LA CHIESA

      


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LITURGIA

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Martedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO282 ;
San Paolo in questo inizio della lettera ai Romani ci mostra la disposizione di colui che è mandato, che ha una missione: "Io non mi vergogno del Vangelo". È la sua prima parola, per annunciare ciò che andrà esponendo in tutta la lettera. "Non mi vergogno del Vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco". Paolo è fiero del Vangelo: è la prima condizione perché egli possa compiere la sua missione. Se se ne vergognasse non potrebbe proclamarlo, forse lo custodirebbe nel cuore, ma non andrebbe verso gli altri per chiamarli a credere. Ragioni per vergognarsi ci sarebbero, e in un'altra lettera Paolo stesso dice che il linguaggio della croce è follia per i Greci e scandalo per i Giudei; è dunque un messaggio non gradito all'uomo, che lo disprezza e se ne burla. E follia dire che Cristo è stato vincitore lasciandosi crocifiggere, ed è uno scandalo, per il Giudeo che attendeva miracoli, l'assenza del miracolo al momento della morte di Gesù. Ma Paolo sa che il Vangelo è potenza di Dio, che Cristo ha vinto e che la sua vittoria è trasmessa dalla parola.
È abbastanza stupefacente leggere che il Vangelo è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede. Come può una parola essere una potenza? In altri passi Paolo contrappone parola e potenza, ed è ciò che anche noi facciamo quando diciamo: "Sono solo parole, lasciano il tempo che trovano". Ma il Vangelo è una parola speciale, che ha in sé tutta la potenza di Dio. Lo crediamo davvero? Troppo volte noi lo riceviamo come una parola che ci viene detta affinché mettiamo al suo servizio le nostre forze. Ti viene detto: "Farai questo! " e non è che queste parole te ne diano la forza, anzi ti domandano di usare le tue forze per agire come ti è stato detto.
Paolo dice che il Vangelo non è una parola così, che esige e basta. La parola del Vangelo è potente, deve essere accolta come una forza e non come un comando, perché il Vangelo trasmette la fede e tutta la nostra vita è costruita sulla fede; la forza la attingiamo dalla fede e non dalla fiducia in noi stessi. Per la fede ci apriamo alla potenza di Dio e fondiamo la nostra vita sulla grazia, sul dono gratuito che egli ci fa. Poi vengono le nostre opere, animate dalla grazia che ci è stata data, e non viceversa; prima le nostre opere e poi la grazia divina.
Paolo, nel passo che leggiamo oggi, annuncia la salvezza della fede: "E in esso (nel Vangelo) che si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto: "Il giusto vivrà mediante la fede"".
Il seguito della lettura si accorda con questo annuncio per antitesi. San Paolo ha detto: "La giustizia di Dio (giustizia che salva) si rivela nel Vangelo per chiunque crede", e continua: "L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà". Qui l'Apostolo annuncia la tesi che svilupperà subito dopo per dimostrare la necessità del Vangelo, potenza di Dio.
L'umanità è in una situazione di angoscia, di miseria e di schiavitù: si è incatenata al peccato ed è meritevole dell'ira di Dio, quindi non ha via di uscita.
Proprio per questo Dio ha stabilito un altro mezzo di salvezza: non le opere dell'uomo, tutte corrotte dal peccato, ma la fede in Cristo. Ecco allora la missione di Paolo: predicare la fede e perciò la salvezza per dono gratuito di Dio, per grazia.
Anche nel Vangelo di oggi, che a prima vista sembra non aver punti di corrispondenza con il grande affresco della lettera ai Romani, Gesù dà lo stesso annuncio: è necessario cambiare mentalità, convertirsi. Egli invita i farisei a passare da una religione di purità esteriore a una religione interiore di misericordia, di umiltà, di comunione. il fariseo che ha invitato Gesù a casa sua si mette subito a giudicarlo, perché non si è lavato le mani prima del pasto. Per i farisei queste abluzioni erano importanti, perché considerate non come un gesto di igiene, ma come una garanzia di purità davanti a Dio. L'ospite di Gesù si stupisce, ma il Signore respinge questo concetto di religione e di purità e dichiara che non queste cose sono necessarie, ma la purezza interiore: "Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità". Pulire l'esterno è facile, ma purificare il cuore non è possibile all’uomo. Bisogna accogliere la grazia di Dio, cioè rinunciare alla pretesa di salvarsi con le opere e mettersi con umiltà davanti a lui, e contemporaneamente nella misericordia e nella benevolenza verso gli altri, perché Dio non dà la sua grazia se non a chi è disposto a far grazia agli altri.
Gesù continua con una frase che non ci aspetteremmo in questo contesto: "Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà mondo". Quando il cuore dell'uomo (l'"interno") è rinnovato dalla conversione, diventa buono, generoso, passa da una religione di separazione a una religione di partecipazione, di dono, di comunione.

