LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 3 Novembre 2008 <

Sabato 1 Novembre 2008

Domenica 2 Novembre 2008

Lunedì 3 Novembre 2008

Martedì 4 Novembre 2008

Mercoledì 5 Novembre 2008

Giovedì 6 Novembre 2008

Venerdì 7 Novembre 2008

Sabato 8 Novembre 2008

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Lunedì 10 Novembre 2008


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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Lunedì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
PO311 ;
Il Vangelo è scuola di convivialità. Gesù non vuole impedirci di ricevere persone care: parenti, amici, conoscenti. Ma, nel discorso al suo ospite, egli insiste sulla gratuità del dono. Da coloro che conosciamo bene, che amiamo e che ci riamano, noi abbiamo già la nostra ricompensa: l’affetto e la stima di chi appartiene alla nostra cerchia familiare.
È necessario non dimenticare coloro che ci sono più lontani per distanza o condizione sociale (senza tetto, immigrati, isolati, ecc). Tutti loro, tesi verso di noi, rappresentano l’immagine e la condizione di Cristo. È attraverso il nostro atteggiamento nei loro confronti che saremo giudicati nella “risurrezione dei giusti”. Ed anche qui, in quest’ultima prospettiva, risiede la gratuità. Se dobbiamo tradurre in gesti l’amore verso gli uomini nostri fratelli, non è per guadagnare più tardi una retribuzione; ma è in risposta alla grazia di essere stati accettati e accolti da Dio. In altri termini, il Vangelo di oggi è un richiamo a vivere fin dal presente la vita dell’amore attivo. Più tardi, e fin d’ora, vi è una ricompensa, quella di comportarsi come figli dell’Altissimo, figli di colui che è buono anche nei confronti degli ingrati e dei peccatori.

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Antifona d'ingresso
Non abbandonarmi, Signore mio Dio,
da me non stare lontano;
vieni presto in mio aiuto,
Signore, mia salvezza. (Sal 38,22-23)


Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
tu solo puoi dare ai tuoi fedeli
il dono di servirti in modo lodevole e degno;
fa’ che camminiamo senza ostacoli
verso i beni da te promessi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

Fil 2,1-4
Rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 130

Custodiscimi presso di te, Signore, nella pace.

Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me.

Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.

Israele attenda il Signore,
da ora e per sempre.

Canto al Vangelo (Gv 8,31)
Alleluia, alleluia.
Se rimanete nella mia parola,
siete davvero miei discepoli, dice il Signore,
e conoscerete la verità.
Alleluia.

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Vangelo

Lc 14,12-14
Non invitare i tuoi amici, ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
A Dio, fonte di ogni dono perfetto, manifestiamo con fiducia le nostre attese. Gli raccomandiamo i presenti, i nostri cari e tutta l'umanità, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.

Perché il Papa, i vescovi e i sacerdoti sappiano guidare il popolo cristiano come pastori buoni e maestri umili. Preghiamo:
Perché oggi riusciamo a dare tempo, esempi e cuore a chi il Signore ci farà incontrare. Preghiamo:
Perché dal bene che realizziamo, non abbiamo mai a pretendere riconoscenze ed umane gratificazioni. Preghiamo:
Perché dove c'è solitudine, emarginazione e delusione non venga a mancare la nostra carità. Preghiamo:
Perché nell'intimità delle nostre case sappiamo far rivivere lo stile della famiglia di Nazaret. Preghiamo:
Per la solidarietà nella nostra parrocchia.
Per i giovani in difficoltà, gli anziani emarginati.

Padre santo, custodisci nella serenità i giorni dei tuoi figli, fortifica i loro propositi di bene, dona ai loro cuori quella gioia che sarà perfetta quando più nulla esisterà se non il tuo volto. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio che la Chiesa ti offre, Signore,
salga a te come offerta pura e santa,
e ottenga a noi la pienezza della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Tu mi indichi il sentiero della vita, Signore,
gioia piena nella tua presenza. (Sal 16,11)

Oppure:
Dice il Signore: “Come il Padre che ha la vita ha mandato me
e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me”. (Gv 6,57)


