LA CHIESA

      


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LITURGIA

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Venerdì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
PO345 ;
Due riflessioni di carattere apocalittico costituiscono questo testo: una parabola sui segni premonitori della fine dei tempi (Lc 21,29-31), e una sentenza enigmatica sulla venuta prossima del regno di Dio (Lc 21,-32-33).
Come il germogliare degli alberi in primavera, gli eventi evocati da Luca nel capitolo 21 del suo Vangelo sono segni premonitori della fine del mondo: guerre, persecuzioni dei credenti, terrore e morte (Lc 21,26-27).
Una lettura attenta e approfondita ci permette di scoprire il segno della fine iscritto nella natura stessa dell’uomo. La vita dell’essere umano è un movimento che, da una parte va verso una comprensione e una scoperta sempre più grande del mondo, dall’altra va verso la morte e la sua disparizione.
La morte e la risurrezione di Cristo ci fanno comprendere che la vita umana e terrena va silenziosamente verso la sua rovina ed è precisamente dopo la morte di Cristo che rifulge il messaggio di una vita nuova in Dio, che si manifesta in maniera luminosa a Pasqua e che ci dà la gioia di vivere. Il segno della croce di Cristo è il segno dell’amore di Dio per l’uomo e della salvezza che gli viene accordata. Tutta la vita dell’uomo è circondata da misteri divini fondamentali. E oggi, che il nostro mondo si rivela in cattivo stato, la fiamma della speranza in Gesù Cristo - che ci ha salvato morendo sulla croce - deve continuare a brillare nei nostri cuori.
L’amore di Dio è più forte della morte! Dio non ci dimenticherà al momento della nostra morte. Egli ci promette la felicità che non avrà mai fine.
In questo mondo tutto passa come i fiori di primavera. Così avviene anche dell’uomo. Questo ci procura afflizione, ma la risurrezione di Gesù ci dà una speranza nuova: quella della vita eterna in Dio.

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Antifona d'ingresso
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore. (Sal 85,9)


Colletta
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli
perché, collaborando con impegno alla tua opera
di salvezza,
ottengano in misura sempre più abbondante
i doni della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

Ap 20,1-4.11-21,2
I morti vennero giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Vidi la Gerusalemme nuova scendere dal cielo.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vidi un angelo che scendeva dal cielo con in mano la chiave dell’Abisso e una grande catena. Afferrò il drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana, e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell’Abisso, lo rinchiuse e pose il sigillo sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni, dopo i quali deve essere lasciato libero per un po’ di tempo.
Poi vidi alcuni troni - a quelli che vi sedettero fu dato il potere di giudicare - e le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni.
E vidi un grande trono bianco e Colui che vi sedeva. Scomparvero dalla sua presenza la terra e il cielo senza lasciare traccia di sé. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. E i libri furono aperti. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati secondo le loro opere, in base a ciò che era scritto in quei libri. Il mare restituì i morti che esso custodiva, la Morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. Poi la Morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. E chi non risultò scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco.
E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 83

Ecco la tenda di Dio con gli uomini!

L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.

Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.

Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio:
cresce lungo il cammino il suo vigore.

Canto al Vangelo (Lc 21,28)
Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia.

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Vangelo

Lc 21,29-33
Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il regno di Dio è già presente in mezzo a noi. A noi scoprirlo e accoglierlo, dovunque esso si manifesti. Preghiamo quindi insieme, e diciamo:
Ascoltaci, o Signore.

Perché gli uomini si adoperino con Dio per l'avvento di un mondo nuovo, senza guerre e violenze, guidato dall'amore, dalla giustizia e dall'uguaglianza tra le persone e tra i popoli. Preghiamo:
Perché la Chiesa si mantenga sempre sposa fedele di Cristo e sia in mezzo al mondo come fiaccola che riscalda e illumina. Preghiamo:
Perché i fragili, gli instancabili e gli sfiduciati trovino, nella parola di Dio che non passa, la stabilità e il conforto alla loro inquietudine. Preghiamo:
Perché questa nostra comunità si costruisca e si consolidi nell'ascolto della parola di Dio e nella certezza di essere piccolo germe della santa Gerusalemme. Preghiamo:
Perché celebriamo questa eucaristia come viatico all'incontro definitivo con il Cristo che ci invita al banchetto del cielo. Preghiamo:
Perché viviamo in questo mondo come ospiti e pellegrini.
Per i bambini e i ragazzi del nostro quartiere.

Signore della vita e creatore di ogni cosa, custodisci con paterna bontà la nostra famiglia, perché al sorgere di ogni giorno ti possa lodare con infinita gratitudine, nella certezza che il tuo Cristo verrà. Allora sarà gioia piena nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, questi santi doni
che ci hai comandato di offrire in tuo onore,
perché, obbedienti alla tua parola,
diventiamo anche noi un’offerta a te gradita.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi. (Sal 117,1.2)

