LA CHIESA

      


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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Mercoledì della V settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO053 ;
Gesù spesso parlava per enigmi, come lui stesso dice alla fine del Vangelo di Giovanni: "Vi ho sempre parlato in parabole". Enigmi ce ne sono molti nel Vangelo; per esempio, quando Gesù dice: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo ricostruirò" è un enigma, così come lo sono le parole: "Ancora un poco e non mi vedrete, un altro poco e mi vedrete". Anche nel Vangelo di oggi troviamo un enigma, e precisamente le parole: "Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo". Un enigma non è facile da capire; per questo all'inizio Gesù diceva: "Ascoltatemi tutti e intendete bene".
Queste parole si potrebbero capire in senso fisico, perché nella legge mosaica c'erano molte impurità rituali, concernenti gli alimenti ("le cose che entrano nell'uomo"). E anche quando qualcuno mangiava senza essersi lavate le mani commetteva una impurità rituale. E' il caso che vediamo ora nel Vangelo, infatti la discussione era incominciata perché gli Apostoli mangiavano senza essersi prima lavate le mani. Ma c'erano altre impurità, dovute a "cose che escono dall'uomo", per esempio perdite di sangue e così via. Secondo la legge di Mosè esse contaminano l'uomo. La donna del Vangelo che soffriva perdite di sangue si nascondeva perché non aveva il diritto di toccare le altre persone, per non rendere anch'esse impure. Chi era toccato, prima di partecipare al culto doveva lavarsi e aspettare qualche tempo.
L'enigma di Gesù avrebbe perciò potuto essere capito nel senso che egli dava più importanza alle cose che uscivano dall'uomo che a quelle che si mangiavano o bevevano. Chiaramente Gesù non intendeva questo: egli distingueva l'esterno e l'interno nel senso del fisico e del morale o spirituale. Voleva dire cioè che le cose materiali hanno meno importanza per la purità religiosa.
Fu una vera e propria rivoluzione. Noi siamo talmente abituati che non ci badiamo più, ma fu una rivoluzione, una desacralizzazione. Gesù ci dà l'esempio della cosiddetta secolarizzazione, come si dice oggi, con una parola che a me non piace troppo, perché sembra che le cose non abbiano più rapporto con Dio. Ma nel pensiero di Gesù tutte le cose hanno rapporto con Dio e dovevano tutte essere santificate, ma senza sacralizzarle, cioè senza dare una importanza religiosa sproporzionata a una cosa esteriore, come un cibo, come il lavarsi le mani. Bisognava distinguere l'igiene dalla purità religiosa, una distinzione che per gli antichi non era evidente. Un rapporto tra la pulizia del corpo e il rispetto dovuto a Dio esiste, ma bisogna lasciarlo al livello che gli spetta e non considerarlo così importante da dimenticare altri aspetti, ben più importanti e non così facili da ottenere. Purificare il cuore è più difficile che lavarsi le mani!...
Gesù qui inaugura davvero la rivoluzione religiosa che egli vuol attuare, proclamando che la purezza religiosa non è esterna ma interiore, che si tratta di purificare il cuore, nel significato biblico della parola. E sappiamo che per la Bibbia il cuore comprende non solo gli affetti, ma tutto l'interno dell'uomo: le intenzioni, i desideri, gli atti di volontà e di intelligenza. Gesù dice: "Dal cuore degli uomini escono fornicazioni, furti, adulteri, cupidigie, malvagità... Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo".
Ringraziamo il Signore di aver dato questa luce ai suoi discepoli e di aver portato agli uomini la libertà dall'oppressione di pratiche religiose vane, donando ad essi il suo Spirito. "Mandi il tuo Spirito e tutto è creato" dice il salmo. Queste parole, che già descrivono la prima creazione, si applicano alla nuova creazione, la creazione dell'uomo nuovo fatto a immagine di Dio.

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Antifona d'ingresso
Venite, adoriamo il Signore,
prostrati davanti a lui che ci ha fatti;
egli è il Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7)


Colletta
Custodisci sempre con paterna bontà
la tua famiglia, Signore,
e poiché unico fondamento della nostra speranza
è la grazia che viene da te,
aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro...

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Prima lettura

Gen 2,4-9.15-17
Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden.

Dal libro della Gènesi

Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse il suolo, ma una polla d’acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo. Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.
Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire».

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 103

Benedici il Signore, anima mia!

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.

Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Canto al Vangelo (Gv 17,17)
Alleluia, alleluia.
La tua parola, Signore, è verità:
consacraci nella verità.
Alleluia.

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Vangelo

Mc 7,14-23
Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Gesù indica la vera via della libertà che nasce dal cuore purificato e docile allo Spirito Santo. Per questo, preghiamo insieme e diciamo:
Purifica il nostro cuore, Signore.