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Antifona d'ingresso
Se consideri le nostre colpe, Signore,
chi potrà resistere?
Ma presso di te è il perdono,
o Dio di Israele. (Sal 130,3.4)


Colletta
Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia,
Signore,
perché, sorretti dal tuo paterno aiuto,
non ci stanchiamo mai di operare il bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

Rm 1,16-25
Gli uomini, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: «Il giusto per fede vivrà».
Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute.
Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 18

I cieli narrano la gloria di Dio.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

Canto al Vangelo (Eb 4,12)
Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Alleluia.

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Vangelo

Lc 11,37-41
Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore dà a ogni uomo la possibilità di conoscerlo e di amarlo. Perché questo suo dono si avveri, diciamo insieme:
Purifica il nostro cuore, Signore.

O Signore, suscita costantemente nella tua Chiesa dei maestri di verità e dei testimoni di carità, perché essa sia, in mezzo al mondo, fiaccola che illumina ed esempio che trascina. Preghiamo:
O Signore, aiuta gli uomini a non offuscare il loro cuore con il disordine morale del peccato e con l'orgoglio della mente, ma riconosciamo te, creatore e redentore. Preghiamo:
O Signore, conforta tutti quelli che non si sentono amati e riconosciuti, perché gustino il tuo amore incondizionato di Padre e sia colmato il vuoto del loro cuore. Preghiamo:
O Signore, aiuta tutti noi ad essere sempre schietti e sinceri, e fà che il servizio della verità non ostacoli mai il rispetto reciproco e la carità. Preghiamo:
O Signore, ravviva la sorgente del nostro amore, perché le nostre relazioni con gli altri non si fermino alla superficie ma arrivino al cuore dei fratelli. Preghiamo:
Perché la diplomazia internazionale sia basata sull'onestà e il disinteresse.
Perché gli educatori sappiano coltivare l'innocenza e la purezza di cuore dei bambini.

O Padre, tu che ami incondizionatamente le tue creature, e pur detestando il peccato non rifiuti il peccatore, concedi sempre a noi il coraggio di stare dinanzi a te per essere ricolmati della tua grazia santificante. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere,
e fa’ che questo santo sacrificio,
espressione perfetta della nostra fede,
ci apra il passaggio alla gloria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla. (Sal 34,11)

Oppure:
Quando il Signore si manifesterà, saremo simili a lui,
perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2)


Preghiera dopo la comunione
Padre santo e misericordioso,
che ci hai nutriti con il corpo e sangue del tuo Figlio,
per questa partecipazione al suo sacrificio
donaci di comunicare alla sua stessa vita.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Nicola Salsa     (Omelia del 15-10-2019)
Non tenerti il male dentro
...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 15-10-2019)
Commento su Lc 11,37-41
«37Mentre stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. 38Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. 39Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidit ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 15-10-2019)
Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro
Quando il cuore è avido per le cose di questo mondo, all'avidità si aggiunge sempre la cattiveria e la malvagità del cuore. Tutto si sovverte per avidità: il diritto, la giustizia, il culto, i comandamenti, l'intera Legge del Signore, la stessa rivelazione. Il Signore Dio mette in guardia l'uomo per ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 16-10-2018)
Commento su Lc 11, 41
«Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro» Lc 11, 41 Come vivere questa Parola? Il vangelo di Luca in questi giorni diventa davvero severo. La sua è una lotta alla religione, quando questa ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 16-10-2018)
Egli andò e si mise a tavola
Il Vangelo spesso ci mostra i frutti della religione corrotta e la religione è sempre corrotta quando sostituisce i Comandamenti del Signore con delle usanze umane. Essa è anche corrotta quando il culto prende il posto della Legge, della Parola, dell'Obbedienza. La vera religione è purissimo ascolto ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 11-10-2016)
Commento su Gal 5, 6
«In Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità». Gal 5, 6 Come vivere questa Parola? Una delle schiavitù più assurde a cui ci sottoponiamo, spesso senza che nessuno effettivamente ci costringa, è quella delle pratiche ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 11-10-2016)
Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro
L'attaccamento alla ricchezza è il frutto di un cuore che è sporco, lurido, nel quale è impossibile che vi possa abitare il Signore. Quando il cuore è pulito, perché ogni sporcizia è stata tolta fuori, Dio può abitare in esso e subito respira di grande libertà. L'uomo ha bisogno di un Dio. È la sua ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 13-10-2015)