Preghiera dopo la comunione
Continua in noi, o Dio, la tua opera di salvezza,
perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita
ci preparino a ricevere i beni promessi.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 04-11-2019)
Invita poveri, storpi, zoppi, ciechi
Gesù invita ogni adoratore del vero Dio - il Cristo è adoratore del vero Dio per Cristo, in Cristo, con Cristo, nello Spirito Santo - a fare ogni cosa in vista della sua ricompensa eterna. Lavorare per una misera gloria nel tempo, è la cosa più stolta e insipiente che possa esistere. La vita può dur ...
(continua)
don Nicola Salsa     (Omelia del 04-11-2019)
Amare gratis
...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-11-2018)
Invita poveri, storpi, zoppi, ciechi
Gesù sempre pone l'uomo dinanzi ad una scelta: consumare la sua vita per una gloria effimera e per dei risultati vani, inutili, spesso anche dannosi, oppure per una gloria eterna. Si comprende questa verità se l'uomo si vede come un lavoratore preso a giornata. Quando il lavoratore vende il suo temp ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-11-2018)
Commento su Lc 14, 12-14
«Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, z ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 06-11-2017)
Commento su Lc 14, 13-14
«Quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti.» Lc 14, 13-14 Come vivere questa Parola? Questo forte invito del Signore non è da prendersi tutto alla lettera. Voglio dire: Gesù stesso ha vissuto con serenità l'amicizia, accettando ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 31-10-2016)
Commento su Lc 14, 12-14
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non ha ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 31-10-2016)
Quando offri un pranzo o una cena
Il Libro del Siracide, ma anche tutto l'Antico Testamento, vedono l'elemosina come vera medicina dell'anima, antidoto contro ogni morte non naturale, vero farmaco per lo spirito, liberazione da ogni male, porta dell'eternità beata. In più essa è vista come un vero deposito, più redditizio di qualsia ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 03-11-2014)

Quanto è esigente il Signore e quanto ci spiazza! Ci chiede di essere autentici sempre, senza tentennare, senza eccezioni, soprattutto quando abbiamo a che fare con la manifestazione dell'amore verso i più poveri... Ha ragione: con diverse sfumature secondo il proprio carattere ma tutti, tendenzialm ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 03-11-2014)
Commento su Fil 2, 3
"Ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso!" Fil 2, 3 Come vivere questa Parola? Dalla settimana scorsa stiamo leggendo in forma continuata, la lettera ai Filippesi. Sempre lei ci accompagnerà per tutta la settimana. Questa lettera, scritta nella prima prigionia ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 03-11-2014)
Quando offri un pranzo o una cena
Nell'Antico Testamento sempre appare l'amore privilegiato del Padre celeste per i poveri della terra. Lui vuole che si viva la perfetta legge della comunione, della condivisione, della partecipazione di tutti ai beni della terra. Non solo quando si è attorno al suo tempio santo, quando si offrono i ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 04-11-2013)
Commento su Lc 14,12-14
Di una cosa sono assolutamente certo: il capo dei farisei si è pentito di avere invitato Gesù ad un banchetto a casa sua. Convinto di avere fatto un gesto lungimirante, di straordinaria apertura nei confronti del contestatissimo Rabbi, inviso ai suoi colleghi e guardato con una certa sufficienza da ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 04-11-2013)
Quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi
Bambini che non mangiano Quando ad un mio amico chiedevo se avesse fatto gli auguri a tizio o caio, spesso mi rispondeva di no perché lui non lo aveva chiamato per il suo compleanno. Ho sempre pensato che gli auguri, così come un dono, un invito, l'accoglienza, un favore, un prestito di qualcosa ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 04-11-2013)
Commento su Romani 11, 35
Chi mai gli ha dato qualcosa per primo tanto da riceverne il contraccambio? Rm 11, 35 Come vivere questa Parola? Nelle letture di oggi c'è una nota comune: il contraccambio. Ai Romani s. Paolo, riferendosi all'amore gratuito e preveniente di Dio, domanda: "Chi gli ha dato qualcosa per primo sì ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 04-11-2013)
E sarai beato perché non hanno da ricambiarti
Non esiste in tutto l'Antico Testamento un insegnamento così alto di libertà nell'amore. Amare è donare agli altri, è donarsi, senza attendersi nulla dall'altro, perché chi ricompensa è solo il Signore. È Lui il garante della misericordia e della pietà. Nell'Antica Scrittura troviamo però già i segn ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 05-11-2012)
Commento su Luca 14,12-14
Gesù chiede ai suoi discepoli di essere umili, cioè concreti e fecondi, per lasciare spazio dentro di sé a Dio. E, oggi, chiede ai discepoli di fuggire la logica del tornaconto e del calcolo, la logica che domina questo mondo. Anche negli affetti e nelle amicizie possiamo intessere dei legami che, i ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 05-11-2012)
Sarai beato perché non hanno da ricambiarti
E' inutile dire, ma ognuno di noi, qualunque cosa faccia la fa per ricevere qualcosa. Se nella nostra natura umana c'è questo desiderio così prepotente da un lato significa che non è un peccato tanto grande, e dall'altro, sulla scia degli insegnamenti di Gesù, vuol dire che dobbiamo camminare verso ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-11-2012)
Commento su Filippesi 2,2
Rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi Fil 2,2 Come vivere questa Parola? Quasi a concretizzare il messaggio evangelico di domenica, viene oggi la parola di Paolo: vivere il duplice precetto dell'amore non può ridursi a gesti sporad ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-11-2012)
Quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi
Nell'Antico Testamento troviamo uomini dall'altissima moralità. Sono veri maestri nella scienza, nella saggezza, nella sapienza per la formazione di una coscienza retta, più che retta, delicata al sommo delle umane possibilità. Giobbe è uno di questi maestri dell'umanità. Vive di giustizia perfetta. ...
(continua)