LA CHIESA

      


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LITURGIA

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Venerdì della XI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
PO115 ;
In Brasile circola un aneddoto a proposito di un certo Mataraso (un uomo ricchissimo, oltre ogni immaginazione) che arriva alle porte del cielo. Egli vuole entrare, beninteso, subito come in ogni altro luogo. San Pietro non trova obiezioni, ma gli chiede il suo biglietto d’ingresso, che costa soltanto mille lire. Mataraso scoppia a ridere: “Andiamo, san Pietro, voi scherzate! Mille lire? Ma prendete tutta la mia fortuna. Prendete le mie fabbriche, i miei alberghi, i miei castelli, i miei conti in banca, le mie azioni in borsa, i miei lingotti d’oro, le mie automobili, le mie aziende... Io non ne ho più bisogno. Prendetele e lasciatemi entrare”.
San Pietro, per nulla impressionato, ribatte: “Neanch’io ne ho bisogno. Ti chiedo mille lire, non di più”. Mataraso gira e rigira le sue tasche... Invano. Deve fare dietro front.
Così un proverbio dice: Mataraso non è potuto entrare in cielo, per colpa di mille lire”.
Io non so se gli eredi di Mataraso lo ricordino con emozione, o se pensino di far dire una messa per il riposo della sua anima. Non sappiamo nulla di lui, a parte il fatto che era immensamente ricco.
Ma noi tutti conosciamo uomini e donne che non possedevano nulla, ma ci hanno lasciato un’eredità spirituale estremamente arricchente.
Penso a san Francesco d’Assisi, così invaghito di madonna povertà, a santa Teresa, a san Francesco di Sales, a san Louis Grignion de Montfort, a sant’Ignazio di Loyola, a san Domenico, a sant’Agostino, a sant’Antonio abate e a sant’Antonio di Padova, che trascinano tante persone a dedicarsi a Dio e al proprio prossimo.
Questi poveri hanno saputo scoprire il vero tesoro, imperituro, inestimabile, che hanno diviso e continuano a dividere con tutti coloro che ripongono la propria fiducia e la propria ricchezza in Dio. Cosa sarebbe il mondo senza questi giganti della fede?

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Antifona d'ingresso
Ascolta Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto, non respingermi, non abbandonarmi,
Dio della mia salvezza. (Sal 27,7-9)


Colletta
O Dio, fortezza di chi spera in te,
ascolta benigno le nostre invocazioni,
e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo
senza il tuo aiuto,
soccorrici con la tua grazia,
perché fedeli ai tuoi comandamenti
possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

2Re 11,1-4.9-18.20
Unsero Ioas e acclamarono: Viva il re!.

Dal secondo libro dei Re

In quei giorni, Atalìa, madre di Acazìa, visto che era morto suo figlio, si accinse a sterminare tutta la discendenza regale. Ma Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazìa, prese Ioas, figlio di Acazìa, sottraendolo ai figli del re destinati alla morte, e lo portò assieme alla sua nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalìa ed egli non fu messo a morte. Rimase nascosto presso di lei nel tempio del Signore per sei anni; intanto Atalìa regnava sul paese.
Il settimo anno Ioiadà mandò a chiamare i comandanti delle centinaia dei Carii e delle guardie e li fece venire presso di sé nel tempio del Signore. Egli concluse con loro un’alleanza, facendoli giurare nel tempio del Signore; quindi mostrò loro il figlio del re. I comandanti delle centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio il sabato e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiadà. Il sacerdote consegnò ai comandanti di centinaia lance e scudi, già appartenenti al re Davide, che erano nel tempio del Signore. Le guardie, ognuno con l’arma in pugno, si disposero dall’angolo destro del tempio fino all’angolo sinistro, lungo l’altare e l’edificio, in modo da circondare il re. Allora Ioiadà fece uscire il figlio del re e gli consegnò il diadema e il mandato; lo proclamarono re e lo unsero. Gli astanti batterono le mani e acclamarono: «Viva il re!».
Quando sentì il clamore delle guardie e del popolo, Atalìa si presentò al popolo nel tempio del Signore. Guardò, ed ecco che il re stava presso la colonna secondo l’usanza, i comandanti e i trombettieri erano presso il re, mentre tutto il popolo della terra era in festa e suonava le trombe. Atalìa si stracciò le vesti e gridò: «Congiura, congiura!». Il sacerdote Ioiadà ordinò ai comandanti delle centinaia, preposti all’esercito: «Conducetela fuori in mezzo alle file e chiunque la segue venga ucciso di spada». Il sacerdote infatti aveva detto: «Non sia uccisa nel tempio del Signore». Le misero addosso le mani ed essa raggiunse la reggia attraverso l’ingresso dei Cavalli e là fu uccisa.
Ioiadà concluse un’alleanza fra il Signore, il re e il popolo, affinché fosse il popolo del Signore, e così pure fra il re e il popolo. Tutto il popolo della terra entrò nel tempio di Baal e lo demolì, ne fece a pezzi completamente gli altari e le immagini e ammazzò Mattàn, sacerdote di Baal, davanti agli altari. Il sacerdote Ioiadà mise sorveglianti al tempio del Signore.
Tutto il popolo della terra era in festa e la città rimase tranquilla: Atalìa era stata uccisa con la spada nella reggia.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 131

Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.

Oppure:
Il Signore è fedele al suo patto.

Il Signore ha giurato a Davide,
promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono!

Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza
e i precetti che insegnerò loro,
anche i loro figli per sempre
siederanno sul tuo trono».

Sì, il Signore ha scelto Sion,
l’ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l’ho voluto.

Là farò germogliare una potenza per Davide,
preparerò una lampada per il mio consacrato.
Rivestirò di vergogna i suoi nemici,
mentre su di lui fiorirà la sua corona».

Canto al Vangelo (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.

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Vangelo

Mt 6,19-23
Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La parola di Dio è luce sul nostro cammino, fondamento della nostra fede e alimento di comunione fraterna. Preghiamo insieme e diciamo:
Per la tua bontà, ascoltaci, Signore.

Perché la forza dello Spirito ci indichi il retto uso dei beni terreni per vivere attenti ai beni del cielo. Preghiamo:
Perché l'esortazione di Cristo a seguirlo, trovi ascoltatori attenti e disponibili, e continui a suscitare nella Chiesa vocazioni alla vita contemplativa. Preghiamo:
Perché tutte le classi sociali lavorino per costruire una convivenza più giusta e pacifica, basata sul rispetto della dignità dell'uomo. Preghiamo:
Perché i ricchi e gli avidi comprendano che anche le più grandi ricchezze terrene si consumano, e che solo i beni del cielo sono incorruttibili. Preghiamo:
Perché i giovani rifiutino gli idoli mondani e, sostenuti dalla testimonianza della comunità cristiana, preferiscano sempre la società dell'essere a quella dell'avere. Preghiamo:
Per gli evangelizzatori e i catechisti.
Per la purificazione dei nostri sentimenti.

O Dio, eterna luce e giorno senza tramonto, assisti il tuo popolo e conducilo alla meta del suo pellegrinaggio terreno, Cristo nostro Signore, che vive e regna con te per i secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
O Dio, che nel pane e nel vino
doni all’uomo il cibo che lo alimenta
e il sacramento che lo rinnova,
fa’ che non ci venga mai a mancare
questo sostegno del corpo e dello spirito.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita. (Sal 27,4)

Oppure:
Dice il Signore: “Padre Santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato,
perché siano una cosa sola, come noi”.
(Gv 17,11)


Preghiera dopo la comunione
Signore, la partecipazione a questo sacramento,
segno della nostra unione con te,
edifichi la tua Chiesa nell’unità e nella pace.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 21-06-2019)
Commento su Mt 6, 22-23
?La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro tutto il tuo corpo sarà nella luce, ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!? Mt 6, 22-23 Come vivere questa Parola? Avere occhi pulit ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 21-06-2019)
La lampada del corpo è l'occhio
L'occhio è la prima e più grande via attraverso la quale il male del mondo e ogni scandalo entrano nel cuore dell'uomo e si trasformano in desiderio cattivo. Nulla è più necessario all'uomo che la custodia degli occhi. Ognuno è obbligato a tenerli chiusi per il male e ad aprirli al fine di operare i ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 22-06-2018)
Commento su Mt 6, 21-23
«Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l'occhio; perciò se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso: Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!». ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 22-06-2018)
La lampada del corpo è l'occhio
L'occhio è il cuore esterno dell'uomo così come la parola è la sua voce udibile. Se il cuore è puro, l'occhio è puro. Se il cuore è impuro, l'occhio è impuro. Ma se il cuore è impuro, anche la parola è impura. Davide è il primo nella storia della salvezza che vede i frutti del suo occhio impuro e ch ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 17-06-2016)
Tutto il tuo corpo sarà tenebroso
Quando l'occhio è semplice? Quando non è inquinato dal peccato. Scorrendo la Scrittura Santa appare con immediatezza la differenza tra un occhio semplice, senza peccato e un occhio tenebroso, oscurato dal male che contagia il cuore. Se il cuore è limpido, l'occhio è limpido, se il cuore è tenebroso ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 17-06-2016)
Commento su Mt 6,22-23
"Lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!" Mt 6,22-23 Come vivere questa Parola? E' stato detto: "L' ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 19-06-2015)