Bella faccia, il fariseo. Invita Gesù a pranzo, gesto tutt'altro che scontato, che denota un grande coraggio visto la pessima fama che circonda il Nazareno. Ma, appena si mette a tavola, lo critica per non avere fatto le abluzioni rituali prima del pasto. Bella faccia, davvero, di chi invita non per ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 13-10-2015)
Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro
La vera religione è rivelata dalla purezza, limpidità, mitezza, umiltà del cuore. Il cuore è puro quando in esso c'è spazio solo per la carità, la misericordia, la compassione, la verità, la condivisione, la vera comunione con ogni fratello. Se un solo uomo dovesse essere escluso dal cuore, non siam ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 13-10-2015)
Commento su Rm.1,16
"Io non mi vergogno del Vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede" Rm.1,16 Come vivere questa Parola? La Parola di Dio, riesce a scavare là dove trova cuori disponibili, facendo emergere quell'impronta divina che neppure il peccato riesce a cancellare. Anche ai nostri gio ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 14-10-2014)

Quanto è esigente il Signore! Quanto ci mette in crisi! Ci chiede con fermezza di essere autentici, di non ridurre l'appartenenza a Dio a pura esteriorità, a non appiattire la fede come spesso facciamo. Il nostro mondo si regge sull'apparenza (e sempre di più nonostante una conclamata ma apparente l ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 14-10-2014)
Commento su Gal 5,6
"In Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità". Gal 5,6 Come vivere questa Parola? Vivere in Cristo Gesù è il grande segreto del vero cristiano. E ciò significa non perdersi in straducole polverose di affidamento a c ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 14-10-2014)
Il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria
Dio, che è carità, che è divino ed eterno amore, in ogni uomo ha scritto questa sua verità. L'uomo è uomo secondo verità di natura, se è perennemente visibile immagine del Dio che lo ha fatto e che è purissimo amore. Egli vivrà la verità del suo essere, se amerà Dio e il prossimo con lo stesso amore ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 15-10-2013)
Commento su Lc 11,37-41
Il fariseo che invita Gesù non sa in che vespaio si è andato ad infilare... Gesù non le manda certo a dire e non capisce la ragione per cui chi ti invita a pranzo poi pretenda che tu segua le sue norme e prescrizioni. Mancanza di educazione che rivela la piccola statura morale dei farisei, convinti ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 15-10-2013)
Date in elemosina quel che c'è dentro
Quanta falsità c'è fra le persone. Tutti disponibili a grandi sorrisi, a belle formalità, a saluti con l'inchino, ma poi siamo pieni di ipocrisia. Siamo pronti a sventolare la bandiera dell'amore fraterno, ma dentro pensiamo di ributtare in mare gli immigrati. Siamo pronti a urlare contro la pedofil ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 15-10-2013)
Commento su Luca 11, 39
Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. Lc 11, 39 Come vivere questa Parola? Gesù è stato invitato a pranzo da un fariseo e si asside a mensa senza le rituali purificazioni, con grande scandalo del suo ospite. È tipico dei ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 15-10-2013)
Ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria
L'uomo è abile, esperto nel camuffare. Sa come nascondere il male, come farlo passare per un grande bene, come sviare l'attenzione da esso. Il male camuffato, abbellito, mimetizzato solo per visione in spirito lo si può vedere in tutta la sua gravità. Sovente esso è così nascosto e vissuto nelle par ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 16-10-2012)
Commento su Luca 11,37-41
Ha avuto coraggio, il fariseo, ad invitare Gesù a cena. Ha avuto coraggio, rischia di essere guardato con sospetto dai suoi compagni devoti, eppure osa. Considera Gesù un uomo degno di essere invitato alla sua casa, occorre riconoscerlo. Eppure non esce dal suo schema: Gesù non si fa nemmeno le ablu ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 16-10-2012)
Date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo
Cosa dobbiamo donare agli altri? Il nostro superfluo? Quello che non ci interessa, ciò che non ci serve più? Sarebbe facile. Madre Teresa diceva che un dono non venga dal superfluo, il dono deve fare male, affinché il donatore possa anzitutto edificare se stesso. Che merito ci sarebbe a donare un'or ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 16-10-2012)
Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro
Maestro nell'insegnamento dell'elemosina è Tobi. Quest'uomo vede l'elemosina come il principio, la sorgente, la fonte della vera salvezza. È un vero precursore del Vangelo. Il Vangelo non insegna forse che la salvezza eterna è il frutto della nostra elemosina? Al tempo di Salmanàssar facevo spess ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 16-10-2012)
Commento su Luca 11,41
Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro. Lc 11,41 Come vivere questa Parola? Domenica scorsa abbiamo riflettuto sull'uomo saggio che si apre alla verità, alla rivelazione di Dio/Amore in Cristo e si converte. Nel brano odierno Gesù trascura uno dei ta ...
(continua)