LA CHIESA

      


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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Sabato della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO126 ;
La prima lettura che la liturgia ci propone oggi ci dà una lezione di ospitalità e mette in luce il valore profondo che Dio le attribuisce.
Abramo "nell'ora più calda del giorno", riposa tranquillo all'ingresso della tenda. Certamente non avrebbe nessuna voglia di scomodarsi. Eppure "appena li vide dice la Bibbia a proposito dei tre ospiti giunti in modo misterioso corse loro incontro, si prostrò fino a terra...". E li supplica di fermarsi presso di lui "per un boccone di pane". Per lui è bello accogliere questi uomini che non ha mai visto, e si dà premurosamente da fare, dà ordini a Sara e serve loro un pasto generoso. E la più squisita ospitalità: premurosa, modesta, generosa.
E la narrazione ci dice che è il Signore stesso che Abramo accoglie e rifocilla e che, prima di allontanarsi da lui, gli promette un figlio, contro ogni possibilità umana. Ma "c'è forse qualche cosa impossibile per il Signore?".
L'ospitalità, valore sommamente coltivato in Oriente, ha in Abramo il suo modello religioso e diventa, nel Nuovo Testamento, un valore cristiano, al quale Gesù promette una grande ricompensa: "Chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto".
L'autore della lettera agli Ebrei esorta i cristiani:
"Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli Angeli senza saperlo" (13,2). E san Benedetto, con stupenda concisione, scrive nella sua Regola: "Hospes venit, Christus venit".
Accogliere gli altri ci dà la certezza di ricevere Cristo stesso.
E c'è, per dire così, la più grande delle "accoglienze": ricevere Gesù, come egli vuol essere ricevuto. Marta si era data un gran daffare per ricevere Gesù, ma fu Maria ad accoglierlo come egli desiderava: lei che, seduta ai suoi piedi, ascoltava la sua parola.
Gesù può anche voler essere accolto in un modo ancora più profondo: accogliendo nella nostra carne le sue sofferenze, a favore della sua Chiesa, per completare la sua opera di redenzione, come scrive Paolo ai Colossesi.
Domandiamogli la grazia di essere pronti ad accoglierlo sempre come egli vuole, con riconoscenza e umiltà.
Allora egli cenerà con noi, e noi con lui.

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Antifona d'ingresso
Il Signore è la forza del suo popolo
e rifugio di salvezza per il suo Cristo.
Salva il tuo popolo, Signore,
benedici la tua eredità,
e sii la sua guida per sempre. (Sal 28,8-9)


Colletta
Dona al tuo popolo, o Padre,
di vivere sempre nella venerazione e nell’amore
per il tuo santo nome,
poiché tu non privi mai della tua guida
coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

Gen 18,1-15
C’è forse qualche cosa d’impossibile per il Signore? Tornerò da te e Sara avrà un figlio.

Dal libro della Gènesi

In quel tempo, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno.
Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto».
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono.
Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».
Intanto Sara stava ad ascoltare all’ingresso della tenda, dietro di lui. Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. Allora Sara rise dentro di sé e disse: «Avvizzita come sono, dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!».
Ma il Signore disse ad Abramo: «Perché Sara ha riso dicendo: “Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia”? C’è forse qualche cosa d’impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te tra un anno e Sara avrà un figlio».
Allora Sara negò: «Non ho riso!», perché aveva paura; ma egli disse: «Sì, hai proprio riso».

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Lc 1

Il Signore si è ricordato della sua misericordia.

L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome.
Di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

Ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre.

Canto al Vangelo (Mt 8,17)
Alleluia, alleluia.
Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie.
Alleluia.

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Vangelo

Mt 8,5-17
Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie”.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Illuminati dai suggerimenti dello Spirito Santo e certi di essere ascoltati, innalziamo al Padre misericordioso la nostra comune preghiera:
Signore, ascolta la nostra supplica.

