LA CHIESA

      


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LITURGIA

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Martedì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO302 ;
Oggi ascoltiamo due parabole, una per l'uomo e una per la donna: è una delicatezza del Signore che in Luca troviamo altre volte, per esempio nella parabola della pecora smarrita che il pastore ricerca e della dramma che una donna cerca con diligenza. Vuol dire che il Signore invita tutti, uomini e donne, alla pazienza e alla vera speranza. Le due parabole odierne parlano infatti del dinamismo del regno di Dio, che sembra niente ed è una forza potente. Un granellino di senapa si vede appena, ma ha in sé una forza vitale che lo fa crescere fino a diventare un grande arbusto, sul quale gli uccelli del cielo possono posarsi. ~ lievito nascosto nella farina sembra una cosa da niente, ma la fa tutta fermentare e le dà la possibilità di diventare pane. La stessa cosa è per la nostra vita: dobbiamo accogliere in noi il regno di Dio, la parola di Dio, che è poca cosa, come parola: un po' d'aria in movimento. Ma la sua forza in noi può trasformare, deve trasformare tutta la nostra vita. Noi però dobbiamo avere insieme pazienza e fiducia. Pazienza perché il miracolo non avviene in un attimo. Una volta gettato il seme bisogna aspettare, perché per un certo tempo sembra persino che non esista più; una volta impastato il lievito con la farina, se non gli si dà il tempo di lievitare la pasta, non succede niente. Ricordo che quando ero piccolo mia madre ci faceva un po' di dolci e, messo il lievito, ci raccomandava di non avvicinarci al recipiente che conteneva l'impasto, perché se lo toccavamo si interrompeva la lievitazione, e addio al dolce che aspettavamo con tanto ardore! E un esempio di pazienza: è inutile voler affrettare i tempi. La stessa cosa avviene nella vita spirituale. Noi vogliamo veder subito il cambiamento e se questo non avviene ci sforziamo di affrettare i tempi, invece di fidarci del Signore e di aspettare con tranquillità. Sappiamo che la forza, il lievito, egli lo ha messo nella nostra vita e che quindi la difficoltà sarà superata, la cosa avverrà. Soltanto dobbiamo fidarci, invece di pensare che se facciamo più sforzi, se ce la mettiamo tutta, vedremo il risultato: questa in fondo è mancanza di fiducia. Pazienza e fiducia: il Signore vuole soltanto questo.
San Paolo nella lettera ai Romani dice la stessa cosa, in modo più tormentato, secondo il suo temperamento:
"Tutta la creazione geme e soffre... attendendo", ma sono i gemiti del parto, quindi pieni di speranza. Devono essere gemiti di speranza, perché se non trova fede e speranza Dio non può operare ciò che vuole nella vita di ogni uomo e in tutta la creazione. Se invece ci fondiamo sulla sua parola e l'accogliamo nel silenzio e nella pazienza, possiamo dire con san Paolo: "Le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi".

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Antifona d'ingresso
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto. (Sal 104,3-4)


Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
accresci in noi la fede, la speranza e la carità,
e perché possiamo ottenere ciò che prometti,
fa’ che amiamo ciò che comandi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

Rm 8,18-25
L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi.
L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati.
Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 125

Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

Canto al Vangelo (Mt 11,25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.

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Vangelo

Lc 13,18-21
Il granello crebbe e divenne un albero.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La diffusione del regno di Dio è opera anche delle mani operose dell'uomo. Rivolgiamoci al Padre che tutto porta alla piena realizzazione, dicendo insieme:
Venga il tuo regno, Signore.

Il regno di Dio è più vasto della Chiesa. Perché il popolo di Dio sia specchio e icona del Cristo salvatore. Preghiamo:
Il mondo è alla ricerca spasmodica della libertà. Perché ogni uomo trovi, nella fede o nell'ascolto della retta coscienza, la verità che pienamente lo realizza. Preghiamo:
Il regno di Dio è come lievito che fermenta la massa. Perché tutti i cristiani fecondino il mondo con la preghiera e la testimonianza operosa. Preghiamo:
Il regno di Dio è già presente tra noi. Perché chi ha scelto il celibato annunci con semplicità e gratuità il primato assoluto di Dio. Preghiamo:
Cristo ha inaugurato il regno. Perché questa nostra celebrazione eucaristica anticipi quello che ancora, nella fede, stiamo aspettando. Preghiamo:
Perché la preghiera sia attesa della rivelazione di Dio.
Perché impariamo la pazienza e la fiducia dai nostri contadini.

