LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 6 Luglio 2009 <

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Lunedì della XIV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO141 ;
Le letture di oggi devono suscitare in noi il desiderio di una fede più grande. Gesù dice a questa donna: "La tua fede ti ha guarita". La fede ha fatto sì che il contatto fisico con lui ("Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita") fosse un contatto ben diverso da quello ordinario: "In quell'istante la donna guarì". La fede vede nella realtà nuove possibilità, invisibili nell'assenza di fede. Gesù stesso esprime ciò che vede la fede, quando dice: "La fanciulla non è morta, ma dorme". Sembra morta, ma la fede vede che può rivivere. Per quelli che non hanno fede queste sono parole senza senso e, dice il Vangelo, "si misero a deriderlo". Vedono la realtà concreta e dicono: "E evidente, è morta, ne siamo ben sicuri, non può certo vivere di nuovo", perché non vedono la nuova possibilità che la fede mette in quella realtà.
Noi che crediamo in Gesù siamo chiamati a vedere queste nuove possibilità e a trasformare anche realtà di morte in realtà di vita.
Il racconto della visione di Giacobbe suscita gli stessi pensieri. Giacobbe ha preso una pietra, se l'è posta come appoggio sotto la testa: è una pietra. Ma in questa pietra c'è la presenza di Dio e Giacobbe al suo risveglio lo riconosce: "Certo il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo". C'era una possibilità che lui ignorava, e il Signore gliel'ha rivelata; era possibile una relazione fra il cielo e la terra: "una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli Angeli di Dio salivano e scendevano su di essa". Quella non era una comune pietra, ma il luogo della presenza di Dio.
Quante volte noi vediamo soltanto "pietre", fermandoci all'aspetto più immediato della realtà: qualche difficoltà, la malattia, le contrarietà, qualche dissenso sul lavoro o in famiglia, li vediamo solo come tante pietre sul nostro cammino. Se abbiamo fede viva scopriamo che queste pietre, concrete, non sono la realtà totale. Noi vediamo l'apparenza ma nel profondo c'è l'amore del Signore, che ci offre la possibilità di un rapporto più vivo con lui, di una trasformazione della realtà quotidiana.
Chiediamo al Signore la grazia di avere gli occhi aperti e di aumentare la nostra fede, perché possiamo vedere le cose nella loro vera, profonda realtà.

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Antifona d'ingresso
Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia
in mezzo al tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode
si estende ai confini della terra;
di giustizia è piena la tua destra. (Sal 48,10-11)


Colletta
O Dio, che nell’umiliazione del tuo Figlio
hai risollevato l’umanità dalla sua caduta,
donaci una rinnovata gioia pasquale,
perché, liberi dall’oppressione della colpa,
partecipiamo alla felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

Gen 28,10-22
Una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni, Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese là una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo.
Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco, il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo, tuo padre, e il Dio di Isacco. A te e alla tua discendenza darò la terra sulla quale sei coricato. La tua discendenza sarà innumerevole come la polvere della terra; perciò ti espanderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E si diranno benedette, in te e nella tua discendenza, tutte le famiglie della terra. Ecco, io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questa terra, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto».
Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo».
La mattina Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz.
Giacobbe fece questo voto: «Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. Questa pietra, che io ho eretto come stele, sarà una casa di Dio».

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 90

Mio Dio, in te confido.

Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».

Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne,
sotto le sue ali troverai rifugio;
la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.

«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui».

Canto al Vangelo (2Tim 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.

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Vangelo

Mt 9,18-26
Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Padre che è nei cieli ha gli occhi rivolti verso il mondo. Egli, infatti, è unito a noi con vincoli di tenerezza e amore. Con fiducia, quindi, preghiamo:
Signore, ascoltaci.

Tu che metti la tua onnipotenza a disposizione della nostra debolezza, dirigi le scelte pastorali della Chiesa alla condivisione delle sofferenze e delle speranze di tutti gli uomini. Preghiamo:
Tu che con l'opera del Cristo hai instaurato il tuo regno sulla terra, aiutaci a scoprire i numerosi segni della tua presenza fra di noi. Preghiamo:
Tu che ascolti sempre chi ti invoca con fede, consola gli afflitti e i sofferenti che ricorrono a te per avere sollievo. Preghiamo:
Tu che sei medico delle anime e dei corpi, aiuta chi sta accanto ai malati a vivere con amore e donazione totale. Preghiamo:
Tu che sei vita e risurrezione, dona ai nostri fratelli defunti la pace del tuo regno. Preghiamo:
Per tutti i mercanti di morte.
Per i lungodegenti negli ospedali e nelle case.