Oppure:
“Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo”, dice il Signore. (Mt 28,20)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questi santi misteri
ci hai dato la gioia di unirci alla tua stessa vita,
non permettere che ci separiamo mai da te,
fonte di ogni bene.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Nicola Salsa     (Omelia del 29-11-2019)
Dio ti vuole incontrare oggi
...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 29-11-2019)
Le mie parole non passeranno
Il cristiano mentre vive la speranza che è attesa nella fede che la Parola di Gesù si compia tutta per lui, deve essere a sua volta seminatore di speranza per gli altri. Chi non semina la Parola della speranza attesta che lui non vive nell'attesa del compimento della speranza verso la sua persona. C ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 01-12-2017)
Commento su Lc 21, 33
«In verità vi dico: il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno» Lc 21, 33 Come vivere questa Parola? ?La tua Parola è lampada ai miei passi e luce sulla mia strada?, questa espressione biblica ha donato coraggio e forza a innumerevoli persone. È commovente vederla incisa sull ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 01-12-2017)
Le mie parole non passeranno
La Parola di Cristo Gesù è in tutto uguale alla Parola del Padre. La Parola del Padre dura sempre. Anche la Parola di Cristo Gesù dura sempre. Mai passa, mai tramonta. «Consolate, consolate il mio popolo - dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è com ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 25-11-2016)
Sappiate che il regno di Dio è vicino
La distruzione di Gerusalemme per opera di Nabucodònosor attesta che tutte le parole di Geremia rivolte al suo popolo sono vera Parola di Dio, del suo Signore. Percorrete le vie di Gerusalemme, osservate bene e informatevi, cercate nelle sue piazze se c'è un uomo che pratichi il diritto, e cerchi l ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 25-11-2016)
Commento su Ap 21, 1
«E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c'era più». Ap 21, 1 Come vivere questa Parola? Cieli e terra nuovi sono un'immagine profetica molto frequente: un modo cosmico per dire il cambiamento, per affermare la novità, la buona n ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 27-11-2015)

I cieli e la terra passano ma la Parola del Signore rimane. Davanti agli eventi catastrofici, alle guerre e alle violenza che ci raggiungono ogni giorno, il rischio concreto di lasciarci prendere dallo sconforto esiste, eccome. Ma, a conclusione della visione apocalittica del destino umano, Gesù ci ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 27-11-2015)
Osservate la pianta di fico
Gesù ha dato ad ogni suo discepolo lo Spirito Santo con i suoi santi sette doni, il primo tra i quali è la sapienza. Lui non vuole discepoli stolti, insipienti, ciechi, frastornati, confusi, indecisi, ottenebrati nella mente e nel cuore. Li vuole pieni di saggezza e di intelligenza, avvolti sempre d ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 27-11-2015)
Commento su Lc 21, 33
"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. " Lc 21, 33 Come vivere questa Parola? Questa espressione dovrebbe oggi aiutarci a sperare e a far vivere di speranza chi ci è attorno. Tutto passa, quello che resta è l'amore, che abbiamo ricevuto e che abbiamo dato. Passa il temp ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 28-11-2014)

Davanti agli eventi negativi della vita, davanti alla litania di disgrazie che quotidianamente ci raggiunge dai mezzi di informazione, davanti al controsenso che vive l'essere umano e l'enigma della violenza onnipresente nelle nostre relazioni, davanti a tutto questo, ci diceva il Signore ieri, siam ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 28-11-2014)
Le mie parole non passeranno
La Parola di Dio, prima di essere proferita, viene posta in una fornace ardente. Se resiste al fuoco resisterà anche alle intemperie del tempo e della storia. Se non resiste al fuoco, mai il Signore la proferirà, mai ne farà una profezia, mai la proclamerà. Questa verità urge che noi tutti la mettia ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 28-11-2014)
Commento su Lc 21, 33
"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno." Lc 21, 33 Come vivere questa Parola? Siamo dentro un rapidissimo passaggio. Passa il cielo con miliardi di astri, passa la terra con le sue innumerevoli forme di vita. Gesù annuncia questo tramontare di tutto ciò che non appartien ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 29-11-2013)
Commento su Lc 21,29-33
Le parole del Signore non passano. Con questa certezza concludiamo l'anno liturgico, certi della promessa fattaci dal Maestro. E con questa certezza possiamo leggere gli eventi del mondo e della Chiesa, senza paura, senza dietrologie, senza visioni approssimative e piccine ma con lo sguardo ampio ch ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 29-11-2013)
Quale eredità vogliamo lasciare al mondo?
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno Quale eredità vogliamo lasciare al mondo? Le nostre opere, i valori, i principi, gli ideali, le battaglie vinte in nome dell'amore verso il prossimo, i figli che accudiamo. Tutto avrà fine prima o poi, tutto si sgretolerà e diventerà ...
(continua)
Monaci Benedettini Silvestrini     (Omelia del 29-11-2013)
Le mie parole non passeranno
Abbiamo imparato senza sforzi a comprendere l'avvicendarsi delle stagioni attraverso i segni che la natura stessa spontaneamente ci fornisce. Quando il fico comincia a cacciare i propri fiori che saranno il frutto gradevole che conosciamo, diciamo che l'estate è vicina. I fatti che accadono intorno ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 29-11-2013)
Commento su Daniele 7, 13
Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d'uomo. Dn 7, 13 Come vivere questa Parola? Il messaggio conclusivo che il libro di Daniele ci lascia, dopo averci accompagnato in questa ultima settimana dell'anno liturgico, è una vera e propria ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 29-11-2013)
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno
La fede degli uomini pii è fondata su una sola certezza: la Parola del loro Dio e Signore mai verrà meno. Essa si compirà sempre. È la Parola di Dio il fondamento della vera speranza. Fede e speranza nel cristiano si fondono in una sola realtà: Il discepolo di Gesù spera, è certo, sicuro che sempre ...
(continua)