Pasqua
ravvivi la fede del tuo popolo santo,
accresci in noi la grazia che ci hai donato,
perché tutti comprendiamo l’inestimabile ricchezza
del Battesimo che ci ha purificati,
dello Spirito che ci ha rigenerati,
del Sangue che ci ha redenti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Oppure (Anno C):
O Padre di misericordia,
che in questo giorno santo raduni il tuo popolo
per celebrare il memoriale
del Signore morto e risorto,
effondi il tuo Spirito sulla Chiesa
perché rechi a tutti gli uomini
l’annuncio della salvezza e della pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

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Prima lettura

At 5,12-16
Venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne.

Dagli Atti degli Apostoli

Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nessuno degli altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava.
Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro.
Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 117

Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina.

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Seconda lettura

Ap 1,9-11.12-13.17-19
Ero morto, ma ora vivo per sempre.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione, nel regno e nella perseveranza in Gesù, mi trovavo nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù.
Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese».
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d’oro e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d’uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro.
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito».

Parola di Dio

Sequenza
[Facoltativa]

Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».

Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.

Canto al Vangelo (Gv 20,29)
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.

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Vangelo

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Gv 20,19-31
Otto giorni dopo venne Gesù.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La risurrezione è un fatto reale, ma comprendere il suo significato per la nostra vita non è né scontato né banale.
Dobbiamo metterci in ricerca. Preghiamo insieme e diciamo: Cristo Risorto, rendici credenti.

1. Perché siamo capaci di rifiutare le soluzioni facili che propongono un Dio diverso da Te. Preghiamo.
2. Perché la nostra fede parta sempre dalla verità della Tua resurrezione. Preghiamo.
3. Perché non ci colga la paura dell’ignoto, sicuri del fatto che al termine di ogni cammino di verità ci attende il Tuo volto. Preghiamo.
4. Perché sappiamo cogliere nella nostra vita, specialmente nella sofferenza, i segni del Tuo corpo risorto. Preghiamo.

O Padre, Tu hai donato all’uomo la vita eterna. Aiutaci a comprendere questa verità così superiore alle nostre deboli capacità. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore, i doni del tuo popolo
[e di questi nuovi battezzati]:
tu che ci hai chiamati alla fede e rigenerati nel Battesimo,
guidaci alla beatitudine eterna.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO PASQUALE I
Il mistero pasquale

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo giorno
nella quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
È lui il vero Agnello
che ha tolto i peccati del mondo,
è lui che morendo ha distrutto la morte
e risorgendo ha ridato a noi la vita.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l'umanità esulta su tutta la terra
e le schiere degli angeli e dei santi
cantano senza fine l'inno della tua gloria: Santo, ...

Nel Canone Romano, si dice il Communicantes proprio e l’Hanc ígitur propri.
Nelle Preghiere eucaristiche II e III si fa il ricordo proprio della Pasqua e dei neo-battezzati.


Antifona alla comunione
Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani;
tendi la tua mano e mettila nel mio fianco,
e non essere incredulo, ma credente! Alleluia. (Gv 20,27)


Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente, la forza del sacramento pasquale
che abbiamo ricevuto sia sempre operante nei nostri cuori.
Per Cristo nostro Signore.

Benedizione solenne
In questo santo giorno di Pasqua,
Dio onnipotente vi benedica
e, nella sua misericordia,
vi difenda da ogni insidia del peccato. R. Amen.

Dio che vi rinnova per la vita eterna,
nella risurrezione del suo Figlio unigenito,
vi conceda il premio dell’immortalità futura. R. Amen.

Voi, che dopo i giorni della passione del Signore
celebrate nella gioia la festa di Pasqua,
possiate giungere con animo esultante alla festa senza fine. R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre. R. Amen.

Nel congedare l’assemblea, si canta o si dice:

Andate in pace. Alleluia, alleluia.

Oppure:
La Messa è finita: andate in pace. Alleluia, alleluia.

Oppure:
Portate a tutti la gioia del Signore risorto.
Andate in pace. Alleluia, alleluia.