Padre onnipotente, che per la fede di uno solo hai salvato l'umanità dal peccato e dalla morte, concedi a questa comunità, che celebra l'eucaristia, di godere fin d'ora la comunione con il tuo Figlio Gesù Cristo che è Dio e vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Ci purifichi, Signore,
quest’offerta che consacriamo al tuo nome,
e ci conduca di giorno in giorno
a esprimere in noi la vita nuova del Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


Antifona di comunione
Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia. (Sal 34,9)


Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente ed eterno,
che ci hai nutriti con i doni della tua carità senza limiti,
fa’ che godiamo i benefici della salvezza
e viviamo sempre in rendimento di grazie.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 08-07-2019)
Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli
L'uomo che va da Gesù crede che Lui può risuscitargli la figlia e per questo gli fa una richiesta molto chiara ed esplicita: ?Mia figlia è morta proprio ora, ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà?. Quest'uomo trasforma la fede in preghiera. Lui è certo che Gesù può e per questo chiede ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 09-07-2018)
La fanciulla infatti non è morta
Ogni profezia proferita da Dio nell'Antico Testamento trova in Cristo perfetto, pieno compimento. Gesù è colui che apre i nostri sepolcri. Apre il sepolcro del peccato nel quale è tenuto prigioniero il cuore per dare ad esso piena libertà. Apre anche il sepolcro della morte per ridare vita al nostro ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 10-07-2017)
Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli
Il Vangelo, pagina dopo pagina, ci rivela la verità di Cristo Gesù e come ogni persona si relaziona con essa. Uno dei capi chiede a Gesù: "Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà". Quest'uomo crede, nonostante Gesù non abbia compiuto alcuna risurrezione, ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 04-07-2016)
E lo deridevano
Gesù è deriso dalla folla. È ritenuto un ignorante, un incompetente, uno che non sa distinguere un corpo che dorme da uno che è privo di vita. Lui però è irremovibile. Vuole che la folla esca dalla stanza dove giaceva la ragazza morta. Da Lui dobbiamo noi apprendere come agire, rispondere, reagire. ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 06-07-2015)

Matteo riprende uno dei racconti dell'evangelista Marco e lo semplifica. I protagonisti sono sempre due donne: la ragazzina ammalata e l'emorroissa. Copiando Marco, Matteo aggiunge un dettaglio simpatico: rende pubblico il pensiero segreto della donna che da tempo soffre di perdite di sangue. Una ma ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 06-07-2015)
Imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà
Giàiro va da Gesù per chiedergli un grande prodigio: recarsi a casa per risuscitare la figlia appena morta. Lui crede che per Gesù nulla è impossibile e secondo questa fede gli fa la sua richiesta. Nel Vangelo secondo Matteo nessun altro miracolo di risurrezione viene narrato né prima e né dopo. Que ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 07-07-2014)

Nuovamente Matteo sintetizza due miracoli di Marco, tralasciando molti particolari, ad essere sinceri, come se gli premesse solamente riportare la cronaca smarrendo, così, tutte le sfumature del racconto marciano. Ma l'essenziale resta: Gesù è Signore della vita. Così restituisce la vita ad una raga ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 07-07-2014)
Imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà
Ogni rigo del Vangelo è per noi insegnamento sempre nuovo. La verità in esso contenuta va attinta ogni giorno come se fosse la prima volta che ci accostiamo ad essa. Al Vangelo bisogna avvicinarsi con stupore sempre fresco, rinnovato. Quando un solo rigo di Vangelo non ci stupisce più, non ci incant ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 08-07-2013)
Commento su Mt 9,18-26
Vuole solo toccare il lembo del mantello, l'emorroissa. Una vita di malattia e di isolamento: se già il flusso mestruale rendeva impura una donna, figuriamoci un problema come quello descritto! Impura e condannata a non avere relazioni: il solo contatto fisico poteva trasmettere l'impurità rituale. ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 08-07-2013)
Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita
La disperazione è una brutta malattia, porta a vedere tutto nero, a non trovare gioia in niente di ciò che si fa', a non vedere l'amore degli altri, a prendere con pessimismo ogni parola che ci viene detto, ogni fatto che ci accade. Sul giornale leggo "Non trova lavoro, ventiseienne si uccide". Com ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 08-07-2013)
Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata
Come lo Spirito Santo governa la fede nel cuore degli uomini è un vero mistero. Una cosa però è certa, sicura: ogni uomo possiede un modo personalissimo, unico, singolare di vivere la sua fede, sia essa perfetta, imperfetta, appena abbozzata. La vita secondo la fede non è pertanto opera della sola p ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 09-07-2012)
Commento su Matteo 9,18-26
Due dolori si incrociano, due storie, due pene che il Signore fa sue. Una ragazza morta, la figlia di Giairo, e una donna che ha perdite di sangue da dodici anni. Quest'ultima è considerata impura secondo le rigide prescrizioni rituali. Impura: non può toccare nessuno senza contaminarlo. Impura: non ...
(continua)