Perché i pastori della Chiesa abbiano un atteggiamento paterno per stimolare i fedeli all'impegno e insieme li sostengano nella loro debolezza. Preghiamo:
Perché coloro che ancora non conoscono Cristo, siano indotti dalla gioiosa testimonianza dei credenti ad abbracciare la fede cristiana, che sola può dare la salvezza. Preghiamo:
Perché i cristiani imparino a cogliere gli aspetti positivi propri di ogni religione e cerchino con esse un dialogo fondato sul rispetto e la carità. Preghiamo:
Perché chi vive in una posizione sociale più elevata, non si lasci prendere dal lusso e dai piaceri della vita, ma conservi il santo timor di Dio che apre il cuore agli altri. Preghiamo:
Perché, prima di giudicare gli altri, guardiamo dentro noi stessi e chiediamo a Dio che ci insegni la conversione e la purificazione del nostro cuore. Preghiamo:
Perché gli educatori chiedano il dono della saggezza.
Perché sempre più spesso interroghiamo la nostra coscienza.

O Signore, che ami il tuo popolo e lo liberi da ogni giogo di oppressione, guarda alla preghiera dei tuoi figli, affinché, liberati da ogni pesantezza del male, ti servano con cuore libero e sereno. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Il pane e il vino che hai creato, Signore,
a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia,
per i suoi prodigi verso i figli degli uomini;
egli sazia il desiderio dell’assetato e
ricolma di beni l’affamato. (Sal 107,8-9)

Oppure:
“Beati coloro che piangono, perché saranno consolati.
Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia,
perché saranno saziati. (Mt 5,5-6)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai resi partecipi
di un solo pane e di un solo calice,
fa’ che uniti al Cristo in un solo corpo
portiamo con gioia frutti di vita eterna
per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 13-02-2019)
Commento su Mc 7,20-23
«E diceva: «Ciò che esce dall'uomo è quello che rende impuro l'uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengon ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 07-02-2018)
Commento su Mc 7, 14-15
?In quel tempo Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: ?Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo?. Mc 7, 14-15 Come vivere questa Parola? Oggi, l'evangelista Marco con ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 07-02-2018)
Neanche voi siete capaci di comprendere?
La comprensione di ogni cosa è dono dello Spirito Santo nell'uomo, un frutto della sua sapienza e intelligenza. Gesù vorrebbe che i suoi fossero già capaci di comprendere non le profondità e gli abissi del mistero, ma almeno le cose che cadono sotto i loro occhi. Ma anche questa comprensione non è i ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 08-02-2017)
Così neanche voi siete capaci di comprendere?
Gesù vuole i suoi discepoli persone di grande sapienza, saggezza, immediata intelligenza. Non li vuole persone che stentano a comprendere dove è la più pura verità delle cose del Padre suo. Vuole che essi siano capaci di cogliere all'istante l'essenza della luce e delle tenebre, del bene e del male, ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 08-02-2017)
Commento su Mc. 7,15
"Non c'è nulla fuori dell'uomo che lo contamini entrando in lui, sono invece le cose che escono da lui a contaminarlo". Mc. 7,15 Come vivere questa Parola? Ancora oggi, là dove alligna La superstizione o l'ignoranza, c'è gente che pensa di nuocere alla propria anima, mangiando certi cibi e trascu ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 11-02-2015)

I farisei erano ossessionati dalla purezza: distinguevano e catalogavano tutto ciò che, a loro parere, la Legge considerava puro, cioè vicino a Dio, da ciò che, invece, allontanava dalla santità. Atteggiamenti, luoghi, oggetti, cibo... ogni aspetto della vita era sottoposto alle norme di purità ritu ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 11-02-2015)
Commento su Mc 7, 14-15
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro». Mc 7, 14-15 Come vivere questa Parola? Il corpo ha i propri biso ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 11-02-2015)
Qualsiasi cosa vi dica, fatela
Quando si parla delle nozze di Cana di solito l'attenzione viene rivolta verso la Madre di Gesù. Si dice del suo intervento presso il Figlio, ci si sofferma sulla risposta ricevuta. La si interpreta in relazione a ciò che avverrà poi presso la Croce. Quasi sempre si dona all'invito che Lei rivolge a ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 12-02-2014)

Non deve stare molto simpatico ai farisei e ai dottori della Legge il Maestro. La sua pretesa di mettere in discussione tradizioni consolidate e intangibili gli attirano grandi malumori. Ha appena contestato le prescrizioni riguardanti la purificazione rituale, una serie di minuziose regole che soff ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 12-02-2014)
Così neanche voi siete capaci di comprendere?
Per comprendere bisogna fidarsi del maestro che insegna. Dio sempre parla a noi attraverso la sua mediazione profetica le cui modalità sono molteplici. Vi è infatti una mediazione profetica diretta: Dio e uomo, e una mediazione profetica indiretta: uomo nel cui cuore dimora la Parola rivelata di Dio ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 12-02-2014)
Commento su Mc 7,20
«Ciò che esce dall'uomo è quello che rende impuro» Mc 7,20 Come vivere questa Parola? I farisei pensavano che i tanti piccoli precetti osservati con scrupolo rendevano l'uomo gradito a Dio. Gesù ci ricorda che le norme ci aiutano sì a vivere bene, ma non a meritarci la benevolenza di Dio - che è ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 08-02-2012)
Commento su Marco 7,14-23
Gesù contesta l'interpretazione restrittiva della Legge che fanno i farisei. Contesta il fatto di mettere sullo stesso piano le norme che derivano dall'alleanza da tanti piccoli precetti osservati con scrupolo. L'idea dei farisei era che osservando tutte le prescrizioni (!) si era graditi al cospett ...
(continua)