Quale tesoro stiamo accumulando nella nostra vita? In chi o in che cosa facciamo affidamento? La crisi ci spaventa e per molti la mancanza di un lavoro uccide la speranza per il futuro. Stiamo vivendo le estreme conseguenze di una visione della vita e del profitto che hanno sacrificato l'uomo al den ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 19-06-2015)
La lampada del corpo è l'occhio
La ricchezza del ricco non serve al povero. Il povero ha il Signore che lo nutre e spesso si serve degli stessi poveri, perché anche loro sono chiamati ad essere misericordiosi verso i poveri come loro. La ricchezza del ricco serve al ricco. A lui il Signore concede solo due modi per utilizzare la s ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 19-06-2015)
Commento su Mt 6, 21
"Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore." Mt 6, 21 Come vivere questa Parola? Questa volta le pagine di Matteo ci fanno approfondire il senso della povertà di spirito. E con la beatitudine che dona al cuore la capacità di innamorarsi solo di quello che vale, senza attaccarsi all'effimero ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 20-06-2014)

Dov'è il nostro tesoro? Qual è la cosa a cui teniamo maggiormente? Verso cosa orientiamo le nostre energie? Lì è il nostro cuore, dice Gesù. E se, malauguratamente, il nostro tesoro è un conto in banca o il profitto, se il nostro rapporto col denaro è poco equilibrato, non funzionale, allora il nost ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 20-06-2014)
Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo Cuore
Possiamo comprendere quanto in questo giorno il Signore ci rivela attraverso la sua parola, se ci ricordiamo di una verità fondamentale che riguarda i beni di questo mondo. Tutta la terra non è dell'uomo, anche se l'uomo se ne appropria ogni giorno e la usa secondo la sua volontà e non più secondo l ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 20-06-2014)
Commento su Mt 6, 22-23
"La lampada del corpo è l'occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!" Mt 6, 22-23 Come vivere questa Parola? L'occhio espr ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 21-06-2013)
Commento su Mt 6,19-23
Quanto investiamo nelle cose di Dio? Quanta energia e forza e intelligenza mettiamo nelle cose che veramente contano? Il ragionamento di Gesù è semplice e lineare: se ci diamo (giustamente) tanto da fare per far quadrare i bilanci famigliari ed accumulare due soldini per il futuro, perché non fare a ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 21-06-2013)
Non accumulatevi tesori sulla terra
Ci affanniamo ogni giorno per accaparrarci una poltrona, infoltire il conto in banca, possedere bei vestiti, mobilia di lusso, casa sempre più grande, auto più prestigiosa. Abbiamo sempre di più e vogliamo sempre più cose materiali. Ma cosa ci fa veramente felici? Se avessimo una bella villa alle Ma ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 21-06-2013)
Accumulate invece per voi tesori in cielo
La verità sui beni di questo mondo è facile da annunziare. Ogni cosa che l'uomo possiede o acquista o riceve o è un frutto del suo lavoro, è un dono che Dio gli fa. Non è però un dono interamente per sé, ma anche per gli altri. A lui spetta solo ciò che gli serve oggi per vivere. Domani penserà nuov ...
(continua)
Monaci Benedettini Silvestrini     (Omelia del 21-06-2013)
I beni della terra e quelli del cielo
Tutto ciò che ci appaga o crediamo che ci appaghi, finiamo poi per amarlo e, quando riteniamo di aver trovato il bene migliore, secondo le nostre personali valutazioni, quello diventa il nostro tesoro, il nostro piccolo ìdolo, che si annida poi nelle profondità del nostro cuore, ma quante illusioni, ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 21-06-2013)
Commento su Seconda Corinti 11,30
Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza 2Cor 11,30 Come vivere questa Parola? Meditando sulla seconda lettera ai Corinzi, continuiamo a seguire «il curriculum vitae di un apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio» [cf Angelo Colacrai, Forze dei deboli e debolezza dei potenti, 35 ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 22-06-2012)
Commento su Matteo 6,19-23
Cosa ci è prezioso? Cosa o chi rappresenta il nostro "tesoro"? In cosa stiamo investendo nella vita? Certo: tutti desideriamo legittimamente una vita serena, una casa, un buon lavoro, qualche soddisfazione. Ed è bene che sia così, soprattutto in questi tempi di fatica lavorativa. Ma sappiamo anche c ...
(continua)