R. Rendiamo grazie a Dio. Alleluia, alleluia.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 28-04-2019)
Commento su Gv 20,19-20
"La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: " Pace a voi!". Detto questo mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Sign ...
(continua)
Wilma Chasseur     (Omelia del 28-04-2019)
Audio commento alla liturgia - Gv 20,19-31
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
Sulla strada - TV2000     (Omelia del 28-04-2019)
Commento su Giovanni 20,19-31
...
(continua)
don Maurizio Prandi     (Omelia del 28-04-2019)
Nonostante tutto... pace a voi!
Trovo bello che il cammino comunitario, nelle sue forme più diverse arricchisca il significato e l'interpretazione di una pagina di vangelo così bella come quella che abbiamo appena finito di ascoltare. Sono i giovani del vicariato che hanno partecipato alla convivenza di Breccanecca ad aiutarci a ...
(continua)
don Fabio Rosini     (Omelia del 28-04-2019)
Audio commento al Vangelo del 28 aprile
...
(continua)
don Luigi Maria Epicoco     (Omelia del 28-04-2019)
Credere per toccare, e non toccare per credere
...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 28-04-2019)

Il Vangelo di oggi ci immette nell'arco temporale fra la sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato e gli otto giorni dopo, fra la Pasqua di Risurrezione e la "pasqua settimanale", che scandisce il ritmo della nostra vita. Il racconto accende tre fari: su Gesù, sul gruppo dei discepoli, s ...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 28-04-2019)
Commento su Giovanni 20,19-31
I discepoli vedono il Signore, lo riconoscono e gioiscono. Tommaso non può vedere perché non era presente. Il suo sguardo quindi rimane ancorato a quanto del Signore conosceva: catturato, condannato a morte, deposto in un sepolcro. Al Risorto Tommaso prestava fede? Si direbbe proprio di no. Negli ...
(continua)
Luca Rubin     (Omelia del 28-04-2019)
TOMMASO SEI UN GRANDE... DIO ANCORA DI PIÙ!
3 GESTI E 1 PASSWORD - La sera di quel giorno, il primo della settimana - venne Gesù - mentre erano chiuse le porte del luogo - stette in mezzo - per timore dei Giudei - e disse loro: «Pace a voi!» - Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. - E i discepoli gioirono al vedere il ...
(continua)
don Lucio D'Abbraccio     (Omelia del 28-04-2019)
Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
In questa 2ª domenica di Pasqua, detta anche della Divina Misericordia, la liturgia della parola ci fa leggere il vangelo dell'apparizione di Gesù a Tommaso. Il discepolo, assente alla prima apparizione del Risorto, è incredulo, ha difficoltà a credere agli amici che gli dicono di aver visto il Sign ...
(continua)
don Domenico Bruno     (Omelia del 28-04-2019)
Se non vedo, credo!
Sono stato diversi anni lontano da casa, sentivo nostalgia per i miei genitori, ma proprio per questo intensificavo la preghiera per loro e li sentivo sempre vicini. Piangevo perché volevo vederli, ma sapevo che c'erano e mi aspettavano, quindi ero felice. Nell'esperienza di fede è così: Gesù non ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 28-04-2019)
Ne vale la pena
A volte siamo veramente poco attenti nei confronti delle persone. E quando ci raccontano i loro problemi, le loro fatiche, le loro difficoltà, invece di consolarli, insistiamo nel chiedere dettagli del perché, del cosa, del come, del quando, del dove... E loro, magari, avrebbero solo desiderio di vo ...
(continua)
don Alessandro Farano     (Omelia del 28-04-2019)
Lectio Divina - II Domenica di Pasqua - Anno C
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(continua)
don Mario Simula     (Omelia del 28-04-2019)
"Gesù un Amore che brucia"
La meraviglia di Gesù Risorto si manifesta in tutta la sua bellezza, nella sua infinita dolcezza, nella premura verso i suoi discepoli. Li vuole veramente condurre verso una fede che non abbia più titubanze, visitazioni, perplessità. Ecco il mistero del Risorto svelarsi in tutta la sua incomprensibi ...
(continua)
don Gaetano Luca (Amore)     (Omelia del 28-04-2019)
Commento su Giovanni 20,19-31
...
(continua)
don Giacomo Falco Brini     (Omelia del 28-04-2019)
Confida in me
La seconda domenica di Pasqua è dedicata in modo speciale al mistero della Misericordia Divina. Mistero insondabile, imperscrutabile, imprevedibile, insuperabile. Giovanni Paolo II ha ufficialmente istituito questa festa il 20 aprile del 2000; in realtà ha obbedito a una precisa volontà divina che s ...
(continua)
mons. Erio Castellucci diocesi di Modena-Nonantola     (Omelia del 28-04-2019)
Otto giorni dopo venne Gesù
...
(continua)
don Luciano Cantini     (Omelia del 28-04-2019)
Pace a voi
...Pace a voi Il saluto è quello di sempre, di ogni occasione, di ogni incontro: "shalom", "pace"; oggi, però sembra assumere un significato diverso, lo si deduce dal fatto che Giovanni ripete lo stesso saluto per ben tre volte. C'è sicuramente un richiamo, un eco della cena d'addio (Gv 14,27) quan ...
(continua)
Diocesi di Vicenza     (Omelia del 28-04-2019)
La Parola - Commento al Vangelo di Giovanni (Gv 20,19-31)
...
(continua)
Missionari della Via     (Omelia del 28-04-2019)

La seconda domenica di Pasqua è dedicata alla Divina Misericordia. Il Vangelo celebra la misericordia del Risorto che dapprima si manifesta ai suoi discepoli, rintanati per la paura. Egli va loro incontro, annunzia e dona la pace: pace a voi. La pace, che tutti cerchiamo, è dono suo, è qualcosa da ...
(continua)
padre Ermes Ronchi     (Omelia del 28-04-2019)
Le ferite di Gesù, alfabeto dell'amore
Venne Gesù a porte chiuse. In quella stanza, dove si respirava paura, alcuni non ce l'hanno fatta a restare rinchiusi: Maria di Magdala e le donne, Tommaso e i due di Emmaus. A loro, che respirano libertà, sono riservati gli incontri più belli e più intensi. Otto giorni dopo Gesù è ancora lì: l'abb ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 28-04-2019)
Video commento a Gv 20,19-31
...
(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 28-04-2019)
Video commento a Gv 20,19-31
...
(continua)
don Domenico Luciani     (Omelia del 28-04-2019)
Video commento su Gv 20,19-31
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(continua)
diac. Vito Calella     (Omelia del 28-04-2019)
La prova della fede superata dal soffio vitale dello Spirito Santo
Fa contrasto il clima di successo sperimentato dagli apostoli a Gerusalemme, custodito in noi dall'ascolto del testo di Atti degli Apostoli (prima lettura) rispetto alle «porte sbarrate e chiuse per timore dei Giudei» della casa in cui stava lo stesso gruppo, sia nel giorno stesso di pasqua, sia la ...
(continua)
mons. Roberto Brunelli     (Omelia del 28-04-2019)
Otto giorni dopo
Tuttora nel mondo ebraico si misurano i giorni in cicli di sette, riservando l'ultimo, il sabato, a Dio. Gesù è risorto "il primo giorno dopo il sabato", il primo della nuova settimana, e proprio per celebrare quell'evento i suoi seguaci hanno spostato di un giorno la festa settimanale. La motivazio ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 28-04-2019)
Credere in Colui che da la vita
La risurrezione di Gesù non è quindi un fatto marginale o secondario, ma riguarda un evento costitutivo della vita. Chi è risorto dai morti è infatti Gesù Cristo, il Signore che sin dall'inizio dei tempi accanto al Padre e allo Spirito Santo, era stato il fautore della creazione nonché l'autore dell ...
(continua)
don Claudio Luigi Fasulo     (Omelia del 28-04-2019)
Audio commento al Vangelo della Seconda domenica del Tempo di Pasqua (Gv 20,19-31)
...
(continua)
fr. Massimo Rossi     (Omelia del 28-04-2019)
Commento su Giovanni 20,19-31
Un giorno mi capitò tra le mani un libro di spiritualità - ve lo consiglio vivamente! -, dal titolo: "Le ferite che guariscono"; è un titolo a duplice significato, a seconda che il verbo si intenda nel modo intransitivo - le ferite, prima o poi, guariscono - oppure transitivo - le ferite guariscono ...
(continua)
padre Fernando Armellini     (Omelia del 28-04-2019)
Videocommento su Gv 20,19-31
...
(continua)
don Gianfranco Calabrese     (Omelia del 03-04-2016)
Video commento su Giovanni 20,19-31
...
(continua)
Sulla strada - TV2000     (Omelia del 03-04-2016)
Commento su Giovanni 20,19-31
...
(continua)
Wilma Chasseur     (Omelia del 03-04-2016)
Audio commento alla liturgia - Gv 20,19-31
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
don Marco Pozza     (Omelia del 03-04-2016)
Dita e naso. Tommaso ficcanaso
Poca-roba, davvero. A ficcarci dentro la punta del naso, l'aria era noiosa: sapeva di stantio, di stanchezza, d'ammuffito. Diciamo che nei nasi s'era attaccata aria di paura: dei Giudei, della storia andata, di quella presente, della storia a venire. Parevano talpe sotterrate dentro il cenacolo: tal ...
(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 03-04-2016)
Video commento a Gv 20,19-31
https://youtu.be/XZoyKUYCiF0 ...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 03-04-2016)
Commento su Ap 1,9-11a. 12-13. 17-19
Collocazione del brano Durante il tempo pasquale dell'anno C saremo accompagnati dall'Apocalisse, l'ultimo libro della Bibbia. La parola apocalisse significa rivelazione e il testo vuole essere appunto una rivelazione riguardante gli ultimi tempi, il momento tanto atteso del ritorno glorioso di Cr ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 03-04-2016)
Commento su Gv.20-21
«Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi» Gv.20-21 Come vivere questa Parola? E' molto indicativo, per noi credenti, il saluto augurio di Gesù Risorto ai suoi discepoli. Anzitutto egli augura la "pace" e nello stesso tempo la dona. E' lui, infatti "la nostra pace" ed è stato ...
(continua)
don Michele Cerutti     (Omelia del 03-04-2016)

Tommaso non era con gli apostoli e aveva difficoltà a comprendere che il Risorto era apparso. Solo quando e' stato invitato dagli altri a stare con loro ha compreso che il Signore era veramente Risorto. E' nella Chiesa che si conosce il Signore fuori da questa è più difficile comprenderlo. "Credo i ...
(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 03-04-2016)
Gesù, confido in te
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
padre Ermes Ronchi     (Omelia del 03-04-2016)
La Risurrezione non annulla la croce, vertice dell'amore
La sera di Pasqua il Signore entra in quella stanza chiusa, porte e finestre sbarrate, dove manca l'aria e si respira paura. Solo Tommaso ha il coraggio di andare e venire. Soffiò e disse loro: ricevete lo Spirito Santo. Su quel pugno di creature, chiuse e impaurite, inaffidabili, scende il vento d ...
(continua)
Carla Sprinzeles     (Omelia del 03-04-2016)

Celebrare la Pasqua di Gesù Cristo significa allo stesso tempo celebrare la misericordia di Dio nei nostri riguardi. A chi sperimenta delusione e fallimento, il messaggio dell'amore di Dio della sua misericordia, può portare fiducia e speranza di rinascita, Dio non ci abbandona nella morte. La lit ...
(continua)
don Giacomo Falco Brini     (Omelia del 03-04-2016)
Il suo amore è per sempre
La parte del salmo 117 che la Chiesa prega nella 2a domenica di Pasqua esprime tutto lo stupore credente per le meraviglie che Dio opera. Giustamente lo si applica per l'opera di tutte le opere di Dio, la Resurrezione di Cristo che celebriamo in questo tempo pasquale. Vorrei evidenziare quel versett ...
(continua)
don Roberto Rossi     (Omelia del 03-04-2016)
L'amore del Signore per Tommaso e per quanti faticano nella fede
La Seconda Domenica di Pasqua è anche la festa «della Divina Misericordia». E' una bella realtà della fede per la nostra vita: è la misericordia di Dio per noi! E' un amore così grande, così profondo quello di Dio verso di noi, che non viene meno, sempre afferra la nostra mano e ci sorregge, ci rial ...
(continua)
mons. Antonio Riboldi     (Omelia del 03-04-2016)
Tommaso, metti qua la tua mano e credi!
La celebrazione di questa domenica trasuda di ?aria di Pasqua', ossia di Resurrezione: "La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano gli apostoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: ?Pace a voi!'. ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 03-04-2016)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Padre Alvise Bellinato VEDERE PER CREDERE O CREDERE PER VEDERE? I due verbi sui quali vogliamo focalizzare la nostra attenzione oggi sono vedere e credere. 1. Nel Vangelo prima viene il vedere, poi il credere. Dice Tommaso: «Se non vedo nelle sue mani ...
(continua)
Omelie.org (bambini)     (Omelia del 03-04-2016)

Il Vangelo di oggi ci riporta nel Cenacolo dove ci sono gli apostoli che non sanno che cosa fare e che cosa pensare... devono riprendersi dal trauma degli avvenimenti recenti. Gesù è risorto. La tomba è stata trovata vuota, per cui vivono momenti di entusiasmo, ma anche di dubbio e soprattutto di p ...
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don Alberto Brignoli     (Omelia del 03-04-2016)
Altro che miscredente!
Mi sono chiesto come la Chiesa nascente potesse essere così piena di entusiasmo, di freschezza, di voglia di evangelizzare, se in realtà la prima reazione di fronte all'annuncio della resurrezione fu di scetticismo, di paura, di chiusura, cose ben simboleggiate da quelle "porte chiuse per paura dei ...
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don Lello Ponticelli     (Omelia del 03-04-2016)
Prediche senza Pulpito - Commento al Vangelo
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Agenzia SIR     (Omelia del 03-04-2016)
Commento su Giovanni 20,19-31
Questa domenica, con il suo Vangelo, ci invita ad aprire le porte. Ma qui non s'intendono le porte delle case. Il Vangelo, infatti, parla chiaramente delle chiusure degli uomini. I discepoli - così ci narra l'evangelista - si sono barricati in casa per paura di possibili persecuzioni. Di conseguenza ...
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don Domenico Luciani     (Omelia del 03-04-2016)
Video commento su Gv 20,19-31
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don Roberto Fiscer     (Omelia del 03-04-2016)
#StradeDorate - Commento su Giovanni 20,19-31
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don Giorgio Zevini     (Omelia del 03-04-2016)
Video Commento a Gv 20,19-31
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padre Giuseppe De Nardi     (Omelia del 03-04-2016)
Sulla Tua Parola - Gv 20,19-31
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padre Antonio Rungi     (Omelia del 03-04-2016)
Una Chiesa missionaria della misericordia nel nome di Cristo Risorto
E' la domenica più importante di questo anno giubilare dedicato alla misericordia, perché è la domenica specifica che San Giovanni Paolo II, da Papa, volle dedicare a questo tema, istituendo la seconda domenica di Pasqua come domenica della Divina Misericordia. La motivazione teologica e pastorale d ...
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Michele Antonio Corona     (Omelia del 03-04-2016)

Il primo giorno della settimana diventa il primo giorno dell'intera umanità. Pietro e l'altro discepolo si meravigliano per la tomba vuota; Maria Maddalena, gli Undici e infine Tommaso incontrano il Cristo risorto. Egli si presenta ai discepoli la sera, intesa non solo come porzione finale della g ...
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padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 03-04-2016)
La fatica di credere è ripagata
Come nota Ardusso, se Gesù infatti non fosse risorto, il cristianesimo non sarebbe mai nato e nulla esisterebbe dei documenti che abbiamo a disposizione per conoscere Gesù (Vangeli, lettere di Paolo, Epistole, Apocalisse). Se ancora oggi a distanza di secoli si parla di questo personaggio speciale c ...
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fr. Massimo Rossi     (Omelia del 03-04-2016)
Commento su Giovanni 20,19-31
Oggi, in tutta la Chiesa, si celebra la Domenica dell'Amore Misericordioso: questa ricorrenza, istituita da San Giovanni Paolo II, più di quindici anni fa, assume quest'anno una rilevanza particolare. Chissà se il Giubileo straordinario della misericordia riuscirà a far fiorire di nuovo la misericor ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 03-04-2016)
Video commento a Gv 20,19-31
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mons. Roberto Brunelli     (Omelia del 03-04-2016)
Il primo giorno dopo il sabato
Come noi, gli ebrei misuravano i giorni in cicli di sette, riservando l'ultimo, il sabato, a Dio. Gesù è risorto "il primo giorno dopo il sabato", il primo della nuova settimana, e proprio per celebrare quell'evento i suoi seguaci hanno spostato di un giorno la festa settimanale. La motivazione è ri ...
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Diocesi di Vicenza     (Omelia del 03-04-2016)
La Parola - commento a Gv 20, 19-31
Commento a cura di don Alessio Graziani. Registrato nell'oratorio di san Nicola, Vicenza. ...
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CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)     (Omelia del 03-04-2016)
Commento su At 5,12-16; Ap 1,9-11.12-13.17-19; Gv 20,19-31
Atti degli Apostoli 5,12-16 Episodio ambientato al tempio, con questo Luca ci da un messaggio sulla comunità cristiana di Gerusalemme avviata sulla strada della testimonianza pubblica che avviene attraverso due momenti: i fatti e la Parola. Attraverso i miracoli degli Apostoli si ha la misura dell ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 07-04-2013)
Commento su Gv 20,19-31
«Tommaso, abbiamo visto il Signore! È vivo!» Tommaso guarda i volti euforici dei suoi compagni. È sbalordito e attonito. «Tu, Andrea; tu, Simone; tu, Giovanni?... Voi mi venite a dire questo? Siamo tutti fuggiti!». Il sorriso si spegne sul volto degli altri. Ha ragione, Tommaso. Non se va Tommaso. ...
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