Il tuo aiuto, o Dio, ci conforti nella partecipazione alla costruzione del tuo regno e ogni nostra opera sia per la santificazione del tuo nome. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Guarda, Signore, i doni che ti presentiamo:
quest’offerta,
espressione del nostro servizio sacerdotale,
salga fino a te e renda gloria al tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Esulteremo per la tua salvezza
e gioiremo nel nome del Signore, nostro Dio. (Sal 20,6)

Oppure:
Cristo ci ha amati: per noi ha sacrificato se stesso,
offrendosi a Dio in sacrificio di soave profumo. (Ef 5,2)


Preghiera dopo la comunione
Signore, questo sacramento della nostra fede
compia in noi ciò che esprime
e ci ottenga il possesso delle realtà eterne,
che ora celebriamo nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 29-10-2019)
È simile a un granello di senape
Il nostro Dio lavora nel tempo. Per lui un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno. Lui ha iniziato con un solo uomo e una sola donna. Oggi si è circa sette miliardi di persone. La Scrittura non conosce il poligenismo anche per motivi di redenzione. «Ateniesi, vedo che, in tutto, siete ...
(continua)
don Nicola Salsa     (Omelia del 29-10-2019)
Dio è nei particolari
...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 30-10-2018)
Commento su Lc 13,18-21
«In quel tempo, diceva Gesù: ?A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? È simile a un granellino di senape, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati sui suoi rami? E ancora: ?A che cosa rassomig ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 30-10-2018)
E' simile a un granello di senape
Cosa vi è di più piccolo di una parola? Eppure con una sola parola si può distruggere la terra. Una sola parola crea la vita in un cuore. Una sola parola provoca la morte. Maledici il calunniatore e l'uomo che è bugiardo, perché hanno rovinato molti che stavano in pace. Le dicerie di una terza pers ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 31-10-2017)
Commento su Lc 13,18-21
«Il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lie ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 25-10-2016)
È simile a un granello di senape
Gesù vede il regno dei cieli in tutto simile ad un granello di senape. Esso è un seme piccolo, molto piccolo. Messo però nel terreno, inizia a crescere, fino a divenire un grande arbusto. Tra i suoi rami nidificano anche gli uccelli del cielo. Vi è cosa più piccola, povera, umile della parola? Se ci ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 25-10-2016)
Commento su Lc 13,18-19
«In quel tempo, diceva Gesù: "A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? E' simile a un granellino di senapa che un uomo ha preso e ha gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami"». Luca 13,18-19 Come vi ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 27-10-2015)

È poca cosa, il Regno di Dio. Una presenza umile, nascosta, piccola come il grano di senape, insignificante come qualche grammo di lievito. Non ha apparenza, non aspira a grandi numeri, non cerca il potere, figuriamoci. Eppure ciò che diventa impressiona: il seme diventa un albero di speranza, il li ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 27-10-2015)
È simile a un granello di senape
Il regno di Dio è in tutto simile ad ogni organismo vivente. Un uomo appena concepito appare in tutto come ogni altra cellula del corpo. Dell'uomo futuro non si vede nulla. Dopo qualche giorno appare la forma umana, inizia a svilupparsi tutto il corpo. In quel minuscolo organismo vi è tutto l'uomo. ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 27-10-2015)
Commento su Lc 13, 18- 21
«A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami. A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lie ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 29-10-2013)
Commento su Lc 13,18-21
È come un granello di senape il Regno, come il lievito che, messo nella pasta, la fa fermentare. Cioè è poca cosa, nemmeno si nota, scompare in mezzo alla terra, in mezzo alla farina. Piccolo ma pieno di energia propria, il Regno cresce senza che ce ne accorgiamo, cambia le coscienze, feconda le civ ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 29-10-2013)
A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò?
Baby Prostitute "A chi è simile mio figlio, e a chi rassomiglierà?" E' questa la frase che ogni genitore si pone quando mette al mondo un figlio. Lo vogliamo immaginare uguale a noi, con i nostri pregi e senza i nostri difetti, ottimo ragazzo, studente modello, capace di fare grandi cose, benvolu ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 29-10-2013)
Commento su Romani 8,18.22-24
Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. (...) Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo in ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 29-10-2013)
A che cosa posso paragonare il regno di Dio?
Possiamo comprendere secondo pienezza di verità la parabola del granello di senape, lasciandoci aiutare da un brano tratto dal profeta Osea. Torna dunque, Israele, al Signore, tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua iniquità. Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: «Togli ogni ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 30-10-2012)
Commento su Luca 13,18-21
Un seme di senape, un po' di lievito da mettere nella farina, ecco cos'è il Regno. Poca cosa, minuzia, un'apparenza insignificante. Ma il granello di senape, piccolo da sembrare polvere, diventa un grande albero. E poco lievito fa lievitare la farina che diventa pane in abbondanza. Quante volte ci l ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 30-10-2012)
Un granellino di senapa
Un granellino di senapa è piccolo piccolo, ma ha una forza dirompente. Al buio della terra, nel nascondimento, aiutato dal seminatore, cresce pian piano, ma diventa un arbusto, la pianta più grande dell'orto, tanto da poter dare riparo agli uccellini. Nessuno è troppo piccolo per poter fare cose gr ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 30-10-2012)
Commento su Luca 13,20-21
A che cosa posso paragonare (dice Gesù) il Regno di Dio? È simile al lievito che una donna prese e mescolò in tre misure di farina finché fu tutta lievitata. Lc 13,20-21 Come vivere questa Parola? Che attenzione a tutti i particolari della vita scorgiamo in Gesù! Da ragazzo e da giovane, a Nazare ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 30-10-2012)
A che cosa posso paragonare il regno di Dio?
Lo stile di Dio è inconfondibile. Crea un solo uomo dal quale proviene tutto il genere umano. Quanto leggiamo nella Genesi è verità. Da un solo uomo tutti gli uomini. Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, ...
(continua)