Per la Chiesa, custode e testimone della verità: perché, voce di ogni creatura, presenti a Dio Padre le aspirazioni e i bisogni dell'umanità. Preghiamo:
Per i politici e i governanti: perché la responsabilità civile loro affidata, sia misurata sul progresso di tutti i popoli e sul rispetto della persona umana. Preghiamo:
Per i giovani che entrano nel mondo del lavoro: perché le loro energie siano sorrette da ideali positivi e indirizzate alla costruzione di una civiltà basata sulla verità e sull'amore. Preghiamo:
Per gli ammalati e gli anziani: perché la nostra carità assuma la concretezza della condivisione delle loro infermità. Preghiamo:
Per noi qui presenti: perché con schiettezza e semplicità presentiamo la nostra umanità a Cristo Signore e speriamo solo da lui la vittoria sul male e sul peccato. Preghiamo:
Per il popolo ebreo, erede delle promesse di Dio.
Per la proprietà delle nostre celebrazioni eucaristiche.

O Padre, la tua misericordia ci dona quanto non osiamo nemmeno sperare. Aumenta la nostra fede, perché la venuta del tuo Cristo tra noi su questo altare ci riempia di benedizione e di vita nuova. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, la nostra offerta:
questo sacrificio di espiazione e di lode
ci purifichi e ci rinnovi,
perché tutta la nostra vita sia bene accetta alla tua volontà.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Gli occhi di tutti, Signore, si volgono a te fiduciosi,
e tu provvedi loro il cibo a suo tempo. (Sal 145,15)

Oppure:
Dice il Signore: “Io sono il buon pastore,
e dò la mia vita per le mie pecore”. (Gv 10,11.15)


Preghiera dopo la comunione
O Dio che ci hai rinnovati
con il corpo e sangue del tuo Figlio,
fa’ che la partecipazione ai santi misteri
ci ottenga la pienezza della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 30-06-2018)
Egli ha preso le nostre infermità
L'Evangelista Matteo applica a Gesù la Profezia del Servo Sofferente. Gliela applica non nel momento della passione, mentre è sulla croce, ma dopo aver operato alcuni miracoli, dopo aver liberato degli uomini dalle loro infermità e malattie. Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe sta ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 30-06-2018)
Commento su Mt 8, 1-4
?Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva. Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: ?Signore, se tu vuoi, puoi sanarmi?. E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: ?Lo voglio, sii sanato?.? Mt 8, 1-4 Come vivere questa Parola? Gesù scende dal monte e guarisce i malati, t ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 01-07-2017)
Egli si è caricato delle malattie
Il canto del Servo Sofferente del Signore rivela la più grande verità mai profetizzata su Gesù Signore. Facendosi vero uomo, il Verbo Eterno, il Figlio Unigenito del Padre ha preso su di sé, assumendola compre propria, tutta la condizione spirituale e fisica dell'umanità, schiava del peccato e della ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 25-06-2016)
Mentre i figli del regno saranno cacciati fuori
La vita pubblica di Gesù inizia e finisce con la testimonianza di due Centurioni Romani. Alla fine, quando Gesù consegna al Padre il suo spirito, il Centurione, vistolo morire in quel modo, dice: "Veramente quest'uomo era figlio di Dio". Non è un malfattore. I malfattori non muoiono in questo modo. ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 25-06-2016)
Commento su Mt 8,8
«Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.» Mt 8,8 Come vivere questa Parola? Gesù è mosso a compassione per le sofferenze dell'uomo: nel suo amore e nella sua onnipotenza guarisce anche a distanza: ascolta la supplica del ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 27-06-2015)

Matteo raccontando gli episodi di guarigione ripresi dall'evangelista Marco, aggiunge un dettaglio, cita il profeta Isaia per sottolineare l'atteggiamento di Gesù che, come Messia, si fa carico della sofferenza del mondo. È una riflessione opportuna che ci aiuta a capire il senso delle guarigioni op ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 27-06-2015)
Egli ha preso le nostre infermità
La compassione di Gesù è per assunzione nel suo corpo di ogni peccato e ogni frutto del peccato. Lui toglie molti frutti di peccato dal corpo e dallo spirito e dell'anima dell'uomo come segno della sua altissima missione: Lui è l'Agnello di Dio che deve togliere il peccato del mondo. Lo toglie affig ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 27-06-2015)
Commento su Gen 18, 1-5
«Poi il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicend ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 30-06-2012)
Commento su Matteo 8,5-17
Non chiede di essere guarito, il lebbroso, ma purificato. Reso puro, mondato, ricostruito. Probabilmente l'idea di essere immondo gli deriva dalla brutalità della malattia che corrode e imputridisce la carne ma, anche dalla mentalità religiosa del tempo che faceva del lebbroso un maledetto, un punit ...